Creato da mariangelo2013 il 22/11/2013

NEI PADRONI

LA LUCE DEGLI OCCHI

 

 

La ballerina che gira

Post n°13 pubblicato il 17 Febbraio 2014 da mariangelo2013
 

 

Il nostro cervello è formato da due emisferi ben distinti, ognuno dei quali è adibito a particolari funzioni. Se è vero che ciascun emisfero controlla i movimenti e la sensibilità della parte opposta del corpo, è altrettanto vero che la parte destra del cervello è quella che regola la percezione delle sensazioni, la visione di insieme, l’immaginazione e che gestisce la percezione dello spazio, le fantasie, l’impeto e il prendersi dei rischi.


Al contrario, l'emisfero sinistro è dedicato alla logica, all’attenzione per i dettagli, al linguaggio, alla scienze che si basano su studi empirici, pratici, di comprensione, conoscenza e apprendimento. La stessa che si occupa di preparare strategie, la nostra parte più pratica.


A questo punto guardate l'immagine qua sotto, in cui è rappresentata una ballerina che gira.
In che senso ruota, orario o antiorario?

La maggior parte di voi la vedrà girare in senso antiorario; questo perché probabilmente in voi predomina la parte sinistra del cervello. Viceversa, coloro che osservano la ballerina ruotare in senso orario dovrebbero avere l'emisfero destro più sviluppato. Sarà vero? O forse dipende solo da quale sia l'occhio predominante? Personalmente a primo impatto vedo solo il senso orario.
 
 
 

ANONIMO ____

Post n°12 pubblicato il 17 Febbraio 2014 da mariangelo2013
 
Tag: sguardo
Foto di mariangelo2013

Nulla è più sincero di uno sguardo. Gli occhi sanno dire ciò che la bocca non osa pronunciare.

da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/aforismi/amore/frase-93202>

 
 
 

Occhio di Horus

Post n°11 pubblicato il 15 Febbraio 2014 da mariangelo2013
Foto di mariangelo2013

Secondo la mitologia egizia, Horus volle vendicare l'uccisione del padre da parte di Seth, un dio malvagio, ma nello scontro Horus perse l'occhio sinistro che si divise in sessantatré parti.Il dio della giustizia Thot ricreò l'occhio aggiungendone però una parte.

In una forma più recente del mito, l'occhio di Ra, smarrito per una ragione non nota, sarebbe stato lo scopo di una ricerca affidata a Shu e Tefnet. A causa del protrarsi nel tempo di tale ricerca il dio del sole si sarebbe provvisto di un nuovo occhio che al ritorno del rivale non volle cedergli il suo precedente ruolo. Allora Ra avrebbe trasformato l'occhio in un serpente posto sulla sua fronte, l'ureo.

 
 
 

DECISIONI

Post n°9 pubblicato il 12 Febbraio 2014 da mariangelo2013
 

  Quando vi guarderete indietro 
 ci saranno delle cose che rimpiangerete.

Avete preso la decisione sbagliata

Sbagliato!
Avete preso la decisione giusta.

La vita è fatta di decisioni.
 1.Devo prendere un’auto pratica o un’auto veloce?

2.Vado al college o mi cerco un lavoro?
  3.Ordino vino, birra o acqua?

Qualunque decisione prendiate, 
quella è l’unica che avreste potuto prendere.

Altrimenti ne avreste presa un’altra.

In tutto quello che facciamo scegliamo.
 E allora cosa c’è da rimpiangere?
   Siete la persona che scegliete di essere

 
 
 

Donne in rinascita, Testo originale Diego Cugia, alias Jack Folla

Post n°8 pubblicato il 09 Febbraio 2014 da mariangelo2013
 

Più dei tramonti, più del volo di un uccello, la cosa meravigliosa in assoluto è una donna in rinascita.

Quando si rimette in piedi dopo la catastrofe, dopo la caduta.
Che uno dice: è finita.
No, non è mai finita per una donna.
Una donna si rialza sempre, anche quando non ci crede, anche se non vuole.

Non parlo solo dei dolori immensi, di quelle ferite da mina anti-uomo che ti fa la morte o la malattia.

Parlo di te, che questo periodo non finisce più, che ti stai giocando l'esistenza in un lavoro difficile, che ogni mattina è un esame, peggio che a scuola.
Te, implacabile arbitro di te stessa, che da come il tuo capo ti guarderà deciderai se sei all'altezza o se ti devi condannare.
Così ogni giorno, e questo noviziato non finisce mai.
E sei tu che lo fai durare.

Oppure parlo di te, che hai paura anche solo di dormirci, con un uomo; che sei terrorizzata che una storia ti tolga l'aria, che non flirti con nessuno perché hai il terrore che qualcuno s'infiltri nella tua vita.
Peggio: se ci rimani presa in mezzo tu, poi soffri come un cane.
Sei stanca: c'è sempre qualcuno con cui ti devi giustificare, che ti vuole cambiare, o che devi cambiare tu per tenertelo stretto.
Così ti stai coltivando la solitudine dentro casa.
Eppure te la racconti, te lo dici anche quando parli con le altre: "Io sto bene così. Sto bene così, sto meglio così".
E il cielo si abbassa di un altro palmo.

Oppure con quel ragazzo ci sei andata a vivere, ci hai abitato Natali e Pasqua.
In quell'uomo ci hai buttato dentro l'anima ed è passato tanto tempo, e ne hai buttata talmente tanta di anima, che un giorno cominci a cercarti dentro lo specchio perché non sai più chi sei diventata.
Comunque sia andata, ora sei qui e so che c'è stato un momento che hai guardato giù e avevi i piedi nel cemento.
Dovunque fossi, ci stavi stretta: nella tua storia, nel tuo lavoro, nella tua solitudine.
Ed è stata crisi, e hai pianto.

Dio quanto piangete!
Avete una sorgente d'acqua nello stomaco.
Hai pianto mentre camminavi in una strada affollata, alla fermata della metro, sul motorino.
Così, improvvisamente. Non potevi trattenerlo.
E quella notte che hai preso la macchina e hai guidato per ore, perché l'aria buia ti asciugasse le guance?

E poi hai scavato, hai parlato, quanto parlate, ragazze!
Lacrime e parole. Per capire, per tirare fuori una radice lunga sei metri che dia un senso al tuo dolore.
"Perché faccio così? Com'è che ripeto sempre lo stesso schema? Sono forse pazza?"
Se lo sono chiesto tutte. 
E allora vai giù con la ruspa dentro alla tua storia, a due, a quattro mani, e saltano fuori migliaia di tasselli. Un puzzle inestricabile.

Ecco, è qui che inizia tutto. Non lo sapevi?
E' da quel grande fegato che ti ci vuole per guardarti così, scomposta in mille coriandoli, che ricomincerai.
Perché una donna ricomincia comunque, ha dentro un istinto che la trascinerà sempre avanti.
Ti servirà una strategia, dovrai inventarti una nuova forma per la tua nuova te.
Perché ti è toccato di conoscerti di nuovo, di presentarti a te stessa.
Non puoi più essere quella di prima. Prima della ruspa.

Non ti entusiasma? Ti avvincerà lentamente.
Innamorarsi di nuovo di se stessi, o farlo per la prima volta, è come un diesel.
Parte piano, bisogna insistere.
Ma quando va, va in corsa.
E' un'avventura, ricostruire se stesse. 
La più grande.
Non importa da dove cominci, se dalla casa, dal colore delle tende o dal taglio di capelli.

Vi ho sempre adorato, donne in rinascita, per questo meraviglioso modo di gridare al mondo "sono nuova" con una gonna a fiori o con un fresco ricciolo biondo.
Perché tutti devono capire e vedere: "Attenti: il cantiere è aperto, stiamo lavorando anche per voi. Ma soprattutto per noi stesse".

Più delle albe, più del sole, una donna in rinascita è la più grande meraviglia.
Per chi la incontra e per se stessa.
È la primavera a novembre.
Quando meno te l'aspetti...

 
 
 

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