Creato da palago1963 il 04/07/2011

CIBI E PIANTE

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Sempre più spesso ci sentiamo ripetere dal nostro medico che alla fonte di quasi tutti i malanni c'è un abbassamento delle difese immunitarie. La pubblicità e l'industria ci suggerisce una infinita varietà di prodotti sintetici o naturali per aumentare le difese immunitarie e combattere gli attacchi di virus e batteri.
 

  

 

 

CIBI E PIANTE CHE DIFENDONO IL NOSTRO ORGANISMO

Betacarotene, lycopene, polifenoli, glicolisidi, resveratrolo: fanno parte di una gamma di componenti presenti nella verdura (cavoli, ravanelli, pomodori) e nella frutta (agrumi e uva) che si sono rivelati potenti antitumorali.
Licopene: nel pomodoro.
Effetto preventivo sul tumore alla prostata.
Resveratrolo: nei pompelmi, vino rosso, uva passa, more, arachidi. Blocca la crescita dei tumori cutanei.
Flavonoidi: nella frutta, verdura e té verde. Difendono le cellule dagli attacchi dei radicali liberi.
Glucosidi e indoli: nei cavoli, broccoli, cavolini di Bruxelles,rucola.
Contro il cancro al colon e del retto, della tiroide e della mammella.
Betacarotene: in ortaggi, carote, peperoni, pomodori, spinaci, broccoli, bietola e frutta (albicocche e melone).
Protegge il DNA dalle alterazioni ossidative. Si stanno ancora studiando i suoi effetti.
Acido ascorbico: negli agrumi, kiwi, fragole, peperoni, pomodori, ortaggi a foglia verde, patate.
Protegge dal cancro allo stomaco.

 

ALOE ARBORESCENS.

How to make a gif

 

UNA PIANTA "QUASI" MIRACOLOSA.

L'Aloe arborescens: E'una pianta succulenta della famiglia delle Aloacee, usata sia come pianta ornamentale nei giardini rocciosi, sia come pianta medicinale con forti poteri disintossicanti. È una pianta conosciuta fin dai tempi più antichi, citata anche da Cristoforo Colombo che, al ritorno dai suoi viaggi, la descriveva come una pianta dai grandi poteri curativi.
È un'erba perenne, alta sino a 4 m molto ramificata, in natura si espande in grandi cespugli molto ramificati con grandi infiorescenze.
Le foglie lunghe fino a 50 cm con dentellature spinose sporgenti di circa 5 millimetri.
I Fiori in grappolo di colore rosso.
È una pianta autosterile si riproduce perciò solo con l'impollinazione incrociata in quanto i fiori maschili e quelli femminili della stessa pianta non si incrociano tra loro.
Moltiplicazione: la moltiplicazione dell'Aloe avviene o per seme o per divisione dei polloni che basali. Approfondimenti.
 L'Aloe appartiene alla famiglia delle Aloacee e contiene ben 160 composti chimici che ne fanno una pianta terapeuticamente utile per svariate patologie. Simile ad un cactus, fiorisce in primavera ed in autunno, cresce in zone aride e molto calde; ciononostante, essa possiede la capacità di sopravvivere e riprodursi in qualsiasi tipo di terreno e clima. Grazie alle sue innumerevoli proprietà terapeutiche ed al suo intervento diversificato a seconda dell'individuo che ne fa uso, non è da escludere che i suoi benefici si riflettano anche su disturbi non volutamente curati, così da creare un benessere fisico generale.
Nello specifico, l'aloe stimola il sistema immunitario; combatte le allergie e le riniti allergiche; seda il dolore poiché contiene molti analgesici naturali; riduce il colesterolo; disinfiamma in caso di contusioni o strappi muscolari; regolarizza i processi digestivi e cura gastriti e coliti; depura il fegato; velocizza la cicatrizzazione di ferite; previene e cura le infezioni della bocca grazie alle sue proprietà antisettiche; aiuta la pelle a mantenersi giovane ed elastica.
Per concludere possiamo solo auspicare che una pianta che possiede proprietà pluriterapeutiche come l'aloe, non manchi mai nelle vostre case; attenzione però a farne un uso adeguato e a controllare sempre che i preparati a base di aloe derivino dalle foglie fresche e provengano da coltivazioni naturali.

 

 

Effetti curativi Aloe Arborescens: Regolarizzazione della pressione parziale di anidride carbonica nel sangue. Regolarizzazione dei valori del Glucosio ematico, soprattutto in pazienti diabetici. Diminuzione dei Trigliceridi. Regolarizzazione del Colesterolo totale con aumento del rapporto HD L/LDL. Normalizzazione della Bilirubina. Normalizzazione dell'acido urico. Regolarizzazione Na / K, Ca / Mg. Aumento dell'Emoglobina. Protezione gastro-enterica, epatica, pancreatica e renale. Attivazione delle difese immunitarie per infezioni acute. Riequilibrio linfocitario in malattie infettive croniche (epatite V/HIV/ AIDS). Protezione anti-ossidativa del DNA dagli effetti delle radiazioni - ionizzanti

 

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FUNGHI MEDICINALI

Post n°234 pubblicato il 28 Dicembre 2011 da palago1963
 

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Funghi medicinali come sorgente di polisaccaridi immunomodulanti e antitumorali.

Con il termine “fungo” si intende generalmente la definizione data da Chang e Miles nel 1992: “un macrofungo con un corpo fruttifero distinguibile che può essere sia epigeo che ipogeo, grande abbastanza da essere visto ad occhio nudo e da essere raccolto”.

Si stima che sulla Terra vi siano 140.000 specie di funghi di cui si conosce probabilmente solo il 10% (circa 14.000 specie identificate).

I funghi forniscono una potente fonte di molecole farmacologiche potenti, utilizzate anche a livello farmaceutico. In particolare , rappresentano una sorgente importante di polisaccaridi con attività immunostimolante e antitumorale.

Molti Basidiomiceti, se non tutti, contengono polisaccaridi biologicamente attivi nel frutto intero, nel micelio e nel terreno di coltura.

Dati scientifici sui polisaccaridi dei funghi sono stati ottenuti da 651 specie e da 182 generi di etero ed omobasidiomiceti. Questi polisaccaridi (β-glucani o glicoproteine) sono caratterizzati da diverse strutture chimiche, ed hanno quindi azione diverse e più o meno potenti.

La maggior parte sono caratterizzati da legami β-(1→3) e ramificazioni β-(1→6) necessarie per l’azione antitumorale.

I β-glucani ad alto peso molecolare sono più efficacy di quelli a basso peso molecolare. Inoltre più complessa è la struttura maggiore è la loro efficacia. La solubilità in acqua è un’altra caratteristica che ne potenzia l’attività immunomodulante e antitumorale.

 

Principali effetti di immunomodulazione dei polisaccaridi:

A)  prevenzione dell’oncogenesi attraverso l’assunzione orale di funghi o di loro preparazioni

B)  attività antitumorale diretta contro tumori allogenici o singenici

C) attività di immunopotenziamento contro i tumori in combinazione con la chemioterapia

D)  preventive effect on tumor metastasis.

Un buon esempio degli effetti di prevenzione di queste sostanze immunomodulanti è dato da ricerche giapponesi su un popolare fungo commestibile e medicinale, l’ Hypsizygus marmoreus (Ikekawa 2001).

Topi di un gruppo di controllo sono stati nutriti con una dieta contenente il 5% di frutto intero di Hypsizygus marmoreus. A tutti i topi è stata effettuata somministrazione intraperitoneale di un potente carcinogeno, il metilcolantrene, ed è stata studiata l’evoluzione carcinogenetica.

Alla fine della 76° settimana di osservazione, 21 topi su 36 avevano sviluppato il tumore, ma solo 3 del gruppo trattato con il 5% di Hypsizygus marmoreus. Gli autori conclusero che il meccanismo di inibizione oncogenica e di prevenzione dello sviluppo di malattia era legato agli effetti di immunopotenziamento da parte del fungo(Ikekawa 2001).

Ricercatori dimostrarono che il tasso di mortalità per malattie tumorali in una popolazione di agricoltori che coltivavano Flammulina velutipes (un ben conosciuto fungo medicinale in Giappone) era significativamente più basso rispetto alla popolazione generale della regione (Ikekawa 1995, 2001).

Un’altra osservazione eidemiologica simile è stata fatta tra gli abitanti di Piedade in Brasile che assumevano regolarmente un potente fungo medicinale che cresceva in quella zona, l’Agaricus Blazei.

Meccanismi di azione immunomodulante e antitumorale dei polisaccaridi dei funghi

I polisaccaridi dei funghi esercitano la loro azione antitumorale principalmente attraverso l’attivazione immunitaria dell’organismo ospite. Queste sostanze sono definite “Biological Response Modifiers” o BRM (modificatori di risposta biologica o anche adatogeni) secondo la definizione di Wasse e Weis nel 1999.

Le caratteristiche dei BRM sono:

Non causano danni nè stress addizionale all’organismo

Aiutano l’organismo ad adattarsi a stress ambientali e biologici

Esercitano sull’organismo un’azione non specifica, supportando alcuni dei principali sistemi tra cui il sistema nervoso, ormonale ed immunitario, così come sostengono le azione di regolazione.

Cosa sono i beta glucani?

I β-glucani (beta-glucani) sono polisaccaridi che si trovano nella crusca dei cereali in grano, nella parete cellulare dei lieviti nei funghi e nei batteri.

I β-1,3-D glucani sono considerati dei Modificatori di risposta biologica (BRM Biological Response Modifier) per la loro capacità di attivare il sistema immunitario.

Tuttavia, è importante notare che l’attività dei β-1,3-D glucani è diversa da quella degli agenti che stimolano il sistema immunitario. Agenti che stimolano il sistema immunitario possono potenziare una iper-stimolazione e pertanto sono controindicati in caso di allergie e malattie autoimmuni.

I β-1,3-D glucani modulano il sistema immunitario, ossia lo regolano perché possa funzionare meglio riducendone l’iperreattività. Questa azione è effettuata attraverso l’attivazione dei fagociti, cellule immunitarie la cui funzione è quella di intrappolare e distruggere sostanze estranee quali batteri, virus, funghi patogeni e parassiti.

Oltre a potenziare l’attività dei fagociti, i β-1,3-D glucani contribuiscono a ridurre gli LDL (colesterolo cattivo) nel sangue, coadiuvano la riparazione delle ferite, aiutano a prevenire le infezioni, aumentano numero ed efficacia delle cellule Natural Killer e contribuiscono a prevenire e a trattare il cancro.

L’antrace è una malattia che non può essere studiata per ovvie ragioni. In uno studio condotto presso il Dipartimento della Difesa Canadese (Canadian Department of Defense) Si è  dimostrato che l’assunzione orale di β-glucani con o senza antibiotici protegge i topi contro le infezioni da antrace.

Una dose di antibiotico insieme a 2 mg per Kg di peso di β-glucani per bocca per 8 giorni prima dell’infezione con Bacillus antracis proteggeva il topo per i 10 giorni dopo l’esposizione (periodo test). I topi trattati solo con antibiotico non sopravvivevano.

Un secondo esperimento condotto sui topi per valutare gli effetti dei β-glucani per via orale dopo esposizione a Bacillus antracis ha evidenziato risultati simili al precedente. Il tasso di sopravvivenza nei topi trattati con β-glucani era 80-90% contro il 30% del gruppo di controllo dopo 10 giorni.Questi dati fanno sperare di poter ottenere risultati simili anche nel caso dell’uomo.

L’azione immunomodulante dei polisaccaridi dei funghi è principalmente importante in prevenzione, come trattamento dolce e non invasivo e nella prevenzione della metastatizzazione.

I polisaccaridi dei funghi non attaccano direttamente le cellule tumorali, ma producono i loro effetti attivando determinate risposte immunitarie nell’ospite.

Ciò è stato verificato in moltio esperimenti, quail la perdita dell’effetto antitumorale in topi timectomizzati o dopo somministrazione di antisieri contro i linfociti (Ooi e Liu 1999). Tali risultati suggeriscono che l’azione antitumorale richiede una risposta T linfocitaria intatta e che tale attività è mediata da un meccanismo mediato dal timo. L’attività di alcuni polisaccaridi, quali ad esempio il Lentinan, è inibita dal pretrattamento con inibitori dei macrofagi quali la carragenina.

I polisaccaridi e i proteoglicani derivati dai funghi agiscono da immunomodulanti. La capacità di queste sostanze di aumentare o sopprimere la risposta immunitaria dipende da tutto un insieme di fattori tra cui il dosaggio, la modalità di somministrazione, l tempo e la frequenza di somministrazione, i meccanismi di azione e i siti di attività.

È stato dimostrato che molti composti dei funghi sono in grado di potenziare l’attività del sistema immunitario aspecifico e altri di quello specifico, di attivare alcune cellule del sistema immunitario in grado di mantenere l’omeostasi, ad esempio attraverso l’attivazione dei macrofagi (macrofagi, cellule di presentazione dell’antigene, granulociti, cellule NK, cellule dendritiche) e l’induzione della sintesi di citochine (interleuchine, interferoni, fattori di stimolazione delle colonie) che orientano l’azione del sistema immunitario e inducono l’attivazione del sistema del complemento e delle proteine di fase acuta.

Possono anche essere considerati come induttori di citochine, in grado di indurre l’espressione genica di varie citochine immunomodulatorie e di recettori per le citochine.

Sono in grado di stimolare  anche i linfociti B che regolano la risposta anticorpale e i linfociti T che mediano la risposta ciotossica.

PREVENZIONE

Cancer Research UK afferma: studi epidemiologici sull’uomo in Giappone e in Brasile hanno evidenziato che il consumo regolare, nel lungo periodo, di funghi medicinali è in grado di ridurre significativamente l’incidenza di sviluppo tumorale” e dice anche che “ci sono prove sempre maggiori, attraverso esperimenti su modelli animali, del fatto che l’assunzione regolare di funghi medicinali o di loro estratti, può esercitare un effetto preventivo sia come elevata attività antitumorale sia come inibizione dell’incidenza di metastasi.

Gli estratti di funghi medicinali possono essere utilizzati per migliorare la qualità della vita alleviando gli effetti collaterali di radio e chemioterapia, quali la stanchezza, la riduzione dell’appetito, la deplezione midollare e il rischio di infezioni opportunistiche.

Cancer Research UK afferma anche che, è stato dimostrato che queste sostanze sono sicure, non tossiche, anche quando assunte per lunghi periodi di trattamento e, quando assunte durante trattamenti di chemio e radioterapia, ne riducono in modo significativo gli effetti collaterali”. Questi risultati sono in netto contrasto con i ben documentati effetti collaterali della maggior parte dei composti chemioterapici e, anche se in minor misura dei composti immunoterapici (es. anticorpi monoclonali) o alcune terapie biologiche per le quali sono stati dimostrati numerosi effetti collaterali quali febbre, brividi, rash cutanei, edemi, artralgie, ipotensione, insufficienza cardiaca congestizia o tossicità per il sistema nervoso centrale.

Molti composti estratti dai funghi sono stati classificati agenti anti-tumorali dal US National Cancer Institute.

Perché utilizzare una miscela di estratti?

I ricercatori ritengono che, per massimizzare la risposta immunitaria, la cosa migliore è utilizzare una miscela di polisaccaridi ottenuti da vari funghi.

Questi diversi polisaccaridi potenziano il numero e l’attività dei NK e dei linfociti Killer. La combinazione di diverse specie di funghi medicinali è in grado di inviare stimoli multipli al sistema immunitario per risvegliare le difese immunitarie naturali.

Perché è importante che i funghi siano coltivati biologicamente

I funghi sono dei potenti chelanti e possono quindi accumulare sostanze tossiche e metalli pesanti.

In particolare, questo succederà se crescono nelle vicinanze di zone industrializzate dove aria e acqua sono potenzialmente inquinate, in quanto i funghi saranno in grado di concentrarle. Questa capacità di chelare sostanze tossiche diventa molto utile nell’organismo in quanto i funghi, se biologicamente coltivati, eserciteranno un’attività di detossificazione dell’organismo.

 
 
 
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