ETICA e MORALE

CHI SI COMPORTAVA DA UOMO 750.000 ANNI FA?

Contestato il nostro articolo

Il sito spaghetto volante ha deriso un nostro articolo che segnalava la sorpresa di un ritrovamento, in Israele, di reperti di comportamento umano datati a 750 000 anni fa. (http://spaghettovolante.wordpress.com/2010/02/13/p-s-ce-sempre-piu-da-ridere-parola-di-mihael-georgiev).

Nel lavoro originale pubblicato sulla rivista Science del 18 dicembre 2009 si parla veramente di 790 000 e non di 750 000 anni, ma 40 mila in più o in meno non fa alcuna differenza. La datazione è stata fatta sull materiale sedimentario con il metodo dell’ossigeno radioattivo. Comunque consigliamo lo spaghetto volante di leggere il lavoro originale.

Secondo lo spaghetto volante abbiamo preso un abbaglio, scrivendo che l’uomo moderno avrebbe 750 mila e non 200 mila anni! Invece abbiamo spiegato bene che i ritrovamenti non sono di resti umani, ma di attività umana complessa. Il titolo è voluto, perché pur sempre di sorpresa e scompiglio si tratta. Ecco perché.

Lo spaghetto volante cita uno stralcio dal blog di National Geographic per mostrare cosa dicono i ricercatori, e noi volentieri allarghiamo la citazione:

(http://news.nationalgeographic.com/news/2010/01/100112-modern-human-behavior).

“Per molto tempo si è creduto che il cosiddetto comportamento umano è comparso nell’età media della pietra, con l’uomo “moderno” – Homo sapiens. Un nuovo studio suggerisce però che la vita moderna potrebbe avere origine circa 500 000 anni prima, grazie ad uno dei nostri pelosi e accigliati antenati.

Tradizionalmente la ricerca dei primi segni di comportamento umano moderno è stata focalizzata nei siti del Homo sapiens dell’età media della pietra (circa 300 000 – 50 000 anni fa), perché lì si trovano la maggior parte dei reperti.

L’accampamento ritrovato è datato a 750 000 fa e deve essere stato costruito dal Homo erectus o altra specie di antenati dell’uomo, dicono gli archeologi. La nostra specie – Homo sapiens – è emersa solo duecentomila anni fa secondo quanto suggerito dai reperti fossili”.

Gli autori della scoperta si sono affrettati a puntualizzare che non si tratta di uomo moderno, ma di comportamento umano di un qualche nostro antenato peloso (!). Evidentemente hanno trovato pure i peli, ma non ne parlano. Di sorpresa invece parlano,  perché la sorpresa c’è, ed è grande. I ricercatori semplicemente esprimono cautela e preferiscono non  rompere le uova nel paniere dei paleontologi, lascando agli ultimi la decisione chi, con, senza o con quanti peli abbia organizzato il “villaggio” nel Nord d’Israele. È del tutto normale che degli archeologi non scompiglino, in base ad un reperto, per quanto importante, l’intera storia evolutiva dell’uomo. Vedremo, appunto, come le loro conclusioni saranno incorporati nelle attuali teorie: o si decide che anche Homo erectus era sapiens, o si sposta indietro l’emergenza del Homo sapiens. Una questione di … pelo. Poiché non siamo bene informati, preghiamo quelli dello spaghetto volante di spiegarci in base a quali reperti è costruita l’evoluzione (o involuzione) della pelosità dei primati.

di Mihael Georgiev