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E' tanto difficile far amare la scuola? Non ho la bacchetta magica ma...Ci proverò lo stesso!

 

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CAMPANELLO D'ALLARME

Post n°14 pubblicato il 01 Marzo 2008 da Maestra_Gio
 

GENITORI LASSISTI ATTENZIONE!

“ La bambina è venuta in palestra con la gonna perché lo ha voluto lei!”

“ Non gli interessava la gita scolastica allora non l’ho mandato!”

“ Anche se ho pagato il corso, non vuole più venire: pazienza l’ho iscritta a nuoto!”

Questi sono solo alcune delle corbellerie che quotidianamente tocca ascoltare non solo in ambito scolastico, ma in generale. L’idea che ai bambini vada dato spazio forse è stata travisata ed è diventata vero e proprio lassismo.  Le ultime generazioni di genitori stanno facendo dell’eccessivo permissivismo la loro bandiera, in nome di una presunta ricerca del benessere dei figli che in realtà è uno specchietto per le allodole e rischia di diventare un’arma a doppio taglio.

I bambini hanno bisogno di essere educati e hanno bisogno di figure di riferimento che sappiano dire “sì” e “no” al momento opportuno, senza creare drammi e sceneggiate. Il genitore deve essere fermo nelle sue decisioni ma sereno nel dettarle, deve saper utilizzare la pazienza e il ragionamento per aiutare il proprio figlio a comprendere le motivazioni di un determinato comportamento. Ogni  bambino deve avere l'opportunità di crescere sviluppando una completa identità personale, sotto la guida di un adulto attento e responsabile che sappia insegnargli una buona condotta di vita.

Forse è troppo difficile, forse è troppo faticoso. Il genitore di oggi è stanco: stanco del lavoro e di una vita frenetica logorante. Il risultato è che, una volta chiusa la porta di casa, quello che vi è all’interno non deve dare problemi, figli compresi. Prevale in questo modo la cultura del “Fai pure quello che vuoi, basta che non mi disturbi”.

Tutto questo è forse anche il risultato di un “voler correre ai ripari per rimediare gli errori del passato”. La figura del padre/padrone, con la quale molti hanno avuto esperienza, potrebbe rappresentare  lo spauracchio che conduce a comportarsi in maniera diametralmente opposta.

Tuttavia le regole, soprattutto in una società come quella attuale, sono necessarie per stabilire dei confini tra genitori e figli. Devono mantenere una certa flessibilità,  per generare allo stesso tempo sia un clima di protezione che di indipendenza. Per alcuni genitori è però troppo difficile “prendere il coltello dalla parte del manico” poiché, imponendo delle regole, temono di perdere la complicità e l’affetto dei loro figli.

Ci troviamo così di fronte a genitori disorientati che passano dal sentirsi d'abitudine quasi coetanei dei figli all’imporre loro regole rigide, confuse e contraddittorie nei momenti di rabbia. Ci sono genitori eccessivamente premurosi, che crescono i figli nella protezione più assoluta, tenendoli alla larga dai problemi e giustificandoli in tutto per poi trovarsi nello studio di uno psicologo a discutere di problemi caratteriali. E' tristemente ridicolo che, per risolvere il disturbo del figlio, sono quasi sempre i genitori ad andare in terapia. In molti casi basterebbe semplicemente rivedere il rapporto genitore/figlio all'interno delle mura domestiche.

Sta di fatto che stiamo assistendo ad un capovolgimento dei ruoli che è tutto fuorché positivo. Anziché correggere i comportamenti si tende ad assecondarli. Invece che generare la giusta attesa nell’ottenere qualcosa di desiderato e di meritato si tende a soddisfare ogni minimo capriccio, anche perchè "Se il bambino non ha tutto quello che hanno gli altri, viene escluso e deriso".

E' sconsolante notare  che piuttosto che spendere qualche ora in più per crescere insieme ai figli e sperimentare il duro mestiere del genitore si preferisce inserire i bambini in ogni attività possibile e immaginabile, sportiva o ricreativa. Ci sono bambini che non hanno un’ora libera per sfogarsi a giocare o per andare a fare una passeggiata  mano nella mano con mamma e papà. Ci sono creature più impegnate di un manager, che poi la sera faticano ad addormentarsi, tanto è il loro carico di stress. Ci sono bambini che, dopo una giornata a scuola e dopo corsi di ogni genere, si trovano piazzati dinanzi alle babysitter di comodo: la Tv e i videogiochi. Non è bella cosa sapere che tre bambini su cinque mangiano davanti alla televisione accesa invece che approfittare del raro momento di convivialità con i genitori!

Tutto questo si riversa logicamente anche sulla scuola. Sono infatti in aumento esponenziale i casi di bullismo e di disturbi legati al non essere in grado di rispettare le basilari  regole della convivenza civile.

L’insegnante che ha il compito di educare deve applicare una certa autorità nel farlo. Alcuni alunni non conoscono nemmeno il significato della parola “autorità” e reagiscono di conseguenza. Così come fanno i capricci a casa (dove regolarmente la spuntano) così li fanno a scuola (dove invece non riescono a farla franca). Da qui è tutto un fiorire di note, castighi e battibecchi con genitori che si presentano sulla porta della classe a chiedere spiegazioni e a giustificare i figli. Perché l’andazzo è questo.  Non si ascoltano le ragioni degli insegnanti, non nasce la collaborazione tra scuola e famiglia volta a far crescere individui civilmente educati. I casi sono due: o il genitore ascolta con finto interesse e poi, una volta uscito dalla scuola, manda all’inferno chi vi rimane dentro ogni santo giorno a lottare contro i mulini a vento, oppure intavola una discussione interminabile cercando di condurre la ragione a sé e all' innocente creatura.

E’ sconsolante dover affermare che oggi sono gli insegnanti ad aver paura delle reazioni dei genitori. Rispetto del ruolo pari a zero. Non c’è altro da aggiungere.

Mi sento solo di citare un passo di Platone che mi pare molto attuale e rappresentativo dei tempi che stiamo vivendo, sia a livello sociale che scolastico. Mi auguro che questo mio lungo intervento sia almeno spunto di riflessione.

“Quando un popolo, divorato dalla sete della libertà, si trova ad avere a capo dei coppieri che gliene versano quanto ne vuole, fino ad ubriacarlo, accade allora che, se i governanti resistono alle richieste dei sempre più esigenti sudditi, sono dichiarati tiranni. E avviene pure che chi si dimostra disciplinato nei confronti dei superiori è definito un uomo senza carattere, servo; che il padre impaurito finisce per trattare il figlio come suo pari, e non è più rispettato, che il maestro non osa rimproverare gli scolari e costoro si fanno beffe di lui, che i giovani pretendono gli stessi diritti, la stessa considerazione dei vecchi, e questi per non parer troppo severi, danno ragione ai giovani.

In questo clima della libertà, nel nome della medesima, non vi è più riguardo né rispetto per nessuno.

In mezzo a tanta licenza nasce e si sviluppa una mala pianta: La Tirannia”.

Platone "La Repubblica", libro VIII

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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 01/03/08 alle 13:06 via WEB
SONO IN PIEDI AD APPLAUDIRE! Complimenti da un genitore che si sente dire tutti i giorni da gente senza cervello che è troppo severo con suo figlio. Peccato che però mio figlio rispetta la sua famiglia e i suoi insegnanti. I figli dei sapientoni che vengono a farmi commenti sono sempre a colloquio dalle maestre! Come mai? GRAZIE DAVVERO PER QUESTE TUE PAROLE. Claudio
 
rustyprof
rustyprof il 02/03/08 alle 00:19 via WEB
Sono questi genitori che poi arrivano da noi insegnanti e dicono esasperati: "prof, faccia lei perchè io con mio figlio non so più cosa fare". All'ultimo che mi ha detto così ho risposto che io con suo figlio passavo non più di tre ore alla settimana e che non potevo gestire io al posto suo i problemi che nascevano a casa.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 07/03/08 alle 17:57 via WEB
Ti ammiro, ti appoggio, ti approvo!!!! sono una maestra della scuola dell'infanzia (ASILO!!!!!chiamiamolo asilo!!!) e mi sono vista arrivare una mamma incazzata perchè suo figlio non può avere regole, in quanto....ha l'aura indaco. siamo allo sbando.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 08/03/08 alle 11:06 via WEB
Siamo veramente allo sbando! Ormai già in prima elementare i bambini ti mandano al diavolo e quando chiami i genitori ti senti rispondere che è la scuola che deve provvedere! Non se ne può più!
 
evalunaebasta
evalunaebasta il 09/03/08 alle 17:27 via WEB
...brava maestra Giò...hai dato voce a tutte quelle che come noi credono ancora nella scuola, ma si trovano a combattere contro l'eccessivo permissivismo di questi genitori che, forse per comodità, non sanno più dire no!
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 23/03/08 alle 16:58 via WEB
Auguri per una serena e felice Pasqua...
Kemper Boyd
 
rustyprof
rustyprof il 31/03/08 alle 14:44 via WEB
Leggi il commento di Marco Lodoli (su Repubblica di ieri 30 marzo) sulla mancanza di regole che affligge le famiglie di oggi: mi pare illuminante. In ogni modo l'ho riportato sul mio blog. ciao, r
 
rlily
rlily il 15/04/08 alle 11:07 via WEB
Ho collezionato una serie di "vaffanculo prof" impressionante nel giro di un paio di mesi, poi ho finalmente ottenuto contatto con la famiglia e mi sono sentita rispondere "ma prof, son ragazzate! Parlano tutti così...Lei è troppo severa!" Ho detto allora "Scusi, ma lei ha capito che suo figlio picchia i compagni, io devo sedare risse e rischio botte pure io, poi, quando riesco a separare i lottatori, il commento è vaffanculo prof? Mi ha capito?" Risposta "Sìììì, sìììì! Gliel'ho detto prof, è lei che non capisce, che sono solo ragazzate!" Eh, già, sono io che non capisco! Anche i miei figli non capiscono e spesso mi domandano perchè io sgrido e altri adulti no; quando però mi dicono che è anche una loro maestra a non sgridare, per fatti gravi riferiti e accertati, mi preoccupo non poco, magari provo a parlarne in certi ambiti collegiali ma mi sento rispondere dalla maestra che "deve capire, signora, con 20 bambini come si fa? Non si può mica badare a tutti!" Io le rispondo "perchè no? Io di alunni ne ho dai 24 ai 27 per classe e tutti decisamente più grandi, grossi e temibili, ma bado a tutti." Ma son sempre io che non capisco...
 
DELLEPROF
DELLEPROF il 17/04/08 alle 15:48 via WEB
Condivido, approvo e inneggio al ritorno alla serietà che, se è anche severità intelligente, può solo dare ottimi frutti!
I genitori che "tanto sono ragazzate ..." si ricorderanno dei preziosi consigli delle prof "severe"!
 
rlily
rlily il 17/04/08 alle 20:11 via WEB
La severità stupida è violenza. I genitori non sempre si ricordano i consigli, i ragazzi invece sì!
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 20/04/08 alle 09:01 via WEB
Cosa intendi per severità stupida è violenza? A volte quattro calci nel sedere sono un'ottima medicina! Alberto
 
rlily
rlily il 20/04/08 alle 12:42 via WEB
La severità stupida è la severità che esclude la ragione e il confronto, è il frutto della durezza di cuore anzichè del rispetto e della rettitudine. La severità stupida diventa violenza privata, pura coercizione. Il calcio nel sedere, come scrivi tu, ha senso se è un mezzo correttivo, cioè un modo per riportare alla correttezza. Le punizioni servono ad associare un evento negativo ad una azione, cioè a comunicare un senso di spiacevolezza e quindi a disincentivarne la ripetizione. Se si innesca una guerra di nervi, di dispetti e cattiverie reciproche, non si arriva a nulla di buono per nessuno. La severità deve servire come guida verso un qualcosa di positivo, non come repressione e annichilimento. Io mi reputo severa, ho anche dato punizioni più o meno gravose secondo i casi, ma ho anche dato forti incentivi e accettato discussioni. Io la intendo così. E per quanto riguarda il ruolo delle famiglie e della scuola, occorre educare insieme in solidarietà, occorre evitare la reciproca delegittimazione; se, però, la famiglia si pone al di fuori delle regole sociali, la scuola deve porsi con fermezza nel suo ruolo istituzionale di comunità educante e non transigere sulle regole fondamentali, chiarendo gli ambiti della libertà personale e della libertà sociale.
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 20/04/08 alle 18:46 via WEB
Si va bene, a parole. Il fatto è che qui manca la base della buona educazione e se in casa non viene data, la scuola cosa diavolo può fare? Mantenere la sua posizione? Certo, ma se a scuola rimproveri o correggi e poi il giorno dopo ti ritrovi sulla porta un genitore imbufalito perchè hai osato dire qualcosa al suo gioello che fai? Hai voglia a usare la fermezza. Belle parole: ma è come Don Chisciotte contro i mulini a vento...la buona educazione deve per forza uscire dalla famiglia! Alberto
 
rlily
rlily il 21/04/08 alle 19:25 via WEB
Cosa può fare la scuola, chiedi? Innanzi tutto, considera che noi docenti, complessivamente, passiamo più tempo con i ragazzi della maggior parte dei loro genitori. Certo che possiamo influire molto sulla loro educazione, nel bene e nel male! La scuola è fatta di persone, presumibilmente persone con buona educazione. Non c'è da fare altro che essere se stessi, essere coerenti e affrontare i problemi con calma. Può capitare di rimproverare un ragazzo e veder arrivare il genitore imbufalito; vorrà dire che, nel peggior dei casi, se ne ascolterà lo sfogo rabbioso, ma poi si dovrà calmare e si potrà cominciare a dialogare. Il paragone con don Chisciotte e i mulini a vento, mi fa capire che percepisci la figura del docente come singolo davanti alla difficoltà; non dovrebbe essere così: ci sono gli organi collegiali che possono essere di supporto, quindi l’eventuale singolo oppositivo in realtà dovrebbe trovarsi davanti non un singolo educatore ma una comunità educante. Inoltre, se la Famiglia non adempie alla propria parte, deve intervenire lo Stato tramite i servizi sociali; la scuola può segnalare i bisogni ai servizi sociali. Per esperienza, ti assicuro che, in casi gravi, la Scuola ha fatto segnalazioni e i Servizi sono intervenuti; ove necessario, i ragazzi sono stati posti sotto tutela esterna alla Famiglia. Un docente non è mai solo come don Chisciotte, se non vuole esserlo.
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 21/04/08 alle 22:01 via WEB
Gli organi collegiali della scuola? Intendi collegio docenti e consigli di classe? Intervengono su problemi non gravi. Quando la situazione si fa pesante "se la fanno in mano" ed evitano di prendersi responsabilità. Vuoi un esempio concreto? Nella scuola di mio figlio c'era da prendere un provvedimento su un alunno violento e dovevano convocare l'Interclasse (scuola elementare) per decidere una sospensione. Prima di ciò il Direttore ha organizzato un'assemblea dei genitori straordinaria e ha successivamente convocato la mamma per metterla al corrente di ciò che stava per succedere. La "signora", da quanto riferito da lei stessa molto orgogliosa del suo comportamento (e da qui si capisce da dove arrivano i problemi del bambino), ha alzato la voce e minacciato querele e casini. Morale della favola: niente interclasse, niente sospensione e, beffa delle beffe, al ragazzino è stato perfin consentito di partecipare ad una gita scolastica che avrebbe dovuto saltare per castigo sotto la sorveglianza di un'insegnante messa lì apposta per lui. E allora? Dov'è la serietà? Alberto
 
rlily
rlily il 22/04/08 alle 14:04 via WEB
La serietà sta nelle persone, nei singoli, quindi non la trovi uguale in tutti. Gli organi collegiali sono quelli citati e altri; ti assicuro che possono funzionare anche molto bene, ma dipende da chi ne fa parte. La qualità degli OC dipende da chi è stato eletto rappresentante, ovvero dalla cura messa da candidati ed elettori per determinare i rappresentanti delle varie componenti. In merito al problema che racconti, c'è da rilevare che si tratta di alunno delle elementari, dunque minore di 14 anni, dunque con ricaduta civile e penale sui genitori: non potete sospendere l'alunno, ma potete denunciare i genitori. Fatelo presente alla "signora" e mandatele due righe da genitore a genitore con richiesta danni personali per i vostri figli! Essendo danni personali, ovviamente non può farlo la scuola ma solo i genitori. Continuate ad appellarvi agli OC. Potete anche raccogliere firme e richiedere voi l'assemblea di classe oppure anche l'assemblea dei genitori (cioè del plesso); in qualunque assemblea potete poi verbalizzare qualunque cosa decidiate di fare. Potete anche scrivere agli uffici scolastici se ci sono omissioni di atti dovuti da parte di docenti e dirigente. Alle lettere, c'è obbligo di dare risposta entro un tempo prefissato; le lamentele verbali, invece, fanno solo perdere tempo e serenità. Tutto dipende da ciò che avete scritto, non da ciò che avete detto: brontolare e basta non è serio. La legge che tutela le persone c'è, ma bisogna saperla usare. Solo se ci si muove un po' le cose cambiano. Ogni componente, però, deve fare la propria parte.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 22/04/08 alle 17:19 via WEB
Appunto, ogni componente deve fare la sua parte. Ma quando una delle parti principali HA PAURA non c'è niente da fare. Inutile dire che come genitori ci siamo mossi con uno scritto al Dirigente visto che sappiamo bene che VERBA VOLANT SCRIPTA MANENT e che abbiamo ottenuto? Niente, solo l'invito a stare calmi e a non far degenerare la cosa creando "il caso". Persino gli insegnanti (che hanno preso un sacco di calci e pugni per riparare altri bambini dalla furia cieca di questo ragazzino problematico)si sono sentiti dire di avere pazienza, di contenere e incassare. Ma io dico: stiamo scherzando? Dovremmo far stringere il posteriore al Dirigente denunciando lui? Mi pare che stiamo rasentando la follia...Alberto
 
 
snemo
snemo il 24/11/14 alle 12:04 via WEB
Ciao,insegno da una diecina d'anni in una scuola primaria e mi capitano le stesse cose che ho letto nei vari commenti. Siamo alla deriva...i ragazzini sono maleducati e la verita'e'che i genitori sono più strafottenti(scusa per il termine pesante ma e'cosí la brutta realta')di loro.I loro figli si comportano male e i genitori sostengono che é l'insegnante che non sa interagire con loro...!!Ma come si ragiona!!!! Per non parlare dei dirigenti che dicono che a causa di insegnanti incapaci si perdono le utenze!!!!Non bisogna mettere note sul diario o chiamare i genitori altrimenti poi rischiamo che i loro figli si iscrivano ad altre scuole!!!!Ma che modi di ragionare...quindi dobbiamo farci insultare dai ragazzini...??Poi i dirigenti pretendono che le insegnanti facciano tante ore in piu'senza neanche essere retribuite...!!E le ore non le fanno neanche recuperare!!!!Dicono che le insegnanti devono fare volontariato tanto volontariato!!!!Ma stiamo delirando...??Sono di ruolo da una diecina di anni ma sono letteralmente delusa e insoddisfatta di questo lavoro...Vorrei tanto poter andare a lavorare in ufficio...qualcuno ha delle informazioni a tal proposito...?Quale sia l'iter da seguire,veramente non ne posso piu' e non vorrei proprio trascorrere il resto della mia ad essere insultata da alunni e genitori!!!!E dirigenti che ti dicono che non sai gestire le classi,quindi ti reputano pure incapace!!! E ritengono che fare l'insegnante sia una missione!!!Ma che cosa...????Cose dell'altro mondo?????!!!!! Chiedo scusa per lo sfogo ma la realta' davvero e'pesante...Se qualcuno vive le stesse mie esperienze mi risponda pure nel forum...Franca.
 
rlily
rlily il 22/04/08 alle 19:46 via WEB
Tutta questa storia dimostra che non è solo questione di buona educazione, ma anche di capacità di discernimento, di solidarietà e di coraggio. Io ti ho fatto la panoramica delle possibilità, delle responsabilità. Tu hai risposto che avete SCELTO di NON FARE altro, tutti accomunati nella paura, in balia di un ragazzino problematico il quale continuerà ad esserlo perchè nessuno fa nulla per aiutarlo. Perchè alla fine, vedi, il problema è questo: lui sta male, è evidente, per un qualche motivo e nessuno lo sta aiutando, la sua rabbia è probabilmente il suo modo per richiedere attenzione e soccorso da un qualcosa che non sa gestire. E gli adulti attorno a lui che fanno? Brontolano e si scaricano responsabilità l'un l'altro, si celano dietro indignazione, pietismo e falsa benevolenza, fingono di sopportare le sue intemperanze quando in realtà mascherano la propria indisponibilità a fare alcunchè di serio. Se nessuno trova un modo per aiutare il bambino a stare meglio, allora forse state sbagliando tutti. Ma se non aiutate lui, non aiutate neanche i vostri figli nè voi stessi. Mah! Contenti voi... la scelta è vostra. Però poi non date colpa alla scuola o soltanto alla "signora" madre del bambino! Posso anche sbagliare tutto ciò che dico, perchè non conosco il caso se non per ciò che scrivi. Se è così, ti chiedo scusa.
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 22/04/08 alle 22:01 via WEB
Eh no, non conosci bene il caso...Noi come genitori ci siamo mossi e siamo stati bloccati. Le insegnanti (persone molto sensibili) si sono esposte in prima persona per aiutare il bambino chiedendo a gran voce l'intervento di gente competente e una ci ha rimediato pure un esaurimento nervoso. Non siamo noi TUTTI ad aver nicchiato: il problema è che c'è un DIRIGENTE SCOLASTICO (mi si perdoni il termine azzardato)SENZA PALLE! Solo che se non è lui il primo a sorreggerci, noi possiamo anche attaccarci al tram! Noi non siamo genitori nè pietisti, nè buonisti, nè falsi e lo sappiamo perfettamente che c'è un problema. Io stesso ho un bambino con problemi di apprendimento, quindi non sono proprio la persona che se ne sbatte delle difficoltà. Non so se hai inteso, ma la grana sta nelle alte sfere: il dirigente mette la testa sotto la sabbia come gli struzzi! Ciao
 
rlily
rlily il 23/04/08 alle 10:25 via WEB
Se il problema è "solo" il dirigente, continuate sulla buona strada che avete imboccato! Abbiate fiducia: è faticoso, ma si riesce a migliorare sempre in qualcosa se si è in tanti a darsi da fare. Io sono docente e genitore, come tale ho partecipato a procedure per la tutela dei bambini anche con casi che sembravano disperati o che venivano "insabbiati"; in tutti i casi qualcosa si è fatto. Ti assicuro che dialogare con servizi sociali ed educativi non è difficoltoso nè devastante: si collabora in armonia. Non essere prevenuto per le notizie che di solito si sentono da TV e giornali; usa i servizi esistenti con fiducia. Potete usare il metodo del paradosso: se trovate un muro di gomma e vi vengono date risposte non congrue, seguite il vostro interlocutore sulla sua strada anziché cercare di portarlo sulla vostra, assecondatelo nell’assurdo in modo stringente fino ad arrivare ad una situazione contraddittoria che non gli permetta scampo e lo obblighi a dire “ho sbagliato, così non si può”. Ti faccio un esempio concreto e reale. In una scuola elementare, c'era un bambino che picchiava gli altri; un giorno provocò un piccolo danno fisico ad un compagno, ma la scuola "nascose la testa" e disse "è stato un infortunio". I genitori allora chiesero di verbalizzare l'episodio nel registro infortuni e chiesero risarcimento delle spese mediche (ad esempio il costo di un tubetto di crema per i lividi) all'assicurazione scolastica. La scuola dovette fare una relazione e sottoscriverla sul registro, per l’inoltro all'assicurazione; ovviamente le docenti scrissero la verità, descrissero l’episodio così come era avvenuto. Ciò obbligò il dirigente a "tirare fuori la testa dalla sabbia": non poteva evitare di dare risposta, non poteva dichiarare il falso all’assicurazione né alle famiglie, ha dovuto negare la tesi infortunio e prendere provvedimenti. La soluzione fu trovata: il bambino fu inserito in un percorso di supporto psicologico ed educativo, con personale socio-sanitario dei servizi pubblici (cioè un educatore in classe in compresenza con docente), con monitoraggio familiare fatto dai servizi sociali. Il bambino terminò gli studi e cambiò molto nel comportamento, riuscendo anche ad instaurare relazioni proficue con i compagni. Alle famiglie degli alunni, tutto ciò costò solo la fatica di compilare un modulo. Altro metodo: segnalazione agli osservatori bullismo o simili dei quartieri. Il quartiere, che è l'ente che gestisce i servizi socio-educativi, non può non rilevare il problema e indagare, contattare la scuola e chiedere spiegazioni; il quartiere gestisce l'assegnazione di fondi e di personale educativo, quindi ha un forte potere sulla scuola. Aiutatevi e fatevi aiutare. Auguri.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
marpita il 24/02/13 alle 09:43 via WEB
Cosa risponderesti ad un Dirigente che, pur conoscendo le problematiche di una classe, ti dicesse che l'unico compito di noi maestre è solo quello di insegnare a leggere, scrivere e far di conto, che tutto ciò che ruota attorno al bambino non ci riguarda e che solo se ci viene formalmente comunicato o richiesto dai genitori è possibile,forse, provare a fare qualcosa ....?
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
nina il 21/05/13 alle 13:56 via WEB
ieri mio figlio è uscito da scuola dicendo che la maestra l'aveva fatto piangere, gli ho chiesto perchè e lui di rimando ha detto che l'aveva strattonato all'uscita e l'aveva stretto tanto forte da farlo piangere. tornata a casa mentre si cambiava ho visto un primo livido all'interno del gomito ed un secondo livido sull'altro braccio. gli ho detto subito di rimettersi la felpa perchè andavamo a parlare con la maestra. arrivati a scuola ho chiesto della dirigente che proprio in quel momento passava nell'androne, le ho fatto vedere i lividi e le ho detto che era stata la maestra di matemetica. sono ritornata dopo un'ora per parlare anche alla presenza dell'insegnante la quale prima ha detto che il bambino non lo aveva toccato, poi che forse lo aveva fatto qualche compagno e chiedendole chi lei ha detto di non saperlo, poi che forse se li era fatti da solo. l'ho informata che dai carabinieri non l'ho denunciata solo perchè questo è stato il primo episodio ma dopo parlando con altre mamme della classe (2 elementare) ho appreso che l'anno passato aveva tirato uno schiaffo ad un'alunno e che aveva risolto tutto scusandosi con i genitori. cosa devo fare ? sono certa che una persona simile avendole passate "lisce" la prossima volta farà certamente qualcosa di più grave ma è possibile una tale omertà da parte della dirigente verso il suo corpo docente? scusate lo sfogo
 
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INFO


Un blog di: Maestra_Gio
Data di creazione: 04/12/2007
 

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Questo è un Blog dedicato ai bambini, alle famiglie e ai colleghi che come me credono che si possa ancora fare una buona scuola. Come insegnante di scuola primaria utilizzerò questo spazio per pubblicare lavori, spunti, suggerimenti. Sarò ben contenta di rispondere a domande inerenti la scuola e cercherò, nel mio piccolo, di aiutare chi avesse bisogno una mano per compiti e ricerche.

Chiaro che non accetterò nella maniera più assoluta intrusioni volgari e inutili, quindi provvederò a cancellare immediatamente i commenti ritenuti offensivi o non adatti ai potenziali utenti di questo spazio.

 

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