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LA PRIMAVERA 2019 COLORERA' DI GIALLOVERDE PEGOGNAGA?

Post n°27 pubblicato il 09 Giugno 2018 da riclon

PEGOGNAGA - Il rischio che l'alleanza Movimento-5-Stelle+Lega alle elezioni amministrative della primavera 2019 sradichi dopo settant'anni consecutivi di governo del paese la sinistra dal comune di Pegognaga é quanto mai reale. Estrapolando i risultati elettorali dalle elezioni regionali del 4 marzo scorso e sommando i 1062 voti, 27,82 per cento, dei grillini più i 645 voti, 16,9 per cento della Lega, si raggiunge un ammontare di 1707 voti, pari al 44,72 per cento. Ossia 4,17 punti di percentuale in più della coalizione che governa Pegognaga, Centrosinistra e oggi LeU, che alle Regionali ha mietuto 1548 voti pari al 40,55 per cento. Questi dati hanno messo in moto un attivismo politico intenso ma alquanto nebuloso. I partiti di centrosinistra si stanno muovendo su più fronti: uno prioritario, che é quello di recuperare i delusi, in gran parte andati ad impinguare le file di CinqueStelle, in parte astenuti dal votare; uno istituzionale, la campagna referendaria a favore della fusione tra i comuni di Pegognaga e Motteggiana; uno di strategia politica, con la probabile creazione di una lista civica per convogliare i transfughi che non si sono lasciati attrarre dalla chimera grillina. Sul fronte delle opposizioni é quasi certa la fusione degli attuali gruppi di minoranza oggi attivi in consiglio comunale, "Alternativa per Pegognaga e "Insieme per il cambiamento". Ipotesi assai più aleatorie sono possibili invece sul fronte dei candidati sindaci. Di certo c'é che il sindaco uscente di Pegognaga, Dimitri Melli, che secondo voci incontrollate pareva puntare ad essere confermato sindaco della neonata unione Terre di Zara e Po, ha pubblicamente detto di non volersi ricandidare. In standby ci sarebbero due possibili candidati: sul fronte partitico, l'on Marco Carra; sul fronte civico, Renzo Gazzoli, coordinatore del movimento Cittadini Attivi componente della coalizione di Centrosinistra. Ma nelle ultime ore circola con insistenza l'ipotesi che si possa candidare una donna. Per Pegognaga sarebbe davvero un evento storico.

 Riccardo Lonardi

 
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MA IL 25 APRILE 2017 E' STATA UNA FESTA DI TUTTI?

Post n°26 pubblicato il 25 Aprile 2017 da riclon

Ma il 25 Aprile 2017 é stata davvero una festa di tutti? In verità la domanda si ripropone ogni anno quanto meno da una ventina d'anni. Cioé da quando qualcuno ha cominciato a pensare che forse l'egemonizzazione che della ricorrenza della Liberazione e della Resistenza fatta fin dall'immediato dopoguerra dalla Sinistra non rispondeva alla realtà dei fatti. Non foss'altro perché se é vero com'é vero che le formazioni partigiane che hanno combattuto contro fascisti e nazisti erano in maggioranza di sinistra, non é men vero che nelle medesima lotta si sono battuti e sacrificati sia formazioni laiche, sia formazioni cattoliche. Per oltre cinquant'anni invece il 25 Aprile é stato celebrato come lotta ad esclusivo merito della Sinistra. Egemonia mal digerita da larga parte del popolo italiano, che pure ha continuato a credere negli ideali di libertà, democrazia, giustizia. I malumori, dapprima alquanto sommessi, poi via via sempre più manifesti per questa egemonia, hanno finito per esplodere apertamente con la doppia celebrazione del 25 Aprile 2017 a Roma, dove gli Ebrei hanno organizzato una propria celebrazione in contrapposizione a quella organizzata dall'Anpi.

Dissenso manifesto dal nutrito programma di celebrazioni per il 72° anniversario della Liberazione é emerso anche in un piccolo ente locale, come Pegognaga (Mantova), dove il maggior gruppo di opposizione consiliare, "L'Alternativa per Pegognaga", alla maggioranza di centrosinistra che governa il paese dal dopoguerra ad oggi, contesta di gestire e organizzare «il tutto come se fosse 'cosa sua'». Lo ha scritto in una lettera inviata al maggiore quotidiano della provincia virgiliana. Eccone il testo integrale: «A Pegognaga, anche quest'anno a 72 anni di distanza si festeggia, come l'anno scorso, in pompa magna il 25 Aprile, la Liberazione: cinque giornate dedicate al ricordo e alla riconoscenza. La maggioranza amministrativa gestisce ed organizza il tutto come se fosse "cosa sua". Appare per molti aspetti egemonica la concezione e l'uso della ricorrenza, come a voler confermare l'esclusiva; cosi non é e non può essere, la democrazia riconquistata é stato merito di coraggiosi partigiani, patrioti uomini e donne e delle truppe angloamericane. Tutti siamo riconoscenti al loro impegno  e sacrificio per la riconquistata libertà. Altresì ciò che riteniamo inopportuno, oltre all'uso strumentale, è che sia stato pubblicizzato sul tabloid pieghevole il contributo di Copernit (azienda che ha per lungo tempo avuto un contenzioso con l'amministrazione pubblica, n.d.r.) e di Trentin (azienda oggetto involontario di contestazione tra minoranze e maggioranza, n.d.r.), invece di una corale  preparazione con il contributo di maggioranza e opposizioni e sopratutto di tutti i cittadini, senza pubblicità. La sponsorizzazione privata di un evento corale e pubblico come il 25 Aprile è il sintomo  di una democrazia malata? Alla riflessione dei cittadini la valutazione del caso e della scelta operata». Va sottolineato che capogruppo de L'Alternativa é figlio di colui che fu comandante dei partigiani di Pegognaga e poi sindaco di sinistra del paese.

Riccardo Lonardi

 
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IL DOLCE NERO DELLA LIBERAZIONE A PEGOGNAGA

Post n°25 pubblicato il 24 Aprile 2017 da riclon
Foto di riclon

PEGOGNAGA - Il 23 aprile 1945 ha lasciato in molti pegognaghesi un dolce nero ricordo. Pegognaga infatti é stata liberata due giorni prima della data ufficiale della Liberazione. Gli americani, provenienti da Moglia, percorrendo viale San Lorenzo, con una lunga teoria di camionette e cingolati sostarono in quella che allora ancora si chiamava piazza Umberto I°, dedicata poi dal primo consiglio comunale repubblicano alla prima vittima parlamentare socialista del fascismo, Giacomo Matteotti. Ad entrare per primo in piazza fu un cingolato, giacché i tedeschi prima di andarsene, dai coscritti della Todt fecero tagliare tutte le strade d'accesso alla piazza, creando non solo degli avvallamenti profondi un metro e mezzo e larghi tre metri, ma innalzando altresì delle siepi di sbarramento. Siepi, che, fuggiti i tedeschi attraversando con ogni mezzo il Po, dalla moltitudine di volontari pegognaghesi, sotto la direzione dei partigiani, furono abbattute all'interno degli stessi avvallamenti, riempiti alle bene e meglio con terriccio e ghiaia per facilitare il passaggio delle camionette americane, quasi tutte guidate da militari di colore. I quali, trovando Pegognaga ormai liberata, distribuirono a piccini ed adulti stecche di un dolce completamente sconosciuto alla gente del paese, ovvero la cioccolata. Il colore quindi legato al ricordo di Pegognaga liberata fu il nero della pelle dei soldati americani e il dolce nero della cioccolata.

Riccardo Lonardi

 
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UN BOSCHETTO NEL CENTRO STORICO DI PEGOGNAGA

Post n°24 pubblicato il 06 Dicembre 2016 da riclon
Foto di riclon

PEGOGNAGA - Nel centro storico già nell'Ottocento, a Pegognaga, esisteva un boschetto, inizialmente sorto intorno ad micropalude, che poi i possidenti della villa annessa - oggi comunemente chiamata Villa Angeli -  poco a poco prosciugarono e dove crebbero spontanee delle essenze che andarono ad arricchire il boschetto. La cittadina mantovana é ricca di alberi, ma il boschetto Angeli, attrae per il suo aspetto romantico.

 
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