Luppino Cosimo"IDEARE" LA QUALITA' DELLA VITA - MOVIMENTO DI CULTURA POLITICA, ECONOMICA E SOCIALE |
AREA PERSONALE
MENU
Post n°28 pubblicato il 07 Novembre 2014 da luppinocosimo1
E'una delle caratteristiche fondamenrali dello Stato democratico moderno considerare importante, e quasi unico, il rapporto tra cittadino e Stato. Un rapporto all'insegna di un diritto neutrale e basato per tutti sulle pari opportunità non solo formali. Tuttavia esistono tantissimi gruppi (famiglie, chiese,, associazioni, partiti, categorie varie......) che interagiscono con l'apparato statale facendo pressione per tutelare i loro interessi e quelli dei loro membri. Questi gruppi sono detti anche "enti intermedi" che si rivelano alquanto utili quando agiscono per la tutela di diritti ed interessi legittimi in un gioco di libero e trasparente confronto che dovrebbe condurre alla più ampia tutela dell'interesse collettivo. Un ruolo, il loro, fondamentale per una convivenza sostanzialmente civile e democratica che dovrebbe essere caratterizzato anche da un alto senso morale. Purtroppo ciò non accade già da parecchio tempo in seguito alla "degenerazione" diffusa di quasi l'intero corpo sociale la cui esistenza si manifesta tramite un sistema diffuso di "clientela e parentela" tanto da indurre qualche nota personalità ad affermare che l'80% dell'intera società vive nel "malaffare di una mafiosità imperante". Ciò è alquanto grave considerando che quasi tutti i gruppi, "in primis" i partiti, hanno un'organizzazione antidemocratica, blindata e "padronale" al servizio privato del capo di turno e amici, parenti e soci che falsificano le pari opportunità che dovrebbero, invece, esprimersi in un gioco di libera concorrenza fra tutti i cittadini. In un simile contesto ogni ente intermedio appare essere al servizio di interessi esclusivamente privati organizzati secondo una scala gerarchica disorganizzata ed impegnati in una "lotta al massacro" di tutti contro tutti con gravi danni per l'intera economia e le relative prospettive di sviluppo economico in un tessuto sociale dove ormai anche tutta la stampa, o quasi, senza considerare tutti gli altri "mass media", compresa quella di quasi tutti i colori politici, è in mano a potentati economici che la usano per le loro lotte economiche ed attività di pubbliche relazioni o "marketing" che, in un gioco di libero mercato, potrebbe considerarsi normale se non fosse in gran parte finanziata con i soldi pubblici, ovvero di tutti i cittadini!
|
Post n°27 pubblicato il 27 Marzo 2013 da luppinocosimo1
Bozza: In ogni settore pubblico sembra prevalere la logica di una "cosa di tutti ovvero di nessuno". Zone franche nelle quali ogni avidità a discapito degli altri trova la sua più libera e squallida espressione. Squali, sanguisughe, sciacalli, iene e ogni altro tipo di belva si avventano sulla ormai scarnita carcassa per spolpare quella minima presenza di carne per poi lasciare le ossa ai cani ancora più incattiviti dai più re- conditi spiriti animaleschi caratterizzati da inumani desideri di accumuli familistici. E non c'e' sanzione che tenga, più li castighi con gli esempi altrui e propri e più rimangono ag- grappati alla preda esanime disposti a rischiare tutto pur di non lasciare niente agli altri. I loro appetiti si ammantano di bellissime parole, di invitanti programmi, di buone intenzioni espresse "a piena lingua" e di quanto altro possa servire alle loro "ragioni di stato personali" consapevoli, a volte a torto, di non dover mai "svuotare le tasche" (ricchezze ingiu- stificate e guadagni leciti e illeciti ingiustificati moralmente anche di parenti e affini) dinanzi alle loro inconsapevoli vitti- me. Un'avidità e quant'altro si possa dire di peggio che non riguarda solo i politici che non mancano di fare la loro parte anche di capri espiatori. L'indagine si può allargare alle zone più alte e magari con immagine pubblica ineccepibile di ruolo di guida delle masse popolari o di greggi più ristretti. E il privato? Di male in peggio! Verrebbe da dire.......(in sospeso) |
Post n°26 pubblicato il 08 Maggio 2012 da luppinocosimo1
Nell’ambito dell’istruzione e della formazione appare subito chiaro che il compito degli ”educatori“ consiste nella “formazione” integrale dell’uomo considerato nei suoi numerosi e poliedrici aspetti, a cominciare dalla acquisizione delle conoscenze per il vivere pratico del sapere e saper fare per giungere alla più vera e genuina consapevolezza di sé e del far parte di una collettività caratterizzata da esigenze e sensibilità diverse spesso in conflitto tra loro soprattutto per l’ignoranza diffusa su ciò che sarebbe necessario per vivere, possiamo dire, una situazione di equilibrio esistenziale e a misura d’uomo. Un contesto universale dell’essere che necessita di percorsi spesso tortuosi ma chiari per giungere a se stessi incontrando gli altri oltre che con il cuore anche con l’intelletto, che è natura. Ecco,allora, gli educatori porsi come"coerenti" conoscitori di percorsi sostanziali e materiali da indicare al prossimo, un prossimo a sua volta educato ed educatore per altri. Un educatore che tramite il ruolo che svolge (come padre, operaio, docente, prete, impiegato,viaggiatore e via dicendo) semina saperi e sensibilità, da considerare come pilastri universali di verità, che, sapientemente coltivati, consentano di vincere la quotidiana ”sfida educativa” che ci impegna fin dall’inizio della nostra esistenza. Una sfida educativa che coinvolge tutti, a cominciare dagli adulti, che purtroppo sui “mass media” appare come un grave problema generazionale che riguarda quasi esclusivamente i giovani nel loro rapporto col mondo scolastico. In modo prevalente si tende a puntare il dito accusatorio quasi esclusivamente sulla scuola quando, invece, essa risulta essere ancora, anche se a volte in modo discutibile, l’unico punto di riferimento di “tenuta sociale” nell’ambito del quale opera in sinergia, d’altronde, il progetto culturale dell’intera umanità. In un simile contesto appare necessario far emergere, con onestà intellettuale, il fatto che la sfida educativa riguarda innanzitutto quanti si occupano, a cominciare dalle posizioni apicali, della politica e della gestione sia materiale che morale dell’intera collettività. E’ una responsabilità che dall’alto si sposta verso il basso coinvolgendo tutti, una responsabilità di cui bisogna farsi carico non solo a parole ma anche con la coerenza ovvero l’esempio che è il primo atto educativo e di insegnamento,soprattutto nei confronti dei giovani. E' un circolo virtuoso che si deve creare e mantenere utilizzando soprattutto l’”istruzione”, la buona istruzione che richiede studi e confronti e che, utilizzando un linguaggio filosofico esprime il “dover essere” (logos) che coinvolge l’intero genere umano in quanto il medesimo trova la sua ragione d'essere in uno stato di equilibrio al quale tutti aspirano. Prof. Cosimo Luppino
|
Post n°25 pubblicato il 08 Marzo 2012 da luppinocosimo1
E’ una delle caratteristiche fondamentali dello Stato democratico moderno considerare importante, e quasi unico, il rapporto tra cittadino e Stato. Un rapporto all’insegna di un diritto neutrale e basato per tutti sulle pari opportunità non solo formali. Tuttavia esistono tantissimi gruppi (famiglie, chiese, associazioni, partiti, categorie varie…) che interagiscono con l’apparato statale facendo pressione per tutelare i loro interessi. Questi gruppi sono detti anche “enti intermedi” che si rivelano alquanto utili quando agiscono per la tutela dei loro diritti ed interessi legittimi in un gioco di libero e trasparente confronto politico che dovrebbe condurre alla più ampia tutela dell’interesse collettivo. Un ruolo, il loro, fondamentale per una convivenza civile e democratica sostanziale che dovrebbe essere caratterizzato anche da un alto senso morale. Purtroppo cio’ non accade già da parecchio tempo in seguito alla “degenerazione” diffusa dell’intero corpo sociale la cui esistenza si manifesta tramite un sistema diffuso di “clientela e parentela” tanto da indurre qualche nota personalità ad affermare che l’80% dell’intera società italiana vive nel “malaffare di una mafiosità imperante”. Ciò è alquanto grave considerando che quasi tutti i gruppi, “in primis” i partiti, hanno un’organizzazione antidemocratica, blindata e “padronale” al servizio privato del capo di turno e amici o parenti che falsificano le pari opportunità che dovrebbero, invece, esprimersi in un gioco di libera concorrenza fra tutti i cittadini. In un simile contesto ogni ente intermedio appare essere al servizio di interessi privati organizzati secondo una scala gerarchica ed impegnati in una “lotta al massacro” di tutti contro tutti con gravi danni per l’intera economia e le relative prospettive di sviluppo economico in un tessuto sociale dove ormai anche tutta la stampa, o quasi, senza considerare tutti gli altri “mass media” e compresa quella di ogni colore politico, è in mano a potentati economici che la usano per le loro lotte politiche ed attività di pubbliche relazioni o “martketing” che, in un gioco di libero mercato, potrebbe considerarsi normale se non fosse finanziata con i soldi pubblici, ovvero da tutti i cittadini! Prof. Cosimo Luppino
|
Post n°24 pubblicato il 05 Febbraio 2012 da luppinocosimo1
|
Inviato da: censit3
il 27/03/2013 alle 21:58
Inviato da: dlflalocomotiva
il 27/09/2011 alle 16:53
Inviato da: divaniere63
il 02/04/2011 alle 19:25