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Messaggi di Settembre 2014
C'era una volta la Mulino Bianco che pubblicizzava i suoi prodotti con spot che avevano come protagonista un'allegra e perfetta famigliola (non per niente si prende spunto da tale immagine quando si vuole descrivere la famiglia ideale) intenta a sgranocchiare ogni bendidio unita attorno al desco. In seguito i pubblicitari si sono accorti che tale entità esisteva solo nei sogni del più inguaribile degli ottimisti, ed allora a pubblicizzare i prodotti del Mulino è arrivato l'esodato Antonio Banderas che, abbandonati i set cinematografici, si è lanciato in improbabili monologhi in cui, a turno, gli facevano da spalla la gallina Rosita e una contadinotta dalle belle schiocche rosse.
Da un paio di mesi a questa parte il Mulino più famoso del mondo ha deciso di lanciare sul mercato un nuovo prodotto: Il BISCOTTONE (giuro che esiste, non me lo sono inventato io)
Ora: capisco che ormai avete raschiato il fondo del barile e quindi inventarsi un nome "efficace" come gli altri (Abbracci, Batticuore, Campagnole ecc) risulti difficile...ma chiamare un biscotto "Biscottone", converrete con me, presta il fianco a più di un' interpretazione maliziosa.
Come se non bastasse già il nome, anche lo spot è un concentrato di doppi sensi (potete guardarlo nel video sottostante, dura 30 secondi)
Ma analizziamolo, questo video porno-soft..ehm, spot.
La scena si apre con una voce fuori campo di una tizia che guarda la foto di Banderas da piccolo: nel frattempo il nostro eroe impasta e rimembra i vecchi tempi in cui, a suo dire, "i biscotti erano grandi grandi" (testuali parole). Invece della solita contadinotta con le schiocche rosse, la protagonista dello spot è stavolta una giovine ed avvenente donna che, ad un certo punto, vuole giustamente tastare la consistenza del biscottone ed inizia a inzupparlo nel latte dicendo "mmm....vediamo un po'...". Segue una scena in cui la tizia, sotto lo sguardo ammiccante di Banderas, inzuppa più volte il suddetto biscotto in una tazza di latte mimando chiaramente l'atto sessuale ed in seguito se lo infila in bocca mugugnando e dicendo: "mmm...è davvero...davvero...". Al che Banderas suggerisce la parola mancante dicendo: "inzupposo?" e lei scoppia a ridere ripetendo la parola "inzupposo". Eccierto, quale donna non riderebbe di fronte a un biscottone grosso e inzupposo offertole da Banderas? boccaccia mia statte zitta che è meglio.
Sarò io malpensante (questo senza dubbio, ma tutti i commenti sotto il video confermano la mia impressione), ma a sta pubblicità manca solo una frase finale in cui lui dice "A bella de zio, viè qua sui sacchi de farina che il biscottone te lo faccio assaggiare tutte le volte che vuoi" con la gallina Rosita che rimane traumatizzata da tanta e tale promiscuità e non produrrà mai più uova (e quindi addio alle macine). Eccheccassio. Ora però, per par condicio, la Mulino Bianco dovrà lanciare sul mercato un prodotto da forno che faccia allusione all'altra metà del cielo: che so...una cosa tipo...le ciaccarelle! (cliccate qui per maggiori informazioni)
Son pronto a scommettere che avrebbero enorme successo. Si si... (consiglio anche la visione della parodia di Crozza nel video qui sotto, grandioso come al solito)
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Si, lo so che avevo promesso di non sparire di nuovo, ma ho avuto parecchie cose da fare in queste due settimane d'assenza: ad esempio andare a Milano a fare un colloquio di lavoro. Anche se in questa città non c'ero mai stato non ho avuto grosse difficoltà ad adattarmi, dato che provengo da una realtà incasinata quasi alla stessa maniera, quindi non ho avuto problemi di ambientamento stile Totò e Peppino ne "Totò Peppino e la malafemmina". Però un paio di cose ai milanesi gliele vorrei domandare:
1)Che cassio avete sempre da correre? sempre di fretta andate, pure sulle scale mobili. E se trovate la vecchietta col carrello della spesa, che fate? le passate sopra? Che ci dovete fare coi 10 secondi che guadagnate, vi cambiano la vita? calma, che non ci vuole niente a svegliarsi sotto un cipresso...
2)Perchè devo pagare ogni giorno 4 euro di tassa di soggiorno (oltre al prezzo dell'albergo)? manco stessi a Miami. Che poi è proprio il concetto di tassa di soggiorno che mi sta sulle palle: essendo italiano (anzi, ormai europeo) dovrei poter circolare su tutto il territorio senza vincoli o discriminazioni.
Però una cosa positiva questo viaggio l'ha portata: ho imparato a fare il nodo alla cravatta. Per forza. Dite ad uno che ha messo una cravatta una sola volta in vita sua (al matrimonio di mia sorella perchè ero il testimone: alla mia laurea mica l'avevo) che l'indomani (il colloquio era articolato su più giorni) deve presentarsi obbligatoriamente con la cravatta per la seconda parte dell' "audizione" (l'azienda multi-multi-multinazionale per la quale ho fatto il colloquio ci tiene molto alla forma) e gli fate venire le convulsioni. Quindi, nell'ordine, ho dovuto:
a)cercare un centro commerciale ignorando totalmente la topografia della città
b)comprare una cravatta
c)imparare a fare il nodo
Per i primi due punti, tutto sommato me la sono cavata. Il terzo è stata una tragedia. Immaginate un tizio che a mezzanotte del giorno precedente il colloquio si trova in piedi nel bagno 1 metro per 2 di un hotel in cui faceva un caldo boia e non c'erano finestrini (era l'unico hotel disponibile in zona, il mondo era tutto a Milano in quei giorni), che indossa sotto la maglia del pigiama e sopra la giacca con cui il giorno dopo avrebbe fatto il colloquio (una sciccheria, la settimana della moda me fa 'na pippa) che con un occhio guarda un video su youtube che insegna come si fa 'sto stracacchio di nodo (sia santificato l'uomo che lo ha pubblicato) ed un altro guarda i suoi gesti nello specchio per capire se sta facendo bene; condite tutto con una sequela di bestemmie che manco il Mosconi dei tempi d'oro, e otterrete un' immagine del sottoscritto qualche giorno fa.
Come sia andata o meno, c'è però un dato che mi spinge a riflettere sui segni del destino: in giacca e cravatta per 2 giorni (record personale) non ho ottenuto nulla. Tornato a Napoli esco con gli amici indossando jeans, maglietta e cappellino con la visiera. Mentre ero fermo fuori uno chalet per un pasto veloce con un panino in una mano e una birra nell'altra, nel giro di cinque minuti si sono avvicinate tre persone e mi hanno dato dei soldi. Alla mia richiesta del perchè del loro gesto mi hanno risposto: "scusa, pensavo fossi il parcheggiatore...". Ora so che ho un futuro assicurato...
Aggiornamento del 26/9: che poi uno ci scherza su, ma quello del parcheggiatore è un vero mestiere. I siti di ricerca di lavoro online permettono di sceglierlo tra le figure professionali ricercate. Date un occhio qui...
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(Nino D'Angelo - Senza giacca e cravatta)
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Un dì, s’io non andrò sempre fuggendo
di strada in strada, me vedrai seduto
su lo tuo cofano, o amica mia, membrando
il color de’ tuoi gentili anni caduto.
Lo Padre or sol suo dì tardo traendo
parla di te col tuo libretto,
ma io deluse a te le palme tendo
e se da lunge i tuoi finestrin saluto.
Sento gli avversi fumi, e le secrete
curve che al viver tuo furon tempesta,
e prego anch’io nel tuo scasso quïete.
Questo di tanta speme oggi mi resta!
Rottamatorie genti,le portiere sue rendete
allora al petto della mia alma mesta
Tranquilli, non è morto nessuno: solo stamattina sono venuti a ritirare quella che per 7 anni è stata la mia auto (e che per altri 9 è stata comunque auto di famiglia, per un totale di ben 16), e quindi mi è scappata un po' di tristezza. Lo so perfettamente che è solo un oggetto, però mi ci ero affezionato.
Era "tosta" come il padrone l'automobile: insieme siamo sopravvissuti a 2 incidenti abbastanza gravi (roba che in entrambi i casi quando la portai al carrozziere si è meravigliato del fatto che io fossi intero, considerando i danni che la macchina aveva riportato), insieme siamo andati in tanti posti e da persone speciali (ma anche da molte teste di cazzo) , ed era lei che mi accompagnava a lavoro la notte quando andavo a suonare. Certo, era un casino parcheggiarla perchè era eccessivamente grande (e qui di posti per pacheggiare non è che ce ne siano in abbondanza e di grandezza adatta) ed ormai "beveva" come il peggiore degli alcolizzati, oltre al fatto che gli acciacchi dell'età si facevano parecchio sentire; ma quando ieri l'ho accesa per farle fare l'ultimo giro d'onore nel mio parco il rombo era quello di sempre.
Addio amica di mille avventure...
(queste 2 immagini dell'esterno della macchina sono prelevate da internet, la mia era blue scuro; questa sotto è invece l'interno della mia)
(Gary Numan - Cars)
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Hola popolo dei blog, come si va? siete in crisi perchè l'estate sta finendo e un anno se ne va, sto diventando grande e lo sai che non mi va? siete nella vostra vasca da bagno come in questo vecchio spot della costa (clic) a piangere (però a pensarci bene, nell'era post-Schettino la gente piange prima di salire su una nave Costa) perchè dopo essere tornati dalla crociera non riuscite a riadattarvi alla routine quotidiana? cazzi vostri! No, dai, scherzo: so che siete stressati perchè è stata un'estate atipica metereologicamente parlando (ma vi dirò la verità: a me è andata bene così, la mia pressione ha sentitamente ringraziato) e l'unica settimana di ferie che avevate l'avete trascorsa più sotto l'ombrello che sotto l'ombrellone. C'est la vie amici miei, ma a quanto ho avuto modo di vedere avete trovato lo stesso qualche stronzata da fare per svagare la mente.
E' stata infatti l'estate dei selfie (dio che odio 'sta parola: autoscatto faceva tanto cagare?): hanno inventato pure il supporto per smartphone con bluetooth per facilitarvi nell'impresa...
nel cesso vi deve cadere il telefono se usate 'sta roba, così imparate a scattare foto in ogni secondo. Anche se purtroppo la fotocronaca della propria vita stile "tutti i cazzi minuto per minuto" è ormai la prassi: ho avuto la sfiga di andare a cena in un agriturismo con la mia combriccola durante queste vacanze e la ragazza di un mio amico ha fatto la foto a qualsiasi portata e a ogni commensale in qualsivoglia posa. Ma magna e non rompere le palle...
E' stata l'estate dell' ice bucket challenge, in soldoni una sfida in cui ci si deve buttare un secchio d'acqua gelata in testa per promuovere le donazioni in favore della ricerca sulla SLA (clicca qui per sapere cos'è prima di congelare il tuo unico neurone bombardandolo con cubetti di ghiaccio) e si nominano altre persone affinchè facciano lo stesso. Lodevolissimo l'intento, per carità...ma fare una donazione in silenzio e basta è tanto "out"? ah, già: non potete farvi il selfie mentre lo fate...
E' stata, almeno per me, un' estate in cui ho tentato di stare "senza penzier" (a proposito: vi comunico ufficialmente che sono entrato nel trip di "gomorra - la serie" quindi da oggi, quando andate al bar e vedete un cretino con un bicchiere in mano che esclama "biv, aggia capì si me pozz fidà e te", quello sono io), che quelli, da adesso (settembre) in poi, saranno in abbondanza, quindi per un po' ho cercato di mettere il cervello a riposo. Spero di esserci riuscito.
Comunque sia, è l'ora di ricominciare: buon anno a tutti (perchè chi mi legge da un po' sa che per me l'inizio dell'anno è adesso e non a gennaio), per quanto mi riguarda cercherò di postare più spesso...state senza penzier!
"e mi domando che sarà
quando il tempo passerà
voltandomi vedrò lo sfondo
della strada scomparire da lontano
e le abitudini che qua sono diverse
dal posto in cui sono nato
dove respiro aria di mare
aspiro ad arginare questa negatività
fino ad arrivare lassù
sulla punta di una vetta
sventolando una bandiera
con la faccia di una iena estrema
e non lo so se poi tornerò
sui miei passi brò
al massimo è un classico
che chi ritorna indietro
lo fa senza rimorso
quindi se c’è un muro ci si passa attraverso
camminando sulla sabbia a piedi nudi
e sentire sotto l’acqua l’effetto che fa
e poi cantare respirando aria di mare
e poi andare a far l’amore fino a quando ti pare
Ma che sarà?
quando il tempo cambierà
chissà cosa farai?
quando tutto questo passerà
e passerà
passerà
e passerà..."
(Clementino feat TheRivati - Senza pensieri)
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