Un blog creato da dolcementeme0 il 14/09/2007

Amore senza confini

Amore gay.... ma non solo,non ha importanza come si ama nè chi si ama ...l'importante è amare.

 
 
 
 
 
 

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FORSE LO E


Possa una stella
Risplendere su di te.
Possa quando ? l'oscurità scende
Il tuo cuore essere puro.
Percorri un sentiero solitario
Oh, quanto sei lontano da casa.

È arrivata la notte
Abbi fede e troverai la tua strada.
È calata la notte
C'è una promessa che ti sorregge

Possa il richiamo delle ombre
Volarsene lontano.
Possa il tuo viaggio continuare
Alla luce del giorno.
Quando la notte sarà sconfitta
Potrai alzarti per trovare il sole.

È arrivata la notte
Abbi fede e troverai la tua strada.

È calata la notte
C'è una promessa che ti sorregge.


 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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« Messaggio #14Messaggio #16 »

Post N° 15

Post n°15 pubblicato il 13 Novembre 2007 da dolcementeme0

LA CHIESA E L'OMOSESSUALITA'....

Perchè la chiesa che dovrebbe essere l'esempio del vero amore ,della tolleranza.... dell'insegnare a non giudicare se non vuoi essere giudicato,invece è la prima che si schiera contro i valori e i principi che tutti gli esseri umani devono avere ?... una coppia gay,ditemi che cosa ha di diverso nell'amare?

non procrea ok? e allora? come si può pero non permettere che due persone dello stesso sesso non possano passare una vita assieme amandosi e  desiderando che il loro amore sia scritto e firmato come fà qualsiasi coppia "normale"?

Dio ama tutti anzi ,i piu' deboli sono prediletti ... e sono quelli che LUI ama di più ...... cerchiamo  di ricordaglielo a quei preti o monache  che predicano nel nome del Signore......

Dopo tanto attacco all'omosessualità da parte della chiesa e delle sue istituzioni,mi sento  quasi in dovere di domandare cosa ne pensate voi...

A volte leggendo i giornali mi sbalordisco  di quante cose si mettano a tacere se la chiesa ne è il soggetto.... pedofilia..omosessualità... anche in questa istituzione esiste ,ma come sempre si giustifica e si tollera....

La chiesa è la vera istituzione a cui ci dobbiamo rivolgere io credo ,per cercar di cambiare qualcosa ....Io riporto poco gli scritti che ci sono sui giornali ,perchè amo scrivere le cose in modo semplice e leggibile e da piccola ignorante quale sono ..

Sono stanca di sentire parolone e esempi senza che si possa davvero capire e questo credo sia un problema  per la maggior parte della gente semplice e non estremamente colta .

Mio figlio tanto tempo fà,rispose a questa mia domanda nell'altro mio blog che però nn parla di omosessualità come questo,ma scrivo solo di me stessa e della mia vita di tutti i giorni.. e nella vita di tutti i giorni c'è anche la lotta alle discriminazioni....

spero leggiate e commentate,perchè in questo commento c'è tanta rabbia  e tanta richiesta di sostegno.....

 un abbraccio ...

 Inviato da momus81 il 04/06/06 @ 14:18via WEB

Cara Mamma, purtroppo,e dico purtroppo perchè non è altrimenti,gli omosessuali oggi giorno non reagiscono a questi attacchi della chiesa,e chissà perchè!!! Fanno incontri che non hanno nulla a che fare con le problematiche che tutti sanno,solo loro sembrano non conoscerle....ovviamente anche io faccio parte del gruppo,ma credi a me se ti dico che se potessi butterei una bomba sul vaticano,anche se non è la migliore delle soluzioni! La stessa Arci Gay mi manda i comunicati che "gli incontri verranno effettuati in un agriturismo sperso nel verde" ma che razza di incontri sono?Incontri sensaltro rilassanti....ma credo che in questo momento ,con la chiesa che ci attacca continuamente,ci sia veramente poco da rilassarsi!! Credo che le conseguenze siano due... O la chiesa riuscirà ad inporre il proprio pensiero a tutti,governo compreso,con la conseguente emanazione di qualche legge ridicola,magari in cui gli omosessuali saranno richiamati a non identificarsi e a uscire di casa dopo una certa ora (ovviamente sto esagerando),oppure la chiesa verrà sciacciata da l'intelligenza delle persone,che sapranno da sole guidicare,senza che nessuno,ne la chiesa,ne lo stato possano intervenire nei pensieri altrui!! Poi si sa....il nostro CARISSIMO papa era molto amico del signor Berlusconi....e c'è chi crede che questo attacco ad i pacs da parte della chiesa altro non sia che una propaganda politica per far crollare il governo!!! Si sa,i fedeli sono tanti in italia...e si sa che moltissimi fedeli non ragionano con la loro testa,ma con quella dell'istituzione cattolica. Se davvero questa è propaganda politica,vorrei andare direttamente in faccia a Razinger a dirgli che non è affar suo la politica,che l'italia è(anche se non è perniente vero) un paese democratico!!! Nei secoli passati la fede profonda delle persone,che credevano di operare nel nome del signore,ha causato mogliaia,milioni di morti,basti pensare alla SANTA INQUISIZIONE,sinceramente non vorrei che mi mettessero al rogo,perchè non credo di meritarlo!!! Ma i rendo conto che la strada è quella, e ritornando al discorso...cosa fanno gli omosessuali chiamati in causa?Niente,fanno finta di non essere loro i diretti interessati,e vanno a ballare,fanno sesso come criceti,si ritrovano per fare punto a croce o cucito,vanno ai corso di giardinaggio,e cosa peggiore vanno ai GAY PRYDE facendo credere di essere li per un motivo....di cui probabilmente non sono nemmeno a conoscenza!!! E dunque a chi vogliamo dare la colpa....sotto un certo punto di vista la chiesa "fa il suo dovere" non vi pare? Credo che debba fare quello che fa,anche se credo che una svolta radicale dei pensieri di Razinger porterebbe ad una rinascita della Chiesa,e molta più gente andrebbe la domenica a sentire l'omelia,sarebbe un bel passo,ma ripeto che la chiesa questo (per ora ) non lo può fare....quindi la colpa che voi date alla chiesa...altro non va data che a quei migliaia di Gay,Lesbiche,Trans,e Bisex,che sinceramente se ne sbattono di andare a fare un corteo serio,in "giacca e cravatta" ,magari davanti al vaticano!!! Purtroppo io non sono nessuno per permettermi di costruire un gruppo e andare all'attacco,(questo è il pensiero comune degli omosessuali)dovrebbe toccare alle istituzioni,le quali altro non fanno che ritrovarsi negli agriturismi sperduti in aperta campagna! Credo di essere stato chiaro!!! (perfavore,copiate ed incollate queste mie parole in qualunque posto possa fare un pò di scalpore e notizia...a finche qualcono si dia daffare per una mobilità in merito dei diritti dei gay,lesbiche,trans,bisex!! Grazie mille!!! Ciao mamma. SMACK Andrea P.

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Commenti al Post:
venicedgl3
venicedgl3 il 13/11/07 alle 21:33 via WEB
Perdonasmi okki io posso sicuramente ...considerare come coppia due persone omosessuali che si vogliono bene, ma non sono una coppia "normale" nel senso che x me coppia "normale" sono un uomo ed una donna che mettono su famiglia e figli...questo non significa che io sia contro di loro anche xk ho amici omosessuali e con cui mi trovo benissimo....certo che i gay pride non li aiutano come vorrebbero loro x il fatto che lì si presentano solo persone che hanno voglia di far vedere trasgressione e non x cercare di far capire alle persone non omosessueli che loro sono persone come tutti gli altri e che hanno diritto al giusto rispetto che si meritano essendo anche loro esseri umani e non merce da esibire x fare dispetto allo stato o chiunque altro non la pensi come loro..... spero di essermi spiegata nel meglio delle mie possibilità....io non ho assolutamente niente contro le persone gay che si fanno rispettare nello stesso modo in cui rispettano gli altri....ma sappiano che anche dalla loro parte non tutti la pensano così.....tvtttb venice.
 
 
dolcementeme0
dolcementeme0 il 15/11/07 alle 19:16 via WEB
ciao cara.... si anche io concordo con ciò che i GAYPRIDE trasmettono alla gente comune ,anche io sono contraria a quelle carnvalate ,ma nello stesso tempo però voglio anche dirti che la tv trasmette cmq,solo ciò che richiama attenzione e ciò che vogliono che noi vediamo.... detto questo ,non sono d'accordo su ciò che dici in riguardo ai matrimoni o alle convivenze gay. Io credo e penso con forte determinazione che ogni tipo di coppia abbia il diritto ,convivendo legalmente o sposandosi di sentirsi parte integrante di questa società... anche perchè non vedo come si possa negare a 2 persone che si amano e vivono assieme da anni,di avere i soliti diritti di una qualsiasi coppia . Parlo dei diritti di decidere l'uno x l'altro in caso di malattia ,per esempio...o di avere la pensione dell'altro in caso di morte .. o avere il diritto di poter stare nella propria casa acquistata senmmai con tanto sacrificio ,in caso di morte di uno di loro... e tante tante altri diritti che adesso nn cito ma che indicherò in un altro post....io credo che non si debba sempre incorrere in testamenti per avere questi sacrosanti diritti... oltretutto la maggior parte delle volte essi vengono impugnati dalla famiglia per cercare di togliere anche quel poco che all'altro resta nel ricordo del loro amore... io penso che in un paese che si dichiari evoluto,questo è il minimo che si debba fare x l'eguaglianza dei diritti..... un abbraccio tesoro,tvb
 
anna126
anna126 il 15/11/07 alle 16:46 via WEB
Amore/Eros Complessità del concetto Posta sotto il controllo di divinità diverse e non di rado contraddittorie – da Afrodite ad Era, da Eros a Hímeros («Desiderio») e Póthos («Struggimento») – la realtà articolata dell’amore presso i Greci è stata oggetto, negli ultimi cinquant’anni, di ricerche ispirate innanzitutto alla psicoanalisi, alla sociologia, all’antropologia e al femminismo, che continuano a costituire uno dei più ricchi e controversi campi d’indagine dell’antichistica contemporanea. Al di là dei molti dissensi e delle diverse prospettive che hanno animato gli studiosi, alcuni elementi possono essere considerati punti fermi: 1) la necessità di considerare l’amore, in tutti i suoi aspetti, quale àmbito in cui si gioca la definizione di un codice comportamentale che influenza la stessa divisione dei ruoli sessuali (maschio/femmina, eterosessuale/omosessuale) e la loro collocazione sociale e politica: in questo senso, l’amore appare più che mai – in Grecia come del resto altrove – quale prodotto di una costruzione storica e culturale; 2) la stretta connessione fra il tema dell’amore, in tutti i suoi aspetti, e la fondamentale caratterizzazione sessista e maschilista della società greca nell’assoluta maggioranza – se non nella totalità – delle sue manifestazioni storiche e geografiche (cfr. condizione femminile); 3) la grande cautela resa indispensabile dalla frammentarietà della documentazione in nostro possesso, non solo per la sostanziale esclusione, dalle nostre fonti, di voci femminili non mediate dal mondo maschile, ma anche per l’inevitabile differenza fra ‘teoria’ e ‘pratica’ dell’amore: cioè fra la sua codificazione in norme, paradigmi o storie esemplari, e la sua effettiva realtà quotidiana e privata, strutturalmente sottratta alla nostra conoscenza. Evoluzioni dell’amore antico È opinione assai diffusa che si possa operare una distinzione fra la concezione omerica dell’amore – per lo più intonata a una certa naturalezza, in buona parte spontanea e aproblematica – e la successiva concezione sviluppata dalla polis classica, e in particolare ad Atene, che vede un progressivo incremento dei meccanismi repressivi e normativi, volti a controllare e a disciplinare le manifestazioni dell’eros. Certo è che oggi nessuno può più sostenere l’idea che godette di una certa fortuna fra Otto e Novecento, e che opponeva in blocco l’amore pagano (libero, spontaneo e naturale) al moralismo e alla sessuofobia che avrebbe invece caratterizzato il cristianesimo. Immagini e concezioni ricorrenti Sin dalla grecità più arcaica, in ogni caso, la letteratura ha elaborato un sistema di metafore destinato a una lunghissima durata nell’immaginario occidentale: l’amore come ‘fuoco’, come ‘follia’, come ‘malattia’, come ‘rete’, ‘trappola’ o comunque dispositivo di ‘cattura’, e in generale come forma di sentimento dispotico, incontrollato e virtualmente pericoloso per il dominio di se stessi. È una concezione largamente diffusa presso i Greci, e poi presso i cristiani, quella che vede nella donna un soggetto particolarmente incline ai molteplici eccessi dell’amore (la sessualità incontrollata, la passionalità, il sentimentalismo); resterà per lo più limitata all’àmbito greco, invece, la sublimazione dell’amore omosessuale e in particolare pederotico – non a caso chiamato per antonomasia amor Graecus – spesso opposto per le sue caratteristiche di maggiore moralità e nobiltà all’amore eterosessuale: ricerche recenti, in ogni caso, dimostrano l’ampia diffusione in tutto il dominio indoeuropeo di pratiche pederotiche (relazioni omosessuali coinvolgenti giovani in età puberale o adolescenziale), caratterizzate da una forte valenza rituale e paideutica, né si può dimenticare, per converso, che sin dall’età classica i Greci espressero altresì atteggiamenti di forte condanna nei confronti dell’omosessualità: in particolare, benché appaia sconsigliabile ogni sorta di schematismo sociologico, è verosimile che l’omosessualità costituisse una pratica valorizzata (o uno status symbol) specialmente in seno all’aristocrazia, e diversamente giudicata – se non apertamente biasimata – in ceti più umili. Gli aspetti che possono essere considerati più diffusi e costanti, nella concezione greca dell’amore, sono i seguenti: 1) una generale tendenza a considerare l’eros come una realtà ambivalente, positiva se posta sotto il controllo di precisi meccanismi rituali (a cominciare dal matrimonio), negativa se espressa in tutta la sua violenza; di qui il timore e il rispetto dovuti ad Afrodite – tà aphrodísia, «le cose di Afrodite», comprendevano ogni aspetto dell’amore – e la sua frequente connessione con l’apáte (l’«inganno») e la thélxis (l’«incantamento» o la «fascinazione»), ma anche con una forma di díke («giustizia») che, specialmente in àmbito aristocratico, codificò come regola la necessità di una corrispondenza paritaria e quasi fatale tra i sentimenti dell’amante e i sentimenti dell’amato: sicché sia tradimento che mancata corresponsione potevano apparire come autentiche colpe; 2) l’attribuzione a Eros (divinizzato) di un potere assoluto e incontenibile, che in ampia parte della produzione letteraria – specialmente lirica e tragica, dall’arcaismo sino alla grecità tarda – pare talvolta superiore allo stesso potere degli dèi: una concezione che sul piano teologico e cosmologico ispirò teorie che ne fecero il primo e il più originario fra le divinità (così, in parte, già Esiodo). Il Simposio di Platone Un’articolata riflessione filosofica sull’amore è offerta dal Simposio di Platone, che per molti aspetti, attraverso le voci dei diversi partecipanti al dialogo, si può considerare una summa delle concezioni via via elaborate dai Greci e consegnate alla riflessione teorica successiva: il giovane Fedro istruisce un’apologia dell’Amore come massimo dio, sprone alla virtù, alla lealtà, alla tenacia, e massima causa della felicità umana; Pausania, da parte sua, distingue fermamente l’Amore celeste, sublime e spirituale – rivolto piuttosto ai maschi che alle femmine, e piuttosto alle anime che ai corpi – dall’Amore terrestre, volgare e carnale; il medico Erissimaco traduce tale opposizione in termini di salute e di malattia, anticipando così la vasta riflessione che, specialmente in età imperiale, tenterà di elaborare un’autentica ‘teoria igienica’ dell’amore e dei suoi eccessi; il commediografo Aristofane, con il celebre mito degli androgini originari, successivamente divisi da Zeus in maniera tale che ciascuna delle due metà fosse destinata a una perpetua e inesausta ricerca dell’altra; l’elogio di Eros offerto dal tragediografo Agatone, invece, ne sottolinea l’ansia per la bellezza, l’indole giovanile e aggraziata, la spontanea inclinazione all’arte e alla poesia; da ultimo Socrate, riferendosi a un discorso udito dalla sacerdotessa Diotima, fa di Amore un figlio di Póros (l’«Espediente») e di Penìa (la «Povertà»), perpetuo alternarsi di vuoto e di pienezza, di insicurezza e di possesso, atto a stimolare l’individuo – per la sua essenziale natura di ‘demone’ intermediario – all’incessante ricerca della bellezza, della verità e del bene. Conclusioni È indispensabile osservare come la tradizione greca abbia elaborato prospettive eterogenee e complesse circa la natura dell’amore, che rendono impossibile – e spesso ideologicamente faziosa – l’elevazione a regola di una sola concezione: dall’esaltazione di un modello repressivo o contenitivo, al riconoscimento della natura liberatoria dell’eros; da una concezione spesso asettica e puramente utilitaristica del matrimonio, all’elaborazione di figure paradigmatiche di coniugi amorosi e devoti (Alcesti e Admeto, Òrfeo ed Euridice, ecc.); dall’elogio dell’amore omosessuale alla sua aspra condanna, con simmetrica e inversa valutazione dell’amore eterosessuale; dall’amore come vizio all’amore come virtù e fomento di virtù, con le rispettive sopravvalutazioni degli aspetti sessuali e/o spirituali dell’eros. [Federico Condello] UN ABBRACCIO - anna
 
 
dolcementeme0
dolcementeme0 il 15/11/07 alle 19:51 via WEB
tu anna hai fatto cio che io non voglio mai fare....riportare testi a volte purtroppo incomprensibili x la massa come me... io dopo 5 righe ho smesso di leggere.... vorrei mi scrivessi un tuo semplice pensiero ,comprensibilee e discutibile ...ciò serve in un blog ...non servono lezioni di alta cultura, non tutti sono letterati o filosofi .... un abbraccio mia cara
 
   
anna126
anna126 il 16/11/07 alle 08:44 via WEB
Chiedo scusa...non volevo essere impertinente ....il mio umile pensiero è : ognuno vive il proprio amore come meglio lo concepisce....un abbraccio - anna p.s. scusami ancora
 
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Due amanti felici fanno un solo pane,
una sola goccia di luna nell'erba,
lascian camminando due ombre che s'uniscono,
lasciano un solo sole vuoto in un letto.
Di tutte le verità scelsero il giorno:
non s'uccisero con fili, ma con un aroma
e non spezzarono la pace né le parole.
E' la felicità una torre trasparente.
L'aria, il vino vanno coi due amanti,
gli regala la notte i suoi petali felici,
hanno diritto a tutti i garofani.
Due amanti felici non hanno fine né morte,
nascono e muoiono più volte vivendo,
hanno l'eternità della natura.

P.Neruda

Ha una solitudine lo spazio
Solitudine il mare
Solitudine la morte
Ma queste saranno compagnie
In confronto a quel punto più profondo
Segretezza polare,
Un'anima davanti a se stessa:
Infinità finita

Emily Dickinson



Esistono uomini che , pur avendo girato il mondo

non hanno mai visto nulla…

…mentre altri , rimanendo seduti sotto un albero ,

hanno visto tutto ciò che c’era da vedere…

 
 
 
 
 

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