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Creato da: Ledantec il 20/07/2008
sulle pretese veritative della religione

 

 
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I PENSIERI DI UN PRETE CATTOLICO SULLA RELIGIONE E SUL CRISTIANESIMO

Post n°888 pubblicato il 07 Aprile 2012 da Ledantec
 

E' stato giustamente definito un caso straordinario, quello del francese Jean Meslier, nato nel 1664 e defunto nel 1729 (a volte come estremi cronologici della sua esistenza sono indicate date diverse: 1678-1733, ma quelle esatte sono con ogni probabilità le precedenti). Meslier fu un sacerdote cattolico, parroco di campagna, e precisamente curato di Etrépigny e di Balaives. La particolarità di Meslier sta nel fatto che, negli ultimi anni della sua vita, egli, in segreto, redasse, in triplice copia manoscritta, un'opera che è comunemente indicata come il suo "Testamento", anche se, nell'epigrafe dell'opera, che si compone di 366 fittissime pagine manoscritte, l'Autore la intitola "Mémoire des pensées et des sentiments de Jean Meslier".

Ancora oggi credo sia ben difficile trovare una traduzione italiana integrale dell'opera di Meslier. Ciò che la caratterizza è l'estrema virulenza dell'attacco alla religione cristiana e a tutte le religioni in genere: benché il Meslier non trascenda mai nell'insulto, nell'ingiuria, ma si mantenga sempre nei limiti di quanto concesso ad una persona colta e di buona creanza, le espressioni che egli ripetutamente usa sono assai forti.

Per quanto concerne il fenomeno religioso in genere, il Meslier lo vede come un inganno deliberato a fini politici. E' significativo il seguente passo, che traiamo dalla traduzione italiana, pubblicata nel 2006, di passi scelti del cosiddetto "Testamento" di Meslier: "Poiché gli uni volendo ingiustamente dominare ovunque e gli altri volendosi attribuire qualche vana reputazione di santità e talvolta perfino di divinità, hano tutti astutamente non soltanto usato la forza e la violenza ma anche impiegato ogni sorta di furberie e di artifici per sedurre i popoli allo scopo di raggiungere più facilmente i loro fini; cosicché, abusando, con tali fini e con tali astuzie, della debolezza, della credulità e dell'ignoranza dei più deboli e dei meno acculturati, hanno fatto facilmente credere loro tutto quello che hanno voluto, e poi hanno fatto loro accettare supinamente e con sottomissione, di buon grado o con la forza, tutte le leggi che hanno voluto imporgli e, per questa via, gli uni si sono fatti onorare, rispettare e adorare come divinità o quanto meno come persone ispirate dalla divinità e inviate espressamente dagli dèì per far conoscere le loro volontà agli uomini, e gli altri si sono arricchiti divenendo potenti e temibili nel mondo; gli uni e gli altri, essendo diventati, con questi artifici, abbastanza ricchi, potenti, venerabili o temibili per impaurire e farsi obbedire, hanno deliberatamente e tirannicamente assoggettato gli altri alle loro leggi.

E' nella "detestabile politica", dice Meslier, che si trovano la causa e l'origine "di tutti gli errori, di tutte le imposture, di tutte le superstizioni, di tutte le false divinità e di tutte le idolatrie diffuse in tutta la terra", "di tutto quel che di più santo e di più sacro vi viene proposto", "di tutto quello che viene fatto devotamente chiamare religione", "di tutte queste pretese leggi sante e divine che vi si chiede di osservare come provenienti da Dio stesso", "di tutte quelle cerimonie pompose, ma vane e ridicole, che i vostri preti mostrano di fare fastosamente nella celebrazione dei loro falsi ministeri, delle loro solennità e del loro falso culto divino", così come "l'origine e la causa di tutti quei superbi titoli e nomi di signori, principi, re, monarchi e potentati, che, con il pretesto di governarvi da sovrani, vi opprimono tutti come tiranni e che, con il pretesto del bene comune e della necessità pubblica, vi carpiscono tutto ciò che avete di più bello e di più buono e che, inoltre, con il pretesto di aver ricevuto la loro autorità da una qualche divinità suprema, si fanno personalmente obbedire, temere e rispettare come dèi", "la causa e l'origine di tutti quegli altri vani titoli di nobile e nobiltà, di conte, di duca e di marchese, di cui pullula la terra, come dice un autore molto assennato del secolo scorso, e che si comportanto quasi tutti da lupi famelici", "la causa e l'origine di tutti quei presunti e sacri poteri dell'ordine ecclesiastico e spirituale che i vostri preti e i vostri vescovi si arrogano il diritto di esercitare nei vostri confronti; che con il pretesto di conferirvi i beni spirituali di una grazia e di una potenza tutta divina, vi rastrellano astutamente i vostri beni temporali che sono incomparabilmente più reali e più solidi di quelli che fanno mostra di volervi conferire; che, con il pretesto di volervi condurre in cielo e procurarvi una felicità eterna, vi impediscono di godervi tranquillamente i veri beni che sono sulla terra; e che infine vi condannano a soffrire in quella sola vita in cui sopportate delle pene reali di un vero inferno, con il solo pretesto di volervi garantire e preservare, in un'altra vita che non esiste, dalle pene immaginarie di un inferno, che pure non esiste, in una vita eterna con cui alimentano vanamente per voi, ma non inutilmente per loro, i vostri timori e le vostre speranze."

Lo sfondo sul quale Meslier formula la sua appassionata requisitoria è quello della società francese della prima metà del '700, caratterizzata politicamente da un regime di monarchia assoluta e dominata dall'allenza tra nobiltà e alto clero. Le considerazioni che egli fa sul conto del fenomeno religioso traggono indubbiamente origine dall'osservazione della realtà sociale del suo tempo e diventano schema interpretativo generale. 

Un altro aspetto caratteristico dell'opera di Meslier è che, sul piano del pensiero politico, egli è uno dei primi autori che caldeggia un'organizzazione della società di tipo comunistico ed egualitario. Alcuni passaggi sembrano anticipare l'invito del "Manifesto" marxiano alla unione dei proletari di tutto il mondo: "La vostra salvezza è nelle vostre mani, la vostra liberazione non dipende che da voi se saprete intendervi bene fra di voi; voi avete tutti i mezzi e tutte le forze necessarie per darvi la libertà e porre invece in schiavitù i vostri stessi tiranni; poiché questi, per quanto potenti e forti possano essere, non avranno più alcun potere su di voi senza voi stessi; tutta la loro grandezza, tutte le loro ricchezze, tutte le loro forze e tutta la loro potenza non vengono se non da voi.

E, se è concesso scendere un momento sul piano della cronaca spicciola, ci vorrebbe l'indignata retorica di un novello Meslier anche per le degenerazioni (ma sono davvero solo "degenerazioni"? o è la normalità?) dei "partiti politici", con il vomitevole spettacolo di organizzazioni che, dopo aver dato ad intendere di adoperarsi per il benessere del "popolo", si rotolano gaudenti nella farina d'oro dei cosiddetti "rimborsi elettorali", prelevati in ultima analisi dalle tasche dei contribuenti e sottratti ad altri ben più utili impieghi.

 
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