Messaggi di Agosto 2014

Ah, le belle fragoline!

Post n°1467 pubblicato il 28 Agosto 2014 da kremuzio
 
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Avevo promesso di parlare dei frutti di bosco dei boschi altoatesini. Per un cittadino come me che è abituato a recarsi nei supermercati e vederne di grossi e belli dal sapore forte, è quasi un miracolo incontrare dei cespugli e delle piantine dove raccogliere lamponi, mirtilli, ribes e fragoline.

Miracoloso quasi come per un bambino di oggi vedere da quale parte della gallina esce l’uovo.

Una goduria completa fregarsene dei funghi che ti attirano coni loro profumi e che non conosci, meglio lasciar perdere, tanto i porcini se li sono tutti presi quelli che iniziano le passeggiate alle 6:30.

Ed allora mi capitava di camminare quasi carponi ed assaggiare quasi direttamente con la bocca dalle piantine quegli ottimi e colorati frutti, cercando di non sbagliare ed inghiottire qualche cimice o ragnetto. Devo ammettere di aver assaggiato anche altri tipi di bacche rosse, insapori ed amare, giusto per spirito di avventura, sempre seguendo i dettami dei survivalist più saggi. Posso ancora raccontarne.

Non che abbia provato a cogliere funghi, ma tastando in continuazione sotto la cappella dei detti, per sentire avessero lamelle o spugnosità (i porcini sono spugnosi), sembravo quasi un maniaco a strofinare le dita non troppo allenate. Ma poi dovevi anche studiare il gambo, purtroppo sempre smilzo, a riprova che stavo tastando “porcinelli”. Bellissime le amanite muscarie rosse a pallini bianchi.

Altro incontro pericoloso con un viperotto che incurante della mia curiosità ha bellamente e con calma attraversato il mio cammino, conscio della sua velenosità. Bell’animale! Non come le api sul cui alveare nascosto sono capitato per curiosità, e che mi hanno inseguito come fossi un orso ghiotto, per fortuna senza pizzicarmi, o forse si, in quanto poi mi cominciò a far male un dito la cui ispezione non rivelò segni di pungiglione o gonfiori.

Ma sono stato ben attento mentre mangiavo leggiadramente tutto quel ben di Dio colorato e saporito, con l’unico rimpianto che non ci fossero stati cespugli di more, che alla fine ritengo molto più saporite dei lamponi, almeno di quelli in cui mi sono imbattuto. Così pure sono stato colpito dalla mancanza di alberi di fichi, abituato come sono ad arrampicarmici nelle estati.

Però le fragoline erano sublimi quanto microscopiche, al punto tale che avrei voluto essere piccolo come uno gnomo per goderne maggiormente!

 
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Insani cannibalismi

Post n°1466 pubblicato il 26 Agosto 2014 da kremuzio
 
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Tra le varie passioni, c’è anche quella per il cannibalismo, al punto tale che esiste un sito per cannibali, dove costoro si incontrano e probabilmente si assaggiano a vicenda. Ma la mostruosità è sempre pronta a prendere il sopravvento se non ci si sa regolare. Un poliziotto 56enne di Dresda, David Guenzel è stato accusato di aver fatto a pezzi dopo averlo strangolato, Wojciech Stempniewicz, di 59 anni, uomo d’affari. In questi giorni si sta celebrando il suo processo.

I due uomini si erano incontrati meno di un anno fa sul più battuto sito per cannibali latenti, e poi si sono visti di persona. Guenzel porta il pranzo ancora caldo (Stempniewicz) nel suo bed&breakfast (attenzione alle colazioni tropo caloriche) gestito col compagno (non tutti i gay sono gioiosi…), lo strangola e poi l’appende ad un gancio, e quindi filma tutto. Eccitato, lo fa a pezzettini e non pare che lo abbia cotto come spezzatino con le kartoffel, ma abbia nascosto i pezzetti nel giardino.

Però a ben cercare, i genitali sembrava fossero spariti. Forse uno spuntino?

Guenzel non ha mai ammesso di aver ucciso l’uomo, ma con il filmato lo incarcereranno di sicuro per omicidio e per “disturbo della pace dei morti”.

Accadde qualcosa di simile qualche anno fa, nel 2006, quando Armin Meiwes fu condannato all’ergastolo per avere ucciso, fatto a pezzi e mangiato fritto nell’aglio l’ingegnere Bernd Brandes. Il giudice però riconobbe che la vittima era consenziente, se questo può valere come scusante.

Beh, vista l’ora, buon appetito!

 
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Echi dall'Alto Adige

Post n°1465 pubblicato il 25 Agosto 2014 da kremuzio
 
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E pure questa vacanza per adesso, è finita…  ci vuole poco per andare e tornare, anzi pochissimo e le ferie rimangono un ricordo ancora fresco. Anzi freddo, considerato che di freddo ne ho preso abbastanza lassù sulle montagne dell’Alto Adige. Che poi non capisco perché sia Italia, da quelle parti. Si vede e si sente chiaramente che sono austriaci, nonostante le guerre, il risorgimento o chissà cosa è successo da quelle parti. Troppo diversi.
Sarà il clima, le montagne, il cibo, ma è troppo evidente che non è lo stessa nazione dove sono nato.
A partire dall’indole. Intanto, tutti da quelle parti sono in piedi all’alba, compresi i turisti, alle 6:30, per le passeggiate nel bosco. Che sembra una delle poche cose da fare. Le auto, fortunati loro, si usano poco, anche perché c’è poco dove andare, nei paesi. A parte la Casa della Cultura ed il posto dove suonano, si fa fatica a trovare un giornalaio. O meglio vendono riviste, 70% in tedesco e 30% di gossip in italiano. 
Tra loro, in tedesco, quegli italiani parlano infilzando uno “Jaja” allegramente dopo l’altro, ma guai a rivolgere loro qualche frase complessa tipo “dove essere farmacia” che ti rispondono educatamente “zì” forse per  non dispiacerti. Perché sono allegri e buoni quando rispondono dando l’impressione di non capire una parola di italiano, proprio come io non capisco una parola di austriaco, quando vado in Austria. Ma si sa, quella è un’altra nazione.
Alle 18 chiudono i supermercati, ma ci sono distributori automatici di salsiccioni e formaggelle, così che se si hanno alcune voglie notturne, possono passare. Una sera mi hanno risolto un paio di tomini affumicati. Buoni. Ottimo anche lo yogurth, ma guai a mangiarne troppo che poi ti inacidisci. E qui sarà questione di indole, ma l’aggressività esce fuori quando attraversano le strisce pedonali, specie se sono famiglie complete. In pratica fanno così. Tu che vai piano sulle stradine in salita, non devi intuire se i pedoni stanno facendo qualcosa o attraversano. Sono abituato al fatto che se il pedone mette un piede sulla strada, vuole attraversare, allora mi fermo, ma alcuni di quelli no. Stanno buoni sul marciapiede e nel linguaggio non verbale cittadino, esprimono la loro intenzione di star fermi, allora tu vai avanti ed a quel punto il capofamiglia si getta in avanti con uno scatto repentino con una carrozzina vuota ma gettare proprio, mica per scherzo, al che tu inchiodi e lui e tutta la famiglia urlano in lingua teutonica con un coretto stonato per dimostrare che così si fa, da quella parti. Prima o poi quei poveri bambini diventeranno orfani, purtroppo, che con un padre così deficiente prima o poi lo raccoglieranno con la paletta…  
Per fortuna di gente così non ce n’è tanta in Italia…
>Poi vi racconterò dei frutti di bosco!

 
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Siamo al dunque

Post n°1464 pubblicato il 04 Agosto 2014 da kremuzio
 
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E’ arrivato il momento del forse meritato, ma di sicuro necessario, riposo annuale. Ed arriva sempre nel momento in cui ne avrei fatto volentieri a meno. Chissà perché poco prima delle ferie si sviluppano ed intrecciano promesse, presupposti, novità, che ti prendono come un cappio e si insinuano nella mente facendoti fare ipotesi, coltivare speranze, in breve far venire l’acquolina in bocca per un sacco di cose che vorresti fare subito.

Tra evoluzioni lavorative, progetti e buoni presentimenti, arriva il punto in cui dovresti staccare la spina, ed invece ti attacchi anche un gruppo di continuità!

Che poi se le cose dovrebbero andare avanti verso la direzione positiva, lo farebbero senza di te, ma l’attesa mi snerva. Ma ormai sono parecchi anni che sento addosso questa frenesia, purtroppo molto spesso andata a quel paese, dell’attesa dell’evento. Una specie di deserto dei tartari.

Nel frattempo, non so dove e neanche quando, visto che ho la testa in altri lidi, andrò a rilassarmi lontano o vicino, spero con un tempo che mi assista in qualche posto dove dormire al fresco e leggere senza addormentarmi. Dove scrivere e farmi venire idee diverse dal solito. Dove rimpinzarmi di cose buone ma senza ingrassare. Dove camminare a lungo senza stancarmi e farmi crescere vesciche sugli alluci. Dove non soffrire il caldo ma senza inzupparmi per la pioggia. E così via…

 

Buone ferie a chi va e buona permanenza a chi resta, sperando di ritrovarci tutti meglio di come ci siamo lasciati!

 
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