Kremuzio

Ci sono battaglie che si svolgono ogni giorno, da anni, nei posti in cui meno te li aspetti, o forse ne siamo coscienti tutti. La più cruenta che combatto in prima persona è all’interno del condominio, e più precisamente nella zona senza Dio che è il posto macchina coperto.

Già, esistono due scenari di battaglia nei bassifondi. Nel posto macchina scoperto, le auto vengono sistemate secondo turni decisi dall’amministratore, in quanto lo spazio è limitato. C’è quello col macchinone che non può stare incassato, per cui si becca il posto migliore ed ampio, mentre io che ho una piccola utilitaria vecchiotta, sono rintanato negli angoli bui dove cadono le arance dell’albero del condominio vicino. Poco male. Le arance sono buonissime e la sera le raccolgo da terra e me le mangio prima che vadano a male. Devo solo stare attento alla manovra, tra colonne portanti e vecchie auto parcheggiate alla porcoquaporcolà che non ti fanno entrare dal portello. Prima un controllo ai gatti che non ti si mettano sotto al parafango. E via maledicendo ci metti cinque minuti per uscire dal cancello, bloccato dai furgoni che stanno scaricando dal fornaio. Una piccola litigata così per salutarsi con i garzoni ai quali non sta bene che ci sia un passo carrabile dove preferiscono mettersi, e via per qualcosa che ormai è tardi.

Ma dato che l’auto la prendo di rado, mi sono specializzato in terribili corpo a corpo con gli altri che parcheggiano i motorini nel posto coperto.

C’è un furbo che ha messo un lucchetto ad un angolo e ci sistema solo lui la moto. Due moto stanno facendo muffa e ruggine incatenate a biciclette sgangherate ricoperte di teli di plastica schifosissimi, in mezzo a batterie abbandonate e latte di olio vuote. Io di solito sistemo il mio vecchio scooter in mezzo a due di questi cimeli, ormai da anni. Solo che ci sto parcheggiato solo la notte e la domenica. Allora un bel giorno arriva fresco fresco uno o una che sicompra il motorello nuovo e che fa? Lo sistema dove sono da sempre parcheggiato io. I suoi orari sono meno impegnativi dei miei, e quando torno a casa trovo quel posto occupato. Dopotutto sono uno che non si arrabbia, e mi cerco un altro posto più in la. Ci sarebbero 4 posti liberi, occupati da due moto. Un motorino parcheggiato a cavolo ed un motorone messo storto. Cerco di incastrarmi tra di loro cercando di dar fastidio ad ambedue così che capiscano che stanno messi male. I maledetti hanno paura che se li fregano e cominciano a suonare gli antifurti.

Allora penso a come vendicarmi. Il demone che mi suggerisce cose brutte mi ha detto che dovrei portare un tubetto di colla ciano acrilica e schizzarla dentro ai lucchetti o nei tappetti delle gomme, o incollarci le manopole ricoprendole di foglie morte. Ma le idee che ho sono anche altre:

Potrei mettere croccantini sui sedili così che i gatti ci salgano e si facciano le unghie su di essi, lacerandoli. Potrei scrivere con un rossetto sul parabrezza “benvenuto nel mondo dell’aids”. Potrei spalmare cacca di cane sul sellino. Mettere pezzetti di formaggio tra i fili elettrici dell’accensione così che i topi li rosicchino. Potrei scambiare le targhe con quelle degli appartenenti alla banda della Magliana. Potrei scrivere sul retro frasi oscene di invito a nerboruti ex-ergastolani. Potrei chiudere il tubo di scappamento con un mortaretto avanzato a capodanno. Potrei mettere dei preservativi (usati) sulle manopole. Spalmare un po’ di urina felina sulla presa d’aria. Segare un piede del cavalletto così che non stia dritto.

E qui mi fermo.

Purtroppo non sono cattivo e non farò niente di tutto questo, o meglio farò qualche altra cosa a sorpresa quando sarà il momento opportuno.