Creato da eliogente il 22/12/2009
storia locale-religione-cultura

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Gennaio 2018 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 
Citazioni nei Blog Amici: 3
 

Ultime visite al Blog

eliogentesozione1monellaccio19karen_71m12ps12feeling_loveprefazione09amici.futuroieriacer.250cassetta2Miele.Speziato0amorino11turbillon0dony686
 

Ultimi commenti

Ciao a tutti
Inviato da: sozione1
il 20/03/2024 alle 18:53
 
i veri Italiani sono con te
Inviato da: acer.250
il 04/11/2023 alle 13:51
 
Ogni persona che incontri potrebbe aver comprato il libro...
Inviato da: cassetta2
il 25/09/2023 alle 08:07
 
Forza generale! Sempre FOLGORE!
Inviato da: eliogente
il 23/08/2023 alle 12:11
 
Le forze sane non si trovano nel partito della fiamma. E...
Inviato da: stufissimoassai
il 10/01/2023 alle 22:56
 
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
I commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

Messaggi di Gennaio 2018

MATTARELLA CHI?

Post n°418 pubblicato il 26 Gennaio 2018 da eliogente
Foto di eliogente

Gentile e illustre presidente Sergio Mattarella,abbia comprensione per un povero storico convinto liberale e democratico costretto dagli eventi a intervenire in quella che potrebbe sembrare una difesa del fascismo.

«E allora perché non ti sei dichiarato liberale, democratico e antifascista?», ribatterà qualcuno in vena di polemiche. Perché è inutile e superfluo, rispondo: un liberale e democratico non può essere che antifascista, altrimenti non è né liberale né democratico. Anzi, a ben guardare, anche l'aggettivo «democratico» è superfluo: come ce lo immaginiamo un liberale non democratico? Per un uomo delle istituzioni è diverso, tanto più se è anche presidente della Repubblica. Come tale lei è tenuto a ricordare che «La Repubblica italiana, nata dalla Resistenza, si è definita e sviluppata in totale contrapposizione al fascismo. La nostra Costituzione ne rappresenta, per i valori che proclama e per gli ordinamenti che disegna, l'antitesi più netta». Così ha infatti detto lei, ieri, non mancando di ricordare gli orrori delle leggi razziali e delle guerre in cui il regime fascista portò il Paese.Se non che poi lei ha voluto rispondere al sindaco di Amatrice, diventato noto per la disgrazia del terremoto e adesso lanciato in politica. Il sindaco Sergio Pirrozzi aveva detto con la semplicità del discorso da bar - che Mussolini «ha fatto grandi cose nelle politiche sociali». Lei ha risposto che «sorprende sentir dire, ancora oggi da qualche parte, che il fascismo ebbe alcuni meriti ma fece due gravi errori: le leggi razziali e l'entrata in guerra. Si tratta di un'affermazione gravemente sbagliata e inaccettabile, da respingere con determinazione». È inaccettabile - caro presidente Mattarella, lei ha ragione - se si intende sostenere che il fascismo fu un grande bene, e peccato per quei due errori. Ma è sbagliato anche sostenere che il fascismo non ebbe alcuni meriti, in mezzo alle odiose volontà di dominio e di conquista, esaltazione della violenza, retorica bellicistica, sopraffazione e autoritarismo, supremazia razziale. E qui tocca al povero storico l'elenco solito dei discorsi da bar, ma dimostrati da centinaia di studi: la scolarizzazione massiccia, la frenesia di opere pubbliche, la bonifica delle paludi, la lotta alla tubercolosi, l'avvio della previdenza sociale, un rinnovato orgoglio di sentirsi italiani, l'avere portato il popolo a partecipare alla vita sociale, sia pure a proprio vantaggio e con metodi inaccettabili. Certo, sono attività che qualsiasi governo dovrebbe svolgere, ma è un fatto che i precedenti governi liberali le avevano praticate molto meno, e questo consente ai nostalgici di rivangare come meriti speciali ciò che dovrebbe essere la norma. In conclusione, caro presidente, non neghiamo quelle verità se vogliamo davvero dimostrare e cito ancora le sue parole che la Repubblica italiana, «forte e radicata nella democrazia, non ha timore nel fare i conti con la storia d'Italia».

Con i più cordiali saluti e i migliori auguri di buon lavoro.

Giordano Bruno Guerri ( da: Il Giornale del 26.1.2018)

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

ESISTONO MAIALI E MAIALI

Post n°417 pubblicato il 19 Gennaio 2018 da eliogente
Foto di eliogente

Al triste comico di sinistra che in una trasmissione  televisiva,  sghignazzando, ha paragonato una donna di 32 anni,  di nulla colpevole, violentata, uccisa ed esposta in piazza appesa a testa in giù, ha risposto il giornalista Marcello Veneziani con un articolo pubblicato sul Tempo. Mi auguro che le rappresentanti catto-comuniste, e del femminismo presenti  nel Consiglio comunale di Luni condividano e manifestino pubblicamente il loro sdegno per l'oltraggio perpetrato contro una povera donna. .

Ma non provate vergogna, voi della Sette, Floris, Mentana e voi Autorità Vigilanti, Presidenti di Camere, Senato, Anpi, Femministe, davanti alla schifosa, incivile battuta di Gene Gnocchi – se questo è un comico – sulla scrofa che razzola tra i rifiuti romani e che lui ha battezzato con la genialità di un demente malvagio, Claretta Petacci?  Non stiamo parlando della macabra e bestiale macelleria di Piazzale Loreto, che fa vergognare ogni paese civile; non parliamo nemmeno della feroce vendetta contro un dittatore, un regime, una guerra. Qui parliamo di una donna che per amore solo per amore volle stare a fianco del suo uomo anche nella cattiva sorte, fino a condividere la morte, e prima lo stupro e poi lo scempio del cadavere. Non ebbe responsabilità durante il fascismo, Claretta Petacci, non trasse profitto, non spinse mai Mussolini verso nessuna scelta feroce, non fece cerchi magici intorno al Duce. Fu amante appassionata e devota, spesso tradita, sempre ferita dall’essere comunque l’altra rispetto alla moglie e alla madre dei suoi figli.E persino lei, la sanguigna, verace Rachele, non ebbe parole di odio per la donna che restò al fianco di suo marito fino a farsi trucidare con lui, ma si lasciò sfuggire un moto sommesso di affetto e perfino di dolcissima invidia, perché avrebbe voluto essere stata lei al suo posto. Claretta riuscì ad essere consorte  davanti alla morte. I versi di un grande poeta come Ezra Pound su Ben e Clara appesi per i calcagni resteranno nei secoli. Del resto ognuno ha il cantore che si merita: c’è chi ha Ezra Pound e c’è chi ha Gene Gnocchi. C’è chi rispetta la pietas verso i mortie si inchina davanti alla tragedia e chi invece sogghigna come una iena ridens. Ricordo anni fa che uno storico divulgatore, di cui per carità verso un defunto taccio il nome, scrisse un libro sugli amorazzi di Mussolini, sulle sue amanti e i suoi figli illegittimi e per promuovere il libro organizzò una cena in tema. Nel menù c’era “petto di tacchino farcito alla Claretta”. Mi parve allora bestiale quell’allusione spiritosa al petto della Petacci e soprattutto alla farcitura che poi nella realtà fu una sventagliata di proiettili. Ma quella spiritosaggine triviale sembra oggi una delicatezza da gentleman rispetto alla battuta da porcile di Gnocchi. Femminicidio, violenza alle donne, sessismo di chi considera l’amante femminile sempre una troia, volgarità in tv, correttezza di linguaggio: vanno tutti a puttane nel silenzio generale, col sorrisino compiaciuto di Floris, davanti a quell’atroce, feroce porcata di Gnocchi. Mi auguro che sia solo un frutto di abissale ignoranza, anche se è difficile pensare che uno anziano come Gnocchi non sappia almeno per sommi capi la storia. Un’ignoranza becera, comunque aggravata dal fatto che insultare i fascisti, calpestare i cadaveri loro e dei loro congiunti, è facile, hai dalla parte tua le istituzioni, i media, il conformismo della cultura, i parrucconi e i maestri censori. Magari ti scappa un contratto, una menzione, un elogio per il tuo intrepido coraggio antifascista. Mi auguro che la gente lo cancelli definitivamente dal novero dei comici; che resti a fare le sue serate comiche nei centri sociali, ma di quelli antagonisti feroci, o all’Anpi che non ha mai un moto di umanità verso i morti, i vinti e i trucidati o nelle sette sataniche.Che racconti a loro le sue troiate. E che finisca lui tra i rifiuti della tv spazzatura, insieme alla scrofa di cui ha meritato la parentela.

Marcello Veneziani, Il Tempo 18 gennaio 2018

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

PAGLIACCIATE

Post n°416 pubblicato il 03 Gennaio 2018 da eliogente
Foto di eliogente

Anche a Luni i nostalgici della guerra civile hanno colpito ancora!  D'ora in poi sarà necessario il patentino di antifascista e di adesione ai "valori" della resistenza per poter usufruire di spazi pubblici per conferenze e manifestazioni. Un po' come nel ventennio quando per poter usufruire delle sale del dopolavoro occorreva la tessera del fascio!

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963