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Messaggi di Giugno 2017

VINCITORI E VINTI

Post n°398 pubblicato il 12 Giugno 2017 da eliogente
Foto di eliogente

Abbiamo il nuovo sindaco di Luni. Era prevedibile che una coalizione ad ampio raggio come quella messa in piedi PD, che raccoglieva un po' di tutto: ex socialisti,  vetero comunisti e neocomunisti, ex democristiani,ex margherite e ulivi,ex  repubblicani, cattolici "adulti", trionfasse facilmente. Grande delusione per  la lista di Donatella Fini che ha   raggiunto appena  12% e 484 voti.   Se si pensa che 5 anni fa  il Centro destra con il candidato Benelli aveva raccolto 1590 voti, raggiungendo il 40%,  la sconfitta di oggi è ancora più amara. Evidentemente  molti di quelli vicini a Forza Italia, alla Lega e a Fratelli d'Italia, anche cattolici, hanno scelto di riversare il loro voti su una coalizione di partiti  che in questi anni si sono  schierati sempre contro i principi fondamentali del cattolicesimo,  approvando leggi per  distruggere la famiglia naturale composta da uomo e donna, per introdurre l'eutanasia per i  vecchi e i malati terminali, per l'ideologia gender nelle scuole, e stanno cercando di legalizzare le droghe leggere, gli uteri in affitto, i  matrimoni e le adozioni per le coppie gay tutto condito con una spruzzata di antifascismo tanto per tenere aperta la ferita della guerra civile.  Il nuovo sindaco è un cattolico,  lo vedremo alla prova soprattutto quando si tratterà di difendere in valori fondamentali della fede cristiana. La Destra lunense dovrà ripartire da zero, libera finalmente della zavorra che l'appesantiva, per riprendersi quella parte di elettorato che, turandosi il naso, ha votato per  gli eredi di amministrazioni fallimentari, devastatrici delle finanze del nostro Comune e del territorio cementificato oltre ogni limite, sempre chiuse nel bunker del palazzo comunale per  sfuggire ad ogni confronto pubblico con la popolazione. Mi sa che tra i cittadini di Luni c'è gente un po' masochista, che  si lamenta sempre, inveisce, denuncia, accusa e poi.... quando ha la scheda in mano ...mette il segno sul simbolo di chi  la spenna con le tasse, di chi non fornisce servizi adeguati, di chi è incapace a modernizzare una viabilità rimasta al medioevo, di chi è privo di idee, e macina slogan triti e ritriti, ecc.  Più masochisti di così! 

 
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LETTERA APERTA AL CANDIDATO A SINDACO DI LUNI STEFANO PARODI

Post n°397 pubblicato il 01 Giugno 2017 da eliogente
Foto di eliogente

 Signor candidato a sindaco, leggo sulla "Nazione " di oggi che vorrebbe, qualora fosse eletto, restituire il nome di Ortonovo al  Comune di Luni, perché col cambio si sarebbero rinnegati "circa 1000 anni di storia". Ora la storia non è come la politica:  si basa sui documenti, e non sulle chiacchiere.  Il Comune di Ortonovo, inteso come entità territoriale che ricopre attualmente, (13 kmq) risale solo al 1806, perché prima d'allora  la Valle del Parmignola fino a Luni era divisa tra i due piccoli comuni di Nicola e, appunto, di Ortonovo.  Nel gennaio 1806 un decreto napoleonico stabiliva di abolire il Comune di Nicola per unirlo a quello di Ortonovo. La decisione era dettata dal fatto che  la parrocchia di S. Lorenzo, con il sottostante borgo di Casano-Annunziata, risultava più popolata di quella  di Nicola.Nel 1851 con la divisione del territorio comunale, non più per parrocchie, ma per frazioni, fu staccata da Ortonovo la comunità di  Annunziata che con Casano divenne la terza frazione del Comune. In consiglio comunale i casanesi chiesero che il Comune assumesse il nome della loro frazione, ma Nicola, che anch'essa ambiva al titolo, si oppose e non se ne fece niente. Nel 1877 Ortonovo perdeva  la sede del Municipio che venne spostata a Casano, e quegli abitanti tornarono alla carica per sostituire il nome, ma si opposero ancora i consiglieri nicolesi. Nel 1920 il sindaco Luigi Piola propose la modifica in Luni del nome del Comune,  ma a causa del difficile clima politico che porterà all'avvento del fascismo, non se ne fece nulla. Nel 1926 il podestà Dino Da Milano stabiliva di cambiare il nome del Comune in Luni,  ma questa volta si opposero i castelnuovesi. Arriviamo così al 1958 quando il Sindaco Cariddi Bianchi propose ancora di cambiare il nome al Comune.  Intervenne la Deputazione di Storia Patria che   espresse dubbi e sospese la pratica. Sui  tentativi del 1980 e del 2014 non mi soffermo perché sono recenti. Come vede la storia smentisce la sua affermazione. Sul discorso affettivo,  sull' orgoglio campanilistico, non mi pronuncio, perché non mi riguarda.

 

 
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