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"Era convinto che si potesse viaggiare attraverso il tempo. Così il dottor Samuel Beckett entrò nell’accelerarore e svanì. Si accorse di trovarsi nel passato e guardandosi allo specchio vide una faccia che non era la sua. Era spinto da una forza sconosciuta a modificare in meglio gli eventi. La sua unica guida era Al, l’osservatore del progetto, che gli appariva nella forma di ologramma che solo lui, il dottor Beckett, poteva vedere e sentire. Intrappolato nel passato, Samuel Beckett salta di vita in vita, aiutando coloro che si trovano nei guai e sperando ogni volta che il suo prossimo salto... sia verso casa."





 
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"Eluana non voleva morire"

Post n°377 pubblicato il 09 Febbraio 2009 da magic325

Riprendo questa lettera che mi ha sconvolto,anche se in verità si percepisce una volontà del padre Beppino troppo forte..io ho sempre paura delle persone senza nessun dubbio,senza un minimo di incertezza,il dubbio è positivo,lo dicevano i filosofi greci,lo riprendo i grandi scrittori,il dubbio ci fa riflettere e considerare tutte le possibilità...il dolore del padre sarà grande e ha tutta la solidarietà,ma in certe valutazioni non capisco perchè alcuni genitori o parenti combattono per la vita e altri invece combattono per non far soffrire più la loro creatura...senza sapere se la persona stia soffrendo,se sente qualcosa o no,senza sapere se un domani potrebbe risvegliarsi...ho letto la lettera che  ho postato qui e in molti punti trovo un padre diverso da quello raccontato dai giornalisti,dove sia la verità non lo sappiamo...ma di certo è vero che Eluana non voleva morire..non vuole morire,anche perchè non ricordo che ci sia nessun messaggio o documento di sua firma che abbia lasciato per testimoniare una volontà rispetto all'altra...altro da dire non si potrebbe perchè resta la tristezza e l'inquietudine di una politica che si scontra e non si unisce per la  Vita,deludente la risposta del nostro presidente della repubblica Napolitano che non doveva seguire la propria cultura o le proprie idee,ma seguire il cuore...e il dubbio e forse avrebbe avuto una risposta diversa...ogni scelta è rispettabile,ma spesso non condividibile...


 


"Eluana non voleva morire"
Lettera aperta di Pietro Crisafulli

La redazione di Tgcom ha ricevuto questa lettera da Pietro Crisafulli (fratello di Salvatore che nel 2005 si risvegliò dopo due anni di stato vegetativo nel quale era caduto dopo un grave incidente stradale) e ha deciso di pubblicarla integralmente:


"Le bugie del padre Beppino"


In questi giorni di passione e sofferenza, nei quali stiamo seguendo con trepidazione il "viaggio della morte" di Eluana Englaro, non posso restare in silenzio di fronte a un evento così drammatico.

Era il maggio del 2005 quando per la prima volta ho conosciuto Beppino Englaro. Eravamo entrambi invitati alla trasmissione "Porta a Porta". Da quel giorno siamo rimasti in contatto ed amici, ci siamo scambiati anche i numeri di telefono, per sentirci, parlare, condividere opinioni. Nel marzo del 2006 andai in Lombardia, a casa di Englaro, in compagnia di un conoscente (
la foto in alto a destra lo testimonia, ndr).

Dopo l'appello a Welby da parte di Salvatore, Beppino capì che noi eravamo per la vita. Da quel momento le strade si divisero.

All'epoca anch'io ero favorevole all'eutanasia. Facemmo anche diverse foto insieme, e visitai la città di Lecco. Nella circostanza Beppino Englaro mi fece diverse confidenze, tra le quali che i rappresentanti nazionali del Partito Radicali erano suoi amici. Ma soprattutto, mentre eravamo a cena in un ristorante, in una piazza di Lecco, ammise una triste e drammatica verità.


Beppino Englaro si confidò a tal punto da confessarmi, in presenza di altre persone, che 'non era vero niente che sua figlia avrebbe detto che, nel caso si fosse ridotta un vegetale, avrebbe voluto morire'. In effetti, Beppino, nella sua lunga confessione mi disse che alla fine, si era inventato tutto perché non ce la faceva più a vederla ridotta in quelle condizioni. Che non era più in grado di sopportare la sofferenza e che in tutti questi anni non aveva mai visto miglioramenti. Entro' anche nel dettaglio spiegandomi che i danni celebrali erano gravissimi e che l'unica soluzione ERA FARLA MORIRE e che proprio per il suo caso, voleva combattere fino in fondo in modo che fosse fatta una legge, proprio inerente al testamento biologico.

In quella circostanza anch'io ero favorevole all'eutanasia e gli risposi che l'unica soluzione poteva essere quella di portarla all'estero per farla morire, in Italia era impossibile in quanto avevamo il Vaticano che si opponeva fermamente.

Ma lui sembrava deciso, ostinato e insisteva per arrivare alla soluzione del testamento biologico, perché era convinto che con l'aiuto del partito dei Radicali ce l'avrebbe fatta. (...)

Questa è pura verita'. Tutta la verita'. Sono fatti reali che ho tenuto nascosto tutti questi anni nei quali comunque io e i miei familiari, vivendo giorno dopo giorno accanto a Salvatore, abbiamo fatto un percorso interiore e spirituale. Anni in cui abbiamo perso la voce a combattere, insieme a Salvatore, a cercare di dare una speranza a chi invece vuol vivere, vuol sperare e ha diritto a un'assistenza e cure adeguate. E non ci siamo mai fermati nonostante le immense difficoltà e momenti nei quali si perde tutto, anche le speranze.

E non ho mai reso pubbliche queste confidenze, anche perché dopo aver scritto personalmente a Beppino Englaro, a nome di tutta la mia famiglia, per chiedere in ginocchio di non far morire Eluana, di concedere a lei la grazia, fermare questa sua battaglia per la morte, pensavo che si fermasse, pensavo che la sua coscienza gli facesse cambiare idea. Ma invece no. Lui era troppo interessato a quella legge, a quell'epilogo drammatico. La conferma arriva, quando invece di rispondermi Beppino Englaro, rispose il Radicale Marco Cappato, offendendo il Cardinale Barragan, ma in particolare tutta la mia famiglia. Troverete tutto nel sito internet
www.salvatorecrisafulli.it

Noi tutti siamo senza parole e crediamo che il caso di Eluana Englaro sia l'inizio di un periodo disastroso per chi come noi, ogni giorno, combatte per la vita, per la speranza.
Per poter smuovere lo stato positivamente in modo che si attivi concretamente per far vivere l'individuo, non per ucciderlo.

Vorrei anche precisare che dopo quegli incontri e totalmente dal Giugno del 2006, fino a oggi, io e Beppino Englaro non ci siamo più sentiti nemmeno per telefono, nonostante ci siamo incontrati varie volte in altri programmi televisivi"


Pietro Crisafulli


Preciso che sono in possesso anche di fotografie che attestano i nostri vari incontri.

Catania, 04 Febbraio 2009



 
 
 

LA VITA E' UN DONO...IL SENSO DELLA VITA,NON UCCIDIAMO ELUANA

Post n°376 pubblicato il 09 Febbraio 2009 da magic325

Ho trovato questa testimonianza e la voglio riportare come un documento importante e c'è ne sono tante di persone che sono state in coma per anni,anzi non si parla mai della discrezione dei trapianti e invece si parla di eutanasia quando qui non siamo difronte ad una malattia degenerativa...la ragazza Eluana viene alimentata con sondino,anzi veniva alimentata fino ad un paio di giorni fà e non subiva altre cure..ricordiamo che quando gli hanno tolto il sondino ha quasi reagito facendo un piccolo colpo di tosse...non sapremo mai cosa voleva lei e da molte testimonianze alcuni sono usciti dal coma con terapie di musica o di voci registrate o solo dopo tanti anni...e nessuno sa spiegarselo...in più questa ragazza è stata considerata quasi una battaglia dal padre non per Amore,ma quasi per un ossessione in cui ognuno di noi ha il massimo rispetto per il dolore...ma un giorno il padre di Eluana cosa penserà di aver fatto per Eluana...quello che voleva  Eluana o quello che voleva lui???Resta per me il dubbio...se ci fosse anche solo 1% che lei possa uscire dal coma o riprendersi dovrebbe rimanere con il sondino e poi ci sono stati molti errori di notizie causati anche dai giornalisti,Eluana non ha lasciato nessun messaggio che non volesse ricevere eventuali cure artificiali...e poi queste cure le facevano da anni delle suore e non a spese del padre...restano per mille dubbi e mille pensieri che lasciano una persona tra la vita e la morte...per chi come me crede nella vita questa scelta del padre è assurda e dolorosa,troppo dolorosa soprattutto con la propria coscienza.E' un caso in cui ognuno vive di certezze,io vivo di forti dubbi e non capisco...Mi verrebbe in mente il pensiero se il padre fosse al posto di Eluana,la figlia o un parente cosa farebbe?Probabilmente continuerebbe a curarlo...e questo forse fa pensare che nessuno deve avere il " potere" di scegliere su una vita...



"Io sono felice. Povera Eluana"
Milano, parla giovane uscito dal coma

Come Eluana anche lui è entrato nel tunnel dopo un incidente stradale: la sera di Ferragosto del 1991. Come Eluana è rimasto sospeso nell'esistenza vegetativa anni e anni. Ma i suoi genitori non si sono arresi e, un bel giorno, Massimiliano Tresoldi si è risvegliato. Il 36enne di Carugate, nell'hinterland milanese,  non può ancora parlare, ma comunica attraverso l'alfabeto dei segni e la scrittura. Un giorno ha scritto: "Io sono felice. Povera Eluana".


Come racconta la "Gazzetta della Martesana", Massimiliano, dopo dieci anni di coma, si è ripreso quasi magicamente. I medici non avevano dato molte speranze alla mamma Lucrezia Povia, al papà Ernesto e ai fratelli Barbara e Gabriele. 

A credere forse più di tutti in quello che per i medici è quasi un miracolo è stata la mamma. "Mio figlio capiva tutto quando era in coma - ha raccontato la donna alla "Gazzetta della Martesana" - Nessuno se lo sa spiegare, nemmeno i medici, ma lui ricorda perfettamente i discorsi che abbiamo fatto quando lui non era cosciente. Stava sdraiato con gli occhi aperti, non comunicava, ma capiva tutto: di questo noi abbiamo la certezza".

La donna fa il confronto con la vicenda di Eluana Englaro, la 38enne che da 17 anni in stato vegetativo permanente. "E' proprio per questo motivo che ritengo un comportamento vergognoso quello del papà di Eluana Englaro: non si può togliere l'alimentazione a una persona che è ancora viva e farla morire di fame. E' un'atrocità immensa. Non dobbiamo essere ipocriti: pratichiamole una puntura e uccidiamola, tanto è comunque eutanasia. Io sono contraria all'accanimento terapeutico: se vedo una persona soffrire è giusto interrompere il dolore, ma non è questo il caso: Eluana, come Max, non è tenuta in vita da un respiratore o da una macchina, semplicemente c'era un sondino gastrico per l'alimentazione. Io ho scelto, quando mio figlio era ancora in coma, consapevole dei rischi, di interrompere quell'alimentazione forzata e di tornare a imboccare con pazienza e amore Max ogni giorno. Certo, è stato un lavoro lungo, ma vederlo rifiorire e recuperare peso è stato per noi una grande ricompensa".

 
 
 

MILANO,DUE FERMI PER STUPRO

Post n°375 pubblicato il 07 Febbraio 2009 da magic325

 


Ancora un'altro stupro...ancora un'altra violenza verso una Donna,anzi una ragazzina che ha avuto l'unico torto di fidarsi di persone sbagliate,di aver subito una violenza fisica e psicologica...di essere stata prima ubriacata e poi costretta ad un rapporto sessuale...una violenza inqualificabile...la donna sempre più da sola si sente non protetta e le ragazzine o minorenni si trovano sempre più pericoli davanti al loro percorso...di vita,ma anche quello più banale in cui si torna a casa e ciò è assurdo...


Siamo un paese civile e democratico oppure siamo tornati al far west???Siamo tornati forse all'ottocento con le mille contradizioni o quando la donna aveva ben pochi diritti e veniva spesso maltrattata???Non torniamo indietro e anzi cerchiamo di capire ed eliminare gli errori di un cultura o di una civilità spesso troppo violenta...


 


 


Milano, due fermi per stupro
Peruviani accusati di abusi a minorenne

Due immigrati peruviani di 19 e 20 anni sono stati fermati a Sesto San Giovanni, alle porte di Milano, con l'accusa di aver violentato una giovane minorenne italiana. Durante una festa a casa di uno dei due e dopo aver bevuto ingenti quantità di alcolici, avrebbero costretto la ragazzina ad avere rapporti sessuali. Sentitasi male, dopo la festa, la ragazza è andata ad un pronto soccorso dove ha raccontato il fatto facendo scattare le indagini.


Secondo la ricostruzione fatta dalla polizia, l'episodio sarebbe avvenuto venerdì mattina quando quattro sudamericani maggiorenni e due ragazze minorenni, una italiana e l'altra peruviana, si sarebbero ritrovati in un appartamento dove abita uno dei presunti stupratori con i genitori, per una festa. Dopo aver bevuto parecchio alcol, una coppia di peruviani si sarebbe appartata in una stanza mentre due peruviani avrebbero stuprato la giovane italiana e il sesto giovane sarebbe andato via.

Uscita dalla casa con l'amica, l'italiana si è sentita male ed è stata ricoverata in ospedale dove è stata trasportata da un'ambulanza. Sono stati i medici a far partire le indagini dopo la testimonianza dell'accaduto da parte della ragazza.

Così, gli agenti di polizia, recatisi nell'abitazione dove si sarebbe consumata la violenza insieme alla ragazza peruviana che avrebbe collaborato alle indagini, hanno fermato il primo presunto stupratore e, poi, il cugino, uno studente che vive a Milano, anche lui accusato della violenza. Ai poliziotti i due immigrati hanno dichiarato di aver avuto rapporti sessuali con l'italiana, ma sostenendo che lei fosse consenziente. Il Gip di Monza, Donata Costa ha chiesto intanto la convalida dei fermi.

 
 
 

UN ROMENO UCCIDE AUTOMOBILISTA E POI VA AL BAR

Post n°374 pubblicato il 07 Febbraio 2009 da magic325

 


Incredibile notizia che mi ha sconvolto...Leggere o ascoltare che una persona abbia provocato un incidente mortale e che poi sia andato al bar a prendere una birra è aberrante,forse dico forse per questi casi ci vorrebbero pene anche superiori all'ergastolo...e in ogni caso certezza della pena perchè stranieri o non stranieri sono individui irresponsabili che sconvolgono la vita di una famiglia...la vita di una persona...tutto diventa diverso dopo quell'istante...tranne la pura e stupida follia di uccidere salendo su un'auto e in questo caso addirittura l'aveva rubata...vorrei dei giudici con una consapevolezza,con pene Giuste e adeguate al reato...


 


Guida ubriaco e provoca un morto
Roma, folla tenta di linciare romeno

Un automobilista è morto e la sua compagna è rimasta ferita in seguito ad un incidente stradale avvenuto a Roma. A provocarlo è stato un romeno ubriaco a bordo di un'auto rubata. L'uomo si è schiantato contro la coppia senza soccorrerla dopo l'impatto. Incurante del disastro provocato ha raggiunto un vicino bar chiedendo una birra. A quel punto è stato quasi linciato dalle gente che aveva assistito allo schianto.


Dalle prime ricostruzioni sembra che il romeno, dopo aver rubato una Peugeot 307, abbia imboccato la via Prenestina zizzagando da una corsia all'altra fino a centrare una Daewoo su cui viaggiava una coppia. Nell'impatto il conducente è morto sul colpo e la donna è rimasta gravemente ferita.


Il romeno sembra non abbia minimamente prestato soccorso alla coppia ma si sarebbe diretto verso un bar vicino dove avrebbe ordinato una birra consumata tranquillamente come se nulla fosse successo. Un gruppo di persone, che aveva assistito all'incidente, ha tentato di linciare il romeno: a salvarlo polizia carabinieri e municipale che lo hanno chiuso dentro un'ambulanza.

 
 
 

LA VIOLENZA E' SOLO FIGLIA DELLA STUPIDITA' E IMPOTENZA

Post n°373 pubblicato il 31 Gennaio 2009 da magic325

 


La violenza è solo figlia della stupidità e impotenza e dobbiamo ricordarci che la violenza può essere di vari tipi oltre a quella fisica ignobile che in queste settimana ha fatto notizia in tante storie di cronaca con violenze sessuali verso donne,fidanzate,madri,sorelle in città o in periferie spesso abbandonate a se stesse...dobbiamo ricordarci anche di un'altra violenza quella psicologica che la Donna subisce durante la violenza sessuale,ma soprattutto dopo sentendosi sola,sbagliata e piena di frustrazioni,senza parlare del giudizio ignorante di alcune persone e i processi,gli avvocati che non so con quale coraggio difendono questi macellai (non li definisco animali,perchè l'animale è molto più umano di noi...)


 


Oggi giorno poi dobbiamo vedere come questi criminali ottengono gli arresti domiciliari e poi ci poniamo tante domande e perplessità sulle condanne,su processi lunghi e su questi domiciliari che sono una secondo schiaffo e violenza verso le donne che hanno subito già tanto...questi magistrati probabilmente invece di applicare cavilli o seguire la legge alla parola dovrebbe "usare" un pò di coraggio e di coerenza nell'applicare le pene...e in caso la politica aumentare le pene per dare un messaggio forte....


Ogni volta che leggo e sento notizie di violenze sessuali,mi vergogno di essere uomo e di vedere che certe persone compiono tali atti di orribile violenza verso la Donna che ognuno di noi dovrebbe ricordarsi che è prima di tutto la nostra madre...

 
 
 
 
 

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