Kremuzio

E’ arrivato il momento del forse meritato, ma di sicuro necessario, riposo annuale. Ed arriva sempre nel momento in cui ne avrei fatto volentieri a meno. Chissà perché poco prima delle ferie si sviluppano ed intrecciano promesse, presupposti, novità, che ti prendono come un cappio e si insinuano nella mente facendoti fare ipotesi, coltivare speranze, in breve far venire l’acquolina in bocca per un sacco di cose che vorresti fare subito.

Tra evoluzioni lavorative, progetti e buoni presentimenti, arriva il punto in cui dovresti staccare la spina, ed invece ti attacchi anche un gruppo di continuità!

Che poi se le cose dovrebbero andare avanti verso la direzione positiva, lo farebbero senza di te, ma l’attesa mi snerva. Ma ormai sono parecchi anni che sento addosso questa frenesia, purtroppo molto spesso andata a quel paese, dell’attesa dell’evento. Una specie di deserto dei tartari.

Nel frattempo, non so dove e neanche quando, visto che ho la testa in altri lidi, andrò a rilassarmi lontano o vicino, spero con un tempo che mi assista in qualche posto dove dormire al fresco e leggere senza addormentarmi. Dove scrivere e farmi venire idee diverse dal solito. Dove rimpinzarmi di cose buone ma senza ingrassare. Dove camminare a lungo senza stancarmi e farmi crescere vesciche sugli alluci. Dove non soffrire il caldo ma senza inzupparmi per la pioggia. E così via…

Buone ferie a chi va e buona permanenza a chi resta, sperando di ritrovarci tutti meglio di come ci siamo lasciati!