Creato da: lecasame il 04/04/2010
Con calma e per piasèr

 

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DIFENDIAMOCI!

Intanto difendiamoci
da chi ci sta sbranando,
poi penseremo a individuare
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UN GIORNO MIGLIAIA DI UOMINI LASCERANNO...

Proclama all’occidente 
del presidente algerino Houari Boumediene
nel 1974 dal podio delle Nazioni Unite:

“’Un giorno milioni di uomini lasceranno l’emisfero sud per fare irruzione nell’emisfero nord. E non in modo amichevole.

Verranno per conquistarlo, e lo conquisteranno popolandolo con i loro figli. E’ il ventre delle nostre donne che ci darà la vittoria”.

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IL CUCULO

... quando si schiude l’uovo del cuculo, il piccolo intruso sbatte fuori dal nido i suoi “fratellastri” caricandosene sul dorso le uova e gettandole fuori, o spingendo giù gli altri uccellini del nido se sono già nati...

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SPOT PARTITO DEMOCRATICO SVEDESE

 

QUESTA E' SPARTA!

 

Dichiarazioni DIRITTI UMANI

Dichiarazione Universale
dei diritti umani

................................

Dichiarazione Universale
dei diritti dell'uomo nell'islam

................................

 

 

 
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Vendola ci ripensa: adesso vuole privatizzare l’acqua

Post n°916 pubblicato il 25 Giugno 2012 da lecasame

Vendola ci ripensa: adesso vuole privatizzare l’acqua

28 maggio, 2012

Nel novembre 2009 Vendola in una intervista rilasciata ad Amica9TV fece questa affermazione shock : “Privatizzare l’acqua è una bestemmia contro Dio”. Per chi lo avesse dimenticato, ricordiamo che, per quanto sembri incredibile per quello che fa e dice, nonchè per come si comporta, Vendola è per sua stessa ammissione un credente cattolico, per cui non usa il nome di Dio invano, ma in modo responsabile e convinto. E’ vero che mente, come tutta la sinistra, quando parla di acqua pubblica fingendo di non sapere che, posto come è ovvio che l’acqua sia di tutti, la questione che si dibatte è solo quella relativa a chi conviene che siano i distributori dell’acqua pubblica, cioè se i privati in concorrenza tra di loro con efficienza e senza sprechi, o gli enti pubblici in regime di monopolio, quindi senza concorrenza ed a prezzi esorbitanti con sprechi, disservizi, inefficienze, peculati e tangenti. Sinora, Vendola ha propeso per questa seconda soluzione. Infatti, a gennaio dell’anno scorso, a chi gli chiedeva perchè le tariffe acqua in Puglia anzichè diminuire aumentassero sempre lui rispose : “E’ necessario fare i conti con la realtà, per non precipitare nei burroni della demagogia: sull’acquedotto pugliese abbiamo deciso di intraprendere la strada dell’efficientamento e su quella proseguiremo. Per questo non abbasseremo le tariffe”. Non c’è dubbio che a lui vada bene così, perchè ci lucra sopra e tappa tanti buchi finanziari da lui stesso creati nel bilancio regionale, ma ai contribuenti va un po’ meno bene. Arriviamo a gennaio di quest’anno, le tariffe acqua continuano ad aumentare e gli stessi comitati che lo avevano sostenuto nel referendum gli si rivoltano contro. Lui si difende in modo molto patetico dichiarando che “la complessità giuridica degli esiti del referendum sull’acqua, la sua difficile lettura, l’incertezza delle conseguenze finanziarie sugli enti di gestione corrono il rischio di mettere la sordina all’indicazione elettorale”. Cioè si rimangia l’assunto che aveva portato avanti nel corso della campagna referendaria che l’acqua pubblica sia sinonimo di acqua a basso prezzo. Ancora una volta si lava le mani da ogni responsabilità, attribuendo anche il fastidioso aumento al momento di crisi e delegando le responsabilità alla politica (degli altri, non la sua). Da carnefice si fa vittima dimenticandosi di quanto aveva scritto nel suo libro “C’è un’Italia migliore”, nel quale non  fa nessuna proposta concreta per far fronte ai galoppanti aumenti delle tariffe, ma denuncia qualsiasi processo di privatizzazione come il male assoluto per un Paese. “Finora – scrive Vendola – i processi di privatizzazione dell’acqua, infatti, hanno prodotto solo un peggioramento dei servizi e l’inevitabile innalzamento delle tariffe. Questo perché capitalismo, e teorie derivanti, hanno clamorosamente fallito. I beni comuni non possono essere svincolati dal principio di gratuità dell’accesso e dell’uso di beni essenziali per la vita stessa dell’essere umano”. Questo dice quello che si è appropriato di un acquedotto che si chiama pugliese, ma che appartiene allo Stato italiano che ha girato alla Regione Puglia il compito di privatizzarlo, non di gestirlo per trarne profitti.
Questo dice quello che in due anni ha portato la Puglia nella top 5 per le tariffe dell’acqua che prima di lui era a buon mercato. Nonostante questi suoi convincimenti chiaramente pro-pubblico, chissà adesso cos’è successo da far cambiare totalmente idea allo Zar di tutte le Puglie, al punto da fargli dire ieri: ”Su rifiuti, trasporti e acqua abbiamo la necessità di mettere in piedi, entro il 30 giugno, il quadro complessivo della regolazione perché si arrivi, a fine dicembre, alla cessazione delle municipalizzate e all’apertura del mercato ai privati. È un disegno riformatore di grande spessore: in questi mesi abbiamo fruito del tutoraggio finanziato dalla comunità europea e dell’expertise fornita dai ministeri Affari regionali e Economia alle regioni dell’obiettivo convergenza tramite un gruppo di docenti di altissimo valore (Napolitano, Mazzola e Dugato, ndr).
Gli aspetti tecnico-giuridici sono straordinariamente complessi, a cominciare dai bandi di gara, e il rischio è che si arrivi impreparati ad un appuntamento epocale, che cambierà radicalmente la vita stessa dei cittadini. La gestione aperta ai privati è un obbligo di legge, ma deve diventare un occasione per il sistema pubblico, chiamato ad esercitare programmazione, regolazione e controllo”.
Certo, un po’ la privatizzazione lo preoccupa perchè i privati, si sa, sono degli speculatori, mica fanno come lui. Infatti poi aggiunge : “È un passaggio durissimo, che impone alla pubblica amministrazione un attento lavoro preparatorio (leggi via libera a consulenze facili e ritorni relativi sottobanco, ndr). Mi
consola, però, vedere l’approccio di condivisione e responsabilizzazione da parte di tutti i gruppi consiliari, a cominciare dal Pd. Chi arriverà in altro modo sul mercato, rischia di perdere non solo la qualità dei servizi (quale?), ma anche di aprire il mercato dei servizi a soggetti opachi o spregiudicati (difficile trovare qualcuno più “spregiudicato” di lei, governatore. Ha letto il resoconto annuale della Corte dei Conti sulla sua gestione irresponsabile, truffaldina e clientelare della regione, e le motivazioni delle sue tre iscrizioni nel registro degli indagati?, ndr): è un passaggio che va governato con grande cautela”. Chissà perchè ha cambiato parere  e qual è il motivo di tutto questo suo inedito fervore privatistico che tra l’altro l’ha portato a lottizzare a favore di una selvaggia speculazione edilizia le stupende spiagge, cale e calette delle Tremiti tutelate dal WWF.
Conoscendolo bene, ci sentiamo di correre il rischio di affermare che se è favorevole al privato, delle due l’una: o ha fiutato qualche modo per guadagnarci sopra, od oppure finge perchè costrettovi dalla legge ed all’atto pratico farà di tutto per mantenere lo statu quo e continuare ad utilizzare l’acquedotto per guadagnarci sopra.
Certo che la coerenza non è il suo forte, ma si sa che per i marxisti la realtà non è oggettiva, ma “storica” e rappresenta solo uno strumento funzionale al raggiungimento dei loro obbiettivi.

di Caelsius Mars © 2012 Qelsi

http://www.qelsi.it/2012/vendola-ci-ripensa-adesso-vuole-privatizzare-lacqua/

 
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