Kremuzio

A poche centinaia di metri dalla mia casa sul mare, nel bel mezzo della macchia adriatica, tra uccellini lucertole e bacarozzetti neri, c’è un uomo nudo. Tutti i giorni quando vado a fare una passeggiata, vedo fin da lontano una persona seduta tra i cespugli. Ha le ginocchia strette, le gambe allungate in direzione del mare, e si vede fin da lontano che è senza costume. Passando cerco di non guardare per non dargli fastidio, anzi, punto lo sguardo verso mare e gabbiani per non incontrare altri tipi di uccelli. Ogni tanto si vedono, in questo angolo dimenticato, persone in costume adamitico, ma solitamente sono impegnati in chiacchierate allegre senza nascondersi o celare, sia che si tratti di uomini che di uomini. Donne non ce ne sono. Al massimo in monokini, con il busto fieramente al sole ed all’aria, ma con un pudico tanga. Fortunatamente, per evitare che quella zona divenga colonizzata solo da maschi, si inframmezzano famiglie normalmente pudiche con a volte solamente la madre che mostri le sue qualità mammarie.

Ma torniamo alla prima persona. Tiene le gambe strette dalle braccia, prendendo molto meno sole che se avesse un bermuda. Guarda da una parte e dall’altra come se aspettasse qualcuno, ma ormai so che aspetta solo che i passeggiatori di turno escano dalla visuale. Ma il sole gira.

Ed eccolo seguire il nostro astro benefico girando facendo perno sulle chiappe, come un pannello fotovoltaico. C’è un momento in cui è completamente voltato dando le spalle al mare, e nella sicurezza di non mostrare nulla di invadente alla macchia mediterranea ed ai suoi abitanti, allarga le gambe onde recepire ogni raggio solare. Non so cosa pensino quelli che dall’interno dei frequenti treni, siano affacciati al finestrino per vedere il mare e la spiaggia. O anche i macchinisti che ogni tanto salutano con un fischio, forse gradendo lo spettacolo.

Ma poi brucerà tutto quel sole?

Da un’altra parte, invece, c’è una bella ragazza, tutta sola con il suo cane. Prende il sole ben coperta, ma con un perizoma che mostra un bellissimo posteriore. Ha un bel corpo, ed i pochi uomini e donne che passeggiano non possono fare a meno di guardare. Ma non è questo il punto. Mi sono accorto che nascosto tra i cespugli, proprio alle sue spalle, ad una trentina di metri di distanza, c’era un ragazzo, completamente vestito con jeans e maglietta. Seduto come il nudista con le gambe chiuse e le braccia strette su di esse. E fissava, pensavo, il mare. Sarà stato almeno due ore così fermo. Pensavo stesse facendo un esercizio di meditazione osservando le onde del mare ed i gabbiani che volavano contro vento facendo vibrare ogni tanto le ali. Io invece puntavo una coppia di falchetti che giocavano in volo sulla collina poco distante, mimando una battaglia aerea, con sopra di essi la madre, molto grande, che volava in circolo. Ma con la coda dell’occhio vedo il ragazzo alzarsi ed andare verso la perizomata. Il cane comincia ad abbaiare, ma senza troppa convinzione, ed ecco che il novello pappagallo si accuccia con rispetto vicino a lei. Lei che ora si deve mettere in una posizione che non faccia vedere troppo, per non invogliare avances non richieste. Non so poi come sia andata a finire né con quale scusa quello si sia avvicinato per l’approccio. Sono andato a mangiare e dopo non c’era più nessuno. Ma la domanda che mi sono posto è la seguente: ma quanto un cristiano può attendere, vestito al sole, pur di approcciare una bella ragazza? Sarà stato 3 ore fermo, imbambolato, come quel nudista timido dalla parte opposta.