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ieri mattina mi sono recato nel Batey Libertad per uno scambio di materiali con una squadra di calcio nata in quel batey e sostenuta da una associazione statunitense con cui vorremmo collaborare.

non ero mai stato in un batey (leggere cosa è un batey?)

è incredibile, in casa costruite con latte di lamiera e materiale di scarto vivono più di mille persone. tutte haitiane, tutte immigrati irregolari, tutte che vivono con un'economia di sussitenza, alla giornata.

se non sapessi che sono solo a mezz'ora da santiago potrei giurare di trovarmi in Africa, le persone sono nerissime, parlano creolo (una lingua nata ad haiti dalla fusione di lingue africane e francese), c'è un caldo umidissimo e le donne litigano tra loro per i figli i quali sono tantissimi e corrono da tutte le parti.

gli uomini vivono coltivando le terre altrui. il Batey Libertad è circondato da grandi appezzamenti di terreno di proprietà di pochi latifondisti. la mattina con un pane e una banana gli uomini iniziano a passare da una tenuta all'altra cercando lavoro, se lo incontrano mangeranno la sera. non è possibile accomulare nulla, non è possibile crearsi una situazione che possa prevenire qualche imprevisto. qui si coltiva il riso e un po' di canna da zucchero.

questo, per assurdo, è un batey fortunato, qui il livello di violenza è basso e non si registrano omicidi da almeno 5 anni. diversi progetti vengono portati avanti da organizzazioni internazionali, oltre a quello calcistico, l'associazione statunitense ha istallato una clinica, due progetti europei hanno costruito delle case (su cui ho diversi dubbi di efficacia) e delle latrine, una quarantina che una volta sature vengono cementate e gli escrementi vengono fatti seccare per produrre concime (vedi foto)

nel Batey Libertad c'è anche un curandero, un santone haitiano che cura secondo le regole del woodoo. Ci dicono che è maggiormente la gente che viene da fuori per cercare i suoi rimedi. comunque la sua casa è quasi al centro dell'insediamento