Kremuzio

Non so se avete la stessa sensazione mia, ma quando mi muovo in moto in mezzo al traffico, non posso fare a meno di guardare con attenzione le donne in bicicletta.

A Roma non è come in altre parti d’Italia: nel nord, ad esempio ci sono un’enormità di biciclette e di donne, signore, ragazze che ci vanno sopra e pedalano instancabilmente per le strade tutte lisce e pulite e senza salite e senza buche. Qua da noi ci sono per lo meno 7 colli, 7 mila salite (alle quali, a volte, non corrispondono altrettante discese… surreale no?), 7 milioni di buche e 7 miliardi di sampietrini ed un traffico pericoloso e puzzolente.

A volte le vedi da lontano oscillare e pedalare con grazia e calma, con le loro silhouettes agili ed inconfondibili. Sono tutte belle. Hanno un’aria intelligente ed un sorriso o un broncio che le rende sensuali. Cerchi di intravvedere le gambe, sempre scattanti e ben tornite, in jeans o tutine o in pantaloncini leggeri. Non vanno mica in gonna, come qualcuna in scooter che alla prima ventata mostrano bei panorami. Alcune volte però, curve sul manubrio, lasciano fuoriuscire intorno alle vertebre lombari e sacrali, un indumento a volte colorato, altre volte merlettato o bianco, o color carne. Rarissimi i perizomi. Questo quando il caldo lo permette, perché quando il clima è più rigido, son coperte di ponchos o maglioni pesanti, ma sempre altamente eroticizzanti. Ovviamente sono lontane da quell’icona del film di Tinto Brass “Monella” in cui vengono rispecchiati i miei più sordidi desideri di veder girare per strade alberate nugoli di leggiadre fanciulle…

Ma tornando alle amanti del velocipede sulle strade cittadine, quando le sorpasso non lesino uno sguardo al loro viso, non per vedere se sono belle, o meglio forse si, ma per vedere la loro aria, forse intellettualoide, impegnata, seria, incazzata, dallo sguardo vivace e pensieroso. Mica come quelle signore affaccendate a parlare al cellulare mentre guidano suv, dallo sguardo isterico e disimpegnato (ma questa è un’altra storiaccia).

E penso come sarebbe bello se a Roma le strade fossero lisce, senza buche né sampietrini, ampie e dritte, o anche tortuose ma sgombre da macchine in seconda fila Qualcuno si chiederà se ci sono anche uomini in bicicletta. Si, ci sono, ma non ci faccio caso, scusatemi! Magari ci andrei pure io in bicicletta, se non fosse per dolorose fitte alla schiena dovute ad ernie discali causate proprio da quelle maledette strade. Vabbè, ormai ad una certa età devo limitarmi ad andare in scooter, non riuscirò certo a vedere strade lisce durante la mia esistenza in questa valle di lacrime.