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Missionari francescani del Rosario

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CHI SIAMO

 

L’ Associazione Secolare “Missionari Francescani del Rosario” si è riunita per la prima volta nel 2009 presso l’ospedale civile di Caserta. Si desiderava dar vita ad un’associazione di laici che vivesse nel mondo la missionarietà propria che scaturisce dal Battesimo, nella semplicità francescana, evangelizzando attraverso la preghiera del Rosario. Primo assistente spirituale dell'associazione è fra Rosario Perucatti ofmcap, ex cappellano dello stesso ospedale. Fra Rosario ha riunito intorno a sé volontarie e volontari ai quali ha dato mandato di recitare il santo Rosario della Madonna di Pompei insieme agli ammalati e ai loro familiari nella sala di attesa della rianimazione e nei vari reparti dell’Ospedale. Lo stesso fra Rosario ha poi dato vita ad una catechesi mariana, attraverso la Lettera Apostolica di Giovanni Paolo II, “Rosarium Virginis Mariae”, cui tutti erano chiamati a partecipare per acquisire una maggiore conoscenza del Rosario. Alla Missionaria dell’Immacolata Padre Kolbe Lucia Corcella, poi, è stata affidata una ulteriore catechesi sul valore ed il significato della missionarietà. È nata, infine, la tradizione di Solennizzare la festa della Madonna del Rosario il 7 ottobre: durante la Celebrazione Eucaristica, viene consegnato il mandato missionario a coloro che entrano a tutti gli effetti nell’Associazione. Oggi, l'“Associazione Secolare missionari francescani del Rosario”, nata dallo spontaneo desiderio di portare la parola di Dio ai fratelli, ha raggiunto una sua forma statutaria e continua ad operare anche al di fuori dell’ospedale e si offre a quanti sentono il desiderio di pregare.

 

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« Il VangeloIl Vangelo »

Il Vangelo

Post n°1316 pubblicato il 30 Settembre 2015 da mfr_caserta

SAN GIROLAMO
Dal Vangelo secondo Luca (9,57-62)

In quel tempo, mentre camminavano per la strada, un tale disse a Gesù: «Ti seguirò dovunque tu vada». E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo».
A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Gli replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va' e annuncia il regno di Dio».
Un altro disse: «Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia». Ma Gesù gli rispose: «Nessuno
che mette mano all'aratro e poi si volge indietro è adatto per il regno di Dio».
Parola del Signore


Commento su Luca 9,57-62

Non è semplice seguire Gesù, essere suo discepolo. Il Signore, con molta correttezza, ci mette in guardia da alcuni pericoli derivanti da una visione infantile e superficiale della fede. Non seguiamo Gesù se vogliamo trovare nella fede un nido, una cuccia, un tana: non ha dove posare il capo colui che vive a servizio del Vangelo. Non seguiamo il Signore se abbiamo un'idea mortifera e statica della fede, lasciamo che i morti seppelliscano i loro morti, noi siamo figli del vivente. Non seguiamo il Signore se passiamo il tempo a rimpiangere il passato, quando la Chiesa aveva più fedeli, più potere, più efficacia: il Signore ci chiede di vivere ben ancorati al tempo presente, liberi interiormente di guardare in avanti, preoccupati di dissodare il nostro e l'altrui cuore, lasciando al Seminatore di spargere con abbondanza il seme della Parola. Gesù smaschera gli atteggiamenti che, anche se all'apparenza sembrano condurre al Vangelo, in realtà nascondono una visione piccina della fede e del discepolato. Seguiamo con entusiasmo, oggi, il Maestro che ci chiede di essere suoi collaboratori, ma in maniera adulta e consapevole.

 

 
 
 
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