Creato da maba14 il 25/05/2010
In ricordo di Luigi Piacenza
 

 

Pensiero di Anna

Post n°6 pubblicato il 04 Giugno 2010 da maba14

...justo el viernes he empezado a producir los sonidos de los instrumentos y me llegaron muchos recuerdos. De inmediato aparecieron aqui las personas, a los cuales tenia suerte conocer y que me ensenaron tantas cosas. Se me recordo Luigi, que - con un entusiasmo tan caracteristico para El - dibujaba la histora de la vida de una caña brava. Y despues cuando con gran concentraciòn, escrupulosamente y delicadamente desarmaba las hojitas de coca dobladas. Me ha llegado tambien una vision del pasado de Luigi, que con pasos energicos venia para annunciar nuevos hallazgos.

Su gran interes a la musica, Su corazon abierto y una gana verdadera de ayudar a todos alrededor con los sonidos llegan estas cosas... los sonidos nos facilitan recordar tambien todas emociones y excitaciones, todo lo que es tan dificil o aun imposible explicar con palabras...

La memoria es lo que lo debemos a Luigi. Ojala, que el libro saldra lindo para ser una buena muestra de gran valor del trabajo de El.

Desde hoy dia no sera facil escuchar los sonidos Nazca...

Anna Gruszczynska

 
 
 

Il ricordo di Andrea

Post n°5 pubblicato il 04 Giugno 2010 da maba14

...noi tutti ne sentiamo la mancanza, speriamo che nell' Orto Botanico in cui si trova egli trovi la pianta dell'Eternità.

Andrea Drusini

 
 
 

L'ultima pubblicazione di Gigi

Post n°4 pubblicato il 04 Giugno 2010 da maba14

dedica

 
 
 

Un caro ricordo...

Post n°1 pubblicato il 28 Maggio 2010 da maba14

 

Luigi Piacenza, archeologo e botanico, studioso di civiltà precolombiane. Di lui sanno le persone che ebbero la fortuna di conoscerlo e i circoli scientifici che lo onorarono per la sua competenza e austerità di sapere.
Legato alla civiltà «Nazca», una delle più fiorenti sviluppate in Perù  dal sec. I al VI d. C. (1400-800 anni prima di Colombo). Egli operò con l’equipe del prof. Giuseppe Orefice negli scavi di Cahuachi, che significa «luogo dove vivono i vedenti», centro cerimoniale della civiltà Nazca, di cui fece conoscere la flora e i resti vegetali presenti nelle strutture del «Centro cerimoniale» di quella civiltà. In medio oriente agli antipodi del mondo nel frattempo sorgeva il Cristianesimo. Lavorò in Messico e all’Isola di Pasqua, lasciando ovunque il segno e il risultato dei suoi lavori di classificazione dei reperti vegetali.
Il prof. Luigi Piacenza portò Genova nel mondo della scienza e della ricerca attraverso la solidità della sua sapienza e la dignità della sua riservata grandezza senza chiedere mai in cambio qualcosa. Visse scavando, catalogando e datando le civiltà precolombiane, a cui, in compagnia della moglie Maria Grazia, ha dedicato il meglio di sé e del suo sconfinato sapere. Ha studiato la flora delle Americhe come nessun altro e questa breve memoria vuole essere un debito di riconoscenza che si leva dalla sua città e dal cuore delle persone che lo hanno conosciuto e amano la cultura e la scienza per onorare un uomo che da Genova meriterebbe ben più di un semplice ricordo su un quotidiano.
Attraverso gli scavi e lo studio, Luigi Piacenza ha saputo portare in vita civiltà viventi che noi ci ostiniamo stupidamente a definire «morte», perché i suoi studi hanno svelato i segreti nascosti di una civiltà precolombiana, ricostruendone la dieta, l’habitat, i rituali  e anche il senso, la portata e la profondità di tutto questo.
Uomo umile, lavorò sempre per amore della scienza e mai per vanagloria e così morì stroncato non dal caldissimo sole precolombiano o dalle grotte e dai cunicoli che esplorava, ma da un male inesorabile che ne minò la fibra e la forza.  Penso che la sua vita sia stata la parola migliore che egli abbia detto e ciò che lascia potrà essere utilizzato da altri perché il nostro mondo possa  crescere nella conoscenza della nostra storia che è grande come l’umanità intera. Nessun rimpianto, solo la certezza che sono le persone come Luigi Piacenza a reggere le sorti del mondo: senza grida, senza lamenti, senza palcoscenico lavorano in profondità, a quelle dimensioni dove solo le persone vere sanno stare perché non si sentono onnipotenti, ma parte di un tutto e umili servi della scienza.
Uomo sapiente seppe fare dello studio e della ricerca il senso della sua vita, insegnandoci che l’archeologia non è solo scienza del passato che porta alla luce vite e mondi nascosti, attraverso oggetti di uso comune, ma anche un metodo per leggere la nostra vita che si fonda su tre pilastri: scavare, catalogare e datare. Tre attività che ognuno di noi dovrebbe realizzare contemporaneamente per vivere una vita armonica e completa. Luigi Piacenza, archeologo e botanico, umile come sempre, anche in silenzio ci dice che l’archeologia è sì una scienza, ma anche un simbolo  e un mistero: simbolo dell’animo umano assetato di conoscenza e mistero di storia che emerge dagli abissi della vita.
Un raro esempio di gigante nel cuore del deserto della vanità.

 

 
 
 
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Onorificenza colibrì

declaracion

 

Biografia

Luigi Piacenza nasce a Bussolengo (Verona) nell'anno 1935, primo di cinque fratelli con la sorella gemella. Il padre Vittorio era fattore agricolo (castaldo) di una importante famiglia locale. La madre Rosa Rizzini proveniva da una famiglia signorile, proprietaria terriera.

Luigi ha sempre dimostrato uno spirito vivace e di avventura, tantochè dopo gli studi superiori, si arruola volontariamente in marina, dove può conseguire studi sull'elettronica, specializzandosi nel settore radar e tecnico audiovisivo.

In seguito ad un viaggio in Asia col fratello Erminio, esperto di mineralogia, cresce il suo interesse per lo studio di antiche civiltà, interesse che lo ha accompagnato per il resto della vita.

Negli anni Sessanta si trasferisce a Genova, dove inizia a frequentare il Museo Americanistico "Federico Lunardi", specializzato nello studio di civiltà sudamericane e il cui direttore Prof. Ernesto Lunardi era anche editore della rivista "Terra Ameriga". 

In occasione di un congresso avviene l'incontro tra Luigi e Giuseppe Orefici, archeologo e direttore del CISRAP di Brescia, impegnato in una campagna di scavi in Perù.

Senza dubbio il primo lavoro di Luigi riguardante la Quínoa (alimento vegetale andino), deve avere interessato positivamente il Professor Orefici che lo invitò al campo, proponendogli uno studio dei resti botanici emergenti dagli scavi. Questo fu l'inizio di una collaborazione scientifica che si trasformò poi in una profonda amicizia.

 

BIBLIOGRAFIA GENERALE

"La Quinoa nel mondo andino" (Chenopodium Quinoa, Wild), in "Archeologia, Scienza e Società nell'America Precolombiana", Atti del Convegno Nazionale, 143-152, 15-17 Novembre 1985, Biella - Italia

"I resti botanici del centro cerimoniale di Cahuachi.", Archeologia, Scienza e Società nell'America Precolombiana, Atti del Convegno Internazionale, 41-51, Centro Italiano Studi e Ricerche Archeologiche Precolombiane, Brescia 1998

"Le piante americane", in La Riscoperta dell'America, ed. Marietti Genova 1989
"Pseudocereali andini" in: 1492-1992 - Animali e piante dalle Americhe all'Europa, ed. Sagep - Genova 1991

"La vegetazione dell'Isola di Pasqua e le sue modifiche nel tempo", in "Rapa-Nui" a cura di Giancarlo Ligabue e Giuseppe Orefici, ed. Erizzo - Venezia 1994

"Evidenze archeologiche di alcuni prodotti agricoli del Nuovo Mondo introdotti in Europa", in Piante americane in Valle Scrivia - Estratto dagli Atti dell'Accademia Ligure di Scienze e Lettere, 155-162 Serie V, LI - Genova 1994

"La produzione delle fibre vegetali nell'Isola di Pasqua", in La Terra dei Moai, ed. Erizzo - Venezia 1995

"Los restos botànicos de la Cueva del Lazo, Ocozocoautla - Chiapas", in Investigaciòn, Revista ICACH 1,5 :25-38 ED. UNICACH Tuxtla Gutièrrez - Mèxico 2000

"I resti botanici del sito archeologico di Cahuachi (Nazca, Perù)", in Informatore Botanico Italiano, 33 (1), 51-55, Società Botanica Italiana (Gruppo di Lavoro per la Botanica Tropicale), Firenze 2001

"Analisi delle proteine di riserva estratte da semi antichi peruviani", in Informatore Botanico Italiano, 33 (1) 56-59, Società Botanica Italiana, M. Durante, L. Piacenza, P. Bruschi e R. Bernardi, Firenze 2001

"Evidencias Botànicas en Asentamientos Nasca", in Boletìn del Museo de Arqueologìa y Antropologìa, vol. 5, n.1: 3-13, ISSN 1680- 4236 Universidad Nacional Mayor de San Marcos, Lima - Perù 2002

"Las Ofrendas de vegetales en el centro ceremonial de Cahuachi", in Il Sacro e il paesaggio nell'America Indigena, Domenici, D. Orsini, C. Venturoli, L.Piacenza S.I, 14:309-317, CLUEB Bologna 2003

"Las plantas en las ofrendas funeraria Chiribaya", in Congreso de Americanistas en Perugia - Maggio 2003

"Tradiciones gastronòmicas en diferentes Culturas precolombinas del sur peruano", Quaderni di Thule. Rivista italiana di studi americanistica, IV, 47-52, Argo Editrice - 2004

"Las plantas en las ofrendas funeraria Chiribaya", Quaderni di Thule. Rivista italiana di studi americanistica, III-1, 237-244, Argo Editrice 2005

"Flores y floristas en la sociedad Azteca", in Quaderni di Thule, Atti del XXVII Convegno Internazionale di Americanistica - Argo Editrice, Perugia 2005

"Flores y floristas en la sociedad Azteca", in Institute for Latin American Studies, R.A.S. Moscow M-35, pubblicato nella rivista "Latinskaya Amerika" ("America latina", N°1), 69-76, Mosca 2006

 

Nascite al campo

cuccioli

sono i figli di Muchachita, nota ladra di frittelle...

adobe paniniformi

adobe paniforme

 

Cahuachi

 

Colibrì a Nasca - foto di Luigi Piacenza

colibrì

 

Area personale

 

FACEBOOK

 
 

Tutto è pronto: la valigia,

le camicie, le mappe, la fatua speranza.

 

Mi spolvero le palpebre.

Ho messo all'occhiello

la rosa dei venti.

 

Tutto è pronto: il mare, l'atlante, l'aria.

Mi manca solo il quando, il dove,

un diario di bordo, le carte

di navigazione, venti a favore,

il coraggio e qualcuno che mi ami

come non so amarmi io.

La nave che non c'è, le mani attonite,

lo sguardo intento, le imboscate,

il filo ombelicale dell'orizzonte

che sottolinea questi versi sospesi...

 

Tutto è pronto. Sul serio.

Invano.

J.V.Piqueras


 

Progetti e partecipazioni

  • Proyecto Nasca (inizio 1982-conclusione prevista 2011)

Studi delle offerte e costituzione della prima grande vetrina botanica del Museo Nasca.

  • Programa Contisuyo (inizio 1997) Costa sud del Perù, lungo il Rio Osmore

Esame delle numerose tombe e corredi funerari del gruppo etnico denominato Chiribaya. Collaborazione presso il Centro Mallqui diretto dalla Dott.ssa Sonia Guillén. Costituzione vetrine botaniche Museo dell’Algarrobal.

Centro Studi e Ricerche Ligabue di Venezia, in collaborazione con l’Università del Cile, il Museo Sebastiano Englert e il Centro Studi e Ricerche Arch. Precolombiane, il Dott. Orefici ha organizzato tre missioni consecutive a Rapa Nui, a cui Luigi Piacenza ha partecipato in numero di due.

  • Proyecto Archeologico La Venta (1997) - Direttore Dott. Orefici - Prof. archeologo Thomas Lee - team speleologico "La Venta"

Esame caverne del profondo canyon del Rio Laventa, circa 80 Km a ovest di Tuxtla Gutierrez Chapas – Messico, in particolare vengono studiati i resti botanici de la cueva del Lazo.

 

flauto

 

sulla strada

 

Nasca

 

Merida

 

Incontro

Gigi "abborda" un contadino con una zappa molto antica, la "Chaquitaklla"

 

piramidi

 

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