Kremuzio

In un certo senso mi piace vedere alcune persone arrabbiatissime, come alcuni ministri che calpestano come muli chi hanno intorno, arroganti e puerili come poppanti che hanno perso il ciuccio, oppure altri pezzi grossi dell’entourage vassallo del cavaliere, visibilmente digrignanti, probabilmente perché si vedono così appiccicati a lui, come tanti parrucchini, da andare a fondo senza troppa voglia.

Vedremo quanti scapperanno e quanti, fedeli fino all’ultimo faranno da corte al cavaliere imbizzarrito. Probabilmente sarà questione di mesi, spero, ma non è questo di cui volevo scrivere oggi.

Da dilettante enigmista, mi sono sempre ingegnato con gli scambi di vocale, di consonante, in un giochetto che a volte da’ discreti motivi per farsi due risate. E proprio per questo stamattina, in motorino sotto la pioggia, per distrarmi mi sono messo ad immaginare paroline che descrivessero gli andazzi ed i sollazzi di una certa persona.

Non so se vi ricordate quel gioco televisivo di qualche anno fa. Mike Bongiorno e la ruota della fortuna. Cos’è il genio? Ogni tanto si mostra in pubblico, e gli ingranaggi nella testa cominciano a girare più oliati che mai, e ti pongono dinanzi una scelta. Vincere qualche soldo o passare alla storia. Non molti avrebbero scelto la seconda opzione, ma quell’oscuro signore, ridendo diede la risposta sbagliata, ma che lo proiettò in quell’universo parallelo di coloro che sono apparsi e scomparsi, lasciando la traccia, come il meteorite di Tunguska, nel terreno fecondo della nostra memoria. Un eroe. Ricordatevelo ed osannatelo qui:

http://www.youtube.com/watch?v=19pVQXIay3s    

Ma  torno a palla sui giochi di parole. Ce ne sono alcune che descrivono benissimo l’excursus vitae et studiorum nel senso della sua vita politica che lo dovrebbe veder studiare invece di insegnare il nulla cosmico. Ed ecco che ora torno sciocco e sciorino in un filo che unisce una parola all’altra, scherzando ma non troppo.

Dalle f*ghe alle fughe, il passo è breve. Ci sarà una nuova Hammamet nel futuro prossimo? Ma non possiamo non dimenticare delle foghe impiegate nella sua vita pasionaria e visionaria da cinema di periferia. Scambiamo ed ecco le toghe dalle quali sfugge per gli ovvi motivi giudiziari. Mi serve un aiutino per passare alle beghe che le toghe gli procurano, ma che esse stesse sono state causa iniziale, aiutate dalle seghe mentali che lo accompagnano nei suoi deliri di onnipotenza spinto dai suoi compagni di cenette pronti a raccogliere le molliche che cadono sotto al tavolo, dove spesso rimangono facendo finta di cercare posate cadute, credendo di partecipare a saghe cavalleresche nei castelli disincantati con le loro segrete stanze. Porteranno alla fine alla stanza rossa come nel racconto di Poe? Sono incerto ora se passare alle sughe che mi ricordano qualcosa che non voglio dire o alle paghe che l’hanno visto generoso distributore di mazzette unte per gli ingranaggi più bloccati ed infine alle raghe se solo sapessi cosa vogliono significare, ma lo sappiamo che un solitario con le carte non è bello se non si bara, per cui salto ancora.

Delle rughe sappiamo che teme quasi più delle toghe, e stira che ti ristira le modifica in drappeggi tipici di un quadro di De Chirico. 

E arriviamo alle righe che potremmo vedere come quelle formate da polverina bianca che, dicono, sia nevicata come una spolverata di formaggio grattugiato sui maccheroni.  Poi ritorniamo su, e con molti saltelli il gioco continua con le f*ghe iniziali…

Oggi mi sento più stupido del solito: sarà l’eccitazione preparatoria per il 6 aprile, che forse diventerà festa nazionale…