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Parigi

Post n°1616 pubblicato il 16 Novembre 2015 da jigendaisuke

129 morti, centinaia di feriti. 8 attentatori, 3 azioni distinte ma
coordinate. Uno è ancora in fuga.

Qui i nomi di alcune vittime. Notare la provenienza da varie
parti del mondo:



Alexander Nick, 41 anni, inglese, lavorava per gli Eagles of
Death Metal che suonavano a Bataclan 

Ayad Thomas, lavorava per la casa discografica Universal ed
era al concerto 

Ben Khalifa Saadi Halima, 36 anni, tunisina 

Ben Khalifa Saadi Houda, 35 anni, tunisina 

Benmbarek Mohamed Amine, 28 anni, marocchino 

Boulanger Quentin, 29 anni, francese
(fonte: Le Nouvel Observateur) 

Bouffard Maxime, 26 anni, tecnico audiovisivo  

Breuil Elodie, 23 anni, francese (fonte: The Guardian) 

Calciu Ciprian, 32 anni, romeno, libero professionista 

Classeau Nicolas, 40 anni, francese, direttore
dell’Iut Marne-la-Vallée 

Correia Precilia, 35 anni, franco-portoghese 

Decherf Guillaume B., giornalista e critico musicale 

Delplace Elsa, 34 anni, cilena (fonte: Le Nouvel Observateur) 

De Peretti Aurélie, 33 anni, francese (fonte: The Guardian) 

Diakite Asta, cugina del giocatore della nazionale francese
Lassana Diarra 

Dias Manuel, 63 anni, portoghese, taxista. È l’unica vittima
dello stadio 

Dogan Elif, belga, è morta con il compagno Milko Jozic 

DuBois Fabrice, francese (fonte: The Guardian) 

Dymarski Mathias, 22 anni (fonte: Le Nouvel Observateur) 

Ferey Germain, 36 anni, francese 

Garrido Juan Gonzalez, 29 anni, spagnolo 

Gil James Michelle, messicana 

Giroud Mathieu, geografo (fonte: Le Nouvel Observateur) 

González Juan Alberto, 29 anni, spagnolo 

Gonzalez Nohemi, 20 anni, studentessa della California
State University 

Hoche Mathieu, 38 anni, francese, cameraman di France 24
(fonte: The Guardian) 

Houd Djamila, 41 anni, francese (fonte: The Guardian) 

Jaimez Michelli Gil, 27 anni, messicana (fonte: The Guardian) 

Jozic Milko, 47 anni, belga, ingegnere, è morto con la compagna
Elif Dogan 

Lausch Marie, 23 anni, francese (fonte: Le Nouvel Observateur) 

Mauduit Cedric, francese (fonte: The Guardian) 

Mosser Marie, lavorava per la casa discografica Universal ed
era al concerto 

Perez Manu, lavorava per la casa discografica Universal ed
era al concerto 

Prevost Francois, 29 anni, francese 

Prenat Caroline, 24 anni, francese, grafica 

Ribet Valentin, 26 anni, avvocato penalista francese
(morto al Bataclan) 

San Martin Patricia, 55 anni, cilena, nipote dell’ambasciatore
Ricardo Nunez (fonte: Le Nouvel Observateur) 

Sahbi Kheireddine, algerino, musicista 

Salines Lola, francese (fonte: The Guardian) 

Solesin Valeria , 28 anni, italiana, dottoranda alla Sorbona  

Thome Eric, 30 anni, francese, fotografo 

Valle Luis Felipe Zschoche, 35 anni, cileno, musicista 

C’è anche una vittima di origine tedesca di cui non è ancora stato
diffuso il nome. Si sa solo che lavorava presso lo studio di Renzo
Piano a Parigi. È morto nell’attacco al ristorante cambogiano

Cosa sappiamo e cosa non sappiamo dell’attacco a Parigi

Chi ha perso la vita, chi è sopravvissuto e chi ha fatto gesti eroici:
le storie della strage di Parigi

Chi è Valeria Solesin, la vittima italiana degli attentati di Parigi

Domenico Quirico, autore del prossimo articolo, ha provato
sulla sua pelle, la follia jidadista, visto che era stato loro
prigioniero:

Generazione Isis, quei nuovi jihadisti che vivono solo di guerra

Le periferie sono un buon serbatoio per i cattivi maestri del
fondamentalismo, soprattutto quelle in cui vige l'autoghettizzazione

Una frattura generazionale nelle moschee

Spesso si tratta di neoconvertiti (i convertiti religiosi, antireligiosi e
politici sono sempre pericolosi), piccoli delinquentelli che hanno
avuto una infarinatura di Islam non corrispondente al Corano, in
carcere oppure di rappersi. Ma sempre si tratta di giovani rancorosi
e pieni odio, cresciuti in una volontaria ghettizzazione.
Un pò come gli italo-americani di Little Italy.


Da dove è venuto fuori #ISIS /Daesh? Dubbi sospetti e evidenze

Chi ha perso la vita, chi è sopravvissuto e chi ha fatto gesti eroici:
le storie della strage di Parigi

Nei due giorni scorsi, ho letto e sentito di tutto. Troppo!
E quando la verità viene assediata da troppe informazioni,
magari fasulle ed ideologizzate, va a farsi fottere.
Allora mi sono attaccato all'informazione fatta da radio rai, ma
soprattutto a poche voci serie, preparate ed intelligenti:

Parigi: il branco di lupi, lo stato islamico e quello che possiamo fare

Siamo tutti burattini

Ormai è guerra, ma non facciamo il gioco di chi vuol distruggere
la nostra civiltà con la violenza.

Cancan parigino - il silenzio di Parigi

Attentati a Parigi: i musulmani si schierano

Sguardi inVersi - La condanna del ritorno

16 novembre 2015 - Notiziario

E poi ci sono i trafficanti d'armi. Alcune industrie ci pucciano
comunque il biscottino, visti gli abbondanti guadagni che rende
questo traffico. Poi è noto che che il grosso degli armamenti
arriva illegalmente da est, dai Balcani soprattutto, anche grazie ai
buoni uffici dei Casalesi e della ndrangheta.
A tal riguardo, interessante l'inchiesta di ieri sera, forte anche del
fatto che i protagonisti della storia, sono stati arrestati giovedì
scorso:

Finché c'è guerra c'è speranza

 

Commenti al Post:
giampi1966
giampi1966 il 16/11/15 alle 16:54 via WEB
aGGHIACCIANTE!!! Noto con piacere che questa volta la pensiamo nello stesso identico modo. Buona serata e buona settimana
 
 
jigendaisuke
jigendaisuke il 16/11/15 alle 19:57 via WEB
La follia si sta impossessando dell'umanità. Mi spaventa questa cosa. Buona serata e buona settimana anche a te
 
malware_jinx
malware_jinx il 16/11/15 alle 18:59 via WEB
E' incredibile, ma, ancora una volta, si è dimostrato che i governi occidentali non hanno mai capito un ciufolo del tipo di "avventori" che hanno davanti. Ancora ce la meniamo con questa bubbola dell'islam moderato...
 
 
jigendaisuke
jigendaisuke il 16/11/15 alle 20:00 via WEB
Non sono d'accordo. L'Islam è come ogni altra religione. E' un po' come dire che tutti gli ebrei ragionano anzi, ragionano come gli ortodossi. O tutti i cristiani ragionano come i nostalgici dell'inquisizione. Certo, è inutile che imam e muftì si scagliano contro i fondamentalisti, quando poi l'emiro del Qatar continua tranquillamente a finanziare al qaida e isis!
 
carloreomeo0
carloreomeo0 il 17/11/15 alle 09:09 via WEB
Ciao Jigen, la politica del terrore adottata dall'Isis, ha come obiettivo diffondere, paura, insicurezza, rabbia, odio e dolore, e da quello che ho sentito in giro, dai mezzi di informazione e dalle gente in strada, direi che il loro obiettivo è stato raggiunto. Siamo troppo abituati a generalizzare, quando accadono fatti del genere la gente ha bisogno di un nemico su cui riversare la propria rabbia, il proprio dolore e frustrazione, poco importa se esso sia solo fittizio, di difficile individuazione e collocazione, allora nel dubbio è meglio condannare un intero popolo, tutti i fedeli di una religione o meglio tutti i fedeli di religioni similari. In nome di una giustizia sommaria e maldestra, è meglio bombardare una città, idealizzandola come roccaforte del nemico. Per me questa non è giustizia, ne sommaria e ne maldestra, ha più il sapore della vendetta, per perpetrare la quale, non si è tenuto conto di quante morti innocenti sarebbe costata, forse perché per chi ha dato l'ordine di bombardare, quelle vite umane innocenti o meno che fossero non avevano alcun valore. Scusami ma questa non è la stessa ideologia dei terroristi che dovremmo combattere? Dimmi Jigen, se adotteremo sempre questo comportamento, come potremo distinguerci da loro? Non basterà nascondere dietro la parola giustizia, atti che sono a tutti gli effetti di natura terroristica. Buona giornata.
 
 
jigendaisuke
jigendaisuke il 17/11/15 alle 16:20 via WEB
E infatti, Parigi è subito partita in quarta, bombardando ad minchiam (come se non avesse già fatto abbastanza danni, con la porcata libica) e se non è una cieca e stupida (forse anche elettorale) vendetta questa, allora non saprei dire cosa è la vendetta. Ciao Carlo
 
maps.14
maps.14 il 17/11/15 alle 09:43 via WEB
Alla luce di tutto ciò, che tipo di soluzione proporresti? :-)
 
 
jigendaisuke
jigendaisuke il 17/11/15 alle 16:21 via WEB
Oddio.. mi chiedi troppo! Ma ci provo. L'Isis conta migliaia di combattenti. Ci vorrebbe in anzitutto un serio e coordinato lavoro di intelligence per contrastare il proselitismo, una azione di recupero (se è possibile e non sempre lo è) dei militanti facendo un "contro lavaggio del cervello", una vera lotta contro il traffico d'armi, contrastare economicamente gli stati che finanziano l'isis (peccato che hanno il petrolio e quindi ci tengono per gli zebedei). Infine c'è poco da fare, ci vuole un intervento militare coordinato che comprenda anche le forze iraniane e russe.
 
molto.personale
molto.personale il 17/11/15 alle 11:10 via WEB
Sono state colpite varie etnie e soprattutto i giovani e questo la dice lunga sul loro massacro..ora mi auguro solo che si agisca e il più in fretta possibile perchè vedere tutto quell'orrore non è più possibile..dolce martedì
 
 
jigendaisuke
jigendaisuke il 17/11/15 alle 16:23 via WEB
Poco fa ho letto le parole del marito di una delle vittime, contrastano nettamente con la voglia di vendetta e chiusura che circola fra la gente. Agire presto, ma soprattutto bene! Perché sennò non oso neanche immaginare cosa potrebbe succedere. Ciao ciao
 
ninograg1
ninograg1 il 17/11/15 alle 11:18 via WEB
non possiamo che inchinarci e provare rispetto per le vittime ma non dobbiamo dimenticare cos'ha fatto la francia nel suoi ex possedimenti....
 
 
jigendaisuke
jigendaisuke il 17/11/15 alle 16:24 via WEB
Forse meno di quanto hanno fatto gli inglesi, ma non è una scusante. I capi ISIS se ne fottono, per loro, casomai si dovrebbe tornare al califfato anteriore all'anno 1000.
 
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Data di creazione: 05/11/2006
 
 

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