Creato da LaDonnaCamel il 16/09/2006
Il diario intimo della Donna Camèl con l'accento sulla èl
 

 

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La spider rossa

Post n°531 pubblicato il 20 Dicembre 2011 da LaDonnaCamel
 
Foto di LaDonnaCamel

La macchina a pedali di Luciano era una spider rossa. Con le linee arrotondate del cofano davanti e i fari tondi, ricordava l'Alfa Romeo Giulietta, ma senza copriradiatore a forma di scudo. Aveva un solo posto e il volante in mezzo. Non aveva il parabrezza e nemmeno la capote ma nessuno ci faceva caso, a parte Anita. Era insofferente a quell'approssimazione, ma non c'era altro da fare dalla nonna. Le macchinine vere erano quelle delle giostre, che avevano il tetto e le porte che si aprivano, avevano due sedili davanti e due di dietro. L'unico fastidio era il volante davanti a tutti e quattro i posti, questo era proprio uno sbaglio che di volanti, nelle macchine, ce n'era sempre solo uno. Lei detestava quando qualche altro bambino era seduto nel posto del passeggero e girava il volante: guido io, gli diceva, lascia stare. Ma era inutile, non le davano retta. E poi alle giostre ci era andata una volta sola.
La macchinina rossa l'aveva vinta nonna Rina a una riffa e l'aveva regalata a Luciano, era l'unico maschio. Comprava sempre due o tre biglietti dal droghiere o dal prestinaio o dal lattaio e aveva vinto molte volte, uova di pasqua alte come un bambino di sei anni, ceste natalizie piene di paglia sintetica, un paio di bottiglie di spumante, un torrone e un panettone, e la macchinina. Sono fortunata, diceva lei. Compri troppi biglietti, diceva Amilcare ma non si arrabbiava, era l'unico suo vizio e se lo potevano permettere.
Luciano sfrecciava avanti e indietro nel corridoio lungo della casa della nonna, Anita seduta sul cofano davanti e la cugina Irma, che era più piccola, dietro. Le due bambine si mettevano un fularino in testa e Irma prendeva una piccola valigia, Anita la borsetta che la valigia non ce l'aveva, tenevano le bambole in braccio. Luciano parcheggiava vicino al portaombrelli.
"Siete pronte?" diceva. Loro frugavano nelle borse e tergiversavano, lui approfittava per farsi un altro giro da solo, "Vado a far benzina, fatevi trovare pronte." E se non erano pronte, andava a comprare le sigarette, oppure i vermi per pescare.
Con le bambine sui cofani Luciano faceva più fatica a pedalare, doveva spingere coi piedi per terra per partire.
"Perché vai così piano?" diceva Anita.
"C'è il traffico."

 
 
 
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