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Marchesella Adelardi (1177/78-1186/87) La casa in via Coperta-via Voltacasotto, a Ferrara, nel Castrum

Post n°378 pubblicato il 24 Aprile 2017 da marialberta2004.1
 
Foto di marialberta2004.1

Maria Alberta Faggioli Saletti

Marchesella Adelardi (1177/78-1186/87) La casa in via Coperta-via Voltacasotto,  a Ferrara, nel Castrum

-Il Castrum- Castello Ferrariae.

La parte antica di Ferrara è indicata come Castrum, detto Castello Curtesorum/Castello dei Cortesi, o Castrum Curtisium/Curtisiorum, oppure Castello Ferrariae, e anche  Castrum Curialium. Il Castrum-Castello aveva come centro religioso la chiesa di San Pietro.  

-La strada di Porta San Pietro e la via Coperta

Nel Castrum si trovavano la strada di Porta San Pietro (odierna via San Pietro) e la via Coperta (parallela alla sponda sinistra dell’antico corso del Po di Ferrara). La via Coperta era  anticamente conosciuta come via delle Volte o dei Volti, ma fu chiamata in seguito via Coperta, proprio per la presenza di molti cavalcavia che in passato dovevano renderla appunto pressoché quasi interamente “coperta”. Purtroppo oggi, nell’attuale via Coperta, non esiste che un unico volto.  

-Il Castello degli Adelardi, la casa della “domus Casotti”

Nel tratto di Via Coperta che parte da Via San Pietro, sul lato destro, si trova un muretto (recinzione di uno spazio scoperto) che continua su via Voltacasotto (laterale di Via Coperta): in questa ampia area, secondo la tradizione sorgeva il Castello degli Adelardi, una dimora fortificata e turrita. La potente famiglia Adelardi Marchesella, di origine comitale, quasi certamente di nazionalità transalpina, era residente nella Parrocchia di San Pietro.

Poco più avanti sorgeva la casa della famiglia dei Casotto, “ligia agli Adelardi”, il padre Sichelmo e il figlio Casotto (la via Voltacasotto ne ha preso il nome).  Il Melchiorri, insigne storico delle strade di Ferrara, suppone che il palazzo di Casotto si trovasse nell’angolo di via Coperta con via San Pietro (ai tempi dello storico, la casa n. 32), di fronte alla Chiesa di Sant’Alessio.

In questo tratto di strada, secondo la “tradizione” (riportata da Gualtiero Medri e Gerolamo Melchiorri),  vi fu la prima casa degli Obizzi (per il solo Melchiorri, si diceva anche che il palazzo di Casotto fosse poi appartenuto ai marchesi Obizzi) i quali vi abitarono sino al loro trasferimento nel palazzo di via Saraceno, avvenuto nel XVIII secolo. 

-Il Castello dei Torelli Salinguerra

All’interno del Castrum, poco lontano dal Castello degli Adelardi, sorgeva il Castello dei Torelli-Salinguerra delimitato dalle odierne vie Salinguerra, Fossato dei Buoi, via Coperta e Carlo Mayr.  

La Chronica parva di Riccobaldo riferisce che, nella Parrocchia di San Pietro “sive Castello Curtesorum, abitano, oltre a Casotto (figlio di Sichelmo), Adelardo, fratello di Guglielmo e padre di Marchesella, nonché Torello Torelli e il figlio Salinguerra II, quindi non lontani gli uni dagli altri.  

-Le vicende di Marchesella e del Castello degli Adelardi- Gli Estensi, Obizzo I d’Este ed Azzo VI nel Castello degli Adelardi.

Le vicende di Marchesella Adelardi (1177/78-1186)  che hanno riguardato questi luoghi, e delle quali scriviamo nei post seguenti (Post 381, 380, 379 "Marchesella Adelardi e le sue vicende"), ci fanno capire come mai un Estense, il marchese Obizzo I d’Este, abbia ottenuto, alla morte di Marchesella,  di venire investito dei beni degli Adelardi, tanto che, già tra il 1187 e il 1188  lo troviamo insediato nella casa (Castello?) degliAdelardi, in quanto erede delle ricchezze di quella gloriosa famiglia. Obizzo, ben presto avrebbe conquistato il favore della cittadinanza.

Il marchese estense erede di Obizzo I (m. nel 1193) è Azzo VI. Azzo VI, nel 1204, “intravit in domo Guilelmi et ea divisit cum Salinguerra (Salinguerra II di Torello).

Nel palazzo Adelardi Marchesella a Ferrara,forse, è nata Beatrice (nel 1191/92-1226), dal marchese Azzo VI (Azzolino) e da Sofia dei Conti di Savoia: la futura Beata Beatrice I d’Este. Non si sa di sicuro dove sia nata Beatrice, dice Antonio Frizzi, forse a Este (o Calaone), forse a Ferrara.


 Riccobaldo da Ferrara, Chronica parva Ferrariensis,a c. di Gabriele Zanella, Deputazione Provinciale Ferrarese di Storia Patria, serie “Monumenti”, Ferrara 1983, pp. 67, 138 (Castrum), 147.

 Sauro Gelichi,2012, nota 38; Andrea Castagnetti (1985, 44s.).

Giuseppe Antenore Scalabrini, Memorie Istoriche delle Chiese di Ferrara e de’ suoi Borghi, 1773, rist. anast. Ferraria Libro Ed., Udine 1981, p. 354.

 Francesca Bocchi, Note di storia urbanistica ferrarese nell’alto Medioevo, Deputazione Provinciale Ferrarese di Storia Patria, Atti e Memorie, s. III, vol. XVIII, Ferrara 1974, p. 84.

Gerolamo Melchiorri, Nomenclatura ed etimologia, cit., p.83

Gualtiero Medri, Il volto di Ferrara, cit., p. 344.

 Hélène Angiolini, Guglielmo I Marcheselli, DBI, Treccani 2007, vol. 69); Andrea Castagnetti, Una ‘constitutio’ del vescovo Rolando di Ferrara sul beneficio e sulle prevaricazioni di un vassallo (1040-1063),Verona, 2014, pp. 82-83.

A. Frizzi, Memorie, vol. II, p. 89; G. Medri, Il volto di Ferrara, cit.,  pp. 344-345. Notizie sulla famiglia Casotti, che assumerà notorietà con il nome del suo esponente Casotto (Domus Casotti) i cui componenti furono figure di spicco a Ferrara e nel suo territorio, sono contenute in alcuni studi di insigni storici: Antonio Samaritani, Amedeo Benati, La Chiesa di Ferrara nella storia della città e del suo territorio: Secoli IV-XIV, Corbo Ed., Ferrara 1989; A. Castagnetti, Società e politica aFerrara, cit., pp. 148-149; ID., La società ferrarese (secoli XI-XIII),Venezia, Libreria Universitaria Editrice 1991; A.Vasina, Comune, Vescovo e Signoria estense dal XII al XIV secolo, in Storia di Ferrara, Ferrara 1987, vol. V, p. 88.

Ad essi si è aggiunta la recente indagine di  Luciano Pigaiani che ha arricchito le notizie sulla genealogia della Domus Casotti: originari di Reggio Emilia e al servizio di Matilde di Canossa, erano presenti nel territorio ferrarese già prima del 1070,  e da questa data si sono trasferiti a Ficarolo, ma sono rimasti protagonisti importanti della vita cittadina. Tra i discendenti influenti, il vescovo di Ferrara Landolfo (durante il suo episcopato fu costruita la nuova cattedrale della città),  il fratello Sichelmo e suo figlio Casotto, esponente dal cui nome la famiglia assumerà notorietà. Casotto è definito capitaneus Ferrarie,intorno al 1127. Lo studio di Pigaiani ha dunque indagato le parentele importanti della Domus Casotti con le istituzioni ecclesiastiche-il citato vescovo di Ferrara Landolfo, con i Traversari a Ravenna, e forse con i Marchesella a Ferrara (Casotto è zio di Pietro Traversari, il quale è cugino di Guglielmo II e di Adelardo II Marcheselli, e diviene tutore di Marchesella Adelardi, figlia di Adelardo II). La famiglia (Domus Casotti) si estinse verso la metà del XII secolo (Luciano Pigaiani, La “Domus Casotti” e San Salvatore di Ficarolo con le dipendenze di San Lorenzo alle Caselle e Santa Croce di Salara, All’Insegna del Giglio, Firenze 2015, pp. 31-33).

G. Melchiorri, Nomenclatura ed etimologia cit., p. 249.

G. Melchiorri, Nomenclatura ed etimologia cit., p. 249.

G. Medri, Il volto di Ferrara, cit., p. 344. Il Medri è citato da F. Scafuri, Passeggiando per Ferrara, Ferrara 2009, p. 18.

Riccobaldo da Ferrara, Chronica parva Ferrariensis, cit., Salinguerra: proprietà e Castello nella parrocchia di San Salvatore, pp. 156-61; G. Medri, Il volto di Ferrara, cit., p. 347-348.

 Riccobaldo da Ferrara, Chronica parva Ferrariensis, cit., pp. 67, 147; Girolamo Melchiorri,  Donne illustri ferraresi dal Medioevo all’Unità (da La Domenica dell’Operaio 1895-1922), prefazione di Enrica Guerra, 2 G Editrice, Ferrara 2014, pp. 29-30.

  G. Melchiorri, Nomenclatura ed etimologia cit., p.83; G. Medri, Il volto di Ferrara,cit., p. 344; F. Scafuri, Passeggiando per Ferrara, Ferrara 2009, p. 18.

Andrea Castagnetti, Società e politica, p. 149.

 
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