Creato da losbeones il 17/02/2008

LosBeones

L'allegra compagnia dei beoni

 

 

12 gennaio 2009 – SUPER TUSCAN - Villa Braida di Mogliano Veneto (TV)

Post n°17 pubblicato il 13 Gennaio 2009 da losbeones

Molto interessante la degustazione organizzata dalla delegazione di Treviso presso Villa Braida di Mogliano Veneto relativa ai Super Tuscan a cui ho partecipato ieri sera.

Il Dr. Alessandro Alì, è arrivato direttamente da Greve in Chianti quale rappresentate dell’azienda "Tenuta del Cabreo".

La presentazione è iniziata con una panoramica relativa al mondo dei "Super Tuscan" nell’ambito della quale, il Dr. Alì ha sottolineato la volontà dei produttori di far emergere, tramite questi vini, il territorio, lanciando la sfida della coltivazione di vitigni non propriamente tipici dell’area toscana per vedere come si adattavano al trinomio: uomo-ambiente-vitigno. All’appello rispondono meravigliosamente da anni il Cabernet Sauvignon, sposato in modo egregio al vitigno chiantigiano per eccellenza, il Sangiovese, e lo Chardonnay. La scelta di questi vitigni è stata dettata sia dalla loro flessibilità che dalla disponibilità a livello vivaistico.

La degustazione si è articolata in due verticali una bianca e una rossa, considerando due annate per ciascun vino.

Per il vino Bianco sono state prese in esame le annate 2001 e 2006, per il vino rosso abbiamo degustato un 2006 ed un "maturo" 1996!

Cabreo "La Pietra" – Toscana IGT - 100% Chardonnay

Le colline sulle quali si coltiva questo vino, sono caratterizzate, dalla presenza di terreno galestroso che rende uniche molte zone viticole della Toscana. Il galestro è una roccia porosa che tende a sbriciolarsi se esposto alla luce e all’aria, tuttavia è poco penetrabile dall’acqua, il che causa rese per ettaro bassissime ma qualitativamente eccellenti.

L’annata 2006 è stata caratterizzata da un’estate calda e, dunque ha dato vita ad una maturazione regolare, nell’annata 2001, invece, si sono avute delle precipitazioni nella fase finale della maturazione che hanno portato ad un arricchimento del grappolo, senza subire danneggiamenti. Per entrambi si sono utilizzate delle barriques di rovere francese di tipo Allier, anche se per l’annata 2001 sono state considerate solo barrique di primo passaggio dalla tostatura intensa, laddove per il 2006 l’affinamento è avvenuto parzialmente anche in botte grande proprio per evitare una cessione troppo decisa di aromi terziari.

Cabreo "Il Borgo" Toscana IGT – Sangiovese e Cabernet Sauvignon (in percentuali diverse a seconda dell’annata)

La Degustazione dei vini rossi, è stata molto istruttiva perché sono emerse le caratteristiche principali dei singoli vitigni: Nella versione 2006 quelle del Cabernet Sauvignon (vivacità del colore, marcata acidità e tannicità), nell’annata 1996 quelle del Sangiovese: struttura ed equilibrio, tipiche di questo splendido vitigno che a distanza di 12 anni, lo rendono un vino ancora godibile ed abbinabile, laddove l’annata 2006 si presenta più da degustazione.

Sia nella valutazione visiva che gusto-olfattiva, l’annata 2006 si presentava ancora giovane: colore vivace con accattivanti riflessi violacei, abbastanza complesso al naso con sentori di frutta rossa non ancora matura, che negli anni sicuramente evolverà verso la complessità della frutta sottospirito, e delle confetture. Leggermente sbilanciato verso le durezze, com’è normale che sia per un vino in quest’epoca di consumo.

L’annata 1996 si presenta chiaramente più spenta nel colore, ma compiutamente delineata a livello gusto-olfattivo. Il tannino si è evoluto diventando setoso, il vino si presenta in piena maturazione ed ha terminato la sua fase evolutiva. All’olfatto, ritroviamo marcati sentori di fiori appassiti, e il frutto è evoluto verso sentori di ciliegia sotto spirito, anche la nota eterea è marcata e pungente.

Mary

 
 
 

Degustazione del 5 novembre 2008

Post n°16 pubblicato il 16 Novembre 2008 da losbeones
Foto di losbeones

Uno dei vini che abbiamo avuto il piacere di assaggiare e' stato il Bosco Eliceo, un vino romagnolo che vede la sua particolarità nella versione Fortana (o Uva d'oro), un vitigno a bacca rossa a piede franco. Nell'unica occasione che ho avuto il piacere di assaggiarlo, ricordo di aver trovato il fortana un bel vino rosso, vivace e sbarazzino nella sua briosità fermentativa, dal sapore vinoso e fruttato, adatto con la sua spiccata acidità ad accompagnare i cibi ferraresi tipicamente grassi: salumi, anguilla, ...

Questa DOC e' geograficamente posizionata nell'unica zona vinicola della provincia di Ferrara sulle dune sabbiose del Delta del Po fra i boschi di lecci, per questo i suoi vini sono definiti “vini di sabbia”, in un ambiente umido e salmastro, mitigato dalla vicinanza del mare.

Il vino della serata e' stato invece un Bosco Eliceo Spumante metodo classico Corte Madonnia Brut a base di Sauvignon, visivamente non ha dato segni di eleganza con una effervescenza grossolana, persistente e abbastanza numerosa. Al gusto invece ha immediatamente messo in evidenza una mineralità e una intrinseca fragranza, con sensazioni di agrumato (buccie di limone, citrina) e di banana verde (vegetale). Un vino fuori dagli schemi che si è meritato un 74.

Un altro vino che abbiamo avuto l'onore di mescere e' stato lo spagnolo Rioja Faustino Tinto Riserva 2001 DOCa con i suoi 13 gradi alcolici, vitigno tempranillo (il piu' famoso di questa regione, ricco di tannini e con un grande potere di invecchiamento). Colore rubino con riflessi granati, limpido e consistente, al naso profumi di pelo d'animale, legno (ricordo che la Rioja durante la filossera e' stata insediata dai vignaioli francesi che hanno trovato in questa regione l'habitat ideale, qui hanno introdotto l'uso delle barrique, poi usata fin troppo dagli spagnoli quando, dopo la scoperta del portaiinesto americano, i francesi sono tornati nelle loro terre natie), pepe, liquirizia, etereo e speziato, quindi complesso. Al gusto un tannino equilbrato, abbastanza fresco e caldo. Voto 82.

Stefano


 
 
 

Valdostani - Ultima Parte del 28 ottobre 2008

Post n°15 pubblicato il 01 Novembre 2008 da losbeones
Foto di losbeones

Dopo una lunga pausa ci siamo trovati nuovamente a sbevucchiare le scorte di valdostani e qualche altra bozza portata per l'occasione. Sui valdostani posso solo dire che e' stata una catastrofe, se vi posso consigliare fate attenzione ad acquistare vini su ebay.
Il primo ad essere assaggiato e' stato un Valle d'Aoste Nus Superior 2005, al naso emanava un che di muffa, al gusto acidulo, sapido e allappante; un peccato perche' se non avesse sofferto dei problemi presentati da tutti i vini acquistati su ebay sarebbe stato un buon prodotto. Altro valdostano Donnas 2004 di color scarico tipico del vitigno (nebbiolo) altra puzza di muffa e palesemente decrepito, anche questo vino e' risultato tannico e sapido con sentori di frutti rossi macerati. Altro disastro un Muller Thurgau passito 2004 Botton d'Or che in bocca dava l'unica sensazione di acqua mielosa, insipido e imbevibile.
Altro vino indecente un Romeno Murfatlar Pivinita de Air 2005 Merlot sec dove nella retro etichetta riportava qualita' sublimi e la parola "France". Il risultato un abominio imbevibile, utilizzabile al massimo come stura lavandini, puzza di fragole, balsamico, corto abbastanza consistente.
Dopo questi residui valdostani e l'esperimento Rumeno, abbiamo provato a degustare un Umbro IGT del 2006 offertoci da Marco (ormai turco d'adozione ;-)), alla vista si presentava di un rosso rubino carico e abbastanza consistente, al naso pero' non ha convinto una leggera puzza. Al gusto tannico, corto, poco morbido, sapido (amaro in bocca), sapore di frutta rossa sfatta, complessivamente decrepito. Corte Madonnina vigna vecchia 2000 (fortana su piede franco e l'alloctono merlot), rosso rubino, abbastanza consistente, al naso un balsamico invadente che copriva una leggera puzzetta forse dovuta agli anni di invecchiamento. Profumo di purpurie di fiori rossi secchi, al gusto si sentiva il richiamo del balsamico, della tannicita' ancora evidente e delle note sapide, dove il merlot ne ammorbidiva il gusto. Personalmente il vino andava bevuto in questo stato evolutivo, eviterei di farlo invecchiare ulteriormente per non far caderne l'acidita' ormai al limite, prima di berlo andrebbe decantato per almeno mezz'ora.
Finalmente un ottimo Raboso passito Rebecca del 2002 di 15 gradi alcolici, di colore rosso rubino bello carico impenetrabile, profumo di marasche sotto spirito, personalmente ho avverito il richiamo dei sugoli per chi se li ricorda, note balsamiche e more di sottobosco. Fresco, tannico, morbido, irruento con note balsamiche. Un vino armonioso e ben equilibrato, il migliore della serata insieme al fortana.

Stefano

 
 
 

Cantine aperte 2008

Post n°14 pubblicato il 26 Maggio 2008 da losbeones
Foto di losbeones

Nonostante la sola mattinata a mia disposizione, quest'anno ho voluto comunque visitare alcuni dei produttori che hanno deciso di partecipare a cantine aperte.
Purtroppo nel poco tempo disponibile sono riuscito a visitarne solamente tre, anzi due, perche' la cantina Masi nonostante fosse presente tra le poche cantine affiliate consentiva la visita solamente su prenotazione. Quindi il sottoscritto e una dozzina di altre persone arrivate sul posto hanno dovuto con rammarico girare i tacchi e andarsene via.


La prima cantina che ho avuto il piacere di visitare e' stata Villa Bella di Cavaion Veronese. Una volta arrivato mi e' stato chiesto se volevo unirmi a un gruppetto che stava iniziando una giretto turistico della durata di mezz'ora circa, purtroppo per motivi di tempo ho dovuto rinunciarvi promettendomi comunque di tornarci con calma.
Il primo vino assaggiato e' stato un Lugana 2007 (interregionale veneto-lombardia) prodotto con vitigni di San Martino della Battaglia. Al naso si avvertivano i tipici decisi sentori fruttati e floreali, profumi ancor piu' evidenti per via di una breve criomacerazione. Ultimamente ho avuto modo di assaggiare diversi lugana trovandoli il piu' delle volte esageratamente profumati e gustosi tanto da renderli odiosi dopo qualche bicchiere. Decisamente piu' interessante il Bianco Cordevigo, ottenuto con 80% di garganega e una parte di sauvignon blanc: fine, fruttato, floreale, fresco, delicato, piacevole. A mio parere il miglior prodotto dell cantina (prezzo permettendo). Rose' spumante metodo Martinotti con ben 4 mesi e mezzo di affinamento, prodotto da uve tipiche del bardolino (corvina, molinara e rondinella), ovviamente vendemmia anticipata che ha tra l'altro contribuito al colore scarico. Durante la lunga fermentazione in autoclave ha perso parte del fruttato a scapito del fragrante tipico di un metodo classico. Cio' nonostante ben lontano da un metodo champenoise, anche se rimane un prodotto curioso per l'azzardo, chi volesse provarlo...
Bardolino classico 2006 un po' tannico, per il resto il tipico bardolino della zona. Infine il Rosso Cordevigo a base di vitigni alloctoni: cabernet sauvignon e merlot. Nonostante le ricercate tecniche di affinamento mi e' sembrato ancora troppo acidulo, tannico e un po' chiuso (puzzetta?). Sarebbe stato curioso assaggiarne uno di qualche anno piu' vecchio per capire se un ulteriore affinamento avrebbe potuto arrotondare l'evidente spigolosita'.


Per finire ho fatto visita a Boscaini di San Ambrogio di Valpolicella, cantina alla mano dove i proprietari molto cordiali hanno saputo intrattenermi con i racconti delle loro vigne e del loro nonno. Il primo assaggio e' stato un bianco con il 95% di garganega, piacevole adatto a tutto pasto e dal prezzo contenuto.
Un 'giovane' Amarone 2003 che ho trovato un po' troppo spigoloso e tannico, aspettiamo ancora un paio d'anni prima di riassaggiarlo.
Un passito IGT prodotto con vitigni garganega, trebbiano toscano e 'castelli romani' (cesanese?). I grappoli una volta fatti disidratare appassendoli su graticci, come per il metodo di produzione del recioto, sono stati vinificati e messi per un breve periodo in una barrique gia' utilizzata. Il vino mi e' parso al gusto troppo morbido per la mancanza di una adeguata spalla acida, sembrava di mangiare una caramella. L'ultimo vino e' stato un classico recioto della valpolicella gia' piu' interessante.

Ritengo cantine aperte un'iniziativa lodevole, piu' di tante blasonate manifestazioni, perche' permette agli amanti del buon e salubre vino un contatto diretto con le persone che il vino lo fanno. In poche parole quelle cantine che si tramandano di generazione la genuinita' di un buon 'goto de vin' e non di chiacchiere che mirano a piazzare un qualsivoglia prodotto sul mercato. Lodevoli anche i paesaggi, verdereggianti colline circondano i casolari tanto da far venir voglia di fermarsi qualche minuto a contemplare l'ondulante tappeto di vigne accompagnando il catartico momento con un buon bicchiere di vino.

Stefano

 
 
 

Valdostani - Parte 2 del 15 maggio 2008

Post n°13 pubblicato il 20 Maggio 2008 da losbeones
Foto di losbeones

Rieccoci al consueto incontro dopo mesi di astinenza, questa volta gli assaggi sono stati:

Chambave Muscat 2006 "la grotta di vigneron", al naso franchezza piu' che evidente con la tipica aromaticita' del vitigno moscato, per Martino si sentiva la nocciola. Secco, sapido, corto, con note di moscato anche al gusto. Il vino non ha particolarmente colpito per la sua piattezza e per questo si e' meritato uno scarso 70/100.

Gamay 2005 sempre di "la grotta di vigneron", prodotto con il vitigno alla base dei boujoule francesi. Ruotando il bicchiere si e' subito notata la presenza di glicerina e di un discreto grado alcolico, poi andando a vedere l'etichetta c'erano infatti 13 gradi di alcol. Al naso, che non ha coinvolto i presenti, si avvertivano pochi vaghi profumi con una predominanza della nota alcolica. Al gusto, piatto con un vago retrogusto amarognolo.

Arnad Montjovet Superiore 2005 "Boen", profumo interessante di frutta rossa, ribes e lamponi dolci. Per finire un Recioto artigianale a base di garganega portato da Stefania, prodotto con lieviti indigeni e privo di solfiti, prodotto interessante che ha saputo valorizzare la tipicita' del vitigno!

Ci e' venuta l'idea di organizzare una cena abbinando vino e cibo come se fossimo dei sommelier di un ristorante.

Stefano

 
 
 
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