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L'AFFRESCO "GIUDIZIO UNIVERSALE" NELL'ABSIDE DEL DUOMO DI FERRARA - BASTIANINO

Post n°394 pubblicato il 20 Novembre 2017 da marialberta2004.1
 
Foto di marialberta2004.1

Maria Alberta Faggioli Saletti 

Cenni biografici.

Bastianino(1528/32-1602),figlio d’arte, pittore della Scuola ferrarese del ‘500 . 1

Chi era il Bastianino? Noi ferraresi forse crediamo di non avere mai visto le sue opere e quindi di non conoscerlo,invece basta percorrere le navate del Duomo,le sale del Castello Estense, andare a Palazzo dei Diamanti alla Pinacoteca Nazionale e alla Palazzina Marfisa di via Giovecca.

Sebastiano Filippi, detto Bastianino, è un pittore ferrarese figlio d’arte, formato a Ferrara insieme con il fratello Cesare, nella bottega del padre Camillo Filippi (morto nel 1574).  Il padre Camillo,anche lui figlio di un pittore, non è un artista noto, tuttavia ha incarichi prestigiosi da quei personaggi che progettano e programmano il risalto del potere alla Corte estense. Camillo, infatti ha lavorato a fianco dei principali maestri ferraresi del ‘500, Battista Dossi,Benvenuto Tisi detto il Garofalo, Girolamo da Carpi.[1]  Anche Camillo Filippi è considerato pittore della Scuola ferrarese del Cinquecento.E suo figlio Sebastiano detto Bastianino è ritenuto un grande della Scuola ferrarese.

A buona ragione si può parlare di Scuola ferrarese: Officina ferrarese l’ha definita Roberto Longhi in un suo fondamentale studio.[2] Per quale motivo? Perché a Ferrara si disponeva di buoni artisti, di scuole, con precetti (insegnamenti), nonchè scolari che venivano detti “garzoni” e non rifiutavano di copiare il Maestro aggiungendovi qualcosa di proprio ed esponendo le proprie opere in pubblico per ricevere lodi e soprattutto consigli su come correggere i difetti. A Ferrara ci fu un Ordinamento delle Arti fin dal 1454 (pur non essendoci uno Statuto per l’Arte della Pittura).[3] La pittura ferrarese dal 1400 al 1700, è un “filone” dell’arte italiana.

Bastianino vive nella seconda metà del Cinquecento, il periodo estense. Si può affermare che egli è stato un grande pittore ferrarese e l’ultimo grande pittore estense.

●E’ stato al servizio  del figlio di Lucrezia Borgia, il marchese Francesco d’Este (morto nel 1578), zio del Duca[4], ha lavorato per Alfonso II d’Este (duca dal 1559)[5] e per la sua terza moglie Margherita Gonzaga. I documenti ci informano che,dopo il “Giudizio”, Bastianino lavora ad una Cappella della Corte (il saldo è del 31.8.1588) nella quale ci sono più di 20 dipinti ducali di gran pregio: Mantegna, Raffaello, Correggio, Mazzolino, Dosso, Girolamo da Carpi. 

Vive anche nel periodo della Controriforma (o Riforma cattolica).  Con il Concilio di Trento (1545-1563), la Chiesa ha definito la Riforma cattolica, ossia le misure di rinnovamento spirituale, teologico e liturgico, come risposta alla Riforma protestante (dottrine del Calvinismo e del Luteranesimo).

●Ha sopportato il grande terremoto del 1570 che in città aveva fatto danni come quelli che abbiamo visto con il terremoto del 2012.

●Assiste ad un altro terremoto, la fine del Ducato Estense di Ferrara, nel 1598, con la devoluzione (passaggio) del Ducato di Ferrara allo Stato della Chiesa, e il conseguente trasferimento degli eredi Estensi a Modena.

●Si ha notizia che alla fine della sua vita non dipingeva più, però si è pensato che non abbia smesso di disegnare.  Sappiamo solo da una quarantina di anni che Bastianino ha avuto meriti come disegnatore (al Louvre-Parigi c’è un Fondo Anonimi del ‘500). Nel 1996, un disegno a lui attribuito è stato venduto a New York all’asta di Christies.

●Di Bastianino si sa che ai suoi tempi era ritenuto un pittore interessate anche se isolato, e che ha conosciuto il grande poeta Torquato Tasso.Tasso dedica nel 1581 un sonetto “A messer Bastianino dipintore eccellente” che così inizia: “Tu che le vere cose altrui colori/ e le famose per antiche carte,/ pittor, fingesti mai con sì bella arte/sì belli ignudi i pargoletti Amori,// .[6]

●E’ sepolto nella Chiesa di Santa Maria in Vado, nella tomba di famiglia.[7]

-Formazione del pittore.

Nella sua evoluzione culturale, Bastianino ha conosciuto la pittura di Raffaello, di Girolamo da Carpi, di Tiziano(ha apprezzato il Tiziano maturo, la sua  pittura libera dalla forma chiusa, disfatta) e i pittori veneti del colore e del sentimento (è andato a Venezia), Parmigianino, i pittori bolognesi e i toscani.  

Per quanto riguarda la sua formazione pittorica, ricordiamo che è rimasto folgorato dalle volte della Cappella Sistina a Roma, con gli affreschi di Michelangelo, che rivelavano e rivelano la sua somma sensibilità artistica:  i biografi ferraresi hanno sempre raccontato che, per migliorare la sua preparazione sia andato a Roma e che quindi abbia conosciuto l’affresco di Michelangelo nella Cappella Sistina (1535-1541) il quale ha influenzato la sua formazione.

Egli ha saputo maturare uno stile personale e riconoscibile che emerge nelle opere degli ultimi 20 anni del Cinquecento, nella Chiesa di San Paolo e nell’Abside del Duomo.

-Professione pittorica. Sebastiano Filippi detto Bastianino (1528/32-1602).

A Ferrara, Bastianino collabora a lungo con il padre Camillo (morto nel 1574) e il fratello Cesare in vari cicli decorativi estensi di Palazzi e Delizie: al Palazzo Ducale oggi sede del Municipio, nel cosiddetto “Stanzino delle Duchesse”(di sua mano sono le figure “Minerva” e “L’abbondanza”), nel Castello Estense, lavora alle decorazioni e affresca i soffitti di alcune sale: Salone dei Giochi, Saletta dei Giochi, Sala dell’Aurora, Camerino dei Baccanali, tra il 1574 e il 1576[8] (il Castello è il punto di massima fama perché legato alla Corte Estense); suoi affreschi nelle Delizie estensi (la Delizia di Copparo, oggi sede del Municipio. I dipinti sono andati perduti in un incendio del 1808 che ha distrutto quasi interamente l’edificio) e in palazzi nobiliari (nella Palazzina di Marfisa d’Este in via Giovecca collabora alla decorazione dei soffitti a grottesche; a  lui è attribuita la decorazione del Salone centrale); Pale d’altare e tavole nelle  Chiese cittadine e suburbane (nel Coro della Chiesa di San Cristoforo alla Certosa, l’enorme “San Cristoforo”dipinto fra il 1570 e il 1572, “San Girolamo penitente” per la Chiesa della Madonnina, “il Battesimo di Cristo” per la Basilica di Santa Maria in Vado, per la Chiesa di San Paolo “Circoncisione ” e i capolavori“Resurrezione” e “Cristo al Limbo” che rivelano il suo orientamento verso una maniera sfumata dai contorni evanescenti e verso il ricco colorismo di derivazione veneta, in particolare tizianesca). In Duomo, oltre all’affresco “Giudizio Universale” considerato il suo capolavoro, sul terzo altare della navata destra, “Vergine sulle nubi fra Angeli e le Sante Barbara e Caterina” (proveniente dall’Altare maggiore dell’ex Chiesa di Santa Caterina martire).

Le sue opere pittoriche, come quelle di altri artisti di quei secoli venivano definite “Bibbia dei poveri analfabeti”. Sono parecchie infatti le tavole che andavano viste da vicino (ad es. il San Girolamo penitente nella Chiesa della Madonnina).


[1] Anna M. Fioravanti Baraldi, Filippi Camillo,Dizionario Biografico degli Italiani (DBI), Treccani 1997, vol. 47.

[2] Roberto Longhi, Officina Ferrarese (1934-1955), a c. di A. Boschetto, Sansoni, Firenze 1980.

[3] Luigi Napoleone Cittadella, Notizie amministrative, storiche, artistiche relative a Ferrara, Domenico Taddei, Ferrara 1868,rist. anast. A. Forni, Bologna 1969, vol. I, pp. 528-530.

[4] Un documento del 1568 attesta il servizio presso  il marchese Francesco d’Este (Luigi Napoleone Cittadella, Notizie amministrative,cit., vol. I, p. 610).

[5] Nel 1559, Bastianino lavora con il padre Camillo per la cerimonia d’insediamento del Duca: un “arco” ed un “porton” “suso la giara da la montagna” e un “arco” davanti alla casa di Alfonsino Trotti (L. Napoleone Cittadella, Notizie amministrative, cit., vol. I, p. 612).

[6] Torquato Tasso, Rime,a cura di Bruno Basile, Salerno Ed., Roma 1994. Sonetto n. 784 (1581), p. 854.

Il componimento  era la prosecuzione del sonetto dedicato “A donna Marfisa d’Este per la nascita diun figlio”.

[7] Anna M. Fioravanti Baraldi, Filippi Sebastiano, detto Bastianino, Dizionario Biografico degli Italiani(DBI), Treccani 1997, vol. 47.

[8] Jadranka Bentini, Il maestro dei giochi, Voci di una città n. 13, Ferrara 2000.                                                               

 
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