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Un blog creato da kellerman_dope il 11/05/2006

Kellerman

La descrizione può essere vuota, eccome!

 
 

 

Post N° 246

Post n°246 pubblicato il 06 Ottobre 2007 da kellerman_dope

vorrei la pace anch'io

ma non mi è concessa

 
 
 

Post N° 243

Post n°243 pubblicato il 12 Giugno 2007 da kellerman_dope

terzo giorno dalla diagnosi

 
 
 

Post N° 242

Post n°242 pubblicato il 12 Giugno 2007 da kellerman_dope

voglio bene a tutti

 
 
 

Post N° 238

Post n°238 pubblicato il 28 Marzo 2007 da kellerman_dope

Osho,

mentre un’altra delle tue comuni sta decollando, sento che inizio a mostrare forti sintomi di essere un disadattato [misfit]. L’India, e persino la comune, non sembrano essere posti dove mi sento a mio agio. C’è una possibilità di “fare le proprie cose, soddisfatti e colmi di gratitudine” che non è un altro trip dell’ego?

Prem Leeladhar, anch’io sono un disadattato. E questo posto è andato molto oltre l’essere una comune. La comune era una società alternativa, ma anche una società alternativa deve avere un’organizzazione, delle regole e regolamenti. Vedendo che per dei disadattati è difficile persino far parte di una comune, ho abbandonato anche quest’idea.

Ora qui vivono insieme dei semplici individui. Nessuno vive qui in modo permanente; se qualcuno lo desidera, può rimanere qui, e quando lo desidera, può andarsene. Stiamo cercando di dare a ogni disadattato tutto lo spazio possibile. Uno dei miei sannyasin – Veeresh, in Europa – ha creato le “Osho Misfit Cities”.

Penso che tu ti sei portato dietro quest’idea dalla comune in America. Lì dev’essere stato difficile per te perché, quando migliaia di persone vivono insieme, devono seguire certe regole, altrimenti vivere sarà impossibile.

Qui nessuno vive in permanenza. Finché ti trovi bene, resta pure qui. Nel momento in cui ti senti a disagio, hai tutto il mondo a tua disposizione; puoi andare dove vuoi e sentirti a tuo agio. Ma voglio ricordarti una cosa: se non ti senti a tuo agio qui, non potrai sentirti a tuo agio in nessun altro posto.

Leggerò la tua domanda: “Mentre un’altra delle tue comuni sta decollando…” Non è così.

Non c’è nessuna comune che decolla.

Ho provato tutto ciò che potevo e ho scoperto che è impossibile… se esiste la comune, l’individuo deve fare dei compromessi. È del tutto naturale e necessario. Ma io sono talmente a favore dei disadattati che, piuttosto che abbandonare i disadattati, ho abbandonato l’idea stessa della comune. Ora qui ci sono solo disadattati.

I disadattati ovviamente comprendono i bisogni reciproci: essere se stessi e fare le proprie cose. Ecco perché qui non stiamo sviluppando alcuna attività produttiva. Non dobbiamo costruire strade e nemmeno case. Quando devi costruire case o strade, quando devi coltivare i campi, quando devi produrre il latte, naturalmente si crea la necessità di un’organizzazione.

Leeladhar è un chirurgo plastico. Qui non avremo nemmeno un centro medico. Ai vecchi tempi, prima della comune in America, c’era un centro medico, ma anche questo richiede un’organizzazione.

Ora voglio che questo posto sia solo un paradiso, un villaggio turistico in cui ti puoi rilassare, puoi ricevere un massaggio… presto ci saranno piscine, ampi giardini e prati. Puoi suonare qualche strumento quando vuoi, in qualsiasi momento. Puoi fare le tue cose.

Ricorda solo che quello che fai non deve diventare un’interferenza nella vita di qualcun altro, perché anche l’altro vuole essere indipendente, proprio come te.

L’unica condizione è questa:

ognuno è libero fino al punto in cui non interferisce con qualcun altro.

Questo limite è assolutamente necessario. Pensa un po’ – tu stai dormendo quando arrivano alcuni disadattati e cominciano a fare la meditazione dinamica nella tua stanza. Stanno facendo le loro cose; non ti stanno dicendo che la devi fare anche tu. Poi, quando questi se ne vanno, arrivano altri disadattati e cominciano a suonare i loro strumenti musicali. Nessuno vuole dare fastidio a te; se vuoi puoi continuare a dormire o a fare ciò che vuoi! Quindi bisogna ricordare questa linea di condotta…

Per il resto non c’è alcuna interferenza. Ho lasciato perdere il lavoro completamente, a meno non sia tu a volerlo fare, a meno che non sia la tua cosa. Nella comune, il lavoro era necessario per sopravvivere. Qui vieni solo quando puoi permettertelo economicamente, per tutto il tempo che puoi, ma non si pone nemmeno la questione di importi un lavoro di qualche genere. Puoi scegliere tu se fare qualcosa o solo riposarti, nuotare, fare qualche gruppo, meditare – o non fare né gruppi né meditazioni, ma solo essere.

Tu dici: “Sento che inizio a mostrare forti sintomi di essere un disadattato”. Ti sbagli ancora: Leeladhar, tu sei un disadattato nato. Non è qualcosa che stai sviluppando adesso. Io ti conosco alla perfezione.

Sono io che ti forzavo a rimanere nel reparto ospedaliero della comune, tuo malgrado. Tu rimanevi perché io volevo che rimanessi nel reparto – ma sei un disadattato.

Il disadattato deve comprendere una cosa: non sarà mai rispettato dalla società normale. Essere un disadattato non gli procurerà onori, premi e riconoscimenti. Io sto certamente pensando di creare un premio, un premio mondiale da assegnare tutti gli anni, da attribuire al più grande disadattato del mondo. E, Leeladhar, il tuo nome è il primo della mia lista.

Ma il disagio non viene dall’esterno, perché all’esterno non mi pare che qualcuno si aspetti che tu faccia qualcosa. La tua sensazione di disagio è una tensione interiore: non vuoi essere un disadattato, e questo è ciò che sei. Non hai accettato la tua condizione con amore e gioia totale.

Non c’è nulla di male in questa condizione: la società ha bisogno di alcuni disadattati.

Sono loro che passano la torcia della libertà e della consapevolezza di generazione in generazione.

Credi forse che Gautama il Buddha non fosse un disadattato? O Mahavira? Il figlio di un re che se ne va in giro nudo – suo padre se ne vergognava, e così la sua famiglia. Avrebbero accettato la sua rinuncia al mondo… ma perché andarsene in giro nudo? Ma Mahavira non era mai a disagio; si accettava com’era.

Essere disadattati non è mai un fatto isolato; porta sempre con sé il disprezzo della gente. Devi accettarlo.

La società è formata da persone rigide, assolutamente ‘adatte’. Il disadattato crea un turbamento. La società inculca in ogni bambino quest’idea: non diventare mai un disadattato, perché sarai disonorato, rifiutato, disprezzato. Tu hai ancora quest’idea nella mente.

Essere disadattato è la tua natura, ma il tuo disagio nasce a causa delle idee che la società impartisce a tutti, e che ha passato anche a te. Non sei integro, tutto di un pezzo; in te c’è una frattura. Nel profondo, non vuoi essere un disadattato.

Io vorrei suggerirti di lasciar perdere quelle idee. Rispettabilità e onore non hanno alcun significato se ti conducono a metterti in contrasto con la tua natura. Cosa puoi farci se non sei un fiore di loto, ma solo una margherita? Goditi il fatto di essere una margherita.

L’esistenza non disprezza i disadattati.

Il sole non fa alcuna differenza, la luna non fa discriminazioni; l’esistenza ti accetta come sei. Ma nel profondo, dentro di te, c’è un rifiuto, quindi sei diviso, sei in un dilemma. Con questo dilemma, dovunque andrai ti sentirai a disagio – ancora più a disagio di come ti senti qui, perché qui a nessuno interessa condannare, giudicare. Nessuno ti dirà: “Leeladhar, non sei chi dovresti essere”. Qui non c’è alcun ‘dovresti’.

Nella comune in America non volevi essere un chirurgo plastico. Ora ne hai la possibilità – nessuno ti sta dicendo di essere un chirurgo plastico; e anche se tu volessi esserlo, nessuno qui è interessato alla chirurgia plastica. Se il naso di qualcuno è un po’ più lungo, nessuno fa obiezioni. O se è un po’ più piccolo… un naso è solo utile. Che il naso sia lungo o corto, se funziona e respira, che problema c’è? Qui a nessuno interessa passare da uomo a donna o da donna a uomo.

Questa non è una comune, è solo il punto di incontro di ogni genere di disadattati che non possono andar bene in nessun altro posto. Qui possono celebrare il loro disadattamento senza perdere rispetto, onore e dignità.

Dici: “L’India, e persino la comune, non sembrano essere posti dove mi sento a mio agio”.

L’India è il paese che ha sempre tollerato, fin dall’antichità, disadattati di ogni specie.

È incredibile, la società indiana nel corso dei secoli non ha mai crocifisso uno come Gesù anche se ci sono stati tanti che hanno affermato "Ambram Hasmi" “Sono un Dio” – Gesù in fondo diceva soltanto “Sono l’unico figlio di Dio”. Nessuno ha obiettato. Se si sentivano estatici, gioiosi, non stavano facendo del male a nessuno.

Gautama il Buddha non credeva in Dio. Mahavira rifiutava completamente l’idea di un Dio. Ma non sono stati crocifissi, sono stati amati per quello che erano…

Questo paese ha accettato e amato tutte le persone ‘non adattate’; se senti che l’India ti mette a disagio, devi rimanere qui un po’ più a lungo e comprenderne l’atmosfera. Io ho girato il mondo. Nessun paese ha un’atmosfera così favolosa…

Certo tu non puoi essere un disadattato più grande di me…

Leeladhar, il tuo disagio nasce dai tuoi condizionamenti, per prima cosa. Come seconda cosa, non hai accettato totalmente il tuo disadattamento; altrimenti perché ti senti a disagio?

Sei libero di fare tutto ciò che vuoi, dovunque ti trovi.

Ad esempio, io non mi sono mai sentito a disagio in nessun posto al mondo. Non lo ero nelle prigioni americane. Non lo ero in culture, paesi, religioni diverse. Io accetto il mio essere disadattato con gioia assoluta…

Non mi sono mai sentito a disagio, in nessun posto.

Di base, il punto è accettare te stesso.

È una sensazione interiore, che non ha nulla a che fare con ciò che c’è all’esterno. Ti ripeto: se non puoi sentirti a tuo agio qui, Leeladhar, non troverai alcun posto in tutta la terra in cui sentirti a tuo agio. In nessun altro posto al mondo viene rispettata come qui l’unicità dell’individuo; in nessun altro posto al mondo sei amato come sei. Devi sempre farti valere, devi meritare.

Qui non devi provare nulla, e non devi meritare nulla. Non devi essere degno di nulla. Sei così come sei e tutti sono in uno stato straordinario di consapevolezza e di accettazione. Datti solo un po’ di tempo.

C’è una possibilità di “fare le proprie cose, soddisfatti e colmi di gratitudine” che non è un altro trip dell’ego?

Sì, il mio approccio alla vita è proprio questo: “fare le proprie cose, soddisfatti e colmi di gratitudine…”. Non è un trip dell’ego. È la tua natura che vuol essere lasciata indisturbata.

Qui non siamo impegnati in alcun lavoro che debba essere forzato su di te. Questo posto deve lasciare dentro di te un ricordo di pura gioia, di silenzio e bellezza. E di persone che non interferiscono con te, che sono felici se sei felice. Nessuno è invidioso o competitivo, nessuno fa paragoni.

Ma dipende tutto da te.

Io ho creato lo spazio qui.

Ora tocca a te usarlo, dipende da te.

Tratto da un discorso di Osho del 1987 pubblicato in ‘The Hidden Splendor’ (N. 21)

 
 
 

Post N° 237

Post n°237 pubblicato il 28 Marzo 2007 da kellerman_dope

che cazzo ridi che cazzo corri il terrore sarà sempre con te

 
 
 

Post N° 236

Post n°236 pubblicato il 28 Marzo 2007 da kellerman_dope

evviva il cancro! evviva il cancro! evviva

 
 
 

Post N° 235

Post n°235 pubblicato il 28 Marzo 2007 da kellerman_dope

come sono grato di tutto questo che bello

 
 
 

Post N° 234

Post n°234 pubblicato il 28 Marzo 2007 da kellerman_dope

che bello che bello che bello

 
 
 

Post N° 232

Post n°232 pubblicato il 28 Marzo 2007 da kellerman_dope

io conosco la morte,

tu conosci la morte

 
 
 

Post N° 229

Post n°229 pubblicato il 16 Marzo 2007 da kellerman_dope

io oggi sono tranquillo

ma stanno facendo di tutto per farmi incazzare

ecco

sono incazzato

 
 
 

Post N° 228

Post n°228 pubblicato il 10 Marzo 2007 da kellerman_dope

@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@

@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@

EVVIVA L'ANTICRISTO

 
 
 

Post N° 223

Post n°223 pubblicato il 24 Dicembre 2006 da kellerman_dope

SCRIVI NEL TUO BLOG! E SCRIVI CAZZO!

 
 
 

Post N° 222

Post n°222 pubblicato il 24 Dicembre 2006 da kellerman_dope

AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!!!!!

 
 
 

Post N° 221

Post n°221 pubblicato il 14 Dicembre 2006 da kellerman_dope

oO!

 
 
 

Post N° 220

Post n°220 pubblicato il 14 Dicembre 2006 da kellerman_dope

SKRAAAAAACK!!!!!!

 
 
 

Post N° 219

Post n°219 pubblicato il 14 Dicembre 2006 da kellerman_dope

KKKRRRRAAAAAAAATTTT!!!!

 
 
 

e adesso ammazzatevi tutti

Post n°218 pubblicato il 02 Dicembre 2006 da kellerman_dope

cosa aspettate?

 
 
 

Post N° 217

Post n°217 pubblicato il 02 Dicembre 2006 da kellerman_dope

prima o poi toccherà anche a te di essere straniero nel mondo,

e

 allora

 saranno

 cazzi

 ancora

 più

 duri

 dei

 miei.

 
 
 

Post N° 216

Post n°216 pubblicato il 02 Dicembre 2006 da kellerman_dope

immaginesangue.

 
 
 

Post N° 215

Post n°215 pubblicato il 01 Dicembre 2006 da kellerman_dope

ed è arrivata anche la morte. ci siamo tutti.

 
 
 
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