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Sono uno scricciolo.
Mio padre mi ha lasciato lividi e ferite,molte delle quali sono ancora da guarire.
Sono uscita dal silenzio e nessuno mi ha creduto.Ho urlato e tutti sono tappati le orecchie.La verità fa paura.Mi sono attivata,nessuno ora può fermarmi.
Sono i lividi dell'anima che stentano ad assorbirsi,ma so che posso farcela,credo nello scricciolo.
Questo blog è per ognuna di voi,per chi è già uscita dal silenzio e per chi ancora non lo fa,questo blog è per me perchè in ognuna di voi io trovi la forza di combattere ancora.

 
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Onora il padre

Post n°16 pubblicato il 28 Aprile 2008 da Scricciolox

 

Adolescenti segregate: dopo Natascha, altro caso choc in Austria. Per 24 anni, una giovane donna è stata segregata in casa dal genitore che l'ha ripetutamente violentata rendendola madre di sette figli

 

 

Chi pensava, dopo la liberazione rocambolesca di Natascha Kampusch, di aver visto in opera la crudeltà umana oltre ogni immaginazione, deve purtroppo ricredersi, ora. Teatro della tragedia, di nuovo la civile, ordinata e pulita Austria, dove emerge un caso di violenza su una giovane donna che rasenta la pura follia.

Segregata in casa per 24 anni dal padreElisabeth Fritzl è stata violentata ripetutamente dal genitore, che l'ha resa madre per ben sette volte. L'incredibile vicenda di abusi familiari viene a galla quando una 19enne che risponde al nome di Kirstin Fritzl viene portata in coma all'ospedale dal padre/nonno Josef, 73enne. Kirstin, notevolmente deperita, viene spedita in terapia intensiva, mentre medici e forze dell'ordine indagano sui fatti, scoprendo che la giovane è appunto figlia - insieme con altri sei fratelli (uno dei quali morto da neonato e bruciato da Josef Fritzl) - di Elisabeth Fritzl, scomparsa dal 1984.

Non bastando al padre-dittatore la violenza con la quale ha soggiogato la figlia (e che continua da quando lei aveva 11 anni), il folle ha tenuto tutta la famiglia rinchiusa in uno scantinato blindato da una porta che si poteva aprire solo con un codice segreto, riducendoli i figli-nipoti (Elisabeth compresa) alla fame. «Sono dei vegetali - dice un poliziotto -, non hanno mai visto la luce e non sappiamo neppure se sanno parlare».

Elisabeth era stata drogata e rapita dal padre senza che la madre - che la credeva fuggita di casa, complice una falsa lettera di addio lasciata dalla giovane - si insospettisse di nulla. In realtà anche qui, come nel caso di Natascha, è tutto da definire il ruolo di possibile complicità della madre, con la quale sembra siano vissuti per qualche tempo i primi tre figli-nipoti di Elisabeth, che vanno a scuola e portano il cognome Fritzl. Gli orchi sono tra noi e nessuno li riconosce, nella moderna Europa, dove accadono fatti di incredibile e primitiva brutalità? A voi la parola. (Libero News)

 
 
 
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