Creato da LupoSolitairo il 13/12/2007

La Tana...

Uno che ha smesso di prendersi troppo sul serio... anche se non sembra!

Messaggi di Luglio 2014

Di foto e di sciocchezze.

Post n°670 pubblicato il 16 Luglio 2014 da LupoSolitairo

 

In questo periododell’anno cominciano a diffondersi un certo tipo di fotografie che, non lonascondo, mi danno una sensazione di angoscia. Qualcosa di indefinibile che miarreca fastidio che non so spiegare ben ma ci proverò comunque. Sono le fotosono con la soggettiva del morto. Non c’è nessuna differenza tra un corpodisteso sotto il sole ad abbronzare e un cadavere ormai prossimo alladecomposizione se non, in alcuni casi, la puzza, che si può comunque facilmenteignorare grazie a brezze marine, odori di creme solari e altro. Vedere ilmondo come lo vedono i morti è una delle grandi possibilità che ci dà questosecolo. L’autoscatto del morto diventa così l’ultima moda. E se durante lavostra partita a racchettoni la pallina dovesse finire nei pressi del morto,non preoccupatevi, lui non si lamenterà, recuperatela senza disturbare eriprendete tranquillamente la vostra partita. Il morto – o più spesso, lamorta – sa che prima o poi la partita finirà.

 

 
 
 

Lupo e i giovani d'oggi.

Post n°669 pubblicato il 01 Luglio 2014 da LupoSolitairo

Ho una seria difficoltà a comunicare con tutti i nati dopo il ’94, tranne rarissime eccezioni.

 

Parlando con sorellina diciannovene di una mia amica e notando il suo look le ho detto: "Mi ricordi molto le ragazze di non è la Rai. E la ragazzetta in questione mi ha guardato come io guardavo mio nonno quando mi parlava di quando andava ai "pomeriggi danzanti" dove le ragazze erano accompanate e ci si doveva presentare ai genitori per ottenere il permesso di un ballo.

 

Oppure: tempo fa parlavo con mio cugino di chissà quale ragazza uccisa e ad un certo punto gli dico "Secondo me è una roba tipo quella che è successa a Laura Palmer".
E lui: "Mò non lo so, non è che mi posso ricordare di tutte ste tipe che ammazzano.
(Ebbene sì, nei nostri discorsi siamo delicati come la carta vetrata Ma non siamo cattivi, siamo naif).

 

Il fatto è che già quando tu fai un riferimento culturale e l’altro non lo coglie hai la sensazione di essere su due dimensioni diverse. Ma quando non lo coglie perchè all’epoca non era ancora nato, ti viene dentro un male di vivere vicino al pessimismo cosmico di Leopardi. E’ che viviamo in spazi esistenziali diversi.
Io dico Nirvana e loro dicono One direction.
Io dico Jerry Scotti e loro Paolo Ruffini
Cercate di capirmi, sono cresciuto con Esplorando il corpo umano, per anni ho creduto che nel mio corpo ci fosse quel casotto con tanto di navicella, con gli stessi spazi e gl stessi colori.

 

I nati dopo il ’94 a ‘ste stronzate non ci crederebbero mai. All’età in cui si fanno di anfetamina io giocavo con le macchinine e leggevo Topolino (e la cosa tragica è che ancora li leggo Topolino e mi compro le macchinine)
All’età in cui io cercavo disperatamente di connettermi con un modem a 56k loro oggi hanno lo smartphone. Per carità, non è moralismo il mio: è che mi sento inadeguato!
C’è una barzelletta che conoscono più o meno tutti e fa così.
Un giorno il babbo decide che è giunto il momento di affrontare il tema sesso col figlio. Così lo chiama, lo fa sedere al suo fianco e gli dici: "Oggi vorrei parlare con te di sesso".
E il bambino risponde: "Va bene papà, che cosa vuoi sapere?"
Ecco, io sento che abbiamo raggiunto questo livello e non lo voglio giudicare, voglio solo dire che è davvero riuscire a comunicare quando lo spazio che separa è così forte.O semplicemente sto invcchiando e, da bravi vecchio, comincio a lamentarmi dei più giovani. Pensate, è lo stesso.
Mia madre mi raccontava di mia nonna che innorridiva per Celentano, per il suo sculettare davanti al pubblico: quello era il degrado.
E mio padre mi ha raccontato della reazione dei suoi parenti più anziani quando ascoltarono Volare di Modugno: il testo per loro non aveva alcun senso.
E’ lo stereotipo del: "Maledetti giovani, voi e il vostro dannato rock’n’roll!"
Ora Modugno e Celentano sono parte della storia della musica.
Così mi domando: e se succede lo stesso con gli One direction? O con Marco Carta?
E questo pensiero lo trovo davvero preoccupante. Perdo qualsiasi riferimento, non so più quello in cui devo credere, non sono più grado di distinguere il bene dal male, il mondo è un’infinita scala di grigi.
Questa consapevolezza mi devasta.

 

Mi ci vuole un po’ di tempo per riprendermi. E quando penso di nuovo a tutta la situazione, mi rendo conto che I nati dopo il ’94 potrebbe tranquillamente il titolo di un album di quelli che oggi gli appena vent'enni considerano miti. Gente tipo J-AX...

 
 
 
 

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