Creato da i_ronica il 29/05/2007

i-ronica

Fermate il mondo, voglio scendere! tra incontri e fuochi di paglia che sembrano veri amori! un blog che racconta l'amore (finto, vero o presunto), il sesso (in varie sfaccettature moooolllto personali!) e tutto ciò che dall'amore nasce ( attraverso la vita di una single non semplice da capire).

 

 

NEL PRESENTE.

Post n°357 pubblicato il 28 Novembre 2011 da i_ronica

Lo scrittore chiama poco, però cucina bene.

Vabbè, le due cose non si compensano per niente, lo so, però almeno è già qualcosa…

 

Questa settimana, dopo che era sparito per circa quattro giorni, intervallati da due telefonate di lavoro e un incontro casuale (forse lui pensa che basti così poco, dopo che una ragazza si è concessa fisicamente a lui), HO FATTO “IL DISCORSO” ALLO SCRITTORE.

Lo so, “IL DISCORSO” è una cosa che ho sempre consigliato alle mie lettrici donne di evitare come la peste, e io stessa odio sottoporre “gli omoidi” a tale “shampoo + messa in piega”, però, lo scrittore andava strigliato per bene: QUESTO PERCHE’ TANTE VOLTE, GLI UOMINI PENSANO DI AVERCI RACCOLTE DALLA STRADA E NORMALMENTE QUESTO SUCCEDE SEMPRE QUANDO SONO ORMAI CERTI DEL FATTO CHE CI PIACCIONO.

È proprio una roba più forte di loro: ALL’INIZIO, QUANDO CI DEVONO CONQUISTARE E DEVONO FARSI CONOSCERE DA NOI, SCALEREBBERO L’HIMALAYA, PUR DI RACCATTARE UNA RISPOSTA AD UN MESSAGGINO.

MA QUANDO HANNO CAPITO CHE CI TENGONO IN PUGNO, TOCCA CHIAMARE “SCOTLAND YARD” PER CAPIRE SE PER CASO NON SI SONO ARRUOLATI NELLA LEGIONE STRANIERA, O NON HANNO INTRAPRESO UN VIAGGIO IN TIBET ALLA RICERCA DI SE’ STESSI!!!

 

Eppure, lo scrittore quando c’è, c’è con tutto sé stesso, e c’è con una frequenza di almeno una volta la settimana in modo esclusivo (almeno credo…bè, oh, speriamo bene…).

per questo io m’incazzo ancora di più: perché io e lo scrittore andiamo al cinema, andiamo a teatro, andiamo a fare una passeggiata, mangiamo una pizza, facciamo la spesa insieme, e poi, alla fine, facciamo anche l’amore da paura.

E quindi, non andiamo SOLO a letto insieme. Questo, rende la relazione abbastanza diversa da tutte quelle “di comodo” che ho avuto in passato.

 

Quando gli ho fatto “IL DISCORSO” e gli ho detto che questa settimana ero uscita con un altro per un aperitivo, e mettendolo di fronte al fatto compiuto, gli ho chiesto se dovevo andarmene da lui o meno (DELLA SERIE, IO AD ALZARE I TACCHI NON CI METTO NIENTE…PERO’ OVVIAMENTE SOTTO SOTTO INCROCIAVO LE DITA CHE MI CHIEDESSE DI RESTARE), la risposta è stata “OK, HO CAPITO”. Tre parole, tre parole sole giusto per non scordarmi che gli uomini sono essenziali e non fanno tanti giri di parole per arrivare dritti al punto.

DIFFICILE DIRE SE HA CAPITO VERAMENTE (PERCHE’ POI GLI UOMINI IN FONDO SON DEI GRAN BUGIARDI E INCOSCIENTI, COME CANTAVA MINA): FORSE QUESTA SARA’ PER ME LA SETTIMANA DECISIVA. LA SETTIMANA IN CUI SI DECIDERANNO LE SORTI DELLO SCRITTORE.

Fatto sta che, più vado avanti con le settimane, più mi sembra che il mio cervello si sia talmente girato e io mi sia talmente “persa” leggendo i suoi racconti e gli stralci dei suoi articoli, che ora come ora, è lui a decidere le nostre sorti, e non io le sue.

 

Comunque, abbiamo passato un bel week end. È successa una cosa: sabato mi ha invitata a cena da lui (lo scrittore cucina, e pure bene!), e normalmente, nelle settimane passate, quando ci incontravamo, lui tentava sempre di salutarmi con un bacio sulla guancia. Sabato, è stata la prima volta che mi ha dato un bacio sulle labbra dopo avermi detto “ciao”, e in effetti, io ero rimasta là ad aspettare questa mossa, perché forse, nella mia testolina di donna, il bacino sulla guancia, vuol dire “ciao amica, come va?”, mentre quello sulle labbra suona un po’ come “ehi tesoro, ciao”.

Considerando che ero ancora un po’ incazzata per la sua sparizione precedente, questo bacio sulle labbra, ha cambiato un po’ tutta la prospettiva della serata.

Siamo andati a fare la spesa, e poi ha preparato la pasta che gli riesce tanto bene.

IL DOPO, E’ STATO BELLO, COME SEMPRE.

Il giorno dopo ci siamo rivisti, perché io avevo manifestato la volontà di fare una passeggiata insieme, e di camminare nel sole del primo pomeriggio a Roma. E cammina cammina, lo scrittore si è aperto con me e mi ha raccontato del rapporto coi suoi genitori, di quello con suo figlio, di quanto è stato duro il distacco da lui, e anche della sua ex compagna, quella con la quale ha avuto il bambino. Poi ancora del lavoro, di quando un suo ex capo tiranno voleva farlo fuori, e di altre cose interessanti che mi hanno fatto capire qualcosa in più di lui.

Stare seduti su una panchina nel centro di Roma,  al sole con lo scrittore è bello. Lui si mette gli occhiali da sole, ma niente gli impedisce di essere sincero, anche se non lo guardo negli occhi.

MI SONO SENTITA STRANA A VEDERLO PER DUE GIORNI DI SEGUITO: NON SONO ABITUATA A VEDERE UN UOMO ASSIDUAMENTE. IL MASSIMO CHE POSSO CONCEPIRE AL MOMENTO, E’ DI VEDERE UN UOMO SOLO UNA VOLTA A SETTIMANA…DI PIU’ NON CE LA FACCIO.

HO LA MIA VITA, HO LE MIE COSE DA FARE, NON SI PUO’ LASCIARE ENTRARE UN UOMO NELLA PROPRIA VITA TROPPO VELOCEMENTE QUANDO PER UN ANNO INTERO TI SEI LECCATA LE FERITE DI UN AMORE FINITO, E HAI EVITATO IL GENERE MASCHILE COME LA PESTE.

Ho voluto dirglielo, perché quando mi sono svegliata, al pensiero che lo avrei rivisto il pomeriggio seguente, mi è salita l’ansia, mi sono sentita un blocco alla gola, ed è bene che lui sappia CHE AL MOMENTO STIAMO VIVENDO IL PRESENTE, ED E’ MEGLIO SE LO VIVIAMO CON CAUTELA.

IO, SONO FATTA COSI’.

Mentre raggiungevo San Pietro in metropolitana però, mi è successa un’altra cosa bella: mi sono sentita le farfalle nello stomaco e le mani hanno iniziato a sudarmi.

NON VEDEVO L’ORA DI VEDERLO.

QUANDO MI HA RIACCOMPAGNATA ALLA METROPOLITANA (ORMAI IO E LO SCRITTORE NON USIAMO PIU’ LA MACCHINA, PERCHE’ LA METROPOLITANA CI FA INCONTRARE SENZA STRESS NEL GIRO DI 20 MINUTI), HO VOLUTO ASPETTARE IL TRENO SUCCESSIVO: NON MI SENTIVO ANCORA PRONTA A DIRGLI “CIAO” DOPO CHE NEL SUO LETTO ERO STATA COSI’ BENE.

 

Come sempre, ci sono delle premesse buone, ma ci sono anche dei limiti: sono i limiti miei e i limiti suoi, e io li voglio rispettare, perché oltrepassarli bruciando le tappe non avrebbe senso.

Ha senso viversi, senza escludere un presente sereno.

Sono serena.

I-ronica

 
 
 

PAUSA DALLO SCRITTORE.

Post n°356 pubblicato il 21 Novembre 2011 da i_ronica

Ho scoperto che mi piace camminare sottobraccio allo scrittore nei primi freddi pomeriggi di novembre. E poi, che mi piace passare il sabato con lui.

Lo scrittore fa due cose buone la settimana, e dieci cattive, che puntualmente gli valgono la retrocessione in serie C, facendo venire a me attacchi di gastrite e incazzature in piena regola, che tento di camuffare sempre davanti a lui, e sfogo successivamente al telefono col mio amico gay e la mia amica che ora è a Catania. Tutto ciò mi vale la perdita dei miei 250 minuti di telefonate gratuite nel giro di due giorni. SGRUNT.

 

Lo scrittore, questa settimana aveva un pò capito che quando spariva io ci stavo male e allora non è sparito come fa solitamente. E’ STATA LA COSA PIU’ BELLA CHE POTESSE FARE PER ME. Ha scritto sms esilaranti da Barcellona che quando li aprivo, la prima cosa che pensavo era “IO LO ADORO”. Ha usato poco la chat e in generale è stato dolce. Certo, non ha chiamato (PERCHE’ LO SCRITTORE NON CHIAMA MAI, E SE E’ POSSIBILE NON VUOLE NEMMENO RICEVERE TELEFONATE…ma questo argomento lo affronteremo più avanti).

 

Alla fine della scorsa settimana, e cioè quando a casa sua ho cucinato per lui una pasta che mi è riuscita troppo bene (UDITE UDITE, LA I-ro adesso cucina anche per gli uomini!!!), e ho passato un pomeriggio e una sera belli, intimi e dolci, gli ho fatto sapere che avrei potuto rivederlo solo il sabato successivo, per i miei vari impegni tra lavoro, amici, aperitivi, mostre ecc. e lui, ha risposto che vedermi era stato bello anche per lui, e che avrebbe fatto il possibile per “bissare” sabato.

MI HA FATTO INCAZZARE FINO A SABATO MATTINA, PERCHE’ NELLE SUE VARIE “COMPARSATE”, NON DAVA MAI LA CONFERMA CHE SABATO CI SAREMMO VISTI, finchè improvvisamente, SABATO MATTINA, MIRACOLO DELLA TELEPATIA E DELLA TELEFONIA, NELL’ESATTO ISTANTE IN CUI PRENDO IN MANO IL CELLULARE, MI ARRIVA IL SUO MESSAGGINO (MAI UNA TELEFONATA!), NEL QUALE PROPONE IL FILM DA VEDERE, E IL CINEMA.

Il libro “le regole”, ci ha insegnato che bisognerebbe dire di no ad un appuntamento che arriva il giorno stesso, perché l’uomo con cui usciamo, dovrebbe poter organizzare il suo tempo con noi in anticipo, senza tenerci sulle spine. Però faccio due veloci considerazioni: la prima è che la scorsa settimana ha avuto il tempismo perfetto di organizzare il giovedì per la domenica. La seconda, è che la mia amica A, che ho prontamente chiamato per andare a vedere il film che adoro, ha mal di schiena e non può venire con me.

NON MI RIMANE CHE ANDARE AL CINEMA CON LO SCRITTORE, RESUSCITATO ALLE 10.30 DEL MATTINO DA UN INCONTRO-DIBATTITO POLITICO AL QUALE RACCONTA DI ESSERE ANDATO “VESTITO DA SCRITTORE”!!!!! (aveva questa giacca sulla spalliera della sedia di casa sua e me l’ha mostrata orgoglioso dicendomi “mi sono vestito da scrittore per andare al dibattito stamattina”…E IO HO SUBITO PENSATO “E’ ADORABILE QUANDO FA COSI’ LO SCEMO CANTICCHIANDO ALLEGRO MENTRE GIRA PER CASA SUA!!!!”).

 

E così siamo andati al cinema, io sottobraccio a lui camminando per le strade del centro, con un programma (UDITE UDITE, LA I-ro HA PROGRAMMATO UN POMERIGGIO E UNA SERA CON UN UOMO SENZA FARSI VENIRE L’ALLERGIA!!!!), che ci vede prima spettatori di un film che lui odia, ma che acconsente di vedere con me perché io invece lo adoro, E POI ORDINARE DUE PIZZE SOTTO CASA SUA PER MANGIARCELE INSIEME DOPO AVER FATTO UN PO’ DI “SANO ALLENAMENTO”. Siamo persino arrivati al “compromesso anti-recessione”, ovvero: lui paga il cinema, e io pago le pizze e i supplì!!!!).

 

INSOMMA, SI POTREBBE DIRE CHE IO E LO SCRITTORE, NON FACCIAMO DI CERTO SUL SERIO (PERCHE’ DIRE CHE FACCIAMO SUL SERIO, SECONDO ME E’ PURA FANTASCIENZA!), MA DI SICURO SUPERIAMO QUELLO SCALINO MALEDETTO DEL FARE SOLO SESSO. CIOE’, SE IN UNA COPPIA SI FA SOLO SESSO E NIENT’ALTRO, LA DONNA PUO’ INIZIARE A PREOCCUPARSI (L’UOMO INVECE PUO’ VIVERE BEATO FINCHE’ LA COSA GLI DICE BENE!!!).

 

SE INVECE IN UNA COPPIA SI FA L’AMORE DIVINAMENTE,

 

MA POI SI PROGRAMMA ANCHE CHE FILM ANDARE A VEDERE E A CHE ORA,

 

CHE COSA MANGIARE INSIEME,

 

CHE INGREDIENTI COMPRARE AL SUPERMERCATO…

 

SE DUE PERSONE ORDINANO LE PIZZE INSIEME,

 

LUI DICE “LA BIRRA NON LA PRENDIAMO, A CASA MIA C’HO IL VINO ROSSO”,

 

SE DOPO AVER FATTO L’AMORE, LUI TI DA’ UN LIBRO DOVE C’E’ UN SUO RACCONTO, E TE LO LEGGI MENTRE SEI SDRAIATA CON LA TESTA APPOGGIATA SULLA SUA PANCIA,

 

SE PASSEGGIANDO PER IL QUARTIERE MENTRE SI ASPETTA CHE LE PIZZE SIANO PRONTE, CI SI FERMA IN UNA PASTICCERIA E SI COMPRANO DEI DOLCETTI CHE POI SI MANGERA’ INSIEME DAVANTI ALLA TELEVISIONE SUBITO DOPO LE PIZZE,

 

SE ALLA FINE DELLA SERATA LUI TI RIACCOMPAGNA AL TRENINO DELLA METROPOLITANA (CHE DI SABATO E’ MENO PERICOLOSA PERCHE’ GIRA UN SACCO DI GENTE) E TI CHIEDE “SEI STATA BENE OGGI?”…

 

…ECCO, SE SUCCEDONO TUTTE ‘STE COSE IN UN POMERIGGIO E IN UNA SERA, TE SENTI CHE QUALCOSA STA CAMBIANDO.

 

Però, cerchi di rimanere sempre ancorata alla verità, E LA VERITA’ E’ CHE LO SCRITTORE NON VUOLE PARLARE AL TELEFONO CON TE.

TI MANDA DEI MESSAGGINI E TI DICE CHE LUI C’E’…CHE SI, INSOMMA, E’ LA’, NON E’ SPARITO E NON SI E’ NEMMENO DIMENTICATO DI TE, PERO’ TE, UNA VOLTA, IN UN MESSAGGINO DI RISPOSTA, TI LASCI SCAPPARE CHE VORRESTI TANTO SENTIRE LA SUA VOCE AL TELEFONO…MA LUI, LASCIA MORIRE LA COSA COSI’ E NON TI CHIAMA COMUNQUE, E MANCO TE LO CHIAMI, PERCHE’

“’STI CAZZI! FIGURATI SE MI METTO A CHIAMARE UNO CHE DIMOSTRA CHE NON HA PIACERE DI SENTIRMI! E MICA RINCORRIAMO GLI UOMINI COL LAZZO DA COWBOY QUI!!!!”.

 

E così sono risalita sul trenino della metro, tutta sconfortata perché prima che il treno arrivasse, mentre gli davo i bacetti e lui faceva il distaccato, guardavo il display informativo dietro di lui che diceva:

“treno previsto tra 5 minuti”

“treno previsto tra 3 minuti”

“treno previsto tra 2 minuti” (“eh cazzo, io non me ne voglio proprio andare stasera, ma devo farlo sennò sembra che stiamo insieme e noi non stiamo insieme, perché guarda lui come fugge…mi sta dando un bacetto ma con la testa non vede l’ora di mettermi su quel treno, che oggi gli ho invaso la vita dalle 4 del pomeriggio e ora sono le dieci!!!”)

“TRENO IN ARRIVO” (“e vaffanculo ‘sti stronzi di treni a Roma stanno sempre in ritardo…stasera puntuali aò!).

Però, è da oggi pomeriggio che gli dico che quando scendo dalla metro, lo chiamo perché ho parcheggiato la mia macchina distante e ho paura a camminare da sola per le strade buie. Invece, se lui mi fa compagnia al telefono, è tutta un’altra cosa e se uno mi vuole aggredire, che ne so, magari ci pensa due volte, oppure lo scrittore in preda al panico, mentre sente che mi aggrediscono, può lanciare l’SOS alla polizia…che cazzo ne so…insomma, cose da film no?!

 

Esco dalla metro, il segnale riprende quota, schiaccio verde, lo chiamo.

5 FOTTUTISSIMI SQUILLI E POI UNA STRONZA SEGRETERIA DELLA 3 CHE IN UN SECONDO CANCELLA IL BEL POMERIGGIO E LA SERATA.

Riaggancio, passo alla mia amica e piagnucolando al telefono le dico:

“QUELLO STRONZO DELLO SCRITTORE, HA IL CORAGGIO DI FARMI FARE DUE MINUTI DI CAMMINATA A PIEDI DA SOLA NEL BUIO FREDDO DI QUESTE STRADE DI PERIFERIA, DOPO LE BELLISSIME ORE CHE ABBIAMO PASSATO INSIEME…TI RENDI CONTO???!!!! ALLO SCRITTORE NON GLIENE FREGA UN CAZZO DI ME! LO CAPISCI?! QUESTO E’ UN SEGNALE CHIARO CHE NON GLIENE FREGA UN CAZZO DI ME!!!”.

 

Grazie a Dio la situazione sentimentale della mia amica al momento è peggiore della mia, e risollevata, pensando che qualcuno sta peggio di me, sposto la conversazione su altre questioni.

Finchè non arrivo a casa e finalmente mi arriva il candido messaggino di lui (CHE NON CHIAMA MAI CAZZO, MA SCRIVE SOLO SMS!!!), che mi chiede cadendo dal pero:

“mi avevi chiamato? Tutto ok?”

“si, ti avevo chiamato perché come sai, IO HO PAURA A CAMMINARE DI NOTTE DA SOLA FINO AL PARCHEGGIO DOPO CHE SONO SCESA DALLA METRO”.

(il “coglione” è sottinteso naturalmente).

 

Arrivo a casa infreddolita (stavo tanto bene al calduccio in casa sua 20 minuti fa), e lo trovo sulla chat del social network. MI INCAZZO COME UNA IENA E GLI SCRIVO SOLO CHE LO ODIO, NELL’INTENTO DI FARGLI CAPIRE CHE UNA DONNA VORREBBE PROTEZIONE DA UN UOMO, E SE LUI NON MI PROTEGGE PER DUE MINUTI CHE CAMMINO SOLA AL BUIO PER LE STRADE DI PERIFERIA, E’ TUTTO INUTILE QUELLO CHE C’E’ STATO OGGI TRA NOI! SGRUNT!

 

 

MENTRE SCRIVO SONO BEN 24 ORE CHE CI IGNORIAMO. ABBIAMO LITIGATO DI NUOVO, MA STAVOLTA PER ME, L’HA FATTA PROPRIO GROSSA.

NON SI LASCIA DA SOLA UNA DONNA NEL BEL MEZZO DELLA NOTTE.

E POI, NATURALMENTE E’ DI NUOVO SPARITO, MA L’ULTIMA VOLTA CHE LO AVEVO SENTITO AL TELEFONO, AVEVA DETTO “STAI TRANQUILLA”, MA E' STATO PRIMA CHE IO GLI RIPIANTASSI LA CANTILENA DEL "CAMBIA PIANO TARIFFARIO COSI' POTRAI CHIAMARMI OGNI SINGOLO GIORNO!".

forse è stato là che ho sbagliato: ho sbagliato quando ho considerato che tutto quello che facevamo insieme, ci avrebbe DEFINITI COME COPPIA CHE NON FA SOLO SESSO. MI SONO ADAGIATA E RILASSATA, E GLI HO SPARATO IN CONTROPIEDE LA QUESTIONE DEL CAMBIO DI PIANO TARIFFARIO PER AVERE L'ESCLUSIVA DELLE SUE CHIAMATE.

e allora senti, prendiamoci una pausa di riflessione scrittore. cerca di capire se in questi giorni in cui non mi farò viva MAI, ti mancherò almeno un pò...

...NOI NON CI APPARTENIAMO SCRITTORE: NON SIAMO UN'ENTITA' UNICA CHE DEVE CONSIDERARSI PRIVA DI LIBERTA' NEL MOMENTO IN CUI CI SI SENTE AL TELEFONO, O SI VA AL CINEMA, O SI CAMMINA SOTTOBRACCIO.

NOI, SCRITTORE, SIAMO "BELLI" PROPRIO PERCHE' SIAMO LIBERI, E A VEDERCI DA FUORI, COSI' DIVERSI (io donna e tu uomo, io nera e tu rosso), MA COSI' LIBERI DI VIVERE LE NOSTRE VITE SENZA INTERFERENZE, A ME, PIACCIAMO ANCORA DI PIU'.

...E POI TI PREGO, LITIGHIAMO ANCORA, TIRIAMOCI ADDOSSO ANCHE I PIATTI SE VUOI. :-)
SIAMO UFFICIALMENTE IN PAUSA SCRITTORE. ORA VIENI A CERCARMI UN PO' TU :-)
I-ronica

 
 
 

SIAMO DONNE, OLTRE LE GAMBE C'E' DI PIU'...

Post n°355 pubblicato il 14 Novembre 2011 da i_ronica

Ieri sera mi sono ritornate alla mente delle “sensazioni”. Delle sensazioni fisiche, che il passato mi aveva fatto credere che non avrei provato mai più.

È strano a dirsi, perché erano sensazioni che ho sempre “difeso” così come ho difeso il mio orgoglio e la mia bellezza di essere donna.

Perché “DONNA” è tante cose…

…è il ciclo mestruale quando sei bambina, che irrompe violentemente nella tua cameretta con le pareti rosa, e ti sveglia di notte all’improvviso facendoti chiedere “da ora in poi cosa sono io?!”

…è il ricordo di due genitori che quando eri piccola, giravano per casa in mutande, e ti facevano venire un punto interrogativo sulla testa, e spiare da attraverso le fessure di una porta lasciata accostata.

“DONNA” è quando crescendo combatti con te stessa per essere forte, perché senti intorno le ingiustizie di una società che ha fatto solo finta di accettarti, e dopo che sono stati bruciati i reggipetti in piazza, si è scordata che in ambito lavorativo sei una persona (quanto un uomo), e in ambito sentimentale e fisico, sei DONNA e basta…

“DONNA” è un figlio, quando te lo cresci dentro o anche quando, purtroppo, lo perdi.

“DONNA” è quel binario che cammina parallelamente al “binario-uomo”, destinati a non incontrarsi mai, ma fortemente vogliosi di essere “uno”.

 

Mi sento un pò responsabile, per aver detto in passato, attraverso queste pagine, alle poche ragazze/donne che mi leggono ogni settimana, che essere donne nel 2011 significava fare le dure e “mostrare le palle”. Non è che non credo in questo.

Mi piacciono le donne forti come lo era mia nonna, quelle che se a lavoro subiscono un torto da un uomo che si sente tale solo “alzando un pò la cresta”, lo affrontano a brutto muso e lo rimettono al suo posto con la migliore arma: l’intelligenza.

È solo che mi sentivo un pò privata della mia natura, ora che a 31 anni ho smesso di fare le 4 del mattino in discoteca già da un pezzo, e di saltare da un letto all’altro facendo finta di essere razionale.

Ok sono tra quelle che da questo blog vi hanno sempre suggerito di non essere schiave dei sentimenti che provate per un uomo, di continuare sempre la vostra vita “individualista” anche quando siete in due, di allenarvi fisicamente e di usare gli anti cellulite che vi renderanno per sempre toniche. Di non perdere di vista le amicizie a causa dell’amore, di uscire, di fare shopping, di pensare a voi stesse prima di tutto, di mantenere i vostri interessi anche quando siete innamorate.

Poi, va bene, lasciatemi perdere quando scrivo che non credo nel matrimonio, non voglio sposarmi e non desidero figli…io lo penso veramente, MA NON MI VA CHE QUELLE POCHE CHE MI LEGGONO, SI FACCIANO PRENDERE DA SPIRITO DI EMULAZIONE. Io ho desiderato un figlio un anno fa, ed era perché pensavo di averlo dall’ “uomo giusto”.

Cosa mi piacerebbe? Forse un giorno mi piacerebbe avere ANCHE un figlio, ma sarebbe perfetto se non dovessi sposare l’uomo con cui lo cresco, riducendo il nostro rapporto ad una firma contrattuale.

 

Ma ieri sera ho “ritrovato me stessa”, ed è successo mentre facevo l'amore con lo scrittore. Ho ritrovato la donna che “sentiva il piacere” più volte, e “in due modalità diverse”. Le "modalità" che se di solito provi a spiegarle ad un uomo, ti risponde che lui si intende solo di fuorigioco e moduli calcistici. (eppure, ho avuto la riprova che ce n’è uno su mille, che pur capendo parecchio di moduli calcistici, sa distinguere un orgasmo vaginale da uno clitorideo…e sa anche come fare a farti provare prima l’uno e poi l’altro!!!!! NDA).

 

È stato come riacquisire una consapevolezza diversa rispetto a quando soffrivo per amore.

 

Ora però c’è un altro problema grosso (perché noi donne, tanto siamo così): tenere distaccato il piacere fisico dalla mente.

Vi ho detto sempre che dovevamo essere forti, che le delusioni amorose le dovevamo combattere non con il prozac o con l’analista, ma con l’amore per noi stesse. Che le nostre amicizie venivano prima delle nostre relazioni sentimentali, che ci dovevamo far rincorrere dagli ometti, corteggiare…sentirci donne insomma!

E ORA CHE MI SENTO FINALMENTE “FISICAMENTE” TROPPO DONNA, C’HO UNA VOCINA IN TESTA CHE HA INIZIATO A PARLARMI DI COSE TIPO

 

“STABILISCI CON LUI COSA SIETE”

 

“DIGLI CHE DEVE CHIAMARTI OGNI GIORNO, ESSERE PRESENTE, MANDARTI UN MESSAGGINO QUANDO TI SVEGLI E UNO PRIMA DI ADDORMENTARTI, SENO’ TU SENTI CHE TI SFUGGE”

 

“DIGLI CHE VUOI CHE LUI TROVI UNO SPAZIO PER VEDERVI NELLA VOSTRA VITA FATTA DI “COSE DA FARE DI LUI” E “COSE TUE DA FARE”.

(“allora sabato andiamo al cinema?”

“uhm, non lo so, forse devo andare a pranzo da mio fratello…”

E me ne vado via su tutte le furie pensando che due minuti dopo che sono uscita dal suo letto, questo qua mi dice che non può venire al cinema perché deve andare a pranzo da suo fratello…).

 

E poi, arrivano anche le seghe mentali “negative”, del tipo:

“SI, LUI MI PIACE, MA NON LO VEDO PROPRIO ACCANTO A ME IN FUTURO…”  e ti chiedi perchè già la tua testolina sia proiettata verso il futuro, nonostante tu lo conosca da un mese e mezzo e pensi che non potresti mai condividere niente con uno così diverso da te.

 

E poi però di nuovo hai paura, perché quel meccanismo fisico che ha mosso dentro di te, ha acceso anche la tua mente, e se tre settimane prima, eri tu che gli dicevi

“ti prego, non programmiamo il giorno in cui andremo al cinema, perché mi viene l’ansia solo a pensarci…”

adesso, la stessa te (ma col cervello girato!!!), gli dice:

“cazzo, liberati perché se non andiamo al cinema nell’unico giorno in cui sono libera, mi viene l’ansia!!!!!”

 

Come faceva quella canzone “trashissima?!”

“siaaaaaaamo doooooonneeeeee, oltre le gambe c’è di piùùùùùùùùùùùù…doooooonneeeeee doooooneeeee, un universo immenso e piùùùùùùùùùùùùù”.

 

 

(Nda. E’ venuto al cinema con me nell’unico giorno in cui potevo vederlo. Ha acconsentito a vedere il film che io adoro e lui odia. Abbiamo fatto l’amore in un modo che ognuno di voi invidierebbe. Ci siamo mangiati due pizze a casa sua dopo aver fatto l’amore in un modo che ognuno di voi invidierebbe. Abbiamo guardato insieme un pezzo di televisione. HO PLACATO L’ANSIA).
(poi però mi ha fatto incazzare di nuovo. ma a 'sto punto, il motivo per cui m'ha fatto incazzare di nuovo ve lo racconto lunedì...sperando che nel frattempo mi passi).

I-ronica

 
 
 

LA MIA AMICA SE NE VA... :-( (e le novità sullo scrittore ve le racconto lunedì prossimo...)

Post n°354 pubblicato il 07 Novembre 2011 da i_ronica

Tra qualche giorno, la mia migliore amica se ne va. Ormai il modo di pensare di noi giovani, è da definirsi FLESSIBILE: siamo FLESSIBILI nelle relazioni amorose, nelle rate che paghiamo (sentito parlare in banca delle nuove “rate flessibili” da era di crisi?!), nelle bollette telecom o Infostrada, negli orari che facciamo a lavoro, MA SOPRATTUTTO, SIAMO FLESSIBILI NEL LAVORO, PERCHE’ SE NON LO FOSSIMO, IL LAVORO CI SBATTEREBBE LE PORTE IN FACCIA OGNI MINUTO.

 

E così, anche la mia amica (come molte altre persone), fa un lavoro FLESSIBILE. Lavora per 4 mesi, poi è libera per un periodo di tempo che nessuno sa definire, poi lavora di nuovo, poi non lavora, poi DEVE CAMBIARE CITTA’ SE VUOLE  MANTENERSI IL POSTO.

LA MIA AMICA E’ UNA PRECARIA. PRECARIA COME LO SONO STATA IO FINO A TRE ANNI FA, E COME LO SONO (PURTROPPO) IN MOLTI IN ITALIA OGGI. Fa un lavoro che ama e per il quale si è fatta decisamente in quattro, ma a quanto pare il lavoro non la ripaga abbastanza per tutto ciò che ha fatto per meritarselo.

VABBE’, VECCHIA STORIA, FILM GIA’ VISTO… ‘STE COSE QUA LE CONOSCETE BENE.

 

Ora, la cosa molto molto bella, è che l’azienda per la quale lavora la mia amica, stavolta le ha dato la possibilità di scegliere: poteva rimanere a Roma, oppure, se le andava, poteva andarsene giù a Catania. LA MIA AMICA, HA SCELTO DI ANDARE A CATANIA, E IO, SONO LETTERALMENTE DISPERATA.

Ma voglio cominciare la storia dall’inizio, intrecciandola alla situazione amorosa (o presunta tale, poiché di concreto non c’è praticamente nulla) della mia amica.

 

“all’età di 13 anni, la mia amica conosce un ragazzino. È il ragazzino più bello del quartiere. Ha una bella casa, una bella famiglia, E’ BELLO. Hanno una storia “da ragazzini”, di quelle travolgenti da “primo bacio”, di quando hai 13 anni. Passano gli anni, la mia amica cresce, il ragazzino bello pure, e un giorno, dopo circa 15 anni, si ritrovano sul social network.

Si rivedono perché lui mostra la volontà di rivederla. Lui ora vive a Catania, ha una storia strana con una donna che non lo merita, ed è ancora bello da far paura.

Durante quell’uscita non succede niente, anche se il tempo che passano insieme è davvero piacevole.

Nei mesi successivi, non accade niente, tranne il fatto che lui la chiama di tanto in tanto, mostrandole la stima che prova per lei come donna.

La mia amica e il bel ragazzo, si rincontrano questa estate a Catania, e passano una notte intera insieme, senza andare a letto, senza baciarsi, ma solo stando bene, ridendo e parlando tanto.

La mia amica torna a Roma super depressa: non fa che dire che quella notte doveva succedere qualcosa, che forse lei doveva mostrarsi più spregiudicata con lui, quando lui da lontano le ha mostrato casa sua e le ha detto di avere persino la vasca idromassaggio…

Qualche giorno dopo, per caso, i due si rincontrano in un centro commerciale di Roma: lei si sta provando un vestito in un camerino di prova e ad un certo punto lo vede dallo specchio. Si precipita fuori e prendono un caffè insieme, nell’empatia più completa…”

 

La chiamo due sere fa al telefono:

“sono tanto felice! Finalmente inizio un nuovo contratto…mi mandano a Catania!!!”

Le faccio le mie congratulazioni e le dico che mi mancherà tantissimo, ma riusciremo a vederci almeno una volta al mese, considerando le volte che io andrò a trovarla e quelle in cui tornerà lei a Roma…in fondo 4 mesi passano presto, e poi, è un lavoro.

 

Il giorno dopo, siamo in giro io e il nostro amico gay comune. Stiamo prendendo un caffè mentre discutiamo la novità e ci diciamo che ci mancherà a entrambi. Ad un certo punto lui dice:

“si però, se io fossi stato in lei, e mi avessero fatto scegliere tra Roma e Catania, è ovvio che avrei scelto Roma…”

“peccato che lei non ha potuto scegliere…” replico io facendo spallucce.

“ma che dici?! Le hanno chiesto se preferiva restare a Roma o andare a Catania, e lei ha scelto Catania…tu sai benissimo perché!”

 

Improvvisamente mi crolla il mondo addosso.

ANNI DI BLOG, DI PENSIERI SUGLI UOMINI, DI CHIACCHIERATE SUL FATTO CHE VOGLIAMO ESSERE DONNE CON LE PALLE E NON PLASMARE LA NOSTRA VITA PER UN UOMO, E LA MIA AMICA, HA APPENA DECISO DI CAMBIARE CITTA’ PER QUATTRO MESI, PAGARE INUTILMENTE UN AFFITTO, INCASINARE LA PROPRIA VITA CON TRASLOCHI VARI, SU UN’ISOLA CHE NON E’ NEMMENO COLLEGATA AL RESTO D’ITALIA DA UN PONTE…TUTTO QUESTO, PER UN UOMO!

 

Non ha voluto dirmelo subito, mi ha spiegato qualche giorno dopo al telefono. Sapeva che non avrei approvato. Sapeva che le avrei detto di lasciar perdere, di restare con noi, che casa sua era qua, CHE NON DOVEVA CORRERE DIETRO AD UN UOMO, PERCHE’ SE FIN’ORA IL DESTINO NON LI AVEVA VOLUTI INSIEME, UN MOTIVO C’ERA!

Tento di farla rinsavire ricordandole che lui sta persino con un’altra e a quanto pare non c’è speranza che si lascino, EPPURE NIENTE DA FARE:

 

“I-ro, sento di avere un conto in sospeso con lui. Lo so che pensi che sono una cretina, e ti prego di non farmelo pesare ancora, perché mi ci sento già tanto da sola. So che quasi sicuramente sto facendo una cazzata, che me ne pentirò, che morirò di fame per pagarmi l’affitto, che lascerò te e M (il nostro amico gay), per quattro mesi, PERO’ IO DEVO TENTARE!

DEVO PROVARE A CAPIRE SE VERAMENTE QUESTA SITUAZIONE CON LUI PUO’ SBLOCCARSI O MENO, PERCHE’ IO LO AMO VERAMENTE TANTO, E SENTO CHE LUI E’ QUELLO GIUSTO!”

 

Il cuore mi si stringe. Quella che mi parla è la mia amica dolce. La mia amica con la quale ho girato mezza Europa e il mondo. La mia amica che mi ha accolto in casa sua come una sorella. La mia amica che per me si getterebbe nel fuoco, la mia amica CHE NON VIVE DI DISILLUSIONI.

LA MIA AMICA CHE HA DIRITTO DI SEGUIRE IL PROPRIO CUORE.

 

“ti voglio bene, non sei una stupida, non hai sbagliato. Verrò a trovarti in aereo una volta al mese. Ad un certo punto avrai la nausea di me che ti gironzolo per casa. Andremo al mare in ottobre e se quando a febbraio tornerai col cuore spezzato, AVRAI SEMPRE QUI ME, PRONTA AD ABBRACCIARTI…”

 

Vedete, non è solo il fatto che tra amici ci si sostiene e ci si ama nonostante tutto. Questo è scontato e lapalissiano!

E’ CHE AD UN CERTO PUNTO, HO RIFLETTUTO SUL FATTO CHE TEMPO FA, IO FORSE AVREI FATTO LO STESSO PER UN UOMO CHE HO AMATO ALLA FOLLIA (ANZI, FORSE L’HO FATTO!!!). HO PENSATO CHE NON DOVEVO SPRONARLA A NON TENTARE E CHE ANZI, DOVEVO DIRLE CHE NON SI PUO’ VIVERE DI RIMPIANTI, E CHE QUINDI, DOVEVA GIOCARSI IL “TUTTO PER TUTTO” CON LUI.

POI MI SONO DETTA CHE LA DISILLUSIONE AMOROSA MI HA RESO ANCHE UN PO’ ARIDA, E CHE INVIDIAVO UN PO’ (MA IN MODO BENEVOLO OVVIAMENTE), QUEL SUO PERDERE LA TESTA, MOLLARE TUTTO, E ANDARSENE A LAVORARE A CATANIA SOLO PER LUI.

 

Ho pensato che mi piacerebbe tornare a fare follie d’amore per un uomo…e che è un vero peccato che per molti mesi, nella mia vita non ce ne sia stato uno per cui valesse veramente la pena tentare.

 

e poi, si insomma, ho delle novità sullo scrittore... :-)

I-ronica

 
 
 

UN' ULTIMA CONSIDERAZIONE SULLO SCRITTORE...(e poi forse -dipende da lui- cambierò argomento per un pò, perchè è giusto...)

Post n°353 pubblicato il 31 Ottobre 2011 da i_ronica

Ho imparato sulla mia pelle che il sesso complica le cose.

Quando iniziamo una relazione, siamo privi di ansie e tensioni. Forse la cosa riguarda di più l’emisfero femminile.

I “mascolozzi” (ringrazio il mio amico V. per avermi permesso di rubargli questo termine che da ora in poi userò insieme alla parola “omoidi” tanto per farvi ridere un pò), in qualche raro caso vivono il sesso come “il salto nel vuoto della relazione”, ma subito dopo aver consumato, va per la maggiore il rilascio d’ansia.

Moralmente infatti, nell’uomo e nella donna accade esattamente il contrario: una donna, all’inizio di una relazione è tranquilla, sente di non avere niente da perdere se non farsi trascinare in una nuova conoscenza che non sa nemmeno se rispecchia il suo ideale di uomo. Esce con lui, forse si, se le piace. Oppure (è capitato alla sottoscritta), esce con lui anche per hobby, e perché non ha niente di meglio da fare in quel momento.

 

Arriva poi un punto dove inizia a valutarlo meglio, a vederlo con altri occhi, a pensare di concedersi a lui. Quando si concede la prima volta, c’è ancora qualche dubbio. SE POI DECIDE DI CONCEDERSI FINO ALLA TERZA VOLTA (RICORDATE QUESTE PAROLE MASCOLOZZI ALL’ASCOLTO!), ALLORA VUOL DIRE CHE QUALCOSA STA CAMBIANDO, CHE NON CI SONO PIU’ I PRESUPPOSTI VAGHI DI UN TEMPO.

L’ho scritto tante volte: la prima volta è una prova, la seconda è un rodaggio, dalla terza non c’è quasi più nessun dubbio.

L’uomo invece (dovrebbe) all’inizio, scervellarsi per conquistare la donna, applicando tutte le tecniche possibili di “rimorchio”, QUASI SEMPRE SPACCIANDOSI PER QUELLO CHE NON E’, e subito dopo aver ottenuto la sicurezza della conquista, SENTENDO DI NON POTERCELA FARE AD ESSERE IMPRIGIONATO NEI “PARAMETRI DEL SESSO”, FUGGIRE. Il sesso per lui, è la vera conquista, la certezza che una donna non può più farne a meno.

IL SESSO, E’ PER L’UOMO “IL POCO COINVOLGIMENTO DEL POST”, MENTRE PER LA DONNA, L’INIZIO DI UN IDILLIO CHE VORREBBE DURASSE PER SEMPRE.

 

Come molti miei lettori sanno, ho un flirt in corso sul quale posso basarmi, e del quale ho parlato nei precedenti tre post. il flirt con lo scrittore.

Al momento in cui scrivo, non saprei realmente definire se la storia con lui sia ancora in corso, o se è finita.

A me, sembra che sia finita iera sera nel peggior modo possibile, che è anche lo stesso modo in cui è iniziata, ovvero via chat. IO MI INCAZZO SEMPRE QUANDO LE STORIE INIZIANO E FINISCONO CON LA TECNOLOGIA DI QUESTI TEMPI, PERCHE’ POSSO QUASI TOCCARNE IL VUOTO CHE LASCIANO.

Un tempo, se una storia finiva vis à vis, potevi sempre dire che avevi potuto sentire la sua voce per un’ultima volta (anche se quello che aveva detto non ti era piaciuto), o aver osservato il suo sguardo mentre lo diceva e magari, mentendo a te stessa, dire “però da come l’ha detto, boh, secondo me non è una cosa definitiva…”. Oppure potevi fare fatica a trattenere le lacrime, e girarti dall’altra parte per far vedere che non stavi soffrendo.

OGGI, DIETRO IL MONITOR, E’ PERSINO POSSIBILE FARSI USCIRE DUE LACRIMUCCE SENZA CHE L’ALTRO LO SAPPIA, TANTO PER CADERE IN QUELLA TRAPPOLA STRONZA, IN CUI SI NEGA PER DIGNITA’ QUANTO CI SI STA MALE.

 

Lo scrittore ha detto di essere uno che non chiama mai, o meglio, ha detto di possedere delle ragioni oggettive a causa delle quali, preferisce non chiamare.

LE RAGIONI OGGETTIVE SONO UNA SCUSA UFFICIALE: IN REALTA’ LUI NON VUOLE CHIAMARE PERCHE’ HA PAURA CHE SE CI SENTIAMO TUTTI I GIORNI DOPO AVER FATTO SESSO, IO POSSA ILLUDERMI DI POTER DIVENTARE LA SUA RAGAZZA.

NESSUNO HA MAI DETTO ALLO SCRITTORE CHE NON CERCO UN FIDANZATO, MA QUALCUNO CON CUI CONDIVIDERE QUALCOSA (che sia cinema, libri, discorsi, sesso), E SOPRATTUTTO CHE E’ VERO CHE SONO “SOLO” UNA DONNA, MA E’ ANCHE VERO CHE NON LO VEDO PROPRIO ACCANTO A ME.

 

EPPURE, NON E’ VERO CHE NON HA CHIAMATO MAI: APPENA L’HO CONOSCIUTO HA CHIAMATO DAL LAVORO E IO, STRONZA COME POSSIAMO ESSERE NOI DONNE SOLO ALL’INIZIO DI UNA RELAZIONE (QUANDO TUTTO E’ ANCORA SOTTO CONTROLLO), MI SONO RIFIUTATA DI PARLARGLI ATTRAVERSO IL TELEFONO DEL LAVORO, PERCHE’ ESIGEVO CHE TUTTA LA SUA ATTENZIONE FOSSE CONCENTRATA SU DI ME.

ME NE SONO PROPRIO FREGATA DELLE RAGIONI OGGETTIVE PER LE QUALI LUI NON CHIAMAVA DAL SUO TELEFONO PERSONALE: IN QUEL MOMENTO ERO EGOCENTRICA E ANCHE UN PO’ STRONZA. SE ADESSO POTESSI TORNARE INDIETRO, CI PENSEREI CENTO VOLTE PRIMA DI COMPORTARMI COSI’.

 

Il più delle volte, ha scritto degli sms, contattandomi anche via chat, ma riconoscendo a sé stesso che la chat era un mezzo orribile per comunicare, così ogni tanto ci siamo chiamati dal telefono di casa, per avere la possibilità di comunicare senza spendere un patrimonio.

PERCHE’ RAGAZZI, OGGI NON SIAMO SOLO VITTIME DELLO STIPENDIO DI MERDA CHE GUADAGNAMO, MA ANCHE DEGLI OPERATORI TELEFONICI CHE SCEGLIAMO.

E SE IO HO VODAFONE, E TE, METTIAMO IL CASO, HAI LA 3, LA NOSTRA RELAZIONE, FORSE E’ GIA’ CONDANNATA, PERCHE’ SAPPIAMO CHE A CHIAMARCI, SPENDEREMO QUASI SEMPRE UNA BARCA DI SOLDI.

E COSI’, SE PER CASO AVEVAMO SUPERATO CERTE “BARRIERE RELAZIONALI”, (QUALI IL NOSTRO CREDO POLITICO), NELL’EPOCA DEGLI SMART PHONE, SIAMO COSTRETTI A FAR PESARE ALL’ALTRO IL FATTO CHE NON VUOLE CAMBIARE PIANO TARIFFARIO, O PASSARE AL NOSTRO STESSO OPERATORE TELEFONICO.

 

Ti chiedo scusa scrittore, se con la mia tracotanza ho preteso per settimane che tu andassi alla 3, per chiedere di cambiare piano tariffario per chiamarmi. NON SO COSA CAZZO AVEVO IN TESTA, PERCHE’ IO NON SONO MAI COSI’ “COLLOSA” CON GLI UOMINI.

NON SONO RIUSCITA A CAPIRE CHE DUE PERSONE POSSONO CHIAMARSI O SENTIRSI IN QUALCHE MODO, SE HANNO VOGLIA DI FARLO, E NON PERCHE’ UNO DEI DUE OBBLIGA L’ALTRO A FARLO.

SE TU NON AVEVI VOGLIA DI FARLO, IO LO DOVEVO ACCETTARE E BASTA, DA PERSONA MATURA.

E INVECE MI SONO IMPUNTATA, IMBEVUTA COME SONO DI “REGOLE DEL CORTEGGIAMENTO”, CHE FORSE HO PRETESO CHE APPLICASSI SOLO PERCHE’ QUALCUNO CAPITATO PRIMA DI TE ERA STATO UN PO’ STRONZO CON ME, E NON MI AVEVA CORTEGGIATA COME MI ASPETTAVO.

 

E poi, guarda, ancora scuse.

Scusa se ho parlato male di te nei miei post precedenti, scrivendo su queste pagine, che non ti fregava niente di me, perché non avevi pagato la pizza a cena, o non avevi pagato il biglietto al cinema o a teatro. Io ho creduto che tutti quelli con cui uscivo, non potessero avere problemi economici, e che se uno non mi pagava la pizza, era perché addirittura non gliene fregava niente di uscire con me.

 

Quello che non so bene, è se hai voluto solo portarmi a letto, per poi inventarti la “manfrina” che ben conosco che non ti senti pronto.

PERO’ SCRITTORE, NEMMENO IO MI SENTO PRONTA.

-         “PRONTA PER COSA?!” - DIRAI TE.

BOH, PRONTA PER QUALSIASI COSA CHE COMPLICHI LA VITA E LE COSE TRA NOI.

 

A me è piaciuto quando a teatro mi hai chiesto se da dove ero seduta ci vedevo bene, e anche quando in chat una volta mi hai scritto che ti era piaciuto il bacetto sulla guancia che ti avevo dato prima che arrivasse la metropolitana.

Ah, dimenticavo, mi è piaciuto tantissimo quando, appena ti ho conosciuto, quasi ogni giorno, mi hai mandato un sms per darmi il tuo numero a lavoro, così ci potevamo sentire gratuitamente, e anche quando me ne hai mandati per chiedermi come stavo dopo l’intervento ai primi due denti del giudizio.

Poi, l’altra sera quando sei venuto al cinema e ti sei perso la partita della Roma, forse per me è stato il massimo, MA QUESTO SENZA CONSIDERARE QUANTO DOPO SONO STATA BENE A LETTO CON TE, che mi hai chiesto se volevo salire a vedere la tua collezione di farfalle.

(!!!)

 

Molto meno mi è piaciuto quando sei sparito per 48 ore facendomi sentire usata, ma solo perché penso che mi potevi mandare un sms giusto per chiedermi come fosse andato l’intervento agli altri due denti del giudizio. E non capivo perché, prima di venire a letto con te, lo volevi sapere, e dopo invece no.

 

ORA SCRITTORE, VORREI POSSEDERE QUEL GIUDIZIO E QUELLA SAGGEZZA CHE MI PERMETTERANNO DI PRENDERLA BENE, SE MI CONFERMERAI CHE CON ME TI SEI VOLUTO SOLO DIVERTIRE E ORA STAI FUGGENDO.

 

MA CONFESSO, CHE SENZA SAPERE COSA ACCADRA’ DOMANI, E AVENDO MOLTA PAURA CHE SIAMO ASSOLUTAMENTE INCOMPATIBILI, E ANCHE VOLENDO RIMANERE SINGLE CONTINUANDO A FARE TUTTE LE COSE CHE IMPEGNANO LA MIA VITA, COME FACEVO PRIMA ANCORA DI CONOSCERTI, MI PIACEREBBE CHE MI RACCONTASSI TANTE COSE SU TUTTI I FILM CHE NON HO VISTO (E TE INVECE SI).

E POI CONFESSO CHE ANCHE SE IERI SERA TI HO DETTO UNA CAZZATA, MI PIACEREBBE TORNARE PRESTO NEL TUO LETTO, DOVE CONTO DI SPERIMENTARE…EHM… "LE NOSTRE POSIZIONI”…SPERANDO SEMPRE CHE TU IL GIORNO DOPO POSSA SCRIVERMI UN SMS, O FORSE UNA FRASE IN CHAT, O FORSE PARLARMI IN CODICE DAL TELEFONO DEL LAVORO PER NON FARTI “SGAMARE” DAGLI ALTRI COLLEGHI.

J

 

Ciao scrittore, I-ronica

 
 
 

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and don't be shy just let your feelings roll on by
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roll on by,  don't wear fear or nobody will know
you're there...


                                     

                                                                                                  

 

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