Creato da LaDonnaCamel il 16/09/2006
Il diario intimo della Donna Camèl con l'accento sulla èl
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"Mille e ancora mille."
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E va bene, mi contraddico. Si vede che contengo moltitudini. Mi pare che l'avevo già detto anch'io, non solo Whitman. Però se è vero che l'occasione fa l'uomo ladro, allora si può affermare senza essere smentiti che fa la donna fotografa.
È andata così, mettiti comodo che ti racconto. Stamattina presto mi è venuta voglia di fare un giretto in bici. Oddio, confesso che non avevo "una voglia pazza" di fare un giro in bici, avevo una solo una mezza voglia, sostenuta dal pensiero che la bici era già in strada, l'avevo lasciata lì l'ultima volta, quando ero andata a far riparare il pedale.
E così sono scesa col pensiero di farmi solo un'oretta, tanto per tirar su un po' di endorfine che in quanto a umore in questi giorni sto come le gomme della bici prima che il mio uomo delle bici ci desse dentro col compressore. (Apro una parentesi curiosa: un compressore da frigo modificato! mi è sembrata una buona idea: piccolo, silenzioso e gratis, a saper fare quel genere di lavoretti)
Non avevo tenuto conto della dieta e della WiiFit: in un quarto d'ora ero già alla tana. Perché sei chili sono sei chili, come un annaffiatoio pieno, per dire, o un sacchetto dell'esselunga con la spesa di una settimana, bevande escluse. E con sei chili in meno volavo come un ghepardo.
Avrei potuto tirar dritto ma l'occhio m'è caduto nell'acqua, sai com'è. E nell'acqua indovina un po' chi stava arrivando, proprio in quel momento. Mi son fermata, ho parcheggiato la bici e intanto lei si è fermata e è salita sul pezzo di legno galleggiante.
Come puoi vedere dalla telefoto, il livello del canale è sceso di brutto dall'ultima volta, lasciando scoperta tutta quella zona che sta sotto il tetto di foglie, e questa è una fortuna insperata, che ci permette di spiare l'animale proprio dentro il suo habitat, non è questa un'occasione perfetta? Il posto è sempre lo stesso, vedi il tronco in alto?
Sarà perché erano le otto e mezza su per giù, la nutria ha cominciato a fare le sue abluzioni mattutine.
Eccola che si lava la faccia con le zampette, proprio come fanno i gatti e tutti gli animali puliti e ordinati. Si pettina anche i baffoni con grande cura.
Una grattatina completa la toeletta. Che goduria, fortunati quelli che sanno usare le zampe posteriori per grattarsi la schiena e svolgere altri compiti quando hanno le mani impicciate, a patto di mantenere le unghiette curate, si capisce.
Adesso è indecisa se andare a far colazione al bar oppure passare prima a prendere il giornale. Resta un po' lì imbambolata, pensierosa. Certo è un bel problema.
Alza la testa e mi vede. Mi fissa negli occhi, è un momento molto emozionante, puoi capirmi. Io le sorrido e le faccio ciao con la mano. Lei alza di più il muso per fiutarmi, ma sono lontana, non credo arrivi fino a lì. E poi ho pedalato solo un quarto d'ora, non sono così puzzona, dai.
Ci guardiamo senza parlare, come a volte capita. Non serve altro. Sono attimi che cambiano le cose, sembra che durino chissà quanto anche se finiscono subito.
Poi tornando a casa ho pensato che ne valeva la pena. Ne vale sempre la pena, anche se ogni volta pensi che sarà l'ultima e poi basta. Anche se nemmeno ci pensavi più. Io per esempio pensavo fosse finita, pensavo che non ci fosse più niente da dire, pensavo fosse successo già tutto il possibile e invece si vede che mi sbagliavo. Adesso davvero non lo so cosa potrebbe succedere ancora, magari niente oppure chissà. Io sto sempre pronta, poi vediamo.
Mettiti pure scomodo. (Cit.)
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