Kremuzio

Quando si dice l’ignoranza: non sapevo nulla e menomale che il telegiornale mi ha avvertito ieri, ma troppo tardi per lo spettacolo. Lunedì c’è stato un grande esperimento scientifico che al confronto, l’acceleratore in cerca di muoni è un miscelare di provette di plastica  del piccolo chimico. Pare che un sapiente islamico iraniano, tale Hojatoleslam Kazem abbia affermato che a causa dell’ostentare scollature da parte delle donne (sempre loro!) si possano provocare terribili terremoti per l’ira di Dio che intende così colpire le lussureggianti lussurie e le colpe che andranno a colpire i maschi caduti nella rete dello sguardo lubrico. Colpa loro se i giovani perdono di vista la castità soppiantando morigerati costumi, rimanendo vittima della piaga dell’adulterio. Se ci pensiamo bene quindi la colpa non sarebbe proprio proprio delle donne che, ahimè non farebbero altro che ostentare la loro dotazione avuta in dono proprio dalla divinità, ma io la darei agli uomini che non sanno mantenere la loro purezza. Non ci sarebbero donne nude che potrebbero scalfire integerrime persone, se queste non possedessero la forza ascetica a prova di demonio. Dotazione abbastanza rara, in verità. Altro che le ghiandole mammarie incolpate.

Il mondo occidentale non poteva rimanere attonito ad ascoltare, almeno quello che pensa che la scienza sia una buona cosa, ed alla ricerca dedica un’ampia fetta del PIL. Provando e riprovando, come diceva Galilei, avremmo potuto confutare o sfatare la teoria, visto che la scienza cerca, nelle sue leggi, la ripetitività dell’effetto stimolato dalla giusta causa. Abbiamo quindi, secondo la teoria, una causa dovuta dalla ostentazione dei seni, ed un effetto: il terremoto. Nulla di più semplice da provare, secondo le ricercatrici ben dotate di cause.

E qui scende in campo il mondo di Facebook, che racchiude molte luminarie pronte a tutto. L’idea nasce da una donna dell’Indiana, stato americano: Jennifer McGreight che propone di indossare magliette scollate il giorno 26 aprile, per cui qualche giorno fa (me lo sono perso, mannaggia a me). Ovviamente l’invito è stato raccolto da moltissime altre donne, e presuppongo anche da qualche ex-uomo, per il grande esperimento. In stile hollywoodiano all’evento è stato dato il nome BOOBQUAKE ovvero un mix di boob (il seno) e l’earthquake (il terremoto) praticamente un “mammellemoto”. o "tettemoto" da' meglio l'idea?

Fortunatamente pare non ci siano stati grandi scuotimenti, oltre a quelli, per aumentare l’effetto, delle donne in questione, così per aumentare la probabilità, per cui non si sono scomodate le scale Mercalli o Richter per quantificare i danni. Sarebbe potuto essere ondulatorio o sussultorio? E siamo proprio sicuri dell’insuccesso della teoria? Dopotutto essendo la Terra un pianeta relativamente giovane, terremoti ce ne sono a centinaia ogni giorno, dappertutto lungo le faglie e le creste tettoniche (ma allora la tettonica a zolle, come credevamo al liceo, dovrebbe il suo nome proprio alla teoria del sant’uomo iraniano? Quante domande…): non possiamo rifiutare a priori la teoria, a questo punto. Ma potremmo fare l’esperimento opposto. Per prima cosa potremmo ricoprire TUTTE le donne del mondo, per un giorno, e solo allora captare la minima vibrazione o la minima sinuosità sugli oscillografi del pianeta. Se fosse, allora sì che dovremmo cacciare e dare all’untore verso i chirurghi plastici che per il loro benestare aumentano la possibilità di cataclismi.

Ma vedo in ciò, oltre ad uno dei segni della prossima fine del mondo, anche la colpa maschile. Se le vibrazioni fossero causate dall’aumentare dei battiti cardiaci, dalle extrasistole, dei poveretti che, entrando in risonanza con la frequenza terrestre, potrebbe aumentare punti di rottura. Un po’ come un ultrasuono che va a far esplodere un bicchiere di cristallo, come le trombe di Gerico che sgretolano le mura ciclopiche, come le canzoncine neomelodiche di Apicella o altri che ci fracassano i cosiddetti…

Ma forse un giorno non è bastato. Propongo un seguito, magari un po’ più prolungato nel tempo. Diciamo un mese? Tutte con scollature ampie, e magari magliette bagnate. E si salvi chi può!