Kremuzio

Su tutti i giornali e telegiornali ogni giorno ci sono indicazioni e consigli, dati da luminari della scienza, per combattere il caldo torrido che si è abbattuto alle nostre latitudini. Ovviamente per questo ringraziamo il nostro stile di vita e le scelte dei governi che pensano solo a produrre e guadagnare in barba alla salute del pianeta e dei suoi abitanti, ma questa è un’altra storia. Ora mi cimento anch'io nello stilarne uno, frutto di anni ed anni di studio ed esperienza.

1. non uscire di casa nelle ore calde. Considerando che un’ora fresca possa essere dalle 3 alle 4 del mattino, io ho provato a farlo, ma l’ufficio era chiuso, i negozi anche e non ho potuto fare la spesa. In compenso ho dialogato con una ex contessa brasiliana dalla voce grave, che stava sotto un lampione, sui massimi sistemi.

2. bere molta acqua. Specie per gli anziani che hanno poca sete, prendere un imbuto nel caso non vogliano, e versare almeno un litro di acqua senza bollicine. Attenti però se hanno la prostata gonfia che sennò è un viavai al bagno ogni 10 minuti.

3. niente alcool. Non approfittate della situazione bevendo vino o gin con la scusa di bere. Se vi sbucciate un ginocchio, usate acqua ossigenata. Non cantate canti alpini come “vecchio scarpone” per non farvi venir voglia di un bicchiere di sgnappa.

4. vestite leggeri. Ho visto ai semafori gente chiedere l’elemosina col cappotto. Non seguite questa moda, anche se gli stilisti vogliono ricoprirvi di piume di struzzo. Camminate scalzi ma non sull’asfalto bollente che potrebbe far amalgama con le piume di cui sopra. Usate drappi di lino bianco trasparente senza biancheria intima. Magari oltre ad una maggiore frescura potreste rallegrare o intristire gli occhi altrui.

5. mangiate tanta verdura. Ma non come quel mio amico che ha mangiato un intero ficus benjamin perché aveva terminato l’insalata. Se avete un gatto potete anche assaggiare la sua erba gatta. Oltre a non essere malaccio, aiuta a farvi vomitare le palle di pelo. Lucio Dalla ne va matto.

6. ascoltate musica sinfonica. E’ scientificamente provato che mentre le mucche fanno più latte, noi sudiamo di più, e ciò favorisce la termoregolazione. Inoltre se vi metteste a ballare, ad esempio, il tuca-tuca, soffrireste di più il caldo. Inoltre pare che la Carrà non sia più disponibile per un duetto.

7. regolate il climatizzatore ad una temperatura alta. 30-32 gradi dovrebbero andar bene, senza togliere l’umidità sennò vi viene un raschietto in gola. Ha anche il buon risultato di farvi pagare meno la corrente e diminuire il gas serra. Usate al suo posto un ventilatore. Aiuta anche ad asciugare i panni ed i prosciutti appesi in salone. Non metteteci un dito perché non vedete le pale che girano e non siete sicuri che stia funzionando. L’ho provato e fa male.

8. mangiate poca carne. Ho visto minibus di porchettari in fiamme al largo dei bastioni della parrocchia di don Orione. Ripudiate queste insane offerte anche se dicono che facciano passare la sete. Non dategli retta. In alternativa cucinatevi una bella casseruola di zampone con le lenticchie. Gli zamponi sono in saldo da gennaio e risparmierete, mentre le lenticchie sono verdura, e “portano soldi” e se ci affogate un gambo di sedano pensate a quanta salute vi ingurgiterete.

9. andate in vacanza in zone fresche. Non andate ad Ostia o Fregene, ma fate una bella escursione in montagna, a Cortina, Courmayeur, Tibet o Capo Nord. Anche quindi in lande fredde, almeno fino a che l’effetto serra non sciolga tutti i ghiacci. Potrete allegramente osservare gli orsi polari soffrire più di voi. E le foche farsi monache per la disperazione. Non cogliete stelle alpine, anche perché a quelle latitudini per il caldo ora crescono solo fichi d’India, che se non altro si possono mangiare.

10. indossate un cappello. Non fate come qualcuno che per proteggere la testa si fa innestare bulbi capilliferi tolti da vergini accondiscendenti. Se siete calvi spalmatevi unguenti naturali e tradizionali a base di guano del Perù, cardi, sugna e burro di arachidi. Si tratta di una ricetta antica che raramente ha esiti fatali, anche se un mio amico c’è morto.

Bene, spero che questi umili consigli possano esservi utili per passare l’estate al fresco, e sopravvivere fino alle prossime elezioni senza cantare, a causa della demenza provocata dal troppo sole, liriche libiche che esaltino l’opera da statista del nostro minipremier.