Kremuzio

Sabato prossimo 8 novembre a Roma a partire dalle 14:30 in piazza della Repubblica inizierà una manifestazione nazionale per chiedere la chiusura degli allevamenti di animali da pelliccia. E’ infatti una vergogna che ci siano tali attività in risposta all’esigenza che hanno alcune persone ignoranti di ricoprirsi di peli di animali morti. C’è sempre da ricordarsi che in una tale selvaggia forma di rivestimento c’è tutta la violenza e l’arroganza di un essere umano bestiale.

C’è una contraddizione talmente enorme nel vestire pellicce e poi pretendere un corpo depilato che racchiude la confusione mentale dovuta forse ad una denaturato modo di vedere il mondo.

Se la mentalità odierna pretende che una donna abbia la pelle completamente liscia, definendo con epiteti animaleschi e paragonando ad una scimmia una appartenente al gentil sesso ricoperta di una bella e naturale peluria. Ma poi nell’immaginario erotico si pretende che questa sia completamente nuda sotto una pelliccia di volpe argentata o visone o altri bellissimi animali, quando sono ancora vivi.

Non so se costoro conoscano le modalità in cui si svolgono le vite e la morte di questi animali. Pensiamo solo ai cuccioli di foca pesi a bastonate in testa ed inorridiamo. Ma nella cultura umana c’e’ l’allevamento, in piccole gabbie, sottoposti a correnti fredde per far infoltire il pelo, e poi uccisi in un modo che definire barbaro è un eufemismo, con correnti elettriche, bastonate, metodi che mi repelle solo pensare o immaginare.

Mi fa schifo l’idea, mi fa schifo pensarci o scriverne e mi rattrista. Quando vedo donne rivestite di pelli di animali uccisi mi viene voglia di sputare loro addosso, ma so che queste persone sono stupide e non si meritano neanche la mia saliva, che metto da parte per i miei succhi gastrici.

Mi fermo qui, che queste cose mi fanno male al cuore.