Creato da unafatastrega il 31/05/2010

Incanto e poesia

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Messaggi di Marzo 2014

il cuore non è disabile

Post n°616 pubblicato il 30 Marzo 2014 da unafatastrega

Ieri pomeriggio ho seguito in tv una intervista assai particolare alla scrittrice e attrice Giorgia Wùrth , durante la presentazione del suo secondo romanzo all 'interno di un programma televisivo. Ammetto che sono rimasta molto colpita dall'argomento trattato nel romanzo e ho voluto proporvi questa mia riflessione. 

Quanto siamo davvero capaci di avvicinarci e interagire con persone portatori di disabilità di vario genere? Siamo davvero così liberi mentalmente da interagire con loro in modo naturale? 

Gioia è una ragazza come tante, trent'anni e molti progetti nel cuore: ancora non sa che la vita le riserva una missione straordinaria, e che il suo destino è racchiuso nel suo stesso nome. Gioia ha appena perso il lavoro da infermiera in ospedale, il fidanzato l'ha lasciata, è preoccupata per suo padre malato. I giorni passano, l'ansia cresce, nulla si muove: non c'è lavoro, gli orizzonti sembrano chiusi. Finché una mattina Gioia risponde a un annuncio nel quale si richiede "un'infermiera con spiccata sensibilità" a Bellinzona. È così che conosce Rosaria, una donna malata di sclerosi multipla, che cerca per il suo amatissimo marito, anch'egli gravemente invalido, un'assistente sessuale... Comincia per Gioia - dopo l'iniziale turbamento - la scoperta di un mondo, quello dei disabili, dei loro bisogni, dell'apartheid in cui spesso la società li confina. La scoperta di un universo vibrante di speranza e di coraggio. Molte persone portatrici di handicap sono private della possibilità di sperimentare il piacere fisico o semplicemente un contatto corporeo diverso da quello medicalizzato. Sono private dell'esperienza dell'empatia e dell'emozione di una carezza, con esiti psicologici spesso devastanti. In Svizzera e in diversi Paesi del Nord Europa la figura degli "assistenti sessuali" - dotati di una formazione medica e psicologica - è prevista dalla legge. Non in Italia, dove un moralismo diffuso finisce per lasciare sulle spalle delle famiglie la gestione di queste esperienze fondamentali per dare dignità alla vita. Nessuno si scandalizza se qualcuno legge per i ciechi .Perchè allora indignarsi se qualcuno si occupa di far sperimentare la tenerezza a una donna o un uomo intrappolati nel proprio corpo?





 
 
 
 

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