Creato da mariangelo2013 il 22/11/2013

NEI PADRONI

LA LUCE DEGLI OCCHI

 

 

E proibito

Post n°19 pubblicato il 12 Marzo 2015 da mariangelo2013

Pablo Neruda – E’ proibito

 

È proibito piangere senza imparare,

svegliarti la mattina senza sapere che fare

avere paura dei tuoi ricordi.

 

È proibito non sorridere ai problemi,

non lottare per quello in cui credi

e desistere, per paura.

Non cercare di trasformare i tuoi sogni in realtà.

 

È proibito non dimostrare il tuo amore,

fare pagare agli altri i tuoi malumori.

 

È proibito abbandonare i tuoi amici,

non cercare di comprendere coloro che ti stanno accanto

e chiamarli solo quando ne hai bisogno.

 

È proibito non essere te stesso davanti alla gente,

fingere davanti alle persone che non ti interessano,

essere gentile solo con chi si ricorda di te,

dimenticare tutti coloro che ti amano.

 

È proibito non fare le cose per te stesso,

avere paura della vita e dei suoi compromessi,

non vivere ogni giorno come se fosse il tuo ultimo respiro.

 

È proibito sentire la mancanza di qualcuno senza gioire,

dimenticare i suoi occhi e le sue risate

solo perché le vostre strade hanno smesso di abbracciarsi.

Dimenticare il passato e farlo scontare al presente.

 

È proibito non cercare di comprendere le persone,

pensare che le loro vite valgano meno della tua,

non credere che ciascuno tenga il proprio cammino

nelle proprie mani.

 

È proibito non creare la tua storia,

non avere neanche un momento per la gente che ha bisogno di te,

non comprendere che cio’ che la vita ti dona,

allo stesso modo te lo puo’ togliere.

 

È proibito non cercare la tua felicità,

non vivere la tua vita pensando positivo,

non pensare che possiamo solo migliorare,

non sentire che, senza di te,

questo mondo non sarebbe lo stesso.

non sentire che, senza di te, questo mondo non sarebbe lo stesso

 
 
 

“Le parole sono, naturalmente, la più potente droga usata dall’uomo.” - ASSERTIVITA' -

Post n°18 pubblicato il 15 Aprile 2014 da mariangelo2013
 

Se saprai conservare la testa, quando intorno a te
tutti perderanno la loro e te ne faranno una colpa;
se crederai in te stesso quando tutti dubiteranno,
ma saprai capire il loro dubbio;
se saprai aspettare senza stancarti nell’attesa,
ed essere calunniato senza calunniare;
o essere odiato senza dare tu sfogo all’odio,
e non apparir troppo bello, né dire cose troppo sagge;

se saprai sognare senza fare del sogno il tuo padrone;
se saprai pensare senza fare del pensiero il tuo fine;
se saprai incontrare il trionfo ed il disastro
e trattare questi due impostori nello stesso modo;
se saprai sopportare di sentire le tue parole giuste
falsate da furfanti per ingannare gli sciocchi;
o vedere le cose per cui hai dato la vita spezzate,
e curvarti e ricostruirle con logori utensili;

se saprai fare un mucchio di tutte le tue vincite
e rischiarle in un giro di testa e croce;
e perdere e ricominciare da capo
senza fiatare sulle tue perdite;
se saprai forzare il tuo cuore, i nervi e i tendini
per assecondare il tuo volere, anche quando essi sono consumati;
e così resistere, quando non c’è più niente in te,
tranne che la volontà che dice loro: “tenete duro!”;

se saprai parlare alle folle e mantenerti virtuoso,
passeggiare con i re e non perdere la semplicità;
se né i nemici, né gli amici potranno offenderti,
se tutti conteranno, ma nessuno troppo;
se saprai riempire il minuto inesorabile,
dando valore ad ognuno di quei sessanta secondi;
tuo sarà il mondo e tutto ciò che esso contiene,
e, ciò che più conta, tu sarai un Uomo, figlio mio.

 
 
 

Hysteria Anno: 2011

Post n°17 pubblicato il 06 Aprile 2014 da mariangelo2013
 

A Londra, nel 1880, Mortimer Granville è un medico giovane e brillante che prende molto seriamente il suo solenne giuramento di Ippocrate. Ma il suo rigore non è apprezzato dai suoi pari, tanto da spingerlo quasi a rinunciare al suo lavoro. Un giorno, in cerca di nuove collaborazioni, gli capita di incontrare il dottor Robert Dalrymple, esperto nella cura dell’isteria femminile che, secondo il luminare, affliggerebbe la metà delle londinesi. Per alleviare questo stress, Dalrymple ha sviluppato una forma di terapia che prevede l’attenta stimolazione manuale di una certa parte del corpo femminile. Frequentando Dalrymple, allora, Granville ritrova l’entusiasmo professionale. Poi ne conosce le figlie – Charlotte ed Emily – e, in seguito, proprio grazie alle due giovani e con l’aiuto del lungimirante amico Edmund – che gli parla del progetto del suo nuovo spolverino elettrico – si ritrova ad inventare il vibratore, ovvero quanto sembra curare definitivamente l’isteria femminile.

 
 
 

Oriana Fallaci, Penelope alla guerra. "Bellissima e vera"

Post n°16 pubblicato il 28 Febbraio 2014 da mariangelo2013
 

L’amore da una parte sola non basta, Giò, le tue sono fantasie da masochista. Non si regala l’anima a chi non è disposto a regalare la sua.
Chi non fa regali, non apprezza regali. Tu cerchi Dio in Terra, e sei disposta a qualsiasi menzogna pur di inventarlo. Ma Dio non si inventa, e neppure l’amore. L’amore è un dialogo, non un monologo.
Oriana Fallaci, Penelope alla guerra

 
 
 

Risultato del test della ballerina!!!

Post n°15 pubblicato il 18 Febbraio 2014 da mariangelo2013
 

I nostri due cervelli: lo scienziato e l’artista che sono in noi!!




"La mente intuitiva è un dono sacro, e la mente razionale è un fedele servo. Noi abbiamo creato una società che onora il servo e ha dimenticato il dono."

Albert Einstein

 
 
 
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