Creato da: ligabue872002 il 29/07/2006
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VENDESI ....

Post n°72 pubblicato il 16 Giugno 2007 da ligabue872002

Vendo testi universitari per il Politecnico (Facoltà di ingegneria) e appunti completi dei corsi. Contattatemi...  

lucanegro@hotmail.it

 
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Post N° 71

Post n°71 pubblicato il 28 Aprile 2007 da ligabue872002

Non c'e posto per me?!? Il destino di sentirsi sempre di troppo, sentirsi sempre in più, sentirsi sempre un appendice che si può sempre levare, sentirsi sempre come quel maglione verde pesante ed orribile che è la nel fondo dell'armadio e che non viene mai usato. Gli si cambia solamente la naftalina di dosso cosi, ogni tanto, in modo che un pochettino sembri preso in considerazione.
Perchè questi pensieri mi tormentano ogni volta che c'e un problema? Ma perchè devono nascere questi tipi di problemi? La risposta è sempre la stessa, boh.
Sono innamorato, innamorato pazzo. Non chiedo moltissimo, almeno non credo di chiedere tantissimo: se qualcuno pensa che passare un solo fine settimana insieme anche in un posto vicino a casa, con l'importanza di stare solamente insieme, sia cosi grave me lo dice sinceramente per favore? perchè forse sono io a ingigantire le cose.
Se è cosi grave, in un mondo che va completamente a puttane, voler dormire una sola notte vicino a casa con la propria ragazza, me lo dite?!? No, perchè magari è colpa mia, allora forse sono io che chiedo troppo: in questo caso non mancherò di chiedere scusa.
So di non essere uno proprio semplice semplice, ma so di essere in grado di portare rispetto, di essere educato, rispettoso e senza nessun tipo di precedente o vizio pericoloso. Non mi sembra di non meritare fiducia. E'cosi grave passare una vita intera sui libri per perdersi nell'ingegneria? Non fumare, non bere? Non sono un chirichetto per carità, ma la galera è distante anni luce ed anche le discoteche.
Sto delirando lo so, ma sono disperato. Nemmeno le canzoni del Liga riescono a tirarmi su, cosa rara. Sto per dire una cosa per me difficile: ma nei momenti come questi, in cui non mi si riconosce fiducia nonostante i miei sforzi, il Liga non mi piace nemmeno. Per me è una bestemmia vera, faccio ammenda, ma è cosi.
Pensieri sconfusionati per una mente sconfusionata, sempre piu nel pallone. Vorrei anche io sentirmi "leggero" come qualcuno piu saggio di me ha già detto. Ma non c'e la faccio. Con Paola sto da Dio, lei è sicuramente la donna della mia vita, ne sono CERTO.
Ed allora perchè questa mancanza di fiducia, ovviamente non da parte sua (lei è fuori da queste discussioni!). Non mi sembra di non meritarla. Quanto dovrò andare avanti ad addormentarmi piangendo stringendo una maglia di cotone bianca? Quante volte dovrò fare km su km tirando pugni sul volante per la rabbia di andarmene? Quante volte non potrò andare via insieme a lei perchè dove cazzo si pul andare per passare solo un pomeriggio?? Quanto??
So solo che ti amo Paola, per il resto sono amareggiato da far schifo, non con te ovviamente... vabbe, tu sai a chi mi riferisco.. Accetta questo sfogo..

Tattttttttttt

 
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...."Ferie"....

Post n°70 pubblicato il 28 Aprile 2007 da ligabue872002

Quante cose si possono fare in 2 giorni? Beh il giro del mondo forse no; preparare un ennesimo esame credo di no . No per tante e tante altre cose.

Premetto che questa sarà una lettera completamente sconfusionata, perché non ho il cervello ok oggi per poter scrivere come al solito. E’forse cosi delittuosamente, illecitamente, immoralmente  grave chiedere due giorni insieme? Forse si.

Potremmo sparire senza più tornare, partire già con il coltello fra i denti oppure con i documenti falsi comprati in un suk magrebino e addentrarci oltre il confine.

O forse potremmo dormire finalmente abbracciati, svegliarci finalmente insieme, trovarsi finalmente a vivere in modo completo, a vent’anni.

Non sembra troppo, ma probabilmente l’ipotesi della sparizione clandestina oltre confine è più fantasiosa e rende meglio e più felici, non lo so, ma non certamente me.

Guidare fermandosi 3 volte in 25 Km perché gli occhi sono stragonfi di lacrime non è propriamente conforme, come non lo è passare la notte abbracciati ad una maglia di cotone bianco, come non lo è niente. O forse si?

Mi sento confuso, frastornato, illuso, sballottato, utopista, smosso, idealista: forse, facendo fondo alle mie infinite risorse di sintetica, l’unica parola giusta è : coglione.

Ci vuole poco per me a sentirsi cosi: mi sento cosi spesso. Forse esserlo aiuta anche a sentirsi addosso questa parola.

Ma sono innamorato, lo sono completamente e totalmente. E’venuto il tempo di smettere di ripararsi dietro all’università ed è ora di andare a lavorare, dato che il sistema di oggi dice espressamente che se non lavori non “sei grande”. Si rimane bambini anche se si studia ingegneria, si rimane degli inutili bimbetti pivelli anche se si lavora per una laurea.

Bisogna avere lo stipendio, le mani rotte dal lavoro, sempre qualcosa da fare per sentirsi grandi per davvero e per essere un pochettino rispettati, ed allora cosi sia.

Dal prossimo anno lavorerò, basta ingegneria e basta qualsiasi cosa che leghi alla scuola. Un seppur piccolo titolo di studio c’e lo, sotto i ponti non dovrei finire.

Forse questo discorso appare infantile? Beh, me ne sbatto i coglioni.

 
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Post N° 68

Post n°68 pubblicato il 31 Marzo 2007 da ligabue872002

Verres? Torino? Non importa: voglio solamente andarmene via, il più lontano possibile. Basta di tutti questi problemi, basta e basta. Non ce la faccio più: riconosco che sto per avere una crisi di nervi, sto per esplodere e conosco che il mio carattere in caso di esplosione di nervi è davvero orribile. Mi è successo già una volta e sto ancora cercando di dimenticare cosa ho combinato in quella circostanza.

In quella occasione ero un ragazzino non potevo scappare: oggi non sono più un ragazzino e me ne voglio andare, voglio, categoricamente voglio andare via. Non ho mai usato la parola “voglio”, nemmeno quando da bambino andavamo con i miei cuginetti ed io non chiedevo mai nulla esplicitamente perché già conoscevo la condizione economica precaria dai miei, che invece di notare un bambino che già ragiona cosi, mi davano praticamente del coglione. Forse perché è quello che davvero sono.

Sono stanco di ritrovarmi ogni sera, solo come sempre, a piangere per nessuna ragione. Non mi viene il magone, ma il nervoso accumulato viene fuori sotto forma di lacrime. Sto bene solo per 8 ore al giorno, quando sto con il mio amore. Cavolo perché non posso vivere con lei.

Voglio anche io imprecare e fare quel facciotto saputello che fanno sempre gli altri che si lamentano che i soldi per tirare alla fine del mese non sono mai abbastanza, voglio anche io pagare un affitto che sembra sempre troppo alto, voglio anche io centellinare i soldi per le proprie spese perché prima viene la famiglia.

Non voglio più piangere perché mi viene portato via l’amore da una macchina che corre via, lasciandomi indietro, a tornare solo. Vaghi senza meta, perché sei vuoto, senza voglia, perché sei solo. Voglio una mansarda, una capanna, un lenzuolo buttato in un prato in cui vivere io ed il mio amore, tutto verrà poi da se. Ne voglio la possibilità.

Mi sento andare fuori di testa, mi sento impazzire. Ho voglia di piangere, ed un secondo dopo ho voglia di gridare. Ora bisogna anche fare il pendolare Biella-Verres tutti i giorni? Per una ragazza che è davvero splendida, intelligente, bellissima, seria, studiosa??? Ma dove cazzo siamo finiti!!!

In un mondo che premia le teste di cazzo e quelle serie come il mio amore devono sempre arrivare alle cose tirandosi i coglioni!! No, non è giusto. Smetterò io di studiare, dal prossimo anno: è deciso! Lavorerò, anche il lavoro più merdoso che esista su questa merda di pianeta schifoso!

Lo pago io uno straccio di affitto per il mio amore. Non mando la persona più importante dell’universo in mezzo a perfetti sconosciuti solo per una cazzo di questione di principio!

Dovessi lavare la merda degli altri di mattino e raschiare vomito con lo spazzolino il pomeriggio lo farei con il sorriso, perché una volta tornato a casa troverei il mio amore, ed è da lei che parte ed arriva il mio mondo: è Paola il mio mondo.

Sono stufo di studiare ingegneria, di vedere delle grandissime facce di cazzo intorno a me: ne ho i coglioni pieni!! Vaffanculo a tutti!! Voglio garantire al mio amore di studiare (perché lei si che ha il cervello di farlo!!!!!!) in una condizione di tranquillità e soprattutto sicurezza che dovrebbe essere garantita da altri, se questo non è, lo farò io. Smetterò con questo cazzo di Politecnico e mi dedicherò anima e corpo ai primi lavori merdosi sulla circolazione.

E tu dove sei? Te ne sei andata l’11 aprile del 2001, quando avevo ancora bisogno. Oggi ne avrei bisogno: da bambino, quando prendevo i brutti voti e mio padre veniva a prendermi a casa tua, mi nascondevi dietro di te, io mi aggrappavo al grembiule verde, quello grosso che avevi, e tu tranquillizzavi mio papà e mi spronavi a migliorare: ed io miglioravo.

Ora dove sei? Dov’e il tuo grembiule verde? Lo voglio. Voglio rimetterci dietro la testa e tenervela finché il mondo fuori non cambia. Non ho più un grembiule ma ho incontrato un’altra persona, l’unica dopo di te, che riesce a spronarmi come facevi tu, che mi fornisce una scappatoia da un brutto mondo: Paola è l’unica in grado di farlo.

E allora perché devo rinunciare a farla stare bene? Non lo farò. Basta Politecnico, da giugno si cambia. Morirà un Luca per lasciarne il posto ad un altro. Questa volta sarà un Luca diverso però, che penserà SOLO ad una persona : Paola. Per qualunque persona che non fosse Paola, la mia porta RIMARRA’ PER SEMPRE CHIUSA!

 

 
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Post N° 67

Post n°67 pubblicato il 16 Marzo 2007 da ligabue872002

Passare la bellezza di 5 ore esatte senza poter parlare con nessuno, non essendo soli, è un modo terribile di trascorrere il tempo. Non parlo perché non c’e discorso che possa tenere, non c’e argomento che mi possa davvero interessare.

Di carattere sono cosi: ho lati scuri, forse poco chiari: in una parola, tristi.

Sono triste perché non ho mai avuto nulla per essere felice. Con Paola ho trovato questa felicità, ma ogni qualvolta torno da solo ritorno nel mio stato naturale (come una molla che si allunga ma prima o poi torna alla sua posizione originale).

Il senso che si prova è un senso strano:  percezione di inutilità permanente, il non sentirsi apprezzati, capiti. Non pretendo ammirazione, ma per lo meno attenzione per ciò che faccio anche se so di non fare nulla di eccezionale.

Ora capisco, è facile capirlo, perché senza Paola avrei certamente mollato ingegneria: non sentivo la minima voglia di dimostrare a qualcuno di valere qualcosa, perché a nessuno interessava quanto io valessi. Ciò che faccio è sempre stato visto come gli articoli di stampa incastrati tra le pagine dello sport e quelle dello spettacolo: nessuno li guarda mai.

Se nella mia vita è scritto che dovrò avere un figlio spero di potergli fare una promessa: potrei diventare il migliore ed il più strapagato degli ingegneri oppure il più umile degli spazzini, ma spero di potermi sempre dimostrare attento a qualsiasi problema. Spero, che se mi capitasse di vedere mio figlio piangere, possa cercare di capirlo, offrigli una spalla su cui piangere, invece di far finta di guardar le stelle.

Non è vittimismo. E’solamente paura. Si ha paura quando si deve parlar da soli per sentire una voce, si ha maledettamente paura quando la propria voce fa paura.

Paola mi ha dato un motivo per far sentire la mia voce, per parlare anche senza essere interpellato. Forse anche per questo (oltre tutti gli altri motivi) ho una paura folle di perdere il mio amore, perché senza di lei tornerei ad essere quell’esserino inutile e vuoto che ero prima.

E’difficile stare in un ambiente chiuso, ancora più difficile stare in un ambiente muto. E allora ben vengano i “no”, il casino, la confusione, le case in disordine, i papà indaffarati e le madri sagge: ben vengano. E’difficile vivere nel caos, impossibile farlo nell’indifferenza.

 
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Post N° 66

Post n°66 pubblicato il 14 Marzo 2007 da ligabue872002

Una canzone mi ha fatto tornare in mente una vecchia promessa : “non ti lascerò mai”.

Lo so, sono retorico: cado troppe volte nella prolissità. Da bambino mi affidavo a queste promesse, le facevo mie tutte. Sono cresciuto come un viziato dicono, e dicono bene forse.

Ho sempre imparato a cercare di fare da me, ho fallito molte volte.

Ho una paura tremenda di fallire, fallire ancora.

Sarà stupido ma la perdita di una persona cara, cosi cara, l’ho collegata ad un mio fallimento: le avevo promesso anche io che non l’avrei mai lasciata. Quella sera di marzo in cui si spense io ero bloccato in una sala d’attesa che guardavo spaurito attorno a me. Nel momento in cui dovevo mostrare sicurezza non sapevo fare altro che pensare ad altro al fatto che non ti avrei più rivista.

Sarei stato solo.

Non riuscivo nemmeno a piangere: ho recuperato tutte le lacrime in un paio di mesi poi.

Perdonami se piango anche adesso: se è bastata una canzone a farmi capire a quanti bei momenti abbiamo passato insieme, a quanti altri ne abbiamo persi.

Maledico il mondo per avermi fatto cosi stupido, cosi fallito, cosi incapace di godermi i momenti belli quando si presentano: non sono mai riuscito a sbloccarmi.

Mi hai mandato Paola per farmi sbloccare, mi hai fatto scoprire l’amore, perché sapevi fin troppo bene che prima di adesso non sapevo nemmeno dove stesse di casa quel sentimento.

Ci siamo lasciati soli a vicenda: tu vivevi da sola e parlavi realmente con me, io e come se vivessi da solo, e parlavo solo con te. Nessuno ha mantenuto la promessa. Chissà dove sei tu adesso, chissà se davvero tutta la vita finisce quando si chiudono gli occhi oppure qualcosa dietro davvero c’e .

Come al solito, mi ha superato anche stavolta e tu a questa domanda già potresti rispondere. Io ti posso solo dire che grazie a Paola continuo ad avere voglia di scoprire la vita.

Perdonami se ogni tanto dico frasi sconnesse, se bestemmio, se cerco di trovare un senso al cielo, quando invece occorrerebbe solamente godersi quanto è bello.

E dall’11 marzo, da quando hai spento i tuoi occhi che avevano anni di saggezza incastonati, io ho perso la luce, una direzione. Non sapevi come fare a farmela ritrovare ed allora mi hai mandato e mi hai fatto conoscere altri occhi profondi, saggi e belli come i tuoi, anche di più: quelli di Paola.

Ed allora non chiedere di non piangere: sai benissimo che non si può. Mi hai salvato la vita, di nuovo. L’avevi già fatto, ora ti sei ripetuta.

Non posso che dirti grazie.

 

 
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Post N° 65

Post n°65 pubblicato il 03 Marzo 2007 da ligabue872002

Scusa amore se ogni tanto sono nervoso: ma ti assicuro che l'impossibilità del dialogo con tutto il mio ambiente è davvero difficile. Non parlo perchè non capirebbero, non si capisce un ragazzo che si perde nel suo mondo, fragile quanto dorato.
E'dorato perchè ora ci sei tu: prima era molto più fragile e assolutamente un mondo di merda. Ora con te ho trovato serenità, felicità. Ma senza te, torno ad essere il solito ragazzetto provinciale, che punta troppo in alto.
Scusami, perchè tu meriteresti solo la dolcezza che riesco a darti quando siamo insieme, quando preparo le gite per farti contenta, quando ti ascolto e ti faccio sfogare: e meriteresti ancora più dolcezza.
Invece ogni tanto sono nervoso, però capisci perchè. Perchè vivo per te.

Ti amo

 
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Post N° 64

Post n°64 pubblicato il 21 Febbraio 2007 da ligabue872002

Nonna: non ti ho mai scritto. Forse per vergogna, forse per timore di essere giudicato male, forse perché tu sai che dai noi non si usava molto la sensibilità d’animo: “occorre dimostrare di essere uomini” avrebbe tuonato qualcuno. Ora è un momento molto particolare, e sento il bisogno di tornare a parlarti in qualche modo. Scrivo, dato che è una delle cose che mi riesce meglio.

Te ne sei andata, sono passati diversi anni oramai. Ero legato a te fin da bambino, passavamo un eternità insieme: tu pelavi le verdure ed io buttavo le bucce, anche perché ogni qualvolta tentavo di farlo io mi tagliavo. Cercavo di prendere spunto da quello che facevi tu, cercavo di ragionare proprio come ragionavi te. Tu indossavi il grembiule per cucinare, ed io non vedevo l’ora di uscire dalla scuola per poter correre li, indossarlo anch’io, e pasticciare (beh certamente non si poteva definire cucinare il mio). Quando faceva sera, e guardavo fuori dalla finestra vedendo il buio, ricordo che piangevo perché sapevo che eri da sola: i miei cercavano di consolarmi ma io stavo in pensiero fino al mattino dopo quando vedevo personalmente che tutto era nella normalità.

Quella sera di marzo in cui te ne andasti sentì dentro di me uno strano vuoto: ero un bambino all’ora e ho ricordi molto confusi. Ricordo solamente un lungo silenzio, le lacrime di mio padre, le mie che non volevano sapere di fermarsi.

Per ultimo atto mi facesti crescere e maturare, facendomi osservare come una persona poteva mantenere la sua dignità anche in una malattia grave come la tua: solo le grandi persone si spengono come ti sei spenta tu. Perdonami se ero piccolo per non poter capire allora, perdonami se anche ora che scrivo mettendo insieme i ricordi non riesco a fare a meno di piangere.

Sono riuscito ad ottenere ciò per cui ti eri orgogliosa di me, perché forse sapevi già avrei ottenuto: mi sono diplomato e soprattutto ho conosciuto realmente un grande amore.

Paola sarebbe stata ciò per cui tu mi hai sempre detto che era “bello amare”: è una ragazza intelligente, allegra, simpatica, molto bella; la mia metà che per questo maledetto destino tu non potrai mai conoscere. Saresti certamente stata la prima della famiglia a conoscerla.

Mi avresti potuto dare qualche consiglio, l’avrei accettato molto volentieri perché noi maschi abbiamo il cervello davvero piccolo e la sensibilità molto scarsa e non riusciamo a capire molti dei segnali che le donne ci lanciano. Tu mi avresti aiutato, l’hai sempre fatto.

Hai lasciato un vuoto dentro di me, ed ora, che come ogni anno, si avvicina l’anniversario del giorno in cui ci hai abbandonato, torna a farmi più male la sensazione di paura che ho.

Ho la costante paura dell’abbandono, anche dalle persone che amo, come Paola. Sono paranoico, ma tu mi hai abbandonato all’improvviso ed io mi sono trovato solo. Ho paura che possa ripetersi.

Intanto grazie, per tutto quello che hai fatto per me: ora che ho una certa maturità sono capace di rileggere tutto quello che hai fatto. Beh grazie.

Regalami con Paola quello che sto vivendo in questi mesi: un sogno eterno, cullato dalle ali di un grande amore.

                                                                                                                                 Luca

 
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Post N° 63

Post n°63 pubblicato il 18 Febbraio 2007 da ligabue872002

Con un pochino di pace interiore si riesce a ragionare meglio. Un fine settimana interamente dedicato alla mia principessa mi ha riempito di energie e di gioia. Un sabato sera romantico, diverso dal solito, a testa in su per vedere dei fuochi d'artificio bellissimi, abbracciati.
Una domenica passata stretti stretti al caldo in un cinema a ridere per una commedia. Gesti semplici, ma che accompagnati dalla persona più importante della propria vita diventano gesti fondamentali: colonne portanti e mattoni che formano una esistenza felice e serena.
Con la mente serena, non posso che capire di essermi coperto di ridicolo e di essere veramente un stupido a piangermi addosso. Posso solo ringraziare Dio.
Ho una fidanzata che è realmente una principessa, dolce e bellissima, una famiglia che mi è vicina e mi sorregge (anche se qualche volta questo non fa rima con "comprensione"), una salute che purtroppo molte persone vorrebbero. Ora non posso realmente chiedere di più.
Ho delle persone intorno che sono fantastiche, ma la più importante sei tu: Principessa ti amo.

 
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Post N° 62

Post n°62 pubblicato il 12 Febbraio 2007 da ligabue872002

Dopo un sabato nero, arriva una settimana dolce. Una domenica passata al fresco di un climatizzatore in macchina (che per poco non scarica la batteria) a scambiarsi tutto l'amore possibile...

 
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