Creato da: lecasame il 04/04/2010
Con calma e per piasèr

 

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DIFENDIAMOCI!

Intanto difendiamoci
da chi ci sta sbranando,
poi penseremo a individuare
chi glielo sta lasciando fare.

 

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UN GIORNO MIGLIAIA DI UOMINI LASCERANNO...

Proclama all’occidente 
del presidente algerino Houari Boumediene
nel 1974 dal podio delle Nazioni Unite:

“’Un giorno milioni di uomini lasceranno l’emisfero sud per fare irruzione nell’emisfero nord. E non in modo amichevole.

Verranno per conquistarlo, e lo conquisteranno popolandolo con i loro figli. E’ il ventre delle nostre donne che ci darà la vittoria”.

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IL CUCULO

... quando si schiude l’uovo del cuculo, il piccolo intruso sbatte fuori dal nido i suoi “fratellastri” caricandosene sul dorso le uova e gettandole fuori, o spingendo giù gli altri uccellini del nido se sono già nati...

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SPOT PARTITO DEMOCRATICO SVEDESE

 

QUESTA E' SPARTA!

 

Dichiarazioni DIRITTI UMANI

Dichiarazione Universale
dei diritti umani

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Dichiarazione Universale
dei diritti dell'uomo nell'islam

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Messaggi del 27/06/2012

 

DISSE BOSSI NEL 1998

Post n°925 pubblicato il 27 Giugno 2012 da lecasame

"La rigidità della moneta costringerà molte imprese a chiudere e aumenterà la disoccupazione. L'Europa sarà dei tedeschi, dei francesi e di qualche finanziere.

Lo disse UMBERTO BOSSI nel 1998

 
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VENEZIA, Madre e figlio aggrediti e pestati nel sonno

Post n°924 pubblicato il 27 Giugno 2012 da lecasame

Madre e figlio aggrediti e pestati nel sonno
Le belve gridavano: «Cassaforte cassaforte»

Aggressione alle 3 di notte a Oriago di Mira, naso e cinque costole fratturate alla donna, ridotta a una maschera di sangue

di Monica Andolfatto

VENEZIA - Delle belve senz’anima. Che si sono accanite con ferocia contro una donna inerme e suo figlio. Calci e pugni. Specie al volto di lei per indurre il ragazzo a rivelare l’ubicazione della cassaforte: «Continuavamo a ripetere che noi non abbiamo alcun forziere, che potevamo dargli quello che avevamo in casa. Ma loro non ci credevano e continuavano a colpire me ma soprattutto mia mamma, tanto che le hanno fratturato il setto nasale e cinque costole».
A distanza di ore dall’incubo che gli segnerà per sempre l'esistenza, è ancora sconvolto Riccardo Canato, 27 anni, di Oriago di Mira (Venezia). La madre, Cristina Nalin, 54 anni, titolare dell’omonima lavanderia industriale attigua all’abitazione in via Risorgimento 88, è ricoverata a Mestre, dopo essere stata trasferita dall’ospedale di Dolo: dovrà subire un delicato intervento di chirurgia maxillofacciale.

Il terrore si è materializzato in casa alle tre e mezza dell’altra notte. Sono stati sorpresi nel sonno. Tirati giù dal letto da tre energumeni incappucciati. Nemmeno il tempo di capire se si trattasse del peggiore dei sogni o della realtà ancor più brutale che quei tre hanno cominciato a pestarli con sadica violenza. Ripetendo ossessivamente con

accento forse dell’Est Europa

un’unica parola: «Cassaforte, cassaforte». Hanno smesso solo quando il volto della signora Nalin era ormai diventato un’agghiacciante maschera di sangue, tanto che non era nemmeno più in grado di invocare pietà.

Un’aggressione spietata senza alcuna giustificazione. Una ferocia del tutto gratuita che poteva sfociare in tragedia. Animali che hanno lasciato le prede tramortite, sul pavimento, legate con il cavo elettrico della televisione e con uno straccio infilato in bocca per evitare che le loro urla potessero attirare l’attenzione di qualcuno.

Il branco si è dileguato solo quando ha ottenuto quello che cercava: denaro. Circa duemila euro in contanti e qualche gioiello. Il bottino di una rapina in villa che riporta in paese lo spettro degli assalti fra le mura domestiche. La stessa paura e lo stesso terrore vissuti quasi un anno fa, era il 9 luglio del 2011, a Giare con l’irruzione nella dimora di Renza e Luigi Busana, imprenditori del settore ortofrutticolo.

I primi a soccorrere Cristina e Riccardo sono stati attorno alle quattro e mezza, i vicini risvegliati dalle grida e dalle implorazioni di aiuto di madre e figlio riusciti a togliersi il bavaglio e ad aprire un’imposta con i denti. Una scena orripilante quella di fronte agli occhi. La telefonata al 112. L’arrivo dei carabinieri e dell’ambulanza con i medici che hanno immediatamente compreso lo stato di prostrazione fisica e psichica della 54enne trasportata d’urgenza al pronto soccorso. Riccardo è rimasto per cercare di fornire più indizi possibili utili a catturare le bestie: è stato medicato più tardi. La caccia è scattata immediatamente, allargando le ricerche anche alla regioni confinanti. Le indagini sono condotte, insieme ai militari della stazione di via Veneto e della Compagnia di Mestre, dal Nucleo investigativo provinciale.

Dai rilievi iniziali il commando potrebbe essere entrato da una finestra al primo piano lasciata aperta per trovare refrigerio. «Spero solo che li prendano - commenta visibilmente provato, Gino Nalin, fratello di Cristina - perché non si può essere così crudeli e inumani. È spaventoso come hanno ridotto mia sorella».

27 giugno 2012

http://www.gazzettino.it/articolo.php?id=204983&sez=NORDEST# 

 
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