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Commenti al Post:
ninograg1
ninograg1 il 12/03/18 alle 22:49 via WEB
senza dimenticare il ruolo che figli e donne hanno dentro le organizzazioni mafiose...... dimostrando anche un discreto spirito imprenditoriale.
 
 
jigendaisuke
jigendaisuke il 13/03/18 alle 15:53 via WEB
Soprattutto nell'ambito della camorra. Ma se in un ambiente chiuso e schiettamente famigliare come quello ndranghetista, alcune donne preferiscono affidare i loro figli alla Procura, per evitare che diventino ndranghetisti, bè è un bel passo avanti. Considerando che rischiano l'isolamento (e non solo) in ambito famigliare e nella collettività.
 
   
ninograg1
ninograg1 il 13/03/18 alle 22:37 via WEB
si è vero.. ma non è che sia una cosa generale... anzi spesso rischiano di essere uccise insieme ai propri figli
 
     
jigendaisuke
jigendaisuke il 14/03/18 alle 15:11 via WEB
Proprio per questo dimostrano di essere estremamente coraggiose.
 
misteropagano
misteropagano il 12/03/18 alle 22:49 via WEB
dunque il rapporto donna mafie? e le più violente dei cartelli sudamericani?..
 
 
jigendaisuke
jigendaisuke il 13/03/18 alle 15:55 via WEB
No, il rapporto fra madri in un contesto mafioso e lo Stato. Qui si parla di quelle che preferiscono lo Stato. Francamente non so che ruolo hanno le donne nei cartelli sudamericani.
 
   
misteropagano
misteropagano il 14/03/18 alle 09:38 via WEB
ok, link da aprire ok----> alcune ne riescono ad esserne a capo cosa che non accade nelle mafie nostrane..sU Jig a dopo**
 
     
jigendaisuke
jigendaisuke il 14/03/18 alle 15:09 via WEB
I miei link sono SEMPRE da aprire, anche considerando la fatica che faccio per trovarli. Certo, il potere è ancora maschile, ma, comunque, preferirei una loro eliminazione senza distinzione di sesso, razza e religione!
 
maps.14
maps.14 il 13/03/18 alle 11:58 via WEB
Come mai questo post??? °___° Vabbè... ho letto i link e la definizione di "madri coraggio" per chi decide di abbandonare la criminalità organizzata, mi sembra fin eccessivo. I figli.... la famigghiaaa.... oddio Jinjen, l'organizzazione mafiosa andrebbe, secondo me, valutata più dal punto di vista antropologico che culturale. I capofamiglia si sposano esclusivamente con donne scelte all'interno del loro clan e col matrimonio la donna diventa “ na’ vera reggina” e parte attiva del clan (noterai che ho visto qualche puntata di Gomorra – Imma the best!!!!). Chi sceglie quindi di rompere le catene con la mafia, sceglie innanzitutto di rompere con la propria famiglia d'origine, PERO' a seguito di eventi efferati per regolamento di conti, e non perchè hanno preso coscienza del loro ruolo di complici in attività criminali. Le donne qui non sono angeli del focolare, ma sono le esclusive educatrici e depositarie dei valori malavitosi trasmessi ai figli che un giorno seguiranno gli affari della famigghia e quindi Ill.mo Giudice del Tribunale minorile ... non c'è scuola a tempo pieno che tenga. ^____^ ^______^
 
 
jigendaisuke
jigendaisuke il 13/03/18 alle 16:00 via WEB
Come mai? E' un aspetto che seguo da un po', ne ho sentito parlare per la prima volta un annetto fa su radio1 e mi ha interessato. Credo che sia un fenomeno, magari non rilevante numericamente, importante. Certo, la volontà di non piangere un figlio morto ammazzato ha il suo peso. Ma bisogna considerare le caratteristiche peculiari della ndragheta, ovvero il fatto che si fondi su legami famigliari di sangue oltre al fatto che non ha una "cupola" in senso stretto, come la mafia siciliana. Quindi queste madri, se non riescono ad entrare nel programma di protezione, vengono isolate dai loro famigliari e dalle comunità in cui vivono. Non credo che sia una cosa tanto leggera.
 
molto.personale
molto.personale il 13/03/18 alle 15:56 via WEB
A quanto pare le donne di tanti clan mafiosi sanno vedersela alla grande nel gestire gli affari..buona serata
 
 
jigendaisuke
jigendaisuke il 13/03/18 alle 16:01 via WEB
Soprattutto la camorra ha saputo aprirsi alla parità dei diritti fra uomo e donna.. in ambito criminale. Ciao
 
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Data di creazione: 05/11/2006
 
 

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