KK

Non scrivo da una vita sul blog, ma oggi mi sento di investire due minuti per ricordare Gaetano scirea, un simbolo per me di quello che il calcio dovrebbe essere e non è più, un esempio di correttezza, lealtà e stile. Un giocatore che pur giocando in difesa e pur essendo riconosciuto come uno dei migliori difensori di tutti i tempi, nessuno può ricordare per falli cattivi o entrate assassine che tanto esaltano i giovani d’oggi che vanno in giro con polsini e magliette inneggianti a giocatori violenti e beceri. Parlava poco scirea era umile e quando segnava (e sì perché scirea due o tre gol a campionato li faceva) non si toglieva la maglia, non faceva gesti con le mani, ma alzava le braccia la cielo, era felice come i tanti ragazzi che giocavano anni fa all’oratorio e urlavano come pazzi. Vorrei scrivere mille cose su scirea e sul calcio di scirea, ma penso che questo basti. Tanto non servirà a convincere nessuno che il calcio è un gioco e che il vero esempio da seguire è Gaetano scirea.

Ogni anno mi scappa una lacrima…