Creato da m.fabrizio il 27/04/2007

Inventa una Storia..

LIBRO

 

 

ITAGLIA

Post n°15 pubblicato il 12 Ottobre 2017 da m.fabrizio

C’era una volta un paese bellissimo, che si trova ai piedi del continente Eutaglia.
Eutaglia era il continente piu’ antico e con piu’ tradizioni, ed era comandato dalla grande nazione della GERTAglia. Il capo supremo era l’incorruttibile Merktaglia che dava le tagliettive a tutti gli altri paesi suoi grandi sostenitori.
Questo bellissimo paese era l’I-Taglia, che era circondato dal mar Tagli-Eo, il mar Tagli atico, e il mar Taglieno il tutto immerso nel mar Meditaglianeo. Era un paese a forma di x che cercava di rispettare la sua forma.
Aveva due grandi isole, la Sartaglia e la Taglilia.
C’erano anche grandi morTaglie, la catena degli Attaglini e delle Alpitaglie, i grandi fiumi come il Taglio’, il Tagliamento, e laghi come il Taglimeno.
Tutto funzionava con la App dell’ Iphone la I-taglia e tutto cercava di essere conforme a questa sua ragione.
In questo paese quando c’erano periodi di lungo sole senza acqua nella regione della Siccitaglia si creavano dei gravi disagi per la popolazione.
Ma si cercava sempre di risolvere e di tagliare tutto per rientrare nei parametri della _Merktaglia.
I nostri responsabili stazionavano nelle due camere del potere, il Tagliato e i Tagliutati dove decidevano per il bene della popolazione seguendo le tagliattive della GERtaglia lo stato che era un esempio di linearita’ di Bilanci tagliati.
Il capo del governo era il gentilissimo Gentaglioni, che seguiva le orme dei statisti come Taglieo Tenzi eTagliusconi,   che come tutti i suoi equiparati capi di stato seguiva alla lettera le disposizioni sui tagli della GERtaglia.
La capitale dell’Itaglia era Rottaglia che con la sua sindaca Rattaglia dava l’esempio facendo il  tagliando alla sua auto e tagliando tutto quello che poteva eliminare.
C’erano anche altre citta’ importanti in Itaglia, come Tagliano il centro dell’economia, Taglino sulle rive del Taglio’ fiume che nasceva sulla montaglia del Monviso.
La sindaca Attaglino aveva abbellito la citta’ con decorazioni blu, che permettevano di sostare ovunque e i di usare il taglieggio per fermarsi. Anche vicino agli Ospetagli dove venivano curati i malati.
Ma i malati erano contenti di poter contribuire a questa iniziativa e volevano che si tagliassero posti letto, reparti e per questo tutto veniva accorpato e  esternalizzato.
Tutti gli abitanti dell’Itaglia venivano abituati sin da piccoli a risparmiare: quando nascevano gia’ si accollavano il debito pubblico, 40.000 eurotagli, poi quando crescevano c’erano i tagli degli asili, i tagli delle scuole dove veniva tagliata la carta igienica, gli insegnanti , la didattica, e piu’ si cresceva, e piu’ si cercava di aiutare con i tagli al  personale, stop del turn-over, tagli alla pensione, tagli agli esodati di cui si era fatta carico la Ministra Tagliero, un esempio da seguire per tutti. Infatti aveva lasciato la sua cattedra all’universita’ per far entrare i piu’ giovani e dargli un opportunita’. Per far  funzionare il tutto  si cercava di essere solidali per aiutare i piu’ deboli che non potevano pagare.
Pero’ I governanti Itagliani ci tenevano alla salute: infatti facevano vaccinare tutti gli Italiani bambini,e  li’si che nnon si badava a spese, la salute prima di tutto, e appena si nasceva subito 20 vaccini in un'unica soluzione.
Cosi’ non avrebbero portato  malattie contagiose, al di fuori dei confini nazionali e soprattutto alle persone straniere che venivano in Itaglia per lavoro, o per alimentare dei gruppi disagiati che chiedevano solo di poter prendere un po’ della ricchezza del paese.
In Itaglia c’erano anche tanti scrittori, uno su tutti che raccontava la vita della sua citta’ :Si chiamava Tagliano che raccontava la Tagliorra una piaga sociale che si diffondeva nella citta’ sotto il vulcano Tagliuvio.
C’erano anche signor giornalisti che giustamente si facevano remunare stando molto attenti al bilancio, cercando di non creare suscettibilita’ nei cittadini. Uno su tutti TaglioTazio un conduttore sportivo che si era dedicato al sociale, che si faceva aiutare da un artista di altri tempi la Taglizzetto che vedeva dove c’erano problemi e li risolveva e mai prendeva posizione contro i suoi nemici visto che lavorava nella tv di stato la Tai. L’imparzialita’ prima di tutto e il canone si pagava solo se effettivamente si usufruiva di questo servizio.
I nostri governanti si attenevano a questo risparmio e per equipararsi ai cittadini, infatti erano gia’ vent’anni che non si aumentavano lo stipendio e anzi non volevano i rimborsi.
Poi per dare una possibilita’ a tutti avevano inventato un nuovo sistema elettorale, il Taglia Castum che permetteva ai migliori di poter essere votati e di poter aiutare il paese. Tutti avevano il diritto di farsi votare e di votare chi volevano a capo del sistema.
Questo paese era un esempio per tutta la EUtaglia, e tutti prendevano esempio da questa magnifica realta’-
Lo definirono il paradiso. Se uno doveva morire, qua poteva se voleva farlo, e tutti i cittadini con un referendum che venne accettato a malincuore dalle due camere, decisero che si sarebbe lavorato  per la comunita’ fino agli ultimi giorni.

Continua….

 
 
 

Detective James

Post n°14 pubblicato il 13 Settembre 2015 da m.fabrizio
 

IL DETECTIVE JAMES.

 

Inizio' un giorno come un altro.
Al lavoro chiese di essere trasferito perché" non sopportava più ' il suo collega. 
Non lo sopportava più' ormai da un pezzo. Non faceva quello che doveva fare, e andava a imboscarsi per ore è ore. Allora alla fine Mark chiese al responsabile che uno dei due doveva cambiare sede di lavoro  è lui era disposto a lasciare. Dalla direzione però non volevano perdere Mark per quell'ufficio, anche se per una questione amministrativa  non potevano spostare Charles dal suo posto. Allora alla fine decisero si spostare temporaneamente Mark fino a che non si fosse risolta la situazione.
"Da lunedì' ti trasferiamo temporaneamente" gli disse Henry  il responsabile "però' cercheremo di risolvere la situazione"
Si salutarono Henry e  Mark, ormai erano amici come tutti nel reparto dopo tanti anni a lavorare insieme. Era venerdì. 

CAPITOLO 1: 

Il trasferimento 

Arrivò il lunedì e fu spostato in un altra segretaria dell'azienda. Qui lavoravano tre donne,tutte piu' grandi di lui, Diana  aveva qualche anno piu'di lui una cinquantina molto sveglia e comincio' a spiegare in cosa consisteva il lavoro. Era bassottina bruna capelli corti, vestita come se fosse andata a fare la spesa. C'era Mery una donna di origini italiane di una decina di anni piu' grande di lui molto materna e molto disponibile a spiegare il lavoro. Un po' piu' curata di Dana  E poi Anna  biondissima. anche lei come Mery piu' grande, molto curata nel vestirsi e anche un po' stravagante per la sua eta' comunque non volgare e anche lei simpatica.In quella prima giornata spiegarono le cose basilari del lavoro di segreteria e si ripromisero di presentare l'indomani Roxane l'altra ragazza della segreteria che sembrava essere la piu' anziana del gruppo.   

Il risveglio.

Mi svegliai con un bruttissimo mal di testa. Tutto era buio.Mi facevano male i polsi è non potevo muoverli : avevo una catena. Non ricordavo  è non capivo cosa era successo. Avevo una confusione in testa. La sera prima mi ricordai  che ero  nel mio letto ma in quel momento non sapevo  dove mi trovavo.  Ed ero legato. Mi stava assalendo la paura è l'ansia allora cominciai a gridare "aiuto!!!!  aiuto !!!!"
Ma niente nessuno rispose. Cominciai a chiedermi chi avesse potuto farmi una cosa simile ma mi lasciai andare e persi i sensi. 
Mi risvegliai con un dolore forte al basso ventre. Mi aveva appena tirato un calcio. La luce era  accesa adesso. Lui aveva un cappuccio nero sulla  testa. E rideva... Un ghigno diabolico...
Gli si vedevano solo gli occhi...di un bastardo.... 
Urlai dal dolore per il colpo ricevuto, e pensai che ero alla mercé di un pazzo. 

 Il detective.

Un uomo di alta statura mezza eta' capelli bianchi   si presentò in segreteria. "Salve sono il detective James dovrei parlare con il signor Henry Brown". " Si accomodi lo chiamo subito".Dal microfono la segretaria chiamo Henry che era desiderato in segreteria.Dopo 5 minuti arrivo' il responsabile del settore.

"Buongiorno detective sono Henry Brown l'ho chiamata perche' sono due giorni che il mio collega Mark Davis non si presenta al lavoro e non ha neanche avvisato.Non e' da lui, e' uno molto preciso e mai e poi  mai non avviserebbe".

"Lo conosce così bene ?" gli domando' il detective.

"Qui ci conosciamo bene tutti, siamo piu' di dieci anni che lavoriamo insieme e ci vediamo anche fuori dal lavoro, quindi si diciamo che ci conosciamo bene."

Il detective fece altre domande ad Henry ed ebbe altre informazioni: lunedi' era l'ultimo giorno che era stato visto quindi questo e' il terzo giorno che non si presenta.

"Sa se poteva avere dei nemici " ?chiese il detective.

"No, è un ragazzo che si sa far volere bene. Nemici no, anche se diciamo che ha un po' di attrito con un collega Karl che  lavora qui" rispose Henry.

"Grazie e' stato molto utile, e dove posso trovare Karl ?"

"Oggi non e' presente pero' le posso dare l'indirizzo di casa comunque lunedì prossimo rientra".
A proposito lunedì' Mark  ha lavorato in un altro settore di questa azienda, temporaneamente  per gli screzi con Karl. 

"Ok e' stato utilissimo per adesso va bene se le vengono in mente altre cose mi contatti "

Grazie a lei per essere venuto. 

 Detective James

James era tornato a casa. Erano le 6 del pomeriggio. Era stanco, il procuratore gli aveva affidato questo caso della scomparsa di un uomo, Mark che era tre giorni che non si faceva vedere. Un caso complicato che non si capiva da che parte cominciare a lavorarci.

Accese lo stereo e mise su un po' di musica, si butto' sul divano e prese filtro, cartina e tabacco e si rollo' una sigaretta. Era 2 anni che James aveva iniziato a fumare, dopo che era morta la moglie Lucy.

Un tumore l'aveva stroncata a 40 anni. Per lui non era stato piu' lo stesso. Si fumo' la sua sigaretta e si rilasso. Cedette alla stanchezza e si addormento'.

Un oretta piu' tardi si sveglio' e ando' a mangiare al Mc Donald sotto casa. Sapeva che non gli faceva bene mangiare quelle schifezze, ma erano buone ed era molto comodo non cucinare e non sporcare la cucina.

 
 
 

SOTTOPELLE !!!!!

Post n°13 pubblicato il 14 Dicembre 2011 da m.fabrizio

e' TUTTO il giorno che sono strano.

Ho come delle scosse elettriche. e mi sono accorto che il braccio destro mi da fastidio e mi accorgo che e' arrossato.

Mi gratto e' sembra che il prurito sia passato.

Niente dopo un po' ho il ritorno del fastidio.

Sono un paio d'ore che ho questo fastidio e sto cominciando a stufarmi.

Mi reco in farmacia e mi danno una crema da mettere.

Arrivo a casa e mi spalmo l'unguento.

Dopo 10 minuti pero' il braccio mi fa sempre piu' male, come se fossi allergico al farmaco e mi si forma una bolla in quella posizione.

 

Mi decido di recarmi al pronto soccorso.

 

Il braccio e' sempre piu' gonfio e mi fa sempre piu' male.

 

Dopo due ore interminabili di attesa, in mezzo a casi umani casi clinici, chiamano me.

 

Entro dentro e il medico mi guarda il braccio.

 

Prende un bisturi e io mi tiro indietro. E gli dico se e' impazzito.

 

Mi si avvicinano due gorilla e mi bloccano e  lui con il suo bisturi comincia a scavare il braccio. A un certo punto tutto contento dice che l'ha trovato.

Ho il braccio sanguinante e lui ha in mano .............un chip ossidato.

 

" Ragazzi su mettetelo sul letto, fategli l'elettrochoc cosi' non si ricordera' piu' nulla.

uno prima mi si avvicina con i due poli e me li mette a contatto...........

 

AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH !!!!!!!!!

 

 

 

 
 
 

Paura....

Post n°12 pubblicato il 17 Dicembre 2010 da m.fabrizio

Apro gli occhi : tutto intorno buio..

 

Sotto di me sento del materiale bagnato.

 

Dove sono ?  Chi sono.

 

La testa mi fa male.

 

Cosa e’ successo ?

Cerco di abituarmi all’oscurità.

 

Sono vestito ma sento freddo.

 

Comincio a vedere qualcosa intorno a me.

 

Alberi, erba molto alta.

 

Sento degli ululati.

 

Non mi ricordo cosa e’ successo.

 

Il Freddo comincia ad essere pungente.

 

Dove sono ? Chi sono?

 

Adesso sento un ruggito.

 

Dio mio non può essere un leone.

 

Comincio a spaventarmi….

 
 
 

CORRADO.

Post n°11 pubblicato il 17 Settembre 2009 da pentium68

 

 

La sera chiamo' la sorella di Corrado. Aveva una voce tetra che incuteva terrore

Aldo rispose un  po' insonnolito. "Ciao che e' successo ?".

 

Corrado e' morto ha  avuto una complicazione ed i medici non sono riusciti a salvarlo.

Il suo migliore amico non c'era piu'. 

Aldo si era svegliato di colpo, con un colpo basso allo stomaco che continuava a fargli male e a stringersi intorno.

Cosa aveva fatto Corrado per meritarsi una simile fine?

Continuava a chiederselo Aldo.

Dopo riusci' a telefonare a Giacomo e gli diede la cattiva notizia.

 

 
 
 

la visita in OSPEDALE

Post n°10 pubblicato il 17 Settembre 2009 da pentium68

......a parlare con uno degli altri due ragazzi.

Corrado cerco' di ricordarsi cosa era successo ma l'ultimo ricordo era che quei due ceffi lo stavano riempendo di botte.

Per cosa poi, per quella ragazza appena conosciuta ma gia' fonte di guai.
Devo stare piu' attento la prossima volta penso'.
Provo' ad alzarsi, ci riusci ' ma con fatica e si diresse fuori dalla stanza.
Nel corridoio vide che stavano venendo dalla sua parte Aldo, Giacomo.
Allora li chiamo' e i due lo salutarono chiedendogli se stesse meglio.
Corrado disse che stava meglio il giorno prima . 
Poi parlarono proprio del giorno prima e i due chiesero a Corrado che ragazze si era messo a frequentare e di stare attento la prossima volta.

Aldo racconto' la solita sua serata con ingresso pieno di entusiasmo e uscita a testa bassa e fine con la prostituta Micaela.
"e proprio una brava ragazza, quasi quasi la prossima volta le chiedo di uscire"

Corrado anche se non aveva tanta voglio di ridere guardo' giacomo e scoppio in una risata fragorosa e disse " adesso questo si e' innamorato della prostituta".

Giacomo guardando Aldo gli ricordo' che non era disoccupato non aveva bisogno di lavorare in nero come "Pappa".

Poi i due salutarono Corrado (che sarebbe uscito il giorno dopo dall'ospedale) e tornarono a casa.

 
 
 

LA VISITA IN OSPEDALE

Post n°9 pubblicato il 30 Aprile 2008 da m.fabrizio

....a parlare con uno degli altri due ragazzi.

Corrado cerco' di ricordarsi cosa era successo ma l'ultimo ricordo era che quei due ceffi lo stavano riempendo di botte.

Per cosa poi, per quella ragazza appena conosciuta ma gia' fonte di guai.
Devo stare piu' attento la prossima volta penso'.
Provo' ad alzarsi, ci riusci ' ma con fatica e si diresse fuori dalla stanza.
Nel corridoio vide che stavano venendo dalla sua parte Aldo, Giacomo.
Allora li chiamo' e i due lo salutarono chiedendogli se stesse meglio.
Corrado disse che stava meglio il giorno prima .
Poi parlarono proprio del giorno prima e i due chiesero a Corrado che ragazze si era messo a frequentare e di stare attento la prossima volta.

Aldo racconto' la solita sua serata con ingresso pieno di entusiasmo e uscita a testa bassa e fine con la prostituta Micaela.
"e proprio una brava ragazza, quasi quasi la prossima volta le chiedo di uscire"

Corrado anche se non aveva tanta voglio di ridere guardo' giacomo e scoppio in una risata fragorosa e disse " adesso questo si e' innamorato della prostituta".

Giacomo guardando Aldo gli ricordo' che non era disoccupato non aveva bisogno di lavorare in nero come "Pappa".

Poi i due salutarono Corrado (che sarebbe uscito il giorno dopo dall'ospedale) e tornarono a casa.

 
 
 

IN OSPEDALE

Post n°8 pubblicato il 12 Giugno 2007 da m.fabrizio

Corrado si risveglio' 10 ore dopo.

Era stato sotto sedativi.

Cominciava a sentire il dolore per i colpi subiti.

Era in una stanza con altri 2 ragazzi.

Arrivo' il medico che gli chiese come si sentisse.

Lui disse che aveva dolore un po' da tutte le parti, come se gli fosse passato sopra un treno.

Nel mentre entro' un altro signore che comincio'.....

 
 
 

IN DISCOTECA

Post n°7 pubblicato il 03 Maggio 2007 da m.fabrizio
 

Corrado, Aldo, Giacomo, Gianni, Letizia e le amiche  erano davanti all’ Erresy,  una delle più  belle e esclusive discoteche della collina torinese.

C’era un uomo  armadio all’ingresso che come al solito faceva la selezione.

La fila era chilometrica, davanti l’armadio stava dicendo a tre ragazzi di spostarsi e di fare passare 2 bell’imbusti con 2 ragazze con minigonna mozzafiato.

Intanto arrivava a parcheggiare una Porsche Carrera rossa fiammante da cui uscivano 2 ragazzi che da quando si capiva  giocavano in serie A.

La gente che veniva scartata si spostava dalla fila e ingombrava però il passaggio e molti di questi avevano un aria minacciosa.

Ma l’armadio e il collega poco più piccolo , l’armadietto, non si facevano intimorire anzi avevano sguardi assassini che scoraggiavano i ribelli.

Dopo mezz’ora di fila arrivarono all’ingresso.

L’armadio lì  squadrò da capo a piedi, e chiese se erano solo loro quattro.

Giacomo rispose che erano insieme alle ragazze, e allora li fece passare.

Finalmente si trovarono dentro.

All’interno c’era già una marea di gente, la maggior parte figli di papà che non sapevano cosa voleva dire rimboccarsi le maniche e lavorare, e lo sforzo massimo che avevano fatto nella vita era di fare il self service al benzinaio.

Questo tipo di locale non piaceva molto ai ragazzi soprattutto a Giacomo  e Corrado.

Aldo intanto rimaneva a boccheggiare perlustrando parti nude di ragazze che fuoriuscivano dai vestitini.

Dopo aver lasciato giacche e borsette al guardaroba  furono pronti  ad entrare in pista.

Era mezzanotte e la musica era appena cominciata, e il volume a palla stordiva le orecchie e il corpo.

Il Gruppo riuscì a sedersi in un tavolo, e qualcuno si diresse  al bar  e Corrado si avviò verso i bagni.

Stava per uscire quando due ragazzi dall’aria minacciosa gli si avventarono addosso, uno gli sferrò un pugno e lui cercò di difendersi ma l’altro lo prese da dietro all’americana.

Quello davanti gli disse “non hai seguito l’avvertimento, lascia in pace la mia ragazza. Letizia è mia”, e cominciò a tirare calci e pugni sullo stomaco del malcapitato che alla fine crollò sul pavimento.

 
 
 

 SI RIPARTE DA QUI     LA BUSTA

Post n°4 pubblicato il 30 Aprile 2007 da m.fabrizio
 

Corrado era tornato a casa.

Si cambiò i vestiti da ufficio con pantofole pantaloncini e maglietta.

Fuori c’erano ormai quasi 30 gradi.

Si spaparanzò sul divano versandosi un bicchiere d’acqua gelato sul bicchiere.

Prese il telecomando e comincio a fare zapping non trovando niente di interessante.

Si alzò andò in cucina e si preparò un sandwich, ma mentre stava per sbranarlo, suonò il telefono.

Sbuffando e lasciando lì lo spuntino andò nel salottino e rispose al telefono.

“Ciao Corrado, come stai ?”

“Bene, e tu ? rispose Corrado che non era riuscito a capire chi era.

“Sono Letizia, ci siamo conosciuti al Manuia non ti ricordi ?

“Si mi ricordo” mentì spudoratamente Corrado non ricordandosi quale delle 4  ragazze conosciute fosse e a cui aveva lasciato il numero di telefono.

“Mi fa piacere che mi hai chiamato e infatti speravo lo facessi perché volevo avere l’opportunità di conoscerti” cercando di cancellare la figura fatta gli rispose Corrado.

“Ti andrebbe di vederci questa sera ?”

“Certo stasera vado al Centralino, ti va se ci vediamo lì ?”

“Va bene” rispose Letizia.”ci vediamo stasera, ciao”

“Ciao”.

Corrado tornò in cucina mentre suonò anche il cellulare.

“Ciao, cocco allora a che ora ti passo a prendere” era Aldo che dimenticatosi delle lamentele sul Centralino era già  ingrifato prima di andare a caccia.

“Ma tu non eri quello che non ci volevi andare al centralino” disse Corrado

“Ho cambiato idea, poi sono stufo dell’Even così cambiamo un po’”.

“Va bene passa alle 10.00”.

Finalmente Corrado riuscì a divorarsi il sandwich e nel mentre sbirciò la posta.

Fu incuriosito da una busta gialla, la aprì e a caratteri di giornale lesse:_”STAI ATTENTO

Rinchiuse la busta e si mise a dormire dimenticandosi dell’accaduto.

 
 
 

AL LAVORO

Post n°2 pubblicato il 27 Aprile 2007 da m.fabrizio
 

Gianni era come suo solito al computer, e continuava a inserire i dati dei nuovi clienti. E come ogni giorno alle 10.00 era andato a prendere il caffè con Giacomo e Aldo.

Giacomo aveva 26 anni fisico possente e lavorava come assicuratore come gli altri due.

Il loro compito consisteva nel trovare nuovi probabili clienti e fissare un appuntamento e vendere poi i loro servizi.

Aldo era biondo grasso e per suoi capelli tenuti lunghi, veniva scambiato  per Sandy Marton, solo che avendo il viso un po’ cattivo veniva chiamato Sandy Marcio.

 I tre si erano abituati a trascorrere insieme quei dieci minuti di pausa e ormai da mesi si incontravano alle macchinette per il caffè e per due di loro l’immancabile sigaretta, fuori nel giardino dell’Azienda.

Gianni diceva che non aveva senso prendere il caffe’ senza la sigaretta.

Aldo anche lui soffiava e faceva cerchi di fumo, mentre Giacomo guardava i due dicendogli di smetterla di rischiare la vita che prima o poi gli sarebbe venuto un infarto o un tumore.

Gianni rispondeva “un infarto e chi te l’ha detta questa?, al massimo a te che hai  gia’ 52 anni, (ovviamente non era vero ma da quando una ragazza aveva detto questo a Giacomo, Gianni non perdeva occasione per rinfangare) io poi ne fumo solo 3 o 4 al giorno, e cosi’ fanno bene, come il bicchiere di vino a cena”.

Poi i loro discorsi finivano sempre sul calcio e sulle donne.

Tutti e tre single, ma mentre Giacomo per scelta, (anche se la sera si faceva il  suo putan tur al parco per scegliere la slava che più’ gli piaceva, Aldo per sfiga (un 2 di picche tirava l’altro), Gianni per fare esperienza.

Aldo aveva 30 anni e tutte le sere era in discoteca in cerca di selvaggina, pimpante all’ingresso e depresso all’uscita. Gianni invece che l’accompagnava  attirava le occhiate delle piu’ belle ragazze del Manuia,  il locale che si trovava vicino al fiume.

 I due  ragazzi  si sentivano troppo per bene  e mai e poi mai avrebbero intrapreso la strada di Giacomo che continuava a baccagliare e andare con le prostitute della città.

Aldo ovviamente era sempre incazzato con le tipe che secondo lui  se la tiravano tutte.

“Tutte puttane con gli altri e mai con me”.

Gianni gli diceva  che si doveva buttare ma Aldo era un timido (timido ma porco diceva Giacomo) gli piacevano tutte (basta che respirano).

Finito il caffè e la sigaretta tornavano alla loro postazione aspettando l’ora del pranzo-

Giacomo era quello che fruttava di più’ all’Azienda (era stato anche primo due anni addietro su 200 assicuratori e questo gli aveva fatto crescere la fama tra i suoi colleghi).

Gianni era solo 6 mesi che lavorava lì non trovando altri posti dove lavorare, mentre Aldo quando si trattava di vendere perdeva la timidezza e infilava una serie di vendite stratosferiche cercando di eguagliare Giacomo.

All’ora di pranzo si ritrovarono tutti e tre unendosi a Corrado che era tornato dalla sua missione.

Non era molto felice e lo si vedeva nei suoi occhi.

Giacomo gli chiese se gli era morto il gatto, ma Corrado non rispose.

Poi divorando la pizza capricciosa biascicò qualcosa inveendo contro il collega.

La conversazione si era fermata al solito sulla Juventus il Milan e l’Inter chi era piu’ forte della propria squadra.

Gianni propose di trovarsi tutti la sera al Centralino un bar del centro frequentato da bella gente, e molte  belle ragazze e poi vedere come evolveva la serata.

Aldo cominciò a bofonchiare qualcosa riferito alle tipe che se la stratiravano in quel locale e che lui preferiva andare in collina all’EVEN.

Alla fine cedette e si accordarono per il Centralino.

 
 
 

CAPITOLO 1

Post n°1 pubblicato il 27 Aprile 2007 da m.fabrizio
 

L’INIZIO.

Lunedi’ ore 21.00, Corrado correva, correva a perdifiato, ma i due ceffi lo stavano per raggiungere.

Questa volta l’aveva combinata grossa .

Il primo dei due ceffi ,quello piu’ avanti mentre continuava a correre riusci’ ad estrarre la pistola, la punto’ verso Corrado che  girandosi vide l’arma puntata su di lui. Il secondo ceffo invece stava perdendo terreno, d’altronde la stazza non lo agevolava, infatti pesava piu’ di 90 kg per 1,75 di altezza.

Infatti ansimava e stava per desistere.

Allora Corrado decise di buttarsi a destra in una via laterale, mentre il primo ceffo il piu’ snello sparo’.

Il colpo parti’ in un sibilo e il proiettile stava per raggiungere Corrado.

Seguendo la traiettoria Corrado sarebbe stato colpito alla gamba destra.

Ma cosa ci faceva Corrado  in quella via buia e stretta inseguito da quelle 2 persone.

Tutto era iniziato una settimana prima……continua

 
 
 

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