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LEGGE DELLA DISTRUZIONE

Post n°297 pubblicato il 28 Agosto 2016 da brasilianis
 

LEGGE DI DISTRUZIONE

Davanti alla catastrofe abbattutasi nella regione centrale dell’Italia, facciamo un’umile riflessione in accordo con le istruzioni degli Spiriti Superiori.  

Nel libro degli Spiriti, nel capitolo dedicato alla Legge di Distruzione, il grande maestro di Lione, Kardec, studia le cause e le ragioni degli squilibri che avvengono con frequenza sul pianeta, provocando le tragedie collettive e mobilitando vere e proprie squadre di apostoli della carità del piano spirituale, che scendono sul pianeta sofferente al fine di dare il loro contributo agli esseri incarnati e disincarnati, che si trovano straziati dalla disincarnazione violenta e repentina.   

Tutto ha una ragione nelle legg divine.

Domanda 728 - La distruzione è una legge di natura? 

Risposta: «Bisogna che tutto si distrugga per rinascere e rigenerarsi, poiché ciò che voi chiamate distruzione, non è se non che una trasformazione, che   ha   per   oggetto   il   rinnovamento   e   miglioramento   degli   esseri».

732 - Il bisogno di distruzione è identico in tutti i mondi? 

Risposta: «No: esso corrisponde alla loro maggiore o minore materialità, e cessa dove il morale e il fisico sono più purificati. Nei mondi superiori le condizioni di esistenza sono del tutto diverse».

733 - La necessità della distruzione esisterà sempre fra gli uomini terrestri? 

Risposta: «Diminuisce nell’uomo a seconda che lo Spirito vinca sulla materia, e quindi voi vedete l’orrore per la distruzione seguire di pari passo lo sviluppo intellettuale e morale».

 

Flagelli distruttori

737 - A qual fine Iddio colpisce l’umanità con flagelli distruttori? 

Risposta: «Per farla progredire più presto. Non abbiamo già detto che la distruzione è necessaria alla rigenerazione morale degli Spiriti, i quali ad ogni nuova esistenza crescono in perfezione? Bisogna capirne lo scopo, per apprezzarne gli effetti. Voi li giudicate con vedute personali, e li chiamate flagelli per il danno e il dolore che vi cagionano; ma questi sconvolgimenti sono spesso necessari, affinché si effettui più presto un ordine migliore di cose, e avvenga in pochi anni ciò per cui ci sarebbe voluto molti secoli». (Vedi numero 744).

738 - Non poteva Iddio adoperare per il miglioramento dell’umanità con altri mezzi che i flagelli distruttori? 

Risposta: «Sì, e li adopera tutti i giorni, poiché ha dato a ciascuno i mezzi di progredire con la nozione del bene e del male. Ma l’uomo non ne profitta, e quindi occorre colpirlo nel suo orgoglio, e fargli sentire la sua fragilità».

Domanda: - Ma in questi flagelli l’innocente perisce come il malvagio: è forse giusto?

Risposta: «Durante questa vita, l’uomo riferisce tutto al suo corpo; ma dopo la morte non pensa più così. La vita del corpo è poca cosa; un secolo del vostro mondo è un lampo nell’eternità: dunque, i dolori, come dite voi, di giorni, ed anche di mesi fuggono rapidi più del baleno, mentre sono insegnamenti che vi servono per l’avvenire. Il mondo degli Spiriti costituiscono il mondo reale, preesistente e sopravvivente a tutto (vedi n. 85): essi sono i figli di Dio, gli oggetti della sua sollecitudine; i loro corpi sono gli indumenti coi quali appaiono nel mondo. Nelle grandi calamità che decimano gli uomini, avviene a questi come ad un esercito, che, durante la guerra, vede le sue insegne logore, a brandelli, o perdute. Al generale però stanno più a cuore i suoi soldati, che le loro insegne».

In questa risposta è implicito che nessuno è vittima innocente, tutti siamo vincolati dalla Legge di Responsabilità, in uno riscatto collettivo, tutte le persone interessate, collegate dalla loro programmazione reincarnatoria, si sono trovano lì in quel preciso istante. Niente avviene per caso.

Domanda: - Ma le vittime di quei flagelli cessano per questo di essere vittime?

Risposta: «Se considerate la vita per quel che è, e quanto sia poca cosa dinanzi all’infinito, attribuireste ad essa pochissima importanza. Quelle vittime troveranno in un’altra esistenza larga ricompensa ai loro travagli, se avranno saputo sopportarli senza lamentarsi».

 

Kardec: Che la morte avvenga per un flagello o per una causa ordinaria, nessuno le fugge, quando suona l’ora della dipartita; l’unica differenza sta in ciò, coi disastri un maggior numero di anime si diparte dalla terra ad un tratto. Se potessimo elevarci col pensiero in guisa da dominare l’umanità ed abbracciarla tutta intera, quei flagelli così terribili non ci apparirebbero che passeggere tempeste nel destino del mondo.

739 - I flagelli distruttori hanno una utilità anche dal piano fisico nonostante i mali, di cui sono causa? 

Risposta: «Sì: talvolta cambiano lo stato di una regione; ma il bene che ne risulta, spesso non è compreso che dalle generazioni successive».

740 - I flagelli non sarebbero in pari tempo per l’uomo prove morali, che lo mettono alle prese con le più dure necessità? 

Risposta: «Sono prove, che gli porgono occasione di svolgere la sua intelligenza, di esercitare la sua pazienza, la sua solidarietà e la sua rassegnazione alla volontà di Dio, e di mostrare i suoi sentimenti di abnegazione, di disinteresse e di amore del prossimo, qualora non sia dominato dall’egoismo».

741 - È dato all’uomo di scongiurare i flagelli che lo opprimono? 

Risposta: «Sì, in parte, poiché molti flagelli sono gli effetti della sua imprevidenza, e quando egli progredisce in cognizioni ed esperienza, può prevenirli, qualora sappia ricercarne le cause. Ma fra i mali che affliggono l’umanità, ce ne sono di generali, che sono nei decreti della Provvidenza, (evoluzione del pianeta come corpo celeste) e di cui tutti ricevono più o meno il contraccolpo: a questi l’uomo non può opporre che la rassegnazione alla volontà di Dio».

Kardec: Tra i flagelli distruttori naturali e indipendenti dall’uomo i più gravi sono: la peste, la carestia, le inondazioni, le intemperie fatali alla produzione del suolo. 

Ma   l’uomo   non   ha   forse   già   trovato   nella   scienza, nelle   opere   edilizie, nel perfezionamento dell’agricoltura, nei prosciugamenti e nelle irrigazioni, nello studio delle condizioni igieniche, i mezzi di impedire, o almeno di attenuare molte calamità? 

Certe regioni, già desolate da epidemie terribili, non ne sono ora preservate? Che dunque non farà l’uomo per il suo benessere materiale, quando saprà mettere in opera tutte   le   forze   della   sua   intelligenza, ed   associare   alla   cura   della   sua   personale conservazione il sentimento di vera carità per i suoi simili? (Vedi numero 707).

In questo modo, le grandi calamità di una o altra natura, hanno la finalità d’invitare la creatura umana alla riflessione sulle sue responsabilità, sulla solidarietà e sulla transitorietà della giornata carnale in confronto con la sua immortalità. La distruzione è prodotta solo per la trasformazione molecolare della materia e non colpisce mai lo Spirito, che è immortale. 

Nonostante ciò, in ogni momento, anche nelle fatalità, non siamo mai soli o abbandonati a noi stessi, gli Spiriti Superiori, Messaggeri di Gesù, sempre attenti agli avvenimenti planetari, ci accompagnano e ci guidano in questi momenti di dolore. Loro lavorano insieme agli esseri umani, durante le preghiere e vibrazioni, irradiando luce curatrice per la riduzione delle afflizioni dei nostri fratelli colpiti dalle grandi tragedie. Perciò il nostro contributo, per piccolo che sia, fa la differenza. 

 

Bibliografia

Il Libro degli Spiriti - Allan Kardec

Libro: Transizione Planetaria, dello Spirito Manoel Philomeno de Miranda, psicografato (scrittura automatica) dal medium Divaldo Franco.

Per acquiatare questi libri:

www.casadelnazareno.it

 

 
 
 
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