Scrivi agli Angeli
Questo blog e' per tutte le parole che rimangono inespresse,per tutte le sensazioni che ci portiamo dentro, per esprimere il nostro cuore e i nostri pensieri al nostro angelo che ci sta accanto..o ai preziosi angeli che ci hanno lasciato qualcosa nella nostra vita..perchè.. ognuno di noi è un angelo.. basta avere la forza... di spiegare le ali
Se sei qui è perché il tuo Angelo Custode ti ha guidato fino a qui.
Sai, gli Angeli ci sono sempre accanto, loro sono le creature alle quali il nostro Padre Celeste ci ha affidati, ma per divenire nostri a tutti gli effetti, hanno bisogno di essere riconosciuti e quindi chiamati da noi.
Questo blog è nato per tutti coloro che sentono il bisogno di entrare in contatto con i loro Angeli. Ricorda però che il tuo angelo NON farà il lavoro al posto tuo, sarai tu a dover crescere! Con il suo aiuto e con i suoi suggerimenti troverai una maggior ispirazione, ti giungeranno risposte inaspettate, svilupperai un migliore intuito.
Collaborare con gli Angeli vuol dire aprirsi all'amore, alla fratellanza, alla gioia.
TU puoi farlo ogni qual volta chiami un Angelo della Guarigione a fianco di un malato; quando invochi un Angelo dell'Energia in un luogo ; quando chiedi ad un Angelo di purificare un ambiente.
Buon cammino
Una preghiera per te
Questa è la mia preghiera per te: ho pregato perché tu possa trovare sempre la forza per superare tutte le tue prove; ho pregato perché tu possa sentire accanto una Presenza sicura e amorevole che illumini anche la tua ora più buia.
Ho pregato perché tu possa vivere la tua vita con gioia e perché tu senta di non essere mai solo.
Ho pregato, ed ho sentito nascere in me un sorriso, allora ho capito che la mia preghiera sarà esaudita.
Se solo sapessi quanto soffro insieme a te
dell'amaro della vita.
Vorrei accarezzarti con mani di carne..
ma lo sussurro a chi ti sta accanto..
vorrei dirti le parole più vere dell'amore,
ma le suggerisco a chi ti regala una parola.
Vorrei vederti raccogliere tutto l'amore che semini
per sentirti soddisfatto della tua vita
ma come ogni cosa.. il tempo lascerà crescere il frutto
che tu stesso hai fatto nascere.
Gioisci perchè attraverso le tue mani io regalo l'amore
a chi ha la fortuna di incontrarti.
Tu non lo sai forse ma io sono il tuo angelo..
quello che mai ti abbandonerà e che è qui solo per te
e grazie a te può amare il mondo
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UNA LEZIONE DI VITA
Post n°915 pubblicato il 05 Gennaio 2009 da Irisblu55
L'uomo nella prosperità non comprende
potenti della terra. Aveva un giovane figlio John, al quale non lasciava mancare niente. Ogni giorno lo faceva accompagnare con una lussuosissima Mercedes a scuola da un suo autista personale. Lo riempiva di giochi ed ogni tipo di divertimento. Corrompeva persino alcuni insegnanti per fargli avere bei voti, in modo che non provasse frustrazioni. Ronald era fiero del suo impero finanziario dei suoi alberghi, delle sue aziende : grazie a lui ed alla sua intraprendenza migliaia di persone potevano campare con un lavoro dignitoso. Il suo pallino erano le discoteche, i motori e le spacconerie con gli amici. Si rendeva conto che, continuando così il figlio non sarebbe potuto essere in grado un giorno di prendere le sue redini. Gli voleva bene ma capì che era un "bene" sbagliato. John era sempre più immerso nei vizi e non era mai contento. Al padre raccontava un sacco di bugie ed ogni giorno aveva nuove pretese. Un giorno Ronald si recò appositamente dal saggio Elia per chiedergli consigli. rovinato, ma se vuoi recuperarlo c'è una possibilità che costerà molto anche a te! - affermò perentoriamente il saggio. Poi gli suggerì quali rimedi doveva prendere. Ronald mise a malincuore in pratica i consigli dei Elia. Pianificò tutto per bene e dopo un po' di tempo progettò con il figlio maggiorenne un viaggio in un paese molto lontano che doveva durare due settimane. Ma si mise d'accordo sia con l'autista che avrebbe dovuto accompagnarli all'aereoporto che con il capitano dello stesso aereo: Ronald possedeva gran parte del pacchetto azionario della compagnia aerea. Il giorno stabilito, mentre stavano salendo sulla scaletta dell'aereo, Ronald approfittando del fatto che suo figlio John era distratto perché aveva adocchiato una giovane avvenente , scese di corsa dall'aereo e ritornò alla macchina s quagliandosela con l'autista ed i bagagli. John se ne accorse solo quando stavano ormai per partire. Invano furono ascoltate le sue richieste di farlo subito scendere: il capitano disse che non era possibile fermare l'aereo mentre era già in corsa e stava decollando. L'unico scalo era proprio in quel paese lontano dove avrebbe dovuto scendere perché possedeva solo il biglietto di andata. Si ritrovò in questa città, solo e senza soldi. Non ne aveva nemmeno per telefonare a casa e nessuno si fidava a prestarglieli. Inizialmente cercava di sopravvivere chiedendo l'elemosina: ma vedendolo ben vestito nessuno gliele dava. La città era pattugliata da molti poliziotti : praticamente era impossibile rubare. Recatosi al più vicino posto di polizia non riuscì nemmeno ad esibire un documento di riconoscimento perché non l'aveva appresso. Gli agenti lo trattennero per le verifiche sulla sua identità. Gli dicevano che i numeri telefonici che egli dava erano errati e che non conoscevano suo padre (il quale aveva fatto cambiare tutti i numeri telefonici di casa sua e il nome delle sue ditte e dei suoi alberghi). Il giudice di quella città decise di liberarlo a patto che si mettesse a lavorare. Gli procurò un posto di lavoro presso una fonderia ed egli dovette accettare. Ogni giorno tornava nella sua stanzetta presa in affitto, stanco morto, e non aveva nemmeno le forze per qualche svago. Aveva fatto amicizia con alcuni operai e si rendeva conto della grande fatica che facevano per mantenere le loro famiglie. John, però, non riusciva a risparmiare molto perché il salario che percepiva bastava appena per pagare l'affitto della stanzetta, e il necessario per la sopravvivenza. Passarono alcuni mesi e dopo inutili tentativi per mettersi ancora in contatto con suo padre (il quale sembrava avesse fatto perdere ogni sua traccia) John si era ormai rassegnato. In quella città era severamente proibito l'accattonaggio e nessuno si fidava a prestargli del denaro. Spesso pensava a come viveva nella casa di suo padre e cominciò ad essere dispiaciuto per l'arroganza che aveva dimostrato nel trattare i suoi... Un giorno, essendo rimasto casualmente da solo nell'ufficio amministrativo della sua fabbrica scorse, riposto in un cassetto semiaperto, un foglio che rìportava l'intestazione della ditta con il nome di suo padre: "Ronald Smith ". Era stato appositamente dimenticato dall'impiegata, la quale rientrata, lo vide assorto con il foglio in mano. John chiese: tuo padre! - Esclamò la segretaria. Il giovane comprese: suo padre aveva macchinato tutto per impartirgli una lezione di vita. E così ritornò a casa completamente cambiato. progetto ed andò subito a ringraziare il saggio Elia per averlo salvato da sicura rovina. Felice Epifania in gioiosa è serena compagnia ciao by Iris |
Guidami
Guidami, dolce luce,
nelle tenebre che mi sommergono,
guidami verso l'alto.
La notte è fonda e sono lontano da casa:
guidami verso l'alto!
Dirigi i miei passi, perchè non vedo nulla;
fà che veda a ogni mio passo.
Un tempo non ti avrei pregato per farlo.
Da solo volevo scegliere il cammino,
credendo di poterlo determinare
con la mia luce, malgrado il precipizio.
Con fierezza elaboravo i miei obiettivi.
Ma ora dimentichiamo tutto ciò.
Tu mi proteggi da tanto tempo
e accetterai di guidarmi ancora:
oltre le paludi,
i fiumi e gli scogli che mi attendono al varco,
fino alla fine della notte,
fino all'aurora in cui gli angeli mi faranno segno.
Ah! Io li amo da molto tempo,
solo per un pò li avevo dimenticati
(Cardinale John Henry Newman
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