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La Luce di Mizar

 
 

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Le suggestive foto dei Sassi che vedete in questo box sono state scattate da Gerardo Fornataro, che mi onora della possibilità di arricchire e valorizzare il mio blog con i suoi lavori.
Grazie Gerardo.


































































































 
 

 

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A qualcuno non piace ballare

Post n°80 pubblicato il 26 Luglio 2008 da mizar_s_light
 

Uff... coff coff....quanta polvere in questo posto, possibile sia mancato così tanto? Vabe che è polvere di stelle, ma sempre polvere è....eeee...ed io sono....eeee... alleregico.... ETCIU!... appunto, te pareva.

Castronerie a parte, ci sono tante cose che vorrei raccontare, ne sono successe in questo periodo, ma lo farò prossimamente per la gioia dei tantissimi visitatori del mio blog ahahah.

Oggi mi preme spendere due righe su una vicenda che mi ha colpito parecchio.
Probabilmente avete ascoltato in radio (o forse anche no, penso che Bossi dal Po in su l'abbia bandito) l'ultimo singolo di Caparezza Vieni a ballare in Puglia estratto dall'album Le dimensioni del mio caos. Come al solito l'artista, all'anagrafe Michele Salvemini, pugliese di Molfetta, non elemosina parole al vetriolo ed affonda il colpo nelle mille distorsioni della nostra società, se poi il bersaglio è la terra natìa il botto è assicurato. E' un pezzo che sovrappone ad un'irresistibile base dai ritmi tarantolati, tipici della regione, un testo duro ed a tratti malinconico che mi coinvolge parecchio, non solo perché la Puglia è a soli 10 km da me e la realtà materana è strettamente legata a quella pugliese, ma soprattutto perché potrebbe esserci qualsiasi altra regione di questo bastardo amato sud in quel testo, il senso non cambierebbe. E' strano come un legame ti possa portare ad odiare ed amare una cosa contemporaneamente, è quasi come ammirare un bel quadro irrimediabilmente danneggiato, cerchi in esso la bellezza persa, lo guardi con profonda malinconia e senti di odiare chi ha contribuito alla sua distruzione.
Poi il 24 luglio sulla prima pagina della Gazzetta del Mezzogiorno leggo questo:

Roba da non crederci, l'assessore al turismo della Provincia di Foggia, appresa la notizia che Caparezza avrebbe partecipato a Festambiente Sud, festival di Legambiente in corso di svolgimento in questi giorni sul Gargano definisce il testo (e cito) "di una violenza inaudita" e poi "mi dissocio". L'assessore benpensante preferisce insabbiare i mali della sua terra per fare bella figura con i turisti piuttosto che fare il suo lavoro, cioè affrontare i problemi e cercare delle soluzioni! Non penso che i cittadini che lo hanno votato se ne freghino granché della presunta violenza del testo, tanto, che l'Ilva avvelena tutta Taranto da decenni, che lo scorso anno sono morte delle persone in un rogo doloso a Peschici, che i grandi imprenditori vengono qui da noi a fregarsi i soldi statali in attesa che sia più conveniente andare a piantare le tende da qualche altra parte, che nei campi di pomodori ci lavorano gli schiavi del nuovo millennio, che in fabbrica si muore... lo sanno, anzi, lo sappiamo gia!
Mi ricorda tanto quello che è successo nella mia città qualche settimana fa quando un altro benpensante ha definito "Una pagina nera che tradisce la storia" un documentario creato con un collage di video amatoriali della festa patronale... Quanti bei paroloni che conosce questa gente... MA ANDATEVE A ...Ballare!

Vieni a ballare in Puglia

I delfini vanno a ballare sulle spiagge. Gli elefanti vanno a ballare in cimiteri sconosciuti. Le nuvole vanno a ballare all'orizzonte. I treni vanno a ballare nei musei a pagamento. E tu, dove vai a ballare?

Vieni a ballare in Puglia Puglia Puglia, tremulo come una foglia foglia foglia. Tieni la testa alta quando passi vicino alla gru, perché può capitare che si stacchi e venga giù.

Ehi turista, so che tu resti in questo posto italico. Attento, tu passi il valico ma questa terra ti manda al manicomio. Mare Adriatico e Ionio, vuoi respirare lo iodio ma qui nel golfo c'è puzza di zolfo, che sta arrivando il demonio. Abbronzatura da paura con la diossina dell'ILVA, qua ti vengono pois più rossi di Milva e dopo assomigli alla Pimpa. Nella zona spacciano la moria più buona: c'è chi ha fumato veleni all'ENI, chi ha lavorato ed è andato in coma; fuma persino il Gargano, con tutte quelle foreste accese. Turista tu balli e tu canti, io conto i defunti di questo Paese, dove quei furbi che fanno le imprese, no, non badano a spese; pensano che il protocollo di Kyoto sia un film erotico giapponese.

Rit.:
Vieni a ballare in Puglia Puglia Puglia dove la notte è buia buia, tanto che chiudi le palpebre e non le riapri più. Vieni a ballare e grattati le palle pure tu, che devi ballare in Puglia Puglia Puglia, tremulo come una foglia foglia foglia. Tieni la testa alta quando passi vicino alla gru perché può capitare che si stacchi e venga giù.

È vero, qui si fa festa, ma la gente è depressa e scarica: ho un amico che per ammazzarsi ha dovuto farsi assumere in fabbrica. Tra un palo che cade ed un tubo che scoppia, in quella bolgia si accoppa chi sgobba; e chi non sgobba si compra la roba e si sfonda, finché non ingombra la tomba. Vieni a ballare, compare, nei campi di pomodori, dove la mafia schiavizza i lavoratori, e se ti ribelli vai fuori. Rumeni ammassati nei bugigattoli come pelati in barattoli. Costretti a subire i ricatti di uomini grandi ma come coriandoli. Turista tu resta coi sandali, non fare scandali se siamo ingrati e ci siamo dimenticati d'essere figli di emigrati. Mortificàti, non ti rovineremo la gita. Su, passa dalla Puglia, passa a miglior vita.

Rit.:
Vieni a ballare in Puglia Puglia Puglia dove la notte è buia buia buia, tanto che chiudi le palpebre e non le riapri più. Vieni a ballare e grattati le palle pure tu, che devi ballare in Puglia Puglia Puglia dove ti aspetta il boia boia boia. Agli angoli delle strade spade più di re Artù, si apre la voragine e vai dritto a Belzebù.

O Puglia Puglia mia tu Puglia mia, ti porto sempre nel cuore quando vado via. E subito penso che potrei morire senza te. E subito penso che potrei morire anche con te

 
 
 
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Un blog di: mizar_s_light
Data di creazione: 08/12/2007
 

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MIZAR

Zeta Ursae Majoris

Dall'arabo Miz'ar (cintura) è la stella centrale del "timone" della costellazione del Grande Carro, porzione dell'Orsa Maggiore e si trova a 60 anni luce dalla terra.
Il suo nome originario era Mirak, fu ribattezzata nel sedicesimo secolo da Giuseppe Scaligero.
Sua compagna inseparabile è Alcor, distante dalla terra 80 anni luce, più difficilmente visibile data la vicinanza ad una stella molto più luminosa, tanto che gli arabi la chiamavano Al-Suha "La trascurata". Nelle notti senza luna e fuori dalle città la si può vedere brillare debolmente, sopratutto se si cerca di non guardare direttamente Mizar. Nell'antichità la capacità di saper individuare nel firmamento le due stelle era considerata segno di buona vista.

I moderni telescopi hanno scoperto che il sistema Mizar-Alcor è tra i più complessi e tra i più affascinanti di quelli conosciuti. Entrambi gli astri infatti si dividono in sistemi multipli, Mizar è in realta una coppia strettissima di due stelle, Mizar A e Mizar B, che sono a loro volta una doppia ed una tripla, Alcor invece è una doppia.

Il motivo per cui Mizar è il mio nick e la luce di Mizar è il nome del mio blog è insito proprio in questa breve descrizione. Il suo sembrare un unica stella alla sola vista essendo in realtà un sistema molto complesso rispecchia la mia personalità ed il mio modo di pormi con gli altri. La prima impressione che trasferisco al mio interlocutore è sempre fuorviante rispetto alla mia vera essenza, la mia personalità è molto variegata e complessa e spesso mi piace "giocare" a far trasparire un lato piuttosto che l'altro. Mi piace essere poliedrico.
La luce di Mizar è una metafora del mio pensiero, perchè come la sua luce è il frutto e la somma delle luci delle stelle che la compongono, così il mio pensiero è il risultato dell'interazione di tutte le componenti della mia personalità.

Ed io non le conosco tutte...

 

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