ETICA e MORALE

Che ci fa Dio a casa degli Atei?

Francamente neppure noi sappiamo rispondere con sicurezza a questa domanda. Forse gli atei hanno avuto un ripensamento? Si sono accorti che la scienza non può spiegare tutto? “Attento Dio, scappa! È una trappola…”? Mah! Fatto sta che il 12 febbraio presso la Casa della Cultura, in via Borgogna a Milano, si è tenuto un interessantissimo confronto tra chi tifa Darwin e auspica parentele con primati e, dall’altro lato, chi invece vede anche un paio di pennellate di Dio nel grande disegno riguardante la vita e l’universo.

Prima di dirvi come è andata vi diremo a casa di chi siamo andati. Ovviamente, come i più lungimiranti tra di voi avranno intuito, l’ambiente non era a noi vicino, ma, per fare una citazione: “molti nemici, molto onore”. L’incontro è stato organizzato dall’UAAR (Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti) di Milano. Come già il nome fa intendere l’UAAR è un circolo presso il quale noi di Sintesi, che siamo gente che un Dio ce l’ha (si chiami egli Dio o Giove), eravamo sicuramente mosche bianche (o pecore nere…). Ciononostante l’accoglienza non è stata ostile, ma semmai più curiosa di sapere che cosa frulla nella testa di un bizzarro cristiano. La sede scelta per questo incontro è, come detto in precedenza, la Casa della Cultura. Per chi non lo sapesse, la Casa della Cultura è una storica istituzione dell’”antifascismo” milanese, che da più di 60 anni opera in questo territorio.

Veniamo ora all’incontro. Il titolo dell’iniziativa, portata avanti dal Dott. Fabrizio Amadori della segreteria dei Radicali,  era “Evoluzione della specie e Intelligent Design tra etica, ricerca scientifica e fede religiosa” e le due schiere di duellanti erano così composte: Quelli che hanno un Dio: Ferdinando Catalano (fisico e saggista), Fabrizio Fratus (sociologo e saggista), Stefano Giliberti (ingegnere e membro dell'Associazione Studi sulle Origini) e quelli che un Dio non ce l’hanno: Armando Massarenti (responsabile della pagina Scienza e Filosofia de Il Sole 24 Ore), Silvio Viale (medico e membro dell'Associazione Luca Coscioni) e Augusto Vitale (etologo e saggista).

Sintesi, ovviamente, tifava per la prima squadra di audaci.

Capito dove eravamo e quali sono stati gli attori del dibattito, riassumiamo brevemente ciò che bisogna ricordarsi e ciò che si può tranquillamente dimenticare di quanto detto durante l’incontro.

Cose da ricordarsi. Secondo i relatori darwiniani non esistono libri scientifici a supporto di tesi non evoluzioniste. Convinzione crollata quando è stato mostrato al pubblico il primo manuale di biologia non evoluzionista dal titolo: “Evoluzione, un trattato critico” (Edizioni Gribaudo). E’ stato anche annunciato il primo congresso nazionale antievoluzionista che si terrà ad ottobre.

La schiera evoluzionista ha però convenuto che la loro è una teoria con buchi ed incongruenze, ma che, ciononostante, è la migliore finora trovata. La presentazione della teoria dell’Intelligent Design ha causato nel pubblico ateo/agnostico inorridimento e qualche risata, ma si sa, risus abundat in ore stultorum.

Da non dimenticare è l’invettiva inscenata da una spettatrice (sessantottina esagitata) al fine di screditare la Bibbia, che ha urlato: “ma le donne?! E allora le donne vengono dalla costola di Abramo... E lo sanno tutti che non è vero?! O no?!” In sala è calato il silenzio, e tra le file evoluzioniste l’imbarazzo è serpeggiato. Forse l’argomentazione della figlia delle rivolte studentesche non è stata molto convincente.

Le cose da dimenticare...le abbiamo già dimenticate…

Nonostante tutto, l’incontro si è svolto molto bene, le due pareti hanno dialogato su tematiche scientifiche, su teorie numeriche e chimiche, in un confronto stimolante ed interessate. Bravi gli organizzatori, bravi noi audaci sostenitori di ciò che siamo: un disegno intelligente e non un orrendo ed insensato scarabocchio d’arte moderna.

Claudio