Creato da: marialberta2004.1 il 03/12/2007
Ferrara

Cerca in questo Blog

  Trova
 

Ultime visite al Blog

annatinacontinovince19591valy485michela.grossi75novizioemanuelerikiliberoonofrisilrossettiverniciatureclaus.gisidora.manciaglialdoclemenzi1942nata52copernicano111hopeandhappygriet0
 

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Giugno 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 1
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

I miei link preferiti

 

 

 
« Raffaello, e i letterati...Il possesso della terra ... »

Il possesso della terra nella Transpadana ferrarese fra X e XII secolo. Enti ecclesiali, Canossa e Signorie fondiarie (Domus Cas

Post n°434 pubblicato il 05 Ottobre 2020 da marialberta2004.1
 

CLICCA sull’immagine per ingrandirla: pergamena 1104, prime righe,Ferrara, Archivio Storico Comunale 

CLICCA Tag, in alto a sinistra, poi CLICCA Pigaiani Luciano, pervedere tutti i post della recensione.

Maria Alberta Faggioli Saletti RECENSIONE-ANALISI ottobre 2020 

 

Luciano Pigaiani, Il possesso della terra nella Transpadana ferrarese fra X e XII secolo. Enti ecclesiali, Canossa e Signorie fondiarie (Domus Casotti, Marchesella), Este Edition, Ferrara 2020. € 20.

PARTE TERZA 

▪ I dati storici acquisiti.  

Per il nuovo studio, come per i precedenti, Pigaiani, ha trovato ciò che basta da solo a trasformare in Storia una serie di documenti e informazioni importanti ma frammentate.

I fondamentali contributi riguardano Sichelmo e Landolfo,i figli di Rotecherio judex de Ficariolo, seguaci di Matilde di Canossa,  Sichelmo scomparso dopo il 1132, il fratello Landolfo, Vescovo di Ferrara dal 1105 al 1139 e la Domus Casotti (Casotto, figlio di Sichelmo).


Pigaiani, dopo Andrea Castagnetti e mons. Antonio Samaritani, ha messo in relazione sicura Sichelmo e Casotto (La domus Casotti, 2015).

Da allora è molto preparato a riconoscere notizie sulla domus Sichelmi poi nota  come domus Casotti.


La domus Casotti è legata con la famiglia Duchi di Ravenna. Il matrimonio fra Casotto e Ermelina (Ermillina) Duchi è stato provato da Pigaiani con documenti inoppugnabili. Non si sa finora in quale anno della prima metà del 12° secolo sia avvenuto il matrimonio.

Per Andrea Castagnetti, storico basilare, il matrimonio di Casotto e Ermelina è l’unica conoscenza nuova sulla società ferrarese dal 1080 al 1150.[1] 

Ermillina(Ermelina) è citata nel testamento di Pietro Duca (del 20 ottobre 1132): tra i figli ed eredi ci sono Ermelina,e Berta. Ermelina risulta sposata (a Casotto); la sorella Berta sarà moglie di Guglielmo Traversari e madre di Pietro.  

E viene ulteriormente spiegata anche la figura leggendaria di Guglielmo I Marcheselli e i suoi legami con la famiglia Traversari di Ravenna.

 

▪Le immagini del nuovo volume 

In copertina, una piacevole Cartina colorata della Biblioteca Comunale Ariostea di Ferrara del 1600, di Antonio Facci, “Disegno dell’antica Riviera Transpadana  ferrarese a sinistra del Po di Lombardia dalla confina mantovana sino alla Policella” (BCA -FE, Fondo Cartografico, Crispi, serie XIV, 34b).

 

All’interno, l’immagine della bella pergamena del 1104 (p. 168), Mappe e carte disegnate 

-Mappe ‘da Fiesso a Canaro’, e ’ la Transpadana altopolesana’.

 -Mappa semicircolare-Mappa ad Arco di cerchio, ‘sulle vie del territorio del Fondo Lupoleto’, legato al Monastero di San Salvatore (Archivio Storico Diocesano di Ferrara, Fondo San Benedetto, Inventario Garvagni , pos.2 T Miscellanee) (p. 158). 

-Carta disegnata (1495 Ruralia commoda), con i lavori contadini sull’aia osservati dall’alto da un messo del Signore che controlla per stabilire il pagamento del terratico (quota di prodotto vivo che viene data da chi tiene e coltiva la terra in enfiteusi), a beneficio dell’ente ecclesiastico o signorile.


▪Gli Apparati: Bibliografia. Glossario.

Indice dei nomi e dei luoghi.

Nell’ampia e valida Bibliografia ricercata in biblioteche ed archivi, o scaricata da siti internet difficili da individuare, sono presenti i tomi di Ludovico Antonio Muratori, e quelli dei Monumenta Germaniae Historica, i volumi di cronisti come il duecentesco Boncompagno da Signa, e il due-trecentesco Riccobaldo da Ferrara.

Non mancano, accanto agli innovatori come Vito Fumagalli (la sua opera su agricoltura e campagne medievali dell’Italia settentrionale, Coloni e Signori nell’Italia settentrionale. Secoli VI-XI, Bologna, Patron, 1978), i recenti studi di medievistica di Paolo Cammarosano, Andrea Castagnetti, Augusto Vasina, e la citazione dell’opera mitica di Francesco Ravelli, sulla storia di Ficarolo, recentemente pubblicata a cura di Antonello Nave(Minelliana, Rovigo 2010), il quale, nelle annotazioni critiche, cita ripetutamente i documentati studi di Luciano Pigaiani.  Spiccano inoltre testi di diritto fondiario, e di storia agraria.  

 

Il Glossario, è un pratico Indice dei termini di interesse storico,presenti nel testo o nelle note, ognuno dei quali ha comportato per l’autore,una specifica ricerca.

 

L’utile Indice dei nomi e dei luoghi fa comprendere al lettore come il territorio ferrarese fosse ambito anche nei tempi antichi. 

Nell’Indice dei luoghi spiccano Monasteri, dipendenze, Pievi, Fundus, Locus, Massa, Valle,legati ai millenari toponimi e ai microtoponimi fondiari (i nomi di luogo più antichi contenuti nelle fonti documentarie).

 

▪I patrocini

L’opera ha vari patrocini: Comune di Ficarolo, Gruppo Storico Archeologico Etnografico Eridano di Ficarolo, Sezione del Centro Polesano di Studi Storici Archeologici Etnografici (CPSSAE).

Un volume elegante del quale è editrice la ferrarese Este Edition.

 

Conclusioni 

Dal saggio emerge chiaro come il luogo di nascita dello studioso,Ficarolo, con la “Pieve”, il “Castrum” e la sua “iudiciaria”, fosse un territorio conteso dagli “enti” più potenti dei secoli passati: il Papato, l’Impero, l’Arcivescovo di Ravenna (pp. 122,124), e quanto fossero importanti le persone, quelle potenti e anche quelle umili, a quei tempi come lo sono oggi, benchè in modo diverso.

 

Possiamo definire l’ultima fatica di Luciano Pigaiani un contributo allo studio storico della società e della politica, oltre che dell’economia medievale, con l’attenzione al territorio e alla sua organizzazione, al paesaggio agrario, alla storia agraria, al rapporto tra possesso e potere, nei momenti in cui esso si fa, in un ambito di dominazione territoriale.

Si può pensare che il rapporto tra possesso e potere sia parte piccolissima, nondimeno esso è parte essenziale e permanente.

 

Ecco perché l’ultimo saggio di Luciano Pigaiani è anche un contributo allo studio del costituirsi dei ceti di funzionari, in un’area regionale che diventa area politica nella quale agiscono istituzioni ecclesiastiche (come gli episcopi, i monasteri, le abbazie, le pievi) e laiche, con i loro organismi politici ed economici.

 

Si tratta di alcune fra le tematiche indicate dagli studi dei grandi maestri della recente storiografia medievistica italiana.

Inoltre, la messe dei documenti -citati, pubblicati o inediti, e ora raccolti insieme nelle indicate pubblicazioni dell’autore - consente di proseguire gli studi secondo nuovi percorsi storici precisi e circoscritti per territorio.


 

[1] Andrea Castagnetti, La“ domus Casotti’ (secoli XI-XII). Da Eriberto e Sichelmo giudici a Landolfo vescovo di Ferrara e a Casotto ‘capitaneus’, Verona, 2019, p. 203. 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/Lesto/trackback.php?msg=15158885

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
 
Nessun Trackback
 
Commenti al Post:
Nessun Commento
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963