Creato da: PatrizioDimarzo il 29/01/2014
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prosecco

Post n°40 pubblicato il 05 Marzo 2014 da PatrizioDimarzo

Sto via giusto 5 minuti, il tempo per prenedere nel bar più vicino una bottiglia bella ghiacciata di prosecco e convincere il barista a farmi da un bicchiere da portare via che quando rientro il battibecco si è ampliamente placato.

Lucrezia ha ripreso posto sul tavolo mentre esorta Silvia a leccarla senza fermarsi, cosa che l'altra ragazza fa con grande piacere e senza fermarsi fino a quando non sento salire il ritmo e il volume dei gemiti con un urlo finale che la lascia senza fiato.

Silvia non si cura di me prende un cannello di filato in plastica e comincia a giocare con la fica della sua amica, che per un po' la lascia fare, poi le dice: adesso tocca a te...

Si danno il cambio sul tavolo, con Silvia che si alza la gonna e si abbassa gli slip e gioca con Lucrezia, nello stesso modo in cui giocava prima con lei.

Si avvicina a me per prendere un bicchiere di vino e lo fa gocciolare piano tra le gambe di Lucrezia leccando le goccie che si soffermano sulla fica.

Quella sera è l'unico ruolo che ho nel gioco delle due ragazze.

 
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Ddedicato a...

Post n°39 pubblicato il 05 Marzo 2014 da PatrizioDimarzo

Poi ad un certo punto suona una campanella. Realizzo che è quella posta sulla porta che serve ad avvisare che è stata aperta quando le ragazze si trovano nel retro a lavorare. Lo stesso realizza Lucrezia che scende dal tavolo e si chude alla meglio il grembiule da lavoro.

Da dietro il separè in cui ci troviamo vediamo apparire la facciotta di un'altra ragazza. La riconosco. E' quella che si trovava con Lucrezia a lavorare quando sono venuto qui questa mattina.

Sei la solita puttana!

Però tu sei più brava di lui, te lo assicuro.

Vado qui al bar a prendere una bottiglia di prosecco e torno, dico io.

 
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Gli occhi di una donna

Post n°38 pubblicato il 04 Marzo 2014 da PatrizioDimarzo

Prima della crisi avevo un lavoro che regolava i ritmi della mia vita: la dovevo adattare agli appuntamenti di lavoro.

Prima della crisi comunque non avevo mai lavorato come dipendente, non ero legato ad orari e a tutto quello che ne consegue. Non avevo mai avuto un capo, ne qualcuno che mi comandasse.

Prima della crisi, il contrattempo era una regola di vita.

Quando sono arrivato nella bottega di sartoria, Marisa non c'era. Sai è dovuta andare in teatro, l'hanno chiamata urgentemente per sistemare i costumi di scena per questa sera. Questo mi ha detto la sua dipendente subito dopo avermi detto ciao io sono Lucrezia.

Devo esserle apparso molto stupido con quella bottiglia in mano e quei bicchieri, soprattutto con quell'aria delusa che devo aver avuto subito dopo aver appreso la notizia. Non credo che ritornerà, è stata la sua risposta alla mia domanda.

Ho appoggiato la bottiglia e i bicchieri sul tavolo da stiro. Mi sono messo a sedere e ho cominciato ad aprire la bottiglia, ho versato il vino nei bicchieri e ne ho porto uno a Lucrezia.

Prima della crisi avevo avuto una moglie e anche una amante. Prima della crisi io ero questo qui, quello che arrivava a sorpresa, a volte con i fiori, a volte con una bottiglia di vino. Più della bellezza, a volte fa lo stile.

E' questo che ho pensato quando, verso la fine della bottiglia Lucrezia ha cominciato a sbottonare il grembiule di lavoro mostrando i  tatuaggi che aveva su tutta l'esagerata magrezza del suo corpo, i piercing ai capezzoli dei suoi seni appena accennati e all'ombelico di un ventre quasi rientrante.

In ogni caso nessun rimorso, pensavo mentre passavo la lingua tra l'ennesimo piercing e il clitoride di Lucrezia...

 

 
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I soldi non sono un problema

Post n°37 pubblicato il 03 Marzo 2014 da PatrizioDimarzo

Prima della crisi i soldi non erano un problema e in questi giorni è nuovamente così. Aver scoperto il marito della titolare della scuola guida che scopava in ufficio con una allieva mi ha garantito qualche giorno di qualità della vita al livello che avevo prima della crisi.

C'era una cosa che diceva sempre quel puttaniere di mio zio alle donne che non poteva avere: "quando un uomo ti dice che ti ama è perchè ti vuol fare il culo".

Non so se avesse ragione, pace all'anima sua, ma questa sera, verso l'ora di chiusura della bottega di sartoria di Marisa mi sono presentato con una bottiglia di Franciacorta bella fredda e due calici, con l'intenzione di gustare insieme a lei il perlage e l'aroma.

 

 

 
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Lasagna

Post n°36 pubblicato il 03 Marzo 2014 da PatrizioDimarzo

In tasca ho i duecento euro che mi ha allungato il tizio della scuola guida (e anche i 20 euro che mi da sua moglie) e allora, quando sono bello rilassato dopo il lavoretto di Marisa, mi lascio scappare una proposta di pranzo insieme.

Li vedo! Aveva ragione Loretta, vedo gli occhi di una donna innamorata...

 
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