Creato da lady.clara il 19/05/2008

lady.clara

...in un mondo fatato senza ombre...

 

 

Post N° 362

Post n°362 pubblicato il 20 Agosto 2008 da lady.clara

Ti inseguono come lupi,

e dilaniano la tua anima.

Poi ad un tratto,

spoglie di farfalla,

ti blandiscono….

A ripensar ai verdi prati.

Gli Amori Finiti,

come fari malvagi si stagliano nell’ombra

e ti indicano il  porto sicuro

dei tuoi fallimenti.

Ti inseguono come fantasmi,

che si nutrono di illusioni

che nascono dalle lacrime partorite da nuovi amori.

Gli Amori Finiti,

ombre morte ,

si rigenerano insensibili in un cuore ormai stanco…

Per loro, altero distacco nei giocosi momenti,

per loro che invece ti fissano sprezzanti

e ti inchiodano alla vita.

 
 
 

L'amore di un cane

Post n°361 pubblicato il 19 Agosto 2008 da lady.clara

 

Languidi occhi colmi d'amore
specchio dell'anima, specchio del cuore

Tutta una vita accanto al mio cuore
asciughi le lacrime, cacci il dolore

Mentre la vita infligge ferite
eccoti qui con dolcezze infinite

Forse ripensi ai vecchi padroni
nel loro ritorno speranze riponi

Ti hanno tradito, ti hanno lasciato
l'amore di un cane hanno gettato

Languidi occhi pieni d'amore
specchio dell'anima, specchio del cuore

Ancora ripenso ai giorni passati
attimi intensi...momenti incantati

Io e te per sentieri e spazi infiniti
profumo di boschi e prati fioriti

Un ago ferisce adesso il mio cuore
ricordo i tuoi occhi...quanto dolore

Volevo che mai fosse finita
ti ho tormentato con flebo di vita

Volevo che ancora restassi al mio fianco
lo so che eri vecchio, lo so che eri stanco

Ma adesso il mio cuore non trova più pace
urla il tuo nome ma tutto qui tace

Cerca i tuoi occhi dolci e profondi
cerca la gioia che sempre diffondi

Cerca il perdono degli ultimi mesi
quando una tenue speranza riaccesi

Quando il tuo sguardo chiedeva riposo
quando guardarti era penoso

Quando le forze ti hanno lasciato
quando anche il cibo ti aveva stufato

Quando cercavi nelle mie cure
la mano affettuosa a cacciare paure

Quando adagiavi il tuo stanco muso
su questo mio petto triste e confuso

Quando i tuoi occhi parlavano al cuore
quando esprimevi tutto il tuo amore

Languidi occhi colmi d'amore
specchio dell'anima, specchio del cuore.
 

La preghiera del cane

O mio padrone, sei tu il mio Signore
e come tale io ti servo con grande umiltà.
Se a volte non ti comprendo
ripetimi il tuo comando, senza ira, senza battermi.
Dammi il tuo sguardo, la tua parola, il tuo affetto,
dammi acqua pura e cibo modesto in vasi puliti:
sono la mia salute.
Dammi un angolo al riparo dai venti e dalla pioggia,
ma che conosca il sole se mi terrai legato.
Mettimi pure una catena,
ma che mi permetta il movimento:
ciò mi basterà.
La miglior medicina o il maggior premio
sarà un po’ di libertà fra l’erba.
Affidami solo alle persone che conosci e stimi.
Metti pure il mio nome sul collare
ma con l’indirizzo della tua casa perché, s’io mi smarrissi,
possa esserti reso e non finire in mani spietate.
Non scacciarmi quando sarò vecchio, malato
e non ti potrò più servire.
Se non potrai curarmi e tenermi
procurami tu stesso dolce morte dopo un’ultima carezza.
Allora guardami negli occhi
e capirai che io ti amo ancora!

Il tuo cane

 
 
 

Il discorso di Gandhi

Post n°360 pubblicato il 16 Agosto 2008 da lady.clara

In questi giorni è stato ritrovato l’audio completo di questo discorso di Gandhi: oggi più che mai, un omaggio alla riflessione di tutti.

Discorso tenuto da Gandhi alla Conferenza delle relazioni interasiatiche, New Delhi, 2 aprile 1947. Traduzione e commento a cura di Tara Gandhi.

Signora Presidente e amici, non credo di dovermi scusare con voi per il fatto che sono costretto a parlare in una lingua straniera. Chissà se questi altoparlanti porteranno la mia voce fino ai confini di questo immenso pubblico. Quelli di voi che sono lontani possono alzare la mano, se sentono quello che dico? Sentite? Bene. Bene, se la mia voce non vi giunge, non è colpa mia, ma colpa degli altoparlanti.
Quello che volevo dirvi è che non devo scusarmi. Non oso, visti tutti i delegati che si sono riuniti qua da tutta l’Asia, e gli osservatori – ho imparato questa parola pronunciata da un amico americano che disse: “Non sono un delegato, sono un osservatore”. Di primo impatto con lui, vi assicuro, pensavo venisse dalla Persia, ma ecco davanti a me un americano e gli dico: “Sono terrorizzato da te, e vorrei che mi lasciassi stare”. Potete immaginare un americano che mi lasci stare? Non lui e, quindi, ho dovuto parlargli.
Quello che volevo dirvi è che il mio idioma per me madrelingua, non lo potete capire, e non voglio insultarvi insistendo su di esso. Il linguaggio nazionale, Hindustani, ci metterà tanto tempo prima di rivaleggiare con un linguaggio internazionale.

Se ci deve essere rivalità, c’è rivalità tra francese e inglese. Per il commercio internazionale, indubbiamente l’inglese occupa il primo posto. Per discorsi e corrispondenza diplomatici, sentivo dire quando studiavo da ragazzo che il francese era la lingua della diplomazia e se volevi andare da una parte all’altra dell’Europa dovevi provare ad imparare un po’ di francese, e quindi ho provato ad imparare qualche parola di francese per riuscire a farmi capire. Comunque, se ci deve essere rivalità, la rivalità potrebbe nascere tra francese e inglese. Quindi, avendo imparato l’inglese, è naturale che faccia ricorso a questa parlata internazionale per rivolgermi a voi.
Mi chiedevo di cosa dovessi parlarvi. Volevo raccogliere i miei pensieri, ma lasciate che sia onesto con voi, non ne ho avuto il tempo.
Però ieri ho comunque promesso che avrei provato a dirvi qualche parola.
Mentre venivo con Badshah Khan, ho chiesto un piccolo pezzo di carta ed una matita. Ho ricevuto una penna invece di una matita. Ho provato a scarabocchiare qualche parola. Vi spiacerà sentirmi dire che quel pezzo di carta non è qui con me. Ma questo non importa, ricordo cosa volevo enunciare, e mi sono detto: “I miei amici non hanno visto la vera India, e non ci stiamo incontrando in una conferenza nel cuore della vera India”.
Delhi, Bombay, Madras, Calcutta, Lahore – queste sono tutte grandi città e quindi, hanno subito l’influenza dell’Occidente, sono state fatte, magari eccetto Delhi ma non New Delhi, sono state fatte dagli inglesi. Poi ho pensato ad un breve saggio – credo che dovrei chiamarlo così – che era in francese. Era stato tradotto per me da un amico anglo-francese, e lui era un filosofo, era anche un uomo altruista e diceva che mi aveva dato la sua amicizia senza che io lo conoscessi, perché lui parteggiava per le minoranze ed io rappresentavo, assieme ai miei connazionali, una minoranza senza speranze, e non solo senza speranze ma una minoranza disprezzata.
Se gli europei del Sudafrica mi perdonano per quello che dico, eravamo tutti “coolies” [lavoratore non qualificato a basso costo]. Io ero un insignificante avvocato “coolie”. A quei tempi non avevamo dottori “coolie”, non avevamo avvocati “coolie”. Ero il primo nel campo. Ma sempre un “coolie”. Magari sapete cosa si intende con la parola “coolie” ma questo mio amico, si chiamava Krof – sua madre era francese, suo padre inglese – disse: “Voglio tradurre per te una storia francese”.
Mi perdonerete, chi di voi sa la storia, se nel ricordarla faccio degli errori qua e là, ma non ci sarà nessun errore nell’avvenimento principale.
C’erano tre scienziati e – ovviamente è una storia inventata – tre scienziati uscirono dalla Francia, uscirono dall’Europa alla ricerca della “Verità”. Questa era la prima lezione che mi aveva insegnato quella storia, che se bisogna cercare la verità, non la si trova su suolo europeo. Quindi, indubbiamente neanche in America.
Questi tre grandi scienziati andarono in parti diverse dell’Asia. Uno trovò la strada per l’India e diede inizio alla sua ricerca. Raggiunse le cosiddette città di quei tempi. Naturalmente, ciò avvenne prima dell’occupazione inglese, prima anche del periodo Mughal, così è come ha illustrato la storia l’autore francese, ma visitò comunque le città, vide la gente delle cosiddette caste alte, uomini e donne, fino a che non si addentrò in un’umile casa, in un umile villaggio, e quella casa era una casa Bhangi, e trovò la verità che stava cercando, in quella casa Bhangi, nella famiglia Bhangi, uomo, donna, forse 2 o 3 bambini (lo dico come me lo ricordo) e poi lui descrive come la trovò. Tralascio tutto questo.
Voglio collegare questa storia a quello che voglio dire a voi, che se volete vedere il meglio dell’India, dovete trovarlo in una casa Bhangi, in un’umile casa Bhangi, o villaggi simili, 700.000 come ci insegnano gli storici inglesi. Un paio di città qua e là, non ospitano neanche qualche crore [unità di misura indiana che equivale a 10 milioni] di persone. Ma i 700.000 villaggi ospitano quasi 40 crore di persone. Ho detto quasi perché potremmo togliere una o due crore che stanno in città, comunque sarebbero 38 crore.
E poi mi sono detto, se questi amici sono qui senza trovare la vera India, per cosa saranno venuti? Ho poi pensato che vi pregherò di immaginare quest’India, non dal punto di vista di questo immenso pubblico ma per come potrebbe essere. Vorrei che leggeste una storia come questa storia dei francesi o altre ancora. Magari, qualcuno di voi vada a vedere qualche villaggio dell’India e allora troverà la vera India.
Oggi farò anche questa ammissione: non ne sarete affascinati alla vista. Dovrete raschiare sotto i mucchi di letame che sono oggi i nostri villaggi. Non voglio dire che siano mai stati dei paradisi. Ma oggi sono veramente dei mucchi di letame; non erano così prima, di questo sono abbastanza certo. Non l’ho appreso dalla storia ma da quello che ho visto io stesso dell’India, fisicamente con i miei occhi; e io ho viaggiato da una parte all’altra dell’India, ho visto i villaggi, i miserabili esemplari dell’umanità, gli occhi senza vita, eppure sono l’India, e ciononostante in quelle umili case, nel mezzo dei mucchi di letame troviamo gli umili Bhangis, dove troverete un concentrato di saggezza. Come? Questa è una grande domanda.
Bene, allora voglio illustrarvi un altro scenario. Di nuovo, ho imparato dai libri, libri scritti da storici inglesi, tradotti per me. Tutta questa ricca conoscenza, mi spiace dire, arriva qui da noi in India attraverso i libri inglesi, attraverso gli storici inglesi, non che non ci siano storici indiani ma neanche loro scrivono nella loro madrelingua, o nella loro lingua nazionale, Hindustani, o se preferite chiamarli due idiomi, Hindi e Urdu, due forme della stessa lingua. No, ci riferiscono quello che hanno studiato sui libri inglesi, magari gli originali, ma attraverso gli inglesi in inglese, questa è la conquista culturale dell’India, che l’India ha subito.
Ma ci dicono che la saggezza è arrivata dall’Occidente verso l’Oriente. E chi erano questi saggi? Zoroastro. Lui apparteneva all’Oriente. Fu seguito dal Buddha. Lui apparteneva all’Oriente, apparteneva all’India. Chi ha seguito il Buddha? Gesù, di nuovo dall’Asia. Prima di Gesù ci fu Musa, Mosè, che apparteneva anche lui alla Palestina, ma verificavo con Badshah Khan e Yunus Saheb ed entrambi sostenevano che Mosè appartenesse alla Palestina, sebbene fosse nato in Egitto. Poi venne Gesù, poi Mohammad. Tutti loro li tralascio. Tralascio Krishna, tralascio Mahavir, tralascio le altre luci, non le chiamerò luci minori, ma sconosciute in Occidente, sconosciute al mondo letterario.
In ogni modo, non conosco una singola persona che possa uguagliare questi uomini d’Asia. E poi cosa accadde? Il Cristianesimo, arrivando in Occidente, si è trasfigurato. Mi spiace dire questo, ma questa è la mia lettura. Non dirò altro al riguardo. Vi racconto questa storia per incoraggiarvi e per farvi capire, se il mio povero discorso può farvi capire, che lo splendore che vedete e tutto quello che vi mostrano le città indiane non è la vera India. Certamente, il massacro che avviene sotto i vostri occhi, mi dispiace, vergognoso come dicevo ieri, dovete seppellirlo qui. Il ricordo di questo massacro non deve oltrepassare i confini dell’India, ma quello che voglio voi capiate, se potete, è che il messaggio dell’Oriente, dell’Asia, non deve essere appreso attraverso la lente occidentale, o imitando gli orpelli, la polvere da sparo, la bomba atomica dell’Occidente.
Se volete dare di nuovo un messaggio all’Occidente, deve essere un messaggio di “Amore”, un messaggio di “Verità”.
Ci deve essere una conquista (applausi) per favore, per favore, per favore. Questo interferisce con il mio discorso, e interferisce anche con la vostra comprensione. Voglio catturare i vostri cuori, e non voglio ricevere i vostri applausi. Fate battere i vostri cuori all’unisono con le mie parole, e io credo che il mio lavoro sarà compiuto.Voglio lasciarvi con il pensiero che l’Asia debba conquistare l’Occidente. Poi, la domanda che mi ha fatto un mio amico ieri: “Se credevo in un mondo unico?”. Certo, credo in un mondo unico. Come posso fare diversamente, quando divento erede di un messaggio di amore che questi grandi, inconquistabili maestri ci hanno lasciato? Potete esprimere questo messaggio di nuovo ora, in questa era di democrazia, nell’era del risveglio dei più poveri dei poveri, potete esprimere questo messaggio con maggiore enfasi. Poi completerete la conquista di tutto l’Occidente, non attraverso la vendetta perché siete stati sfruttati, e nello sfruttamento voglio ovviamente includere l’Africa, e spero che quando vi reincontrerete in India la prossima volta ci sarete tutti: spero che voi, nazioni sfruttate della terra, vi incontrerete, se a quell’epoca ci saranno ancora nazioni sfruttate.
Ho forte fiducia che se unite i vostri cuori, non solo le vostre menti, e capite il segreto dei messaggi che i saggi uomini d’Oriente ci hanno lasciato, e che se veramente diventiamo, meritiamo e siamo degni di questo grande messaggio, allora capirete facilmente che la conquista dell’Occidente sarà stata completata e che questa conquista sarà amata anche dall’Occidente stesso.
L’Occidente di oggi desidera la saggezza. L’Occidente di oggi è disperato per la proliferazione della bomba atomica, perché significa una completa distruzione, non solo dell’Occidente, ma la distruzione del mondo, come se la profezia della Bibbia si avverasse e ci fosse un vero e proprio diluvio universale. Voglia il cielo che non ci sia quel diluvio, e non a causa degli errori degli umani contro se stessi. Sta a voi consegnare il messaggio al mondo, non solo all’Asia, e liberare il mondo dalla malvagità, da quel peccato.
Questa è la preziosa eredità che i vostri maestri, i miei maestri, ci hanno lasciato.

M. K. Gandhi

 
 
 

Post N° 348

Post n°348 pubblicato il 10 Agosto 2008 da lady.clara

Amare se stessi è l'inizio di un idillio che dura tutta la vita.

 
 
 

gocce di felicità…

Post n°347 pubblicato il 10 Agosto 2008 da lady.clara

Nel cuore della gente
vivono lacrime
che lievi si trasformano
in gocce di ghiaccio…

Se le avvicini al cuore
queste gocce
in un attimo si trasformano
in scintille di fuoco dorato,
pronte a riscaldare
sorrisi infelici…

Ecco quindi
milioni di sorrisi,
milioni di persone felici
pronte a regalare gocce di felicità…

 
 
 

Post N° 345

Post n°345 pubblicato il 09 Agosto 2008 da lady.clara

Di questo sai muoiono gli angeli
Delle parole pesanti
come zavorre buttate in mare
delle dimenticanze
che non hanno memoria
degli amori perduti
prima che abbiam messo radici
trattenute da piogge incessanti
ali prive di volo
sfioriscono come fiori d'inverno.
Neanche il tempo di un addio.
 
 
 

BUONA SERATA

Post n°343 pubblicato il 05 Agosto 2008 da doha.1

 
 
 

shakira

Post n°340 pubblicato il 04 Agosto 2008 da lady.clara

 
 
 

Post N° 339

Post n°339 pubblicato il 02 Agosto 2008 da lady.clara

Abbiamo imparato a volare come gli uccelli, a nuotare come i pesci, ma non abbiamo imparato l'arte di vivere come fratelli.

 
 
 

Se vuoi essere felice

Post n°336 pubblicato il 30 Luglio 2008 da lady.clara

 

Se vuoi essere felice per un giorno dai una festa; per due settimane, fai un viaggio; per un anno, fai un giardino; per la vita, trova uno scopo degno.

 
 
 

il tempo...

Post n°335 pubblicato il 30 Luglio 2008 da lady.clara

Poiché il tempo non è una persona che potremo raggiungere sulla strada quando se ne sarà andata, onoriamolo con letizia e allegrezza di spirito quando ci passa accanto.

 
 
 

Post N° 334

Post n°334 pubblicato il 29 Luglio 2008 da lady.clara

Sii come le onde del mare, che pur infrangendosi contro gli scogli hanno la forza di ricominciare.

 
 
 

Post N° 333

Post n°333 pubblicato il 29 Luglio 2008 da lady.clara

Ci sono cose che rimandiamo, ma con il passare degli anni ho imparato che dovremmo vivere come se non ci fosse un domani, perchè ciò che conta è adesso. E se oggi sono in grado di sperimentare a fondo l'esistenza di ogni istante, allora alla fine del mio percorso avrò messo insieme una vita piena di momenti gioiosi.

 
 
 

Post N° 332

Post n°332 pubblicato il 29 Luglio 2008 da lady.clara

La felicità non va inseguita, ma è un fiore da cogliere ogni giorno, perché essa è sempre intorno a te. Basta accorgersene.

 
 
 

Post N° 331

Post n°331 pubblicato il 29 Luglio 2008 da lady.clara

La maggior parte di noi non è preparata ad affrontare i fallimenti ed è per questo che non siamo capaci di compiere il nostro destino.
È facile sfidare quel che non comporta alcun rischio.

 
 
 

assapora la vita...

Post n°329 pubblicato il 29 Luglio 2008 da lady.clara

Il futuro ci dà da pensare, il passato ci obbliga a voltarci indietro e questo è il motivo per cui non possiamo sentirci felici. Ci lasciamo sfuggire il presente! Assapora la tua vita un giorno per volta, perché la bellezza è ovunque qualche volta nascosta persino nei risvolti della vita miserabile a cui siamo condannati.

 
 
 

il volto dell'amore

Post n°326 pubblicato il 29 Luglio 2008 da lady.clara

Pericoloso e tenero

il volto dell'amore

m'è apparso la sera

d'un lunghissimo giorno

Forse era un arciere

con l'arco

 o un musicante

 con l'arpa

Non so più

 Non so niente

 La sola cosa che so

è che mi ha ferita

forse con una freccia

 forse con una canzone

La sola cosa che so

è che mi ha ferita

ferita al cuore

ferita per la vita

E brucia come brucia 

la ferita dell'amore.

Jacques Prévert

 
 
 

Buon pomeriggio...

Post n°322 pubblicato il 26 Luglio 2008 da lady.clara

E' una curiosa creatura il passato
Ed a guardarlo in viso
Si può approdare all'estasi
O alla disperazione.

Se qualcuno l'incontra disarmato,
Presto, gli grido, fuggi!
Quelle sue munizioni arrugginite
Possono ancora uccidere!

- Emily Dickinson

 
 
 

Post N° 321

Post n°321 pubblicato il 26 Luglio 2008 da lady.clara

"La vera bellezza non si percepisce con gli occhi, ma col cuore"
 
 
 

il destino...

Post n°317 pubblicato il 24 Luglio 2008 da lady.clara

 

Non aspettare che arrivi il tuo destino... costruiscilo.

 
 
 

 

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