Kremuzio

Parafrasando una vecchia canzone di Mina. Spero che stasera qualcuno faccia un bel 6 al superenalotto così la facciamo finita per un po’ di tempo con jackpot o superjackpot. Se sono raddoppiate le giocate lo stato raddoppia le entrate, e dopotutto questa è una buona notizia per le casse. Però consideriamo anche che questi soldi probabilmente li useranno per risanare quei reparti più desolanti che ci stanno portando al crollo del sistema capitalistico. Scommetto che andranno alle banche, che poverine stanno male, o all’Alitalia o per finanziare qualche villa di riccastro. Il solito giro. Non certo alla sanità o all’Istruzione. Proprio ieri due scatole di medicine per una malattia cronica l’ho dovute pagare di ticket 7 euro.  

Comunque lasciamo perdere queste tristi considerazioni. L’italiano ormai vede il gioco come l’unico rimedio. Praticamente un miracolo, visto che le probabilità di vincere una cifra rilevante è inferiore anche a quella di essere colpiti da un fulmine a ciel sereno. Statisticamente non è che raddoppiando le giocate si raddoppia anche la probabilità di vincita, in quanto queste sono talmente infime che raddoppiando alla fine non cambia poi molto. Se uno ha lo 0,00000000001 per cento di possibilità, non è che con lo 0,00000000002 o lo 0,00000000009. cambi poi molto. Solo che nell’ultimo caso, ha solo dovuto pagare al botteghino molto molto di più con una ridicola probabilità in più. Tanto vale puntare un numero singolo al lotto su una ruota. Certo non ti cambia la vita, ma puoi incassare 10 volte quello che punti. L’ambo secco ti vale 250 volte. Ma più punti più vinci.

Io ho smesso da tempo, da quando si è passati dal giocare una volta la settimana, il sabato, prima a 2 volte poi a 3 volte. Questo si definisce mungitura di chi ha il vizio del gioco.

Eppure quelle volte ogni tanto prendevo dei terni. Il metodo era semplice: La cena del venerdì mi ingozzavo di salsicce grasse, bucatini alla matriciana, pane e burro, sugna e strutto, poi innaffiavo con vino rosso sardo ed un po’ di liquore. Mi buttavo a letto e mi addormentavo di botto. Naturalmente i sogni o meglio incubi causati dalla pesantezza di stomaco ed i conati di vomito notturni, mi proiettavano in un mondo onirico ipnotico in cui vivevo odissee ancestrali da scorpacciata di pejote. Visioni mistiche e dialoghi con tutti i defunti mi facevano tirar fuori il giorno dopo, dopo aver vomitato l’impossibile, una certa dose di numeri che mi andavo a cercare in un libro cabalistico o meglio una “smorfia” dell’ottocento napoletano.

Ma il mio istinto informatico mi aveva anche consigliato di tenere un database con i numeri usciti negli ultimi 100 anni, confrontarli con quelli sognati e togliere le combinazioni già uscite che per la legge dei grandi numeri non sarebbero dovute ripetersi. Poi giocavo e il sabato a mezzogiorno me ne andavo nel posto dopo facevano l’estrazione sulla ruota di Roma, con bambino bendato. Lì mi ero accorto che la modalità con cui si svolgeva il mischiarsi delle sfere metalliche lasciava un po’ a desiderare, facendo aumentare la probabilità di uscita come primo numero estratto, di numeri dell’ultima decina, ovvero tra l’81 ed il 90. Infatti se andate a controllare le frequenze dei numeri, vedete che questi sono usciti un numero spropositato di volte in più della media statistica.

Oggi non più per le ruote automatizzate… E oggi non gioco più. Non mi attirano i fantastiliardi del 6. Li lascio a chi pensa che siano una benedizione, con tutto il cuore. Ho scoperto dpo tanti anni che l’unico modo sicuro per guadagnare è quello di lavorare.